Il weblog di Gokachu


martedì, settembre 30, 2003
La grande amicizia tra Italia ed Israele
Da questa vignetta trovata su Haaretz si evince una certa unità d'intenti nelle politiche previdenziali di Berlusconi e di Sharon.




2346 titoli di film
Un sito segnalato da J-walk raccoglie quel fotogramma dei film in cui compare il titolo. Davvero molto bello.




lunedì, settembre 29, 2003


Di ritorno da Viareggio
Una settimana di EuropaCinema non è passata invano: ecco infatti le recensioni per cinemavvenire di La colère des dieux di Idrissa Ouédraogo e di Profesionalac di Dusan Kovacevic. Quest'ultimo, diretto dall'autore di Underground, ha anche vinto il festival. Alcune considerazioni sul festival in sé: edizione peggiorata dopo il buon re-inizio dell'anno scorso, con molti meno film interessanti in cartellone; retrospettiva inutile di alcuni film di Fellini (dieci anni fa a Viareggio avevan già proposto l'integrale della sua opera, quindi che senso ha ora farne vedere cinque o sei?); bella sezione documentari, tra i quali mi ha colpito molto un lavoro su un paesino bulgaro (Bread over the fence di Nina Altaparmakova) che per tema e immagini era vicino alle atmosfere di Béla Tarr. Un ultima notazione: è triste vedere che il malcostume imperante per cui la messa a fuoco dell'immagine è un optional a cui i proiezionisti non prestano molta attenzione si allarghi anche ai festival, e che in una platea in cui non pochi erano addetti ai lavori nessuno se ne sia lamentato. Non è la prima volta che mi accade ad EuropaCinema (al Politeama, ché dell'Eden non ho avuto da lamentarmi): semplicemente vergognoso.




Fare a pugni è dannoso per la vostra salute
Se pensavate che le scritte sui pacchetti di sigarette italiane fossero il punto più basso a cui può giungere una campagna di prevenzione statale, vi sbagliavate (via J-walk)



La notte nera
Il primo reportage interessante della Notte del Blackout lo trovo su IlDeserto. Senza permalinks ahimé.
Post scriptum: i permalinks ora ci sono, e il post in questione è questo.



martedì, settembre 23, 2003
Qui crolla tutto a pezzi
Il multisala Medusa di Livorno, inaugurato solo cinque mesi fa dal gruppo di Berlusconi, ha subito lo smottamento di un muro esterno. Fortunatamente non c'era nessuno sotto, a parte motorini e automobili. Speriamo sia lo stesso quando cominceranno gli smottamenti del governo.







lunedì, settembre 22, 2003
Comunicazione di servizio
Nei prossimi giorni questo blog andrà in rete in forma ridotta causa festival del cinema di Viareggio.



Swen, il worm tuttofare
La mia casella di posta elettronica su yahoo (delle cinque che ne ho) è sotto attacco da parte di Swen. Fortunatamente è l'unica a cui accedo tramite web e non tramite outlook. Swen è un worm davvero simpatico e multiforme: mi si è presentato sia come notifica di failure delivery sia come mail da parte di Microsoft che mi invitava a installare l'ennesimo patch per evitare attacchi al mio sistema (e invece installava il worm). Una volta installato Swen comincia a inviare mail falsificando il mittente, si autospedisce zippato a tutte le persone che sono nel mio stesso canale IRC, si installa in una directory condivisa di Kazaa dandosi un nome invitante e sperando di essere scaricato, si autoposta sui newsgroup a cui sono iscritto, va persino a cancellare dai miei account di posta elettronica ulteriori mail che lo propagano (non sia mai che mi insospettisca). I principali antivirus lo riconoscono dal 18 settembre, quindi se non avete aggiornato il database non lo vedono. Inoltre appena installato Swen disabilita gli antivirus e i firewall che trova nel sistema.
Insomma, divertente no? Per ulteriori informazioni su Swen, può tornare utile il rapporto di Symantec.



Vai col proibizionismo
L'uscita di Fini ("La modica quantità ha impedito la condanna di molti spacciatori") mi fa pensare che per certuni sia meglio un non spacciatore in galera che uno spacciatore libero. Ma il nome "casa delle libertà" è una volontaria presa in giro?



sabato, settembre 20, 2003
Visto ieri
Bangkok Dangerous, dei fratelli Pang, 2000 (qui una recensione in italiano). E' stata una bella sorpresa trovare questo film in videoteca; è evidentemente l'effetto dei successi di The Ring e di The Eye. Si tratta infatti del primo film dei fratelli Pang, i registi di The Eye; è ambientato in Thailandia, parlato in thai, e non è un'horror. Anche se tecnicamente è un film thailandese, rappresenta al meglio il contaminato cinema contemporaneo di Hong Kong: i fratelli Pang non sono particolarmente originali ma hanno un talento visivo notevole, e in questa storia di killer e di vendette combinano con efficacia temi e ispirazioni di molti registi hongkonghesi (da Woo a Wong), non senza passare per Sergio Leone e aggiungendo un elemento di fragilità che a me ha ricordato Kim Ki-duk. Per ovviare alle ristrettezze di budget (che non si notano), c'è un grande lavoro di montaggio. E' nella videoteca sottocasa, ha la versione originale sottotitolata (e anche quella doppiata naturalmente) e se vi interessa il cinema orientale ma a parte i soliti noti non avete avuto molto modo di frequentarlo è un'ottima occasione.




venerdì, settembre 19, 2003
Visto oggi
Son frère, di Patrice Chéreau, 2002. Recente vincitore dell'Orso d'Argento al festival di Berlino, è un film che racconta il lungo disfarsi di un uomo. Premettendo che riguardo a Chéreau non sono forse molto affidabile, non avendo amato molto il precedente e acclamato Intimacy (La regina Margot invece mi piacque), neanche qui sono convinto. L'unanimità critica mi indispettisce, il confronto con i lavori dei Dardenne mi rattrista. Non che sia un brutto film, no, però è un illacrimato percorso scarno di emozioni, che su di me è scivolato ampiamente nonostante le molte sgradevolezze che la lunga agonia comportano, peraltro filmate con occhio fermo; la storia principale, ovvero il rapporto sentimentale tra i due fratelli, non mi è sembrata interessante, quasi fosse stata messa lì solo per dare una trama a questa inesorabile contemplazione della marcescenza. Forse mi aspettavo troppo: quasi sufficiente.



giovedì, settembre 18, 2003
Visto oggi
La maledizione della prima luna, di Gore Verbinski, 2003. Mah, bah, mah. Non parte male, attraendo quanto meno il mio interesse. Poi per un po' si mantiene abbastanza divertente; ma tutto sommato alla fine annoia. Unico pregio, Johnny Depp; per il resto, se ne può fare tranquillamente a meno (soprattutto di Orlando Bloom). Zzzz.



Ricapitolando (comunicazione gergale per utenti di Blogger)
Blogger Pro non esiste più, e Blogger acquisce tutte le capacità della versione Pro. Orbene, vedo i draft, posso mettere la data che più mi aggrada nei post, posso settare un bel template che si precarica, e si è aggiunto il campo "titolo". Tutte cose belle, grazie Blogger e Google. Mi chiedo però, perché la voce "feed" non mi compare tra i settings? A me serve, blogstreet non sta facendo un bel lavoro con i miei feed rss. Qualcuno sa rispondere? Gli utenti del ex Blogger Pro ce l'hanno ancora?



mercoledì, settembre 17, 2003

Visto oggi
Me l'ero procurato qualche tempo fa ma la bassa qualità delle immagini e l'annunciato non altissimo valore del film me ne avevano tenuto distante. Ma Dynamic Italia nel suo meritevole sforzo di portare in Italia un po' di quel cinema che ci sfugge lo ha pubblicato in dvd, e il dvd è finito nel videonoleggio. Così ho finalmente visto Rasen, di Iida Jouji, 1997. Si tratta del seguito "perduto" di Ring: i due film sono usciti quasi contemporaneamente ma allo straordinario successo del film di Nakata ha fatto da contraltare il flop di questo. Così, qualche anno dopo, non è stato difficile far finta che Rasen non fosse mai esistito e fare un secondo seguito, Ring 2, che prescinde completamente dai fatti che avvenongo in questo film (e dai fatti che avvengono nei romanzi, a cui Rasen si attiene). Per quanto riguarda il film in sé, non è granché, ma offre alcuni buoni momenti: l'allucinazione in cui il protagonista vede l'omicidio di Sadako è tra questi. Probabilmente migliore del baracconesco Ring 2.




martedì, settembre 16, 2003

Segnalazioni televisive in extremis
Mi rendo conto or ora di essermi perso la prima puntata della nuova serie di Report, che va il martedì in prima serata. Sigh. Tra un'ora in compenso parte il primo episodio dei cartoni animati di Corto Maltese, che dovrebbe essere La ballata del mare salato, ovvero la sua prima e (imho) insuperata avventura. Buona visione.





Lamentele
Da 24 ore non mi riesco a collegare con l'adsl di Tiscali, e devo usare il vecchio eroico modem e pagare. Per di più, ho provato a comunicare il disservizio al loro servizio clienti ma dopo 40 minuti di attesa il dolore al braccio mi ha fatto desistere. Non male la musica jazz che accompagna l'attesa; credo però che Soru dovrebbe assumere qualche operatore in più.




Orpo, sembra uno sciopero vero
L'organizzazione che ha indetto lo sciopero vanta alta cifre, l'organizzazione di chi lo sciopero l'ha subito minimizza. Ma allora è una cosa seria!






Ho scaricato un mp3, e adesso?
Questo scherzo telefonico alla RIAA non è molto divertente. Direi che è inquietante. (via J-Walk)



lunedì, settembre 15, 2003

Matto è bello
Uno dei due intervistatori di Berlusconi per Spectator, Nicholas Farrel, ci illumina sulla polemica riguardante i giudici: da un uomo il cui libro preferito è "L'elogio della follia" l'epiteto di matto non può che essere un complimento.




sabato, settembre 13, 2003

C'è trucco, c'è inganno, il primo blog italiano, più o meno
Forse non tutti sanno che ci sono post di questo blog fin dal 1999.




Confuso e felice
E anche quest'anno mi son visto il solito concerto. Non che sia male, anzi, molto gradevole. Certo che alla quarta-quinta volta le emozioni non son più quelle della prima, per quanto di canzoni nuove ne siano state scritte nel frattempo. Più che colpa sua, colpa degli organizzatori di eventi pisani che ne fanno il clou di ogni settembre da almeno 5 anni.



giovedì, settembre 11, 2003

Un antivirus freeware?
Da qualche tempo non avevo più antivirus sul mio PC: ogni tanto andavo in quegli scomodi siti che ti fanno uno scanning dell'hard disk via web, senza mai trovare un virus uno (sono scaltro nelle mie relazioni con internet). Però scopro che Alwil lascia usare il suo software gratuitamente agli utenti privati, quindi perché no?



mercoledì, settembre 10, 2003

J-Walk chiude
Piccolo momento di lutto. Ricordiamolo così, per esempio con questa guida antropologica ai pub inglesi, semplicemente irresistibile.
Contrordine compagni: J-walk continua.




Visto oggi
E' difficile commentare Buongiorno, notte in questi giorni. Le polemiche abbondano, gli amministratori delegati di Rai Cinema vaneggiano, i Ferrara esaltano, i Monicelli minimizzano, i Bellocchio si rendono spocchiosi e antipatici e tutti ne parlano benissimo, capolavoro. Per cui andiamoci cauti. Innanzitutto, un bruto giudizio di valore: davvero niente male, commovente a tratti, uso manipolatorio ma efficente della colonna sonora, regia indagatrice che scruta vicinissima i personaggi. Da vedere. Capolavoro? Mah, così, su due piedi, non mi sembra. Certo, il film è trascinante, con gli spezzoni televisivi che spesso hanno più forza delle immagini girate da Bellocchio (in particolare i discorsi di Lama e di Andreotti subito dopo il rapimento sono di grande forza, di una forza a cui la politica odierna ormai ci ha disabituato), con la volgarità che comincia a fare capolino ma è ancora minoritaria. E vincente è l'idea di affidare il nostro sguardo alla pietosa Chiara, che vota contro l'esecuzione di Moro e che lo sogna libero per le strade di Roma, che legge le sue lettere alla moglie e le trova belle come quelle dei condannati a morte della Resistenza. Però ci sono dei momenti in cui la forza del film si allenta, in cui perde colpi, in cui si incarta; inoltre, per quanto prima di vederlo mi sembrasse una blanda scusa dei giurati italiani, il lavoro di Bellocchio può dare il suo meglio solo se lo spettatore è in grado di integrarlo con il proprio immaginario di quegli anni, o con le proprie memorie se lo ha vissuto. Solo lo spettatore italiano può piangere sul fatto che Moro non è stato liberato, perché la sua vita sarebbe diversa ora e qui; solo lo spettatore italiano può guardare con struggimento le immagini di Moro libero e provare quasi le stesse emozioni del finale de La 25a ora: "All of you came so close to never happening. This life came so close to never happening". Insomma, un bel film, ma non mi stupirei affatto se a Venezia di film migliori di questo ce ne fossero, soprattutto agli occhi di un giurato straniero. E, sotto sotto, me lo auguro.






lunedì, settembre 08, 2003







Cinema invisibile: Doggy Poo (film d'animazione coreano)



sabato, settembre 06, 2003


venerdì, settembre 05, 2003

Online su Cinemavvenire
Da oggi sono online due miei pezzi, su Cabin Fever e Only the strong survive. Di Cabin Fever si era parlato già brevemente qui. Non sono molto abituato a scrivere recensioni così lunghe, e come vedrete sono ancora piuttosto ingessato. Be', con la pratica... Nel frattempo ringrazio sentitamente Gya per le utili osservazioni nel lavoro di rifinitura, e anche per alcuni suggerimenti risolutori.





Il libbricino con tutti i paesi del mondo
Ad Evian ho partecipato ad un incontro mattutino con il presidente Bush e l'FBI e la CIA. E avevano un libro, con tutti i paesi del mondo in cui non c'è pace e che sono a rischio. Abbiamo cominciato con la Liberia, e poi Bush mi ha detto 'E l'Afganistan?" E poi Chirac ha detto 'E la Corea?' E quando siamo arrivati al Kossovo, dove noi italiani abbiamo 3600 soldati, Bush mi ha detto, 'Vi ringrazio'. E io ho detto 'No, sono io a ringraziarvi, perché il Kossovo è vicino a me. Io sono qui e il Kossovo è qui!' Perciò abbiamo il dovere morale di essere responsabili per questo Nuovo Ordine Mondiale, e dobbiamo capire che l'America ha 400.000 soldati oltreoceano. E come fanno? Con i soldi dei contribuenti americani. Dobbiamo apprezzare tutto ciò, e anche dare una mano.

L'intervista di Spectator a Berlusconi non contiene solo dichiarazioni contro i giudici, ma molte altre cosette interessanti. E' una lettura edificante. Per esempio ci rivela alcuni retroscena del G8, a Genova, veramente degni di Trimalcione.

Ho avuto l'occasione di essere presidente del G8 a Genova nel 2001, ed ero l'anfitrione della cena; cercavo di far entrare tutti nella conversazione, e facevo scherzi come al solito. Ho chiesto a Schroeder della sua esperienza con le donne, perché è stato sposato quattro volte, e l'ho fatto ridere. E dopo un po' ho deciso di tirare indietro la mia sedia e di lasciarli parlare, e ho visto Blair scherzare con Chirac, e Putin scherzare con Bush, e io stavo scherzando con tutti, e improvvisamente ho pensato, 'Guarda, sono qui, un uomo che ha vissuto la seconda guerra mondiale sulla propria pelle', poiché sono nato nel 1936. Ho visto mio padre vestito da soldato, e ho pensato, 'Che mondo meraviglioso'
La traduzione maccheronica è mia, la prima parte del post è decisamente ripresa dall'ottimo ex-jutopija.


P.S Sergio Maistrello nei commenti ci rivela il il magico libretto è disponibile online sul sito della CIA. Certo, non abbiamo un capo di stato accanto che ci dice 'E la Birmania?', però possiamo lavorare di immaginazione.




The Cat Returns
Quando esce un film dello studio Ghibli (quello di Miyazaki per intendersi) c'è sempre un piccolo terremoto nella nicchia degli appassionati di anime e manga. Invece l'uscita estiva di questo è passata quasi inosservata, tanto che me ne sono accorto con grave ritardo. Be', correrò ai ripari.




giovedì, settembre 04, 2003

Visto negli ultimi giorni
Sono rimasto indietro con questa rubrichetta, temo che alcune cose che ho visto non raggiungeranno il blog. Vabbè. Lost in la mancha, di Keith Fulton e Louis Pepe, 2003, racconta la storia di un film fallito, quello che Terry Gilliam voleva girare su Don Chisciotte e che per problemi vari (condizioni atmosferiche avverse, malanni ad uno degli interpreti principali, Jean Rochefort, che doveva essere Don Chisciotte) va a gambe all'aria, viene rilevato dalla compagnia di assicurazione e non se ne fa più nulla. Doveva essere un dietro le quinte da inserire come extra nel dvd, ed è diventato un film autonomo; ciò nonostante non è niente di più che un compitino ben svolto che l'eccezionalità degli eventi e la personalità vulcanica di Terry Gilliam hanno proiettato nelle sale. Quasi nullo dal punto di vista registico, dell'equilibrio (esagerata la parte dedicata alla preproduzione) e della capacità di raccontare una catastrofe; interessante solo perchè unico vestigio visibile del film di Gilliam. Heart of Darkness: A Filmmaker’s Apocalypse, il dietro le quinte di Eleanore Coppola su Apocalypse Now, è tutt'altro vedere.






Hey ma perché nessuno m'ha avvisato?
Facendo zapping per puro caso verso le 14.30 ho scoperto che su Italia 1 sta andando in onda la quarta stagione di Futurama, ancora inedita in Italia. Era l'episodio "A Pharaoh To Remember", il settimo. Questo significa che me ne sono persi sei? O li stanno mandando in onda a casaccio come al solito?




martedì, settembre 02, 2003

Invettive
Quella odierna di Leonardo contro la perdurante e invadente memoria degli anni '60 e '70 mi ha aiutato a prendere una decisione: passi per il film di Bertolucci, ma La meglio gioventù me la perdo volentieri.



lunedì, settembre 01, 2003

Quando eravamo pulp
In questi giorni mi sto vedendo alcuni corti di Richard Kern che sono riuscito con difficoltà a recuperare. Un bel po' ne avevo visti durante una memorabile giornata al cinema Arsenale, più di dieci anni fa, con il regista in sala che era piuttosto stupito di trovare tanto pubblico per dei lavori così underground. Successivamente, dovendo presentare per uno stage con Anatolj Vassiliev una composizione con tema "I genitori e la famiglia", sull'onda del ricordo del kerniano "You killed me first" scrissi questo breve racconto (a lui credo non piacque neanche un po'). In un empito di sprezzo del ridicolo lo pubblico qui.