Il weblog di Gokachu


mercoledì, dicembre 08, 2004
Visto ieri: The 36th chamber of Shaolin
Si tratta di uno dei quattro-cinque film più noti in tutta la produzione degli Shaw studios, un film leggendario, celeberrimo, apprezzatissimo, un classico. Mi aspettavo molto e le mie attese sono andate in gran parte disattese.
Il film si divide grosso modo in tre parti. Nella prima viene messa in luce la triste condizione di subalternità dei cinesi sotto il dominio dei tartari, malvagi dittatori, torturatori e assassini. Nella seconda si vede l'avanzamento nel dominio delle arti marziali da parte di Te, il protagonista, che una per una riesce a superare tutte le 35 stanze dello Shaolin, arrivando poi alla fine ad un grado di maestria elevatissimo. Nella terza il giovane torna nella Storia e usa ciò che ha imparato per la causa dei più deboli.

Delle tre parti la prima è la più lenta e meno convincente. Dovremmo essere emozionalmente investiti dalla sofferenza di queste genti, ma per come il film è costruito non ce ne importa molto.
La seconda non è affatto male, appoggiandosi soprattutto sulle notevoli doti del giovane Gordon Liu. Resta il fatto che è un monotono avanzamento tra "prove" sempre più ardue, con pochissimo svolgimento drammaturgico, che dura troppo a lungo. Le prove sono divertenti, ben pensate, argute, spiazzanti, ma 35 sono un po' troppo.
La terza è forse la parte migliore del film, con il protagonista che arruola dei giovani promettenti e poi muove attacco alle massime autorità tartare; ma è davvero troppo breve, svolgendosi tutta, dall'uscitra dal tempio alla sconfitta del superboss, in circa venti minuti.
Insomma un film squilibrato e probabilmente sopravvalutato, che vive delle idee dei coreografi e della bravura di Liu.
Per procurarselo