Il weblog di Gokachu


martedì, agosto 23, 2005
America oggi: Mean Creek
La moda recente di fare film in bassa risoluzione e poi proiettarli sul grande schermo ha cominciato ad infastidirmi da Open Water in poi. In ogni caso, pur essendo una parziale delusione visto l'entusiasmo della critica americana, questo film non è malaccio.
Funziona davvero molto bene nella prima parte, quando viene esposto il materiale e con tensione crescente si giunge al climax; dopo c'è una pausa, un lungo momento di indecisione dei personaggi, un dilemma etico, che avrebbe potuto essere sublime (e lo vuole essere) e che invece risulta gettato via, sprecato, mal realizzato, poco convincente. Si rialza leggermente sul finale ma il risultato complessivo non va oltre il passabile.
Fastidiosa la presenza di Rory Culkin, non per le sue capacità recitative, più che dignitose, ma per le fattezze che non possono non ricordare il fratello Maculay; e quella di Scott Mechlowicz, troppo un bel ragazzo per il suo ruolo, e troppo incline a recitare inarcando il sopracciglio.
Nelle sale




lunedì, agosto 22, 2005
America oggi: All the Real Girls
Continuiamo e temporaneamente terminiamo il viaggio nella cinematografia di David Gordon Green con il suo secondo lungometraggio. Generalmente meno apprezzato dalla critica del suo lavoro d'esordio, All the Real Girls a me è sinceramente piaciuto di più. Lo stile e la poetica rimangono gli stessi, fatto salvo l'abbandono della dimensione surreale; ma mentre nel primo film sorprendeva la quantità di carne al fuoco che si sviluppava in meno di un'ora e mezza, qui si rimane sorpresi da come il regista ci riesca a tenere avvinti per più di cento minuti ad una storia esilissima, semplicissima, banalissima, che si potrebbe raccontare in mezza riga.
Certo questa storia è circondata da piccoli episodi e personaggi secondari, ma è indubbio che a differenza di George Washington, dove accadevano anche eventi drammatici ma tutto restava periferico, ci sia un centro narrativo forte, per quanto esile, e dei veri e propri protagonisti.

La magia del nostro interesse deriva ancora una volta dalla recitazione lontanissima dalle accademie, tenera e commovente, e dallo stile distaccato e insieme coinvolto di Green, dal suo saper raccontare senza voler spiegare, dall'effetto di naturalezza e di verità dell'insieme. Ogni singolo personaggio, anche quello più secondario, ha evidentemente una storia, un'angoscia, un suo mondo; nessuno però ci accompagnerà a visitarlo, nessuna guida ci farà da cicerone, e potremo solo cercare di intuire.

A mio modesto avviso, un grande, struggente film.
Sito ufficiale - Per procurarselo




domenica, agosto 21, 2005
Fuffa time
Da quando il papa è a Colonia le sue scontate prese di posizione e la quantità immensa dei papa boys che lo frequentano è la prima o la seconda notizia di tutti i media che abitualmente consulto per le news. E non se ne può più: "ci si attende una presa di posizione durissima contro il terrorismo": ma no? Per fortuna è finita.



sabato, agosto 20, 2005
Criptici consigli per gli acquisti (quiz?)
In edicola a sei euro e novanta. Credo di avere già entrambe le miniserie, ma nel dubbio ho comprato, a quel prezzo come resistere. Risparmio approssimativo rispetto alla distribuzione regolare, venti euro. Alla peggio si regala.



Girellando al Mediaworld
Scopro che pur non avendolo trovato in nessuna videoteca di mia conoscenza è possibile acquistare al modico prezzo di 10 euro The Mission di Johnny To; per lo scrivente si tratta del suo miglior film o comunque ci si avvicina (gli metto alla pari forse solo The Longest Nite che però, come è noto, pur essendo suo non è suo).

Per chi non ha idea di chi sia questo tal Johnny To, diciamo che è l'ultimo maestro di quel cinema epico, melodrammatico e furibondo che si faceva ad Hong Kong nei tempi d'oro, e il cui campione, che dovrebbe essere noto anche a te, o ingenuo lettore per cui scrivo queste righe, è John Woo.

Acquisto altamente consigliato.




venerdì, agosto 19, 2005
Il film che pare interessante della settimana
Questo venerdì escono diversi film non disprezzabili, a parte gli horror che sono invece tutti disprezzabili; tra di essi scegliamo con gran facilità Mean Creek, che in America ha fatto esultare la critica e piangere il botteghino. Leggendo i resoconti vien voglia di vederlo: pare che sia una sorta di incrocio tra Stand by me, Un tranquillo week end di paura, Il signore delle mosche e Cuore di tenebra, se tutto ciò ha un qualche senso. Opera prima, ritmi lenti e temi metafisici, probabilmente non verrà distribuito in alcun luogo dove io o voi possiate vederlo.




giovedì, agosto 18, 2005
America oggi: George Washington
Ormai per questo weblog sono passati i tempi felici (?) in cui era tra i pochissimi in rete a parlare di un certo "cinema invisibile", in cui nessuno o quasi conosceva Miike, Kim o Kurosawa (Kiyoshi) ed era un'avanguardia nella scoperta di certi autori. Adesso per fortuna ogni blog di cinema che si rispetti attende con ansia Sympathy fo Lady Vengenace di Park, ha apprezzato Last Life in the Universe di Ratanaruang e disprezzato The Park di Andrew Lau; per non parlare del fatto che finalmente nelle videoteche e a volte anche nelle sale si comincia a vedere qualcosa.
Insomma i tempi son migiorati ma il ruolo necessario del blog è scemato, ed è diventato uno dei tanti. In un estremo tentativo di riscatto ci tocca andare negli USA per scoprire un raccomandabile e promettente autore non del tutto inedito in Italia, ma conosciuto solo dagli happy few: David Gordon Green.
George Washington è la sua opera prima; le influenze cinematografiche malickiane sono tanto evidenti che non val la pena di menzionarle. Il film è diseguale, forse irrisolto, ma molto interessante per tre fattori: la regia ondivaga, mobile, mai banale, distaccata, straniante, con sprazzi tarriani (il lungo piano sequenza con la motocicletta); la sceneggiatura episodica, frammentata, divisa tra documentarismo e surrealismo, che nella sua dispersione riesce miracolosamente a produrre un affresco convincente e appassionante del sud degli Stati Uniti e dei "poveri", bianchi e neri; e infine la direzione degli attori, che dà vita ad una recitazione lontanissima dagli standard e dagli stilemi consueti. Si giunge ad una estrema naturalezza che dona una grande dimensione di realtà ai personaggi, non cercando mai di esaurirli, di descriverli, ma semplicemente incontrandoli e lasciandoli in gran parte nel loro mistero. Da vedere.
Trailer - Intervista al regista - Per procurarselo




domenica, agosto 14, 2005
Il film che pare interessante della settimana
La rubrica ha rischiato di saltare non tanto perché fossi oberato di impegni (anche), ma principalmente perché me ne ero dimenticato. Comunque esce, in ritardo ma esce.
Il film che pare interessante della settimana è facile da scegliere, visto che non è uscito praticamente niente. Si tratta de La guida galattica per autostoppisti, tratta da un'epocale epopea fantascienzodemenziale di Douglas Adams che ha lasciato tracce evidenti nel nostro immaginario (su tutte, il Futurama di Groening). Per correttezza devo dire che ho provato a rileggerla recentemente e il modulo comico risulta, dopo tanto sfruttamento da parte degli epigon, un po' frusto. Ma tant'è, e il film non è il libro. Che ne dicono gli americani? Abbastanza bene, grazie.




venerdì, agosto 12, 2005
America oggi: La guerra dei mondi
Arrivo buon ultimo, con oltre un mese di ritardo, alla visione di questo film. E' un violento e divertente roller-coaster nella prima parte, con alcuni notevoli e memorabili quadri apocalittici. Purtroppo perde molto nella seconda parte quando cerca di veicolare un messaggio, che resta peraltro non troppo chiaro (m'è parso persino di intravedere un riferimento all'Iraq: americani=alieni, iracheni=umani, Tom Cruise=kamikaze. Sarà la calura estiva). Molti si chiederanno, di fronte a prodotti come questo o come il suo antesignano (sebben meno cupo) Jurassic Park, di fronte al puro e vuoto luna park messo su pellicola, se si tratta di cinema. Questione di definizioni; secondo me sì. Può anche uscirne qualcosa di davvero buono, se non si prende troppo sul serio. Non è questo il caso, ma tappandosi un po' il naso ci si diverte.




mercoledì, agosto 10, 2005
Segnalazioni televisive con un certo anticipo
Venerdì prossimo su Raitre passa Le biciclette di Pechino, da me eletto terzo miglior film del 2002, il che significa che mi è piaciuto molto, credo.

Chi aspetta l'ultima puntata di Heimat lunedì, non si senta orfano: Ghezzi a partire da sabato 20 manderà in onda tutte le puntate di Heimat 2 a ritmi forzati (tre a sera - le puntate durano circa due ore l'una). Chi invece non avesse visto Heimat e manco sapesse che cos'è, non si preoccupi e si guardi Heimat 2 lo stesso: la visione del precedente non è assolutamente necessaria.




lunedì, agosto 08, 2005
Repetita iuvant
Non vorrei che l'uscita di Breaking News in Italia passasse un po' in sordina su queste pagine con una nota in calce e basta, e quindi vi ripropongo il commento lasciato da John Trent - aka Pietro Liberati - alla recensione di Cinemavvenire, sperando che qualcuno venga invogliato a passare una serata nel buio dell'aria condizionata invece che sotto le stelle: qualche volta ne vale la pena.

"Più passano le ore, più penso che Breaking News sia un gran film. Sperimentale come solo To sa essere, con la voglia di cercare nuove strade per il poliziesco/noir, ma contemporaneamente cercando di dire qualcosa sul caos in cui versa il cinema. Perché Breaking News è in primo luogo un film sull'inflazione dell'immagine, sul bisogno di moralità dello sguardo, e una riflessione, attraversata da un umorismo sardonico e fulminante, su ciò in cui siamo immersi ogni giorno, il caos del non umano. Il bellissimo finale sul bus con la cinepresa che ruota attorno al suo asse, o l'iniziale piano sequenza vorticoso sono due dichiarazioni di guerra al cinema di oggi e d'amore per il cinema tout-court, il modo in cui To dimentica particolari, mescola personaggi e identità, scopi e destini, è la dimostrazione che oggi può ancora esserci un cinema di ricerca che non puzzi di stantio, o non sappia da compitino di un primo della classe qualsiasi"



venerdì, agosto 05, 2005
Il film che pare interessante della settimana
Innanzitutto questa settimana esce un film molto interessante, un film a lungo atteso: Breaking News di Johnny To. L'ultimo dei maestri classici del cinema hongkonghese non era mai stato distribuito in Italia; troppo action per la nicchia del cinema d'autore, troppo orientale per il mercato dei blockbusters. Finalmente un suo film esce, un film che fra l'altro m'è piaciuto non poco, e non posso che esserne felice. Per maggiori informazioni su questo film vi segnalo la mia vecchia recensione.

Ma questa rubrica è una rubrica di recensioni preventive, di opinioni su film né visti né conosciuti, una rubrica di consigli per sentito dire. Non può essere quindi Breaking News il film che pare interessante della settimana (oh, andatelo a vedere lo stesso, mi raccomando). Questa palma spetta quindi a Returner, film d'azione giapponese del 2002. La critica non è affatto concorde, anzi, le stroncature si sprecano, ma ne parla bene MidnightEye ("the first successful example at a (japanese) big budget popcorn movie") e per noi gente prona al principio d'autorità questo è sufficiente a dargli una guardata. E se non bastasse, c'è la curiosità di vedere Takeshi Kaneshiro in un film giapponese, il che paradossalmente è più sorprendente di quanto non sia il veder Asano in un film thailandese.




lunedì, agosto 01, 2005
Consigli per gli acquisti
Arrivo un po' in ritardo ma certo che il volume in questione non è certo andato esaurito nelle edicole italiane. Non conosco I maestri dell'orzo, ma lo sceneggiatore Van Hamme sì, avendo avuto di leggere negli anni '80 su una qualche rivista specializzata alcuni suoi notevolissimi lavori (Il grande potere del Chninkel e qualche Thorgal). Letta qualche recensione in giro, mi sento di consigliare l'acquisto a scatola chiusa. Per chi bada al bilancio famigliare, l'unico volume edito da Repubblica costa 6.90 euro contro otto volumi da 6.20 euro l'uno della normale distribuzione, che peraltro non è affatto capillare. Risparmio netto 42.70 euro.