Il weblog di Gokachu


giovedì, settembre 30, 2004
Visto ieri - Spiderman 2
Solo due parole visto che del film si è già parlato ovunque e molto. La seconda avventura dell'arrampicamuri è sicuramente migliore della prima; inoltre denota una maggiore fedeltà a temi e fatti derivati dal fumetto senza prendersi libertà eccessive (come fu la fusione di MJ e Gwen nel primo, con conseguente assenza della tragedia). La storia d'amore è fastidiosa, specie nel finale (anche da voi il pubblico femminile ha salutato con un applauso il bacio dei protagonisti, urlando "era ora!"?); in realtà di questo film, pur divertente, rimarrà ben poco. E non certo le (auto)citazioni di Raimi, quanto il frenetico dinamismo delle scene d'azione, curatissime sul lato audio, e le spettacolari evoluzioni di Peter Parker per la città. Una volta tanto, menzione d'onore per il doppiaggio: la doppiatrice di zia May è riuscita nell'arduo compito di portare a casa più che dignitosamente un pistolotto moraleggiante di cinque minuti con evidenti funzioni di servizio drammaturgico.



mercoledì, settembre 29, 2004
L'anonima sequestri iraqena
Le due Simone sono libere, e a ragione siamo tutti contenti e sollevati. Torna un briciolo di ragione; si è pagato un riscatto e sono salve. Mi chiedo però: non ci mette questo alla mercé dei criminali comuni iraqeni?

Mi spiego. Se qualcuno viene rapito in Italia, lo Stato blocca i beni della famiglia del rapito in modo da impedire loro di pagare il riscatto. Legge dolorosa ma giustificata; ostacolare il pagamento del riscatto rende meno conveniente il rapimento, e diminuisce il numero dei reati.

In Iraq invece se un italiano viene rapito non solo non vengono bloccati i beni di nessuno, ma si occupa addirittura lo Stato di pagare il riscatto, di trovare dei mediatori, di consegnare il denaro; e se quando dopo aver pagato il riscatto l'ostaggio viene liberato, ci si rallegra sorridenti e si comincia a congratularsi l'un l'altro. E' un successo diplomatico e politico. Non è criminogeno tutto ciò? Se io fossi un iraqeno, non un fanatico religioso ma un laico spregiudicato, magari un po' più propenso al crimine della media, un pensierino ad aprire un'anonima sequestri ce lo farei.



martedì, settembre 28, 2004
Tutti i festival della nostra vita
Sono lontani i tempi in cui Europacinema (...) attirava da tutta Europa masse di critici e di giornalisti cinematografici impegnati a seguire avidamente un programma ricchissimo di titoli e di eventi di ogni genere. (...) E' successo che la stampa è cambiata, che i critici e i cronisti più attenti sono stati messi nell'angolo dai loro stessi giornali, che da un festival la notizia non è più se un film è buono o cattivo o meritevole comunque di un'analisi attenta e doverosa e spassionata ma se c'è questo o quel 'divo', se genera questo o quel pettegolezzo, se produce o meno audience a cagione di scandali, scandaletti e porcheriole varie, purché l'intelligenza venga umiliata, il pettegolezzo esaltato, il nulla portato in prima pagina. Ad emulazione ossessiva della onnipotente, onnipresente, invadente, cannibalesca Televisione, pubblica, privata o locale che essa sia. Si è così creato un corto circuito fra informazione da un festival e deformazione di un festival, considerato da stampa e TV solo un trogolo nel quale immergere il naso per coglierne fetori e maleodoranti effluvi da servire insensatamente e spensieratamente con il giornale del mattino e il telegiornale della sera. Dove tutto diventa uguale, livellato, omogeneo e omologato ad una desolante visione del mondo e della intelligenza del lettore e/o del telespettatore.

Così l'amareggiato Felice Laudadio nella sua perorazione e rimpianto di un festival che non c'è più. Europacinema è stato, non poi molti anni fa, un festival di grande interesse, e ancor oggi, a consultare il suo programma, qualche evento davvero interessante si può trovare (la lezione di cinema di Edgar Reiz, la prima del film di Paskaljevic). Ma le speranze che si erano accese quando Laudadio aveva ripreso in mano il festival sono naufragate. La cronaca della mia prima puntata laggiù è questa: durante il festival verrà proiettata, a ingresso gratuito, una lunga successione di film di Mastroianni, in ricordo all'attore scomparso. E' una retrospettiva con titoli eccezionali, che rivedere in una sala cinematografica fa certo piacere. Il bianco e nero de La dolce vita non rifulge in tv come al cinema.
Deludentissimo è stato quindi scoprire che TUTTA la retrospettiva verrà proiettata non da pellicola ma da DVD, il che non garantisce certo la stessa qualità visiva o sonora. Una grande occasione gettata.
Per quanto riguarda i film in concorso, visibili a soli due euro, dirò che sono tutti girati da registi pressoché sconosciuti non solo al grande pubblico ma anche a me; anzi, se notate nel programma qualche nome interessante, fatemelo sapere. Il film che ho visto oggi, Vakuum, opera prima e prova d'esame di un giovane regista tedesco, era davvero un film da poco, uno specie di pallida, ambiziosa rivisitazione de L'uomo che fuggì dal futuro, e a non vederlo non vi siete persi nulla.

Dispiace davvero vedere quello che fu un piccolo ma ottimo festival agonizzare così.




Cose da fare oggi
Comprare Repubblica con in regalo "Identità segreta", che credo essere la storia delle origini di Spiderman come riscritte nella versione Ultimate. Appuntarsi da qualche parte che nella stessa serie presto usciranno Watchmen di Moore e Il ritorno del cavaliere oscuro di Miller a sei euro e novanta ciascuno. Non molto per due caposaldi dell'arte sequenziale degli anni '80 e di tutti i tempi.



lunedì, settembre 27, 2004


venerdì, settembre 24, 2004
Segnaliamo un fumetto
Rehabilitating Mr. Wiggles (attenzione: contenuti altamente disturbanti)




giovedì, settembre 23, 2004
C'è del marcio in Googlelandia
Dicono che forse Google avrà un proprio browser. A questo punto al mio demone maligno sembra di capire perché si siano mantentute fastidiose incompatibilità con browser diversi da Internet Explorer (io uso Opera e devo aprire IE sia per Gmail che per Blogger; la googlebar è inferiore alle potenzialità di ricerca di Opera, ma comunque non l'hanno implementata). Honni soit qui mal y pense.



Flash as a form of art
Il teaser di Fallen Angel. (via The Ultimate Insult, per connessioni veloci)



mercoledì, settembre 22, 2004
Visto ieri: Man on fire
Mi era sembrata una buona scommessa andare a vedere l'ultimo film di Tony Scott; sia le stroncature dalla critica, in odore di essere ideologiche (la vendetta, di questi tempi, non è un tema che piaccia molto in un film americano), sia le rare recensioni entusiastiche, mi avevano fatto capire fra le righe che di lavoro interessante si parlava. Invece il film tutto sommato è un'occasione persa. Il mestiere di Scott lo porta ad un inseguimento dell'inquadratura trendy, mossa, sfuocata, con le luci alterate, che dà buoni risultati in alcuni casi ma che nell'insieme è eccessivo e parzialmente immotivato. La sceneggiatura, pur essendo molto cupa, non esce dagli standard ben rodati del genere; il film avrebbe guadagnato da una virata verso il delirio che tutto sommato non c'è. Comunque un lavoro che nonostante i suoi 142 minuti tiene bene, con una spinta nella violenza quasi da Sin City (senza però purtroppo precipitare nel nero profondo del fumetto di Miller), alcuni cameo irritanti e una bambina fantastica. Si può vedere.




Wild world
Cat Stevens espulso dagli USA perché "potenzialmente legato al terrorismo".





martedì, settembre 21, 2004
Per chi è indietro con i compiti a casa
MTV a partire dall'1 ottobre trasmetterà i film di Ring, quelli di Nakata, di cui su queste pagine si è parlato più di una volta. (via forum di Mangaitalia)




lunedì, settembre 20, 2004
Whatever happened to my rock’n'roll?
Che è successo a PubblicoDiMerda?





domenica, settembre 19, 2004


sabato, settembre 18, 2004
Tonight on TV
E' molto interessante la notte che Raitre dedica a Dario Argento. Se si comincia con un tranquillo Phenomena (tranquillo nel senso che è un film molto noto e visto), la serata prende una piega imprevista snocciolando uno dopo l'altro dei lavori di Dario Argento che definire rari non è eccessivo: Il tram, La bambola, Testimone oculare, Il vicino di casa (sono quattro episodi per la serie TV La porta sul buio), nonché alcuni brani tratti da Gli incubi di Dario Argento per il programma Giallo. E sogni d'oro.



giovedì, settembre 16, 2004
Maledetti blockbuster
Non ho niente contro Spiderman 2, anzi, tale è la riconoscenza che sento per Raimi che probabilmente lo andrò a vedere. Però, perché sbarcare con un numero enorme di copie sul mercato di giovedì, espellendo dai cinema i film "deboli" prima della fine naturale della programmazione, quando alcuni (io) si preparavano ad andare a vedere il film di Wenders? Uscire di venerdì come tutti gli altri pareva brutto?



mercoledì, settembre 15, 2004


lunedì, settembre 13, 2004




domenica, settembre 12, 2004
Venezia che muore
E' impossibile dare dei giudizi sulle decisioni della giuria per i premi a Venezia 2004 se non si sono visti i film; a me resta un rammarico. Non dico che il film di Kim Ki-duk e quello di Miyazaki fossero migliori di quello di Leigh, che è un regista molto attaccato per una sua supposta tendenza a guardare il dolore in modo pornografico e da me invece molto apprezzato; non lo dico anche se sotto sotto lo penso. Però Leigh non ha mai avuto difficoltà ad essere distribuito nel nostro paese, e invece Kim e Miyazaki si. Kim ha avuto finora un solo film passato per le nostre sale; Miyazaki è a quota due (e sono vent'anni che fa cinema d'animazione di valore assoluto). In entrambi i casi un premio avrebbe aiutato i distributori italiani ad essere un po' più coraggiosi; se non ho dubbi che Miyazaki verrà distribuito (ma non con la pompa che gli sarebbe dovuta; perfino l'Oscar La città incantata è uscito tutto sommato in sordina, mentre si trattava evidentemente di un film dalle possibilità economiche ben più vaste, se opportunamente appoggiato), Kim ha ancora difficoltà. Insomma, può darsi che il film di Leigh sia il Leone più meritato di tutti, ma sicuramente ci sarebbero stati Leoni più utili per la salute dell'Arte Cinematografica.



Peracottari
A splinder hanno evidentemente deciso che mantenere il redirect su splinder.it fosse troppo oneroso. Ecco il loro cortese e funzionale messaggio di avvertimento. E adesso tocca darsi da fare con i bookmarks, visto che di feed rss non se ne vede ancora l'ombra...




sabato, settembre 11, 2004


venerdì, settembre 10, 2004
Riprogrammate i videoregistratori
Saraband, l'ultimo film di Bergman che la Rai dopo aver comprato i diritti mesi fa si è finalmente decisa a mandare in onda, inizierà alle 22.30 di domani anziché alle 23.30 come annunciato in precedenza.



E improvvisamente Kim Ki-duk
Me ne sono accorto qualche giorno fa ma non l'avevo ancora scritto per pigrizia. All'ultimo momento è stato aggiunto alla lista dei film in concorso a Venezia Ferro 3 (noto anche come La casa vuota o Binjip) di Kim Ki-duk, film di cui non subodoravo nemmeno l'esistenza (per imdb non è neanche in lavorazione).

E adesso, tra Kim e Miyazaki, chi tifo?



Comunicazione di servizio
A causa di alcuni problemi con il mio modem adsl, questo blog andrà per qualche tempo in rete in forma ridotta (poche immagini). Date la difficoltà nel correggere ciò che è già stato postato, è anche possibile che aumenti il numero dei refusi.




giovedì, settembre 09, 2004
Visto ieri: Mare dentro*

Amenabár si cimenta con il melodramma, e con esiti non disprezzabili. Il tema è quello dell'eutanasia**; in scena abbiamo un uomo che vuole morire, e che difende il suo diritto a farlo legalmente. Un uomo che non si rassegna né alla sua condizione né alla legge che vieta il suicidio e l'assistenza allo stesso, e che combatte con inesausta vitalità  per il suo diritto di morire.
Il film scivola benissimo dall'inizio fin quasi a metà, quando per i miei gusti il melodramma si fa troppo intricato con la comparsa dell'amore. Questa, e la fallimentare operazione di farci vedere il protagonista "guarito" in immagini oniriche che non sarebbero neanche troppo male se non ci richiamassero alla mente l'analogo e ben più incandescente materiale di Oasis, sono i limiti del film, che si regge invece con gran forza sugli ottimi dialoghi (specie le parole di Javier Bardem sono spesso toccanti e vere, tanto da farmi sospettare di essere state pronunciate dal vero Ramon Sampedro) e su alcune spettacolari interpretazioni e caratterizzazioni (su tutti, il fratello e la cognata di Ramon). La regia è di gran mestiere e il lavoro, con i suoi limiti, convince. Da vedere muniti di ampia scorta di fazzolettini di carta.

 

*Mar adentro, in spagnolo, significa anche "Mare aperto"; personalmente, nell'impossibilità  di conservare il gioco di parole, avrei preferito questa traduzione.

**E qui evitare paragoni con Le invasioni barbariche, film non sull'eutanasia ma sull'autocelebrativo spegnersi di una generazione.




martedì, settembre 07, 2004


Zzzzzzzzzzz
Altre 5 Gmail fresche fresche, fatevi sotto nei commenti (anche perché mi son stufato di scrivere post gratis per smerciare il loro prodotto. Voglio una percentuale, o che almeno lo rendano compatibile con Opera, il mio browser preferito).





lunedì, settembre 06, 2004
Lo conosco da quando non era nessuno e non è cambiato per niente
Citazioni di Tom Waits. (via J-walk via Blurp)



Qui si mette male...
...oppure ci piazzo un centone?




domenica, settembre 05, 2004


venerdì, settembre 03, 2004
Segnalazioni televisive dell'ultim'ora
Non è facile poter vedere un film di Kira Muratova. Stasera su Raitre a partire dalle 1.35 Ghezzi ce ne presenta ben tre: Brevi incontri, Alla scoperta della vita e Passioni. Se non sono troppo prolissi dovrei vedere i primi due. Già che ci siamo, dopo l'indiano Antarjali jatra, domani alle 2.40 su Raitre andrà in onda Xiao Wu, film d'esordio di Jia Zhang-ke (quello del tutto sommato deludente Unknown pleasures, per intenderci, e che ora è in concorso a Cannes con Shijie).




giovedì, settembre 02, 2004


Tools
E adesso che avete Gmail, accattateve il notifier. (via Tao)



Gmail? Ebbasta...
Se qualcuno nonostante l'inflazione fosse ancora privo di account gmail e lo volesse, non deve fare altro che chiederlo qui nei commenti. Ne ho cinque a disposizione.
Update: Sold out/Tutto esaurito.



mercoledì, settembre 01, 2004
Sorpresa sorpresa
Hero, il film di Zhang Yimou pieno di star carismatiche che tanto ha penato a essere distribuito negli USA, esce e sbanca il botteghino. Chissà se ci riuscirà anche da noi: il trailer visto in sala cercava di spacciarmelo per un film pieno d'azione con Jet Li prodotto dagli stessi de La tigre e il dragone. (Disclaimer: a me non è che sia piaciuto granché, ma a vederlo al cinema ci andrò volentieri)




Visto oggi: Fahrenheit 9/11
Aspettavo al varco l'ultima fatica di Michael Moore ma devo ammettere che è un film milgiore di come me l'aspettavo. Nonostante i difetti del regista non siano affatto tenuti a freno ma dilaghino durante la proiezione, alcune sequenze sono davvero ben pensate e montate, specie quelle costruite interamente con materiale di repertorio preso dalla televisione, e raggiungono una grande efficacia emotiva. Il semplice fatto di vedere certe immagini e di udire certi suoni in un cinema e non di fronte all'innocua tv li carica di una forza nuova; se poi ci aggiungiamo la spudorata e scopertissima abilità manipolativa del regista, il gioco è fatto. Meno felici sono le immagini riprese direttamente in pellicola da Moore, specie quando lui è in scena e vaga alla ricerca di vittime da linciare. Per fortuna non sono molte.

Il film, diviso in tre parti (elezioni/le relazioni tra le famiglie Bush e Bin Laden/la guerra in Iraq), non è molto equilibrato, e fasi più interessanti si succedono ad altre francamente sconsolanti, dove, per farla breve, non si capisce un tubo tranne che Moore sta insinuando (senza molte prove) che Bush è un poco di buono che agisce per mero interesse personale. L'ideologia sottesa al lavoro, come è già stato detto, non è quella che avrebbe un pacifista europeo, ma una forma di pacifismo patriottico davvero molto americano, che però su uno spettatore come me (che non si commuove di fronte alla bandiera italiana, figuriamoci quella americana) non può avere molta presa.

E ora che ne ho parlato meno male del previsto (ma la Palma d'oro rubata a Park grida ancora vendetta), una nota nostalgica: erano così brutti i tempi in cui il carrello in avanti di Pontecorvo in Kapò gli guadagnava il profondo disprezzo di Rivette? Quelli in cui si parlava di moralità dello sguardo? Qui Moore esplora con la macchina da presa nel dolore dei familiari dei caduti senza nessuna pietà per loro né per noi. Sia ben chiaro, per me in amore, in guerra e dietro alla macchina da presa tutto è permesso, ma un po' di pudore male non avrebbe fatto. Anzi, avrebbe potuto essere un pudore toccante. Roba per gente dal palato fine, forse, e non per le folle elettorali che sono l'evidente obbiettivo del film.