Il weblog di Gokachu


sabato, maggio 31, 2003

Consigli per gli acquisti
Mi rendo conto che la mia è un'opinione parziale e dipende probabilmente dal fatto che Fallen Angels è il primo film di Wong Kar-Wai che abbia visto, ma è il mio preferito del regista hongkonghese. Dal tre giugno in edicola col benemerito DVDWorld.




martedì, maggio 27, 2003

Invece
Scrive Jena sul Manifesto: Se da una parte c'è un peggiore che ha perso, dall'altra dovrebbe esserci un migliore che ha vinto. Invece c'è Fassino.



lunedì, maggio 26, 2003

Cannes 2003
Il festival e il palmares raccontato da un viscerale Alberto Crespi che qui mi piace nella sua (nostra) adorazione per Clint Eastwood.



sabato, maggio 24, 2003

(ri)Visto oggi
Cowboy bebop- il film, di Shinichiro Watanabe, 2001. Un po' a sorpresa arriva nelle nostre sale il film derivato dalla serie televisiva omonima, trasmessa qualche anno fa da MTV e successivamente replicata un paio di volte. Non è molto diverso dalla serie, quindi se la conoscete sapete che vi aspetta. Se non la conoscete, dovreste, e il film è un'eccellente introduzione. E' un hard-boiled filosofeggiante con scene d'azione d'alta classe e spettacolarità, una trama contorta quanto basta, i personaggi della serie contrapposti ad un ottimo antagonista come Vincent. Alcune puntate della serie battono il film (che risulta un po' troppo lungo e che ad un certo punto quasi si inceppa, volontariamente, ma in modo non del tutto adatto a lanciarsi nel gran finale), ma non si può avere tutto. Molto bella (come sempre) la colonna sonora di Yoko Kanno. Riguardo l'adattamento, mi chiedo perché non si sono usati gli tessi doppiatori della serie tv, ma si sa come vanno queste cose. Comunque non male.




venerdì, maggio 23, 2003

L'impagabile newsletter di libero
Libero si dedica alla disanima spietata del corpo sociale, con le sue nuove inquietanti figure: SONO RICCHI MA NON OSTENTANO: È L'ORA DEGLI "HAPPIES" Finita l'era degli yuppies, del telefono in auto e dell'orologio sul polsino: i nuovi nababbi amano avere ma soprattutto essere Poco più sotto, tanto che sembra lo stesso titolo: Vuoi avere un corpo perfetto per l'estate? Richiedi subito la tua dieta con uno sconto del 30% !






Oggi esce il film di Cowboy Bebop e...
...almeno qui a Pisa lo fanno solo il pomeriggio. Come se fosse una cosa per bambini. Be', amorevoli mamme e papà in ascolto, vi dirò una cosa: questo film non è per bambini. Non portateci i frugoletti, non ci capirebbero niente, si spaventerebbero, non gli piacerebbe. Andateci voi. E magari lamentatevi se vi obbligano ad andarci il pomeriggio. (qui il pessimo trailer italiano, via Mangaitalia)


P.S. Sperando che sistemino i tag di formattazione testo, questa è la recensione di cinemavvenire.



giovedì, maggio 22, 2003

Visto ieri
Il gabinetto del dottor Caligari, di Robert Wiene, 1919. Uno di quei film così fondamentali che è imarazzante dire di aver visto per la prima volta, e di cui è inultile dire qualcosa perché è già stato detto tutto, dalle implicazioni metaforiche (apologo contro il potere, profezia dell'avvento del nazismo, critica del militarismo prussiano) a quelle estetiche (la scenografia come mezzo di esprimere concetti, il "trionfo dei brutti") all'intervento creativo della censura (la cornice, nata per "ammorbidire" il film, lo rende invece ancora più inquietante, con un capovolgimento vertiginoso di prospettiva).





Visto ieri
Rava - Basso Quintet "Flashback". Un quintetto jazz classico che ripropone vecchi standard secondo la modalità band-asssolo-band-assolo. Bravi, si, soprattutto Rava e Manzi (su Basso ho delle riserve), però, tutto sommato, che noia.




Ehi, almeno giochiamola la partita!
Il vero fantacalcio (trovato su wittgenstein).
P.S: Il corriere ha tolto la pagina incriminata (e speriamo di non vederla mai più, lo dico da juventino). Per conservarne la memoria per i posteri, eccone un parziale simulacro da me medesimo confezionato.



mercoledì, maggio 21, 2003

E cheppalle!
Marilyn Manson può piacere o non piacere, ma che una giunta comunale si arroghi il diritto di decidere se io possa vederlo o no mi sembra incredibile. Saranno fatti miei, o no?




Le stupefacenti avventure di Gokachu: Cat Power
Capita che Gokachu conosca Cat Power da poco, grazie a FFWD. Capita che la stessa Cat Power faccia un concerto a Firenze. Capita che Gokachu ci vada. L'inizio del concerto è previsto per le 22:30. Gokachu spera cominci in orario, perché l'ultimo treno per Pisa è alle 00:30. Così non è: lo spettacolo di teatro danza che lo precede straborda, tracima i tempi, e si entra alle 23:05. Ancora si sentono musiche da camera e alti lai dalla stanza accanto: lo spettacolo non è finito. Esauritosi, 4 figuri entrano immediatamente nella sala, alle 23:12. Però, professionali. Cominciano a intonare una canzone che Gokachu non riconosce. Ma non era il Be Free tour? Gokachu dava per scontato che avrebbe sentito canzoni dall'unico album in suo possesso. Così non è: mentre le canzoni si inanellano, Gokachu non ne riconosce neanche una. Non riconosce neanche lo stile, e neanche la cantante. Ma Cat Power non era bruna? Boh. Alle 23:45 il concerto finisce, e inizia lo sconcerto. Fischi e applausi perché rientrino, ma niente. Il dubbio comincia a serpeggiare nella sala: che fosse il gruppo di spalla? Eh si, pensa Gokachu, certo! La sicurezza arriva quando si vedono in tecnici montare nuovi strumenti sul palco. Gokachu ci tiene a precisare, non è stato l'unico in sala a prendere lucciole per lanterne. probabilmente la metà del pubblico non ha mai neanche sentito una singola canzone di Cat Power, ma siamo a Fabbrica Europa, il concerto costava solo 10 euro, e la sala è piena. Il concerto vero comincia a mezzanotte. Gokachu rinuncia ad ogni vellità per il treno delle 0:30 e si rassegna a quello delle 4:30. Ecco, iniziano. Le canzoni sono proprio quelle dell'ultimo disco. Cat Power è facimente riconoscibile per via della frangetta che le nasconde gli occhi. Ci siamo. ma qualcosa non va. La cantante a più riprese, con fare scherzoso ma non si sa quanto, si lamenta del chitarrista, che secondo lei dovrebbe suonare "louder". Sei il chitarrista rock, accidenti, dice. Dovresti tirare cazzotti e non cullare. Invece sei tranquillo e lo fai apposta. Il chitarrista non reagisce molto, alza semplicemente il volume. Dopo una quarantina di minuti, Cat Power manda via la band. Meglio soli che male accompagnati, dice qualcuno in sala. Eccola cimentarsi con piano e voce, ecco l'inizio dello psicodramma. Si interrompe in continuazione: così non va, scusate, sono un sucking ass. Vorrei cantare canzoni che vi fanno sentire come quando siete innamorati, se non riesco a farlo non significa niente. Ci prova e ci riprova. Comincia con una canzone e si interrompe. Arpeggia al piano, parte con un altra. Beve whisky, vino, fuma, si dondola sullo sgabello. Dopo una mezz'ora rinucia al piano e parte con la chitarra. Chitarra e voce. Anche qui non ce la fa. "I am sorry", dice tra un tentativo e l'altro. Si mette le mani sulla faccia. Un ragazzo sale sul palco e le dà un foglio che lei forse neanche guarda. Tentativi, "I am horrible", "I am a sucking ass", "This was the worst". Dopo molto, torna la band. Supportata, e evidentemente resasi conto che il chitarrista non aveva colpe, un po' si riprende. Il finale, cantato seduta tra il pubblico, senza neanche uno stridio per effetto Larsen, è emozionante. I responsabili di Fabbrica Europa intervengono e fan chiudere in tutta fretta: han ragione, hanno degli orari, e sono le 2:40. Il concerto, supporters inclusi, è durato 3 ore e 40. Gokachu origlia un membro dello staff tecnico che dice "She got emotive tonight, I don't know why". Gokachu pensa: le ha preso male l'hashish. Pensa anche: non è stato male però. Gokachu ha avuto dei flash di Janis Joplin durante il concerto. La totale mancanza di mestiere, la totale incapacità di lavorare di conserva anche in una giornata non buona, lo ha colpito. E' stato molto imperfetto, ma non se lo scorderà facilmente. Decide di procurarsi Moon Pix. Lo sta ascoltando ora.


P.S. Di un'altra data del tour italiano di Cat Power parlano anche Inkiostro e Polaroid.




The Eye sfonda al botteghino
Devo ammettere che ci sono state recensioni positive ma anche negative alla versione italiana di The Eye (che devo ancora vedere; chi l'ha fatto mi dice che l'adattamento è decente). Non mi interessano molto in questo momento però: The Eye infatti è primo nella classifica dei film del fine settimana scorso avendo incassato nei primi 3 giorni un milione di euro. L'exploit non sarà ripetuto nel secondo weekend (esce Matrix Reloaded); si dimostra però che si può importare il cinema dall'oriente facendoci un bel gruzzoletto, senza dover aspettare che gli americani ne facciano un remake. Shaolin Soccer non era andato male, The Eye è andato molto bene, sperabilmente andrà a finire che Battle Royale II lo potremo vedere direttamente nelle sale italiane.



martedì, maggio 20, 2003


lunedì, maggio 19, 2003

Solidarietà con il nemico
Questo blog non è mai stato tenero con Benigni, che è decisamente antipatico al titolare almeno da "La vita è bella". Però: disprezzo si, censura no. Ecco il testo della lettera inviata da Benigni ai Telegatti per scusarsi della propria assenza, lettera che si è evitato di leggere sul palco, e che emerge solo ora dalle pagine di Repubblica:
"Un legittimo impedimento mi impedisce legittimamente di essere presente. Ho chiesto più volte di far slittare la data di consegna dei Telegatti ma non sono stato ascoltato. Ho chiesto più volte di spostare la consegna dei medesimi Telegatti da Milano a Brescia ma non sono stato ascoltato. Già nel 1987 un Telegatto che avrei meritato lo vinse un altro. Prodi e Amato mi parlarono di brogli nella giuria ma non voglio fare polemiche. Ne parlerò nelle sedi previste. Ho già contattato Socci per una intervista dove può perfino farmi una domanda. Altro che Telegatto, meriterei una medaglia al valor civile. Un bacio a tutti. Viva l'Italia"





domenica, maggio 18, 2003

Squeak, master!
Federico Rampini va in sollucchero sull'Hybrot. Non so se la notizia è di quelle che vanno prese con le pinze o no, ma sicuramente la superficialità con cui se ne parla non dà molto credito alla vicenda. Dall'esaltazione ridicola (Non è un gadget in cerca di pubblicità, è il pioniere di una generazione di creature del futuro, il precursore che esplora una nuova frontiera della tecnologia... e forse della vita umana.) alla novità fasulla (In attesa di applicazioni molto più rivoluzionarie, è già superiore all'intelligenza artificiale di molti computer. Ha infatti una qualità decisiva. Muovendosi assorbe informazioni dall'ambiente circostante, e reagisce di conseguenza cambiando il proprio comportamento. Detto in altri termini: impara.). Anche il fatto che lo si possa comprare a 3000 euro non depone a suo favore. Che sia un'altra delle manovre per il lancio di matrix Reloaded? (C'è chi si chiede già se insieme con il cervello biologico gli hybrot non dovrebbero acquisire una "carta di diritti". E il tecnologo Whitley Striber osserva: "Finché si parla di neuroni di un topo, l'invenzione può apparirci non troppo inquietante o minacciosa, ma quanto tempo passerà prima che si usi un cervello umano?")





Visto oggi
A volte si commettono delgi errori sopravvalutando la propria apertura estetica. Pensando che la musica buona non appartiene ad un genere, ma è tutta la musica buona, e va ascoltata. Invece il concerto degli Asian Dub Foundation mi riporta coi piedi per terra. Ci sono delle cose che non fanno per me; una di queste è la musica piena di energia, di rabbia, di voglia di fare, di speranza. Mi annoia. Se nella musica non c'è tormento, dififcilmente mi rapisce. Per quanto riguarda gli asian dub foundation, tre consigli per perdere grosse fette di pubblico e piacere però di più a me: limitare i comizi (soprattutto quando il prezzo del biglietto non è popolare e molta gente resta fuori ad origliare perché non se lo può permettere); limitare l'apporto degli mc e aumentare il numero di pezzi strumentali (senz'altro la miglior cosa della serata, con un percussionista gigantesco solista che aveva sempre troppa energia ma sicuramente era molto bravo); aumentare le "indianerie musicali", gli accordi sitareggianti di chitarra elettrica eccetera (ce ne erano ma troppo poche; senza scadere nell'etnico precotto, dargli più spazio, non erano male).





Visto oggi
Stasera ho visto Otto, uno spettacolo di teatro danza dei Kinkaleri, vincitore del prestigioso premio Ubu per il 2002. M'è piaciuto davvero molto, pieno com'è di vuoti, di azioni ripetute, di geometrie precise, di personaggi impassibili, con la scenografia che viene costruita man mano con gli oggetti che gli attori perdono mentre cadono (cadono molto spesso). Suggestivo e freddo, fa anche molto ridere; a tratti è emozionante. Vi annoierò con questa piccola cosa: lo spettacolo avviene in silenzio; l'unico suono che si sente è quello dei movimenti degli attori e della musica che uno dei personaggi ascolta in cuffia mentre danza. A un certo punto la danzatrice con il walkman si avvicina al microfono, ed è già una sorpresa sentire il flebile suono della cuffia riempire meno timido la sala solo per la sua vicinanza al microfono; quando solleva una delle cuffie il suono riempie la sala, con una ricchezza timbrica stupefacente per un suono che ha attraversato delle cuffie, dell'aria e un microfono, e sembra veramente di essere entrati in un mondo segreto e prezioso. Solo per un attimo, poi si torna allo stralunamento e alle risa keatoniane. Sono molto contento di averlo visto.




sabato, maggio 17, 2003

(ri)Visto ieri
Tetsuo II, di Shinya Tsukamoto, 1991. Il seguito di Tetsuo è notoriamente inferiore all'originale, eppure è anch'esso pieno di scene memorabili (in particolare la rievocazione dell'omicidio dei genitori, verso il finale). Girato a colori, ma con un uso del colore che non fa rimpiangere il bianco e nero dell'originale (tanto che molte scene sono semplicemente monocrome), meno sperimentale, con una trama più facilmente comprensibile, più dialoghi, innestato nello sconvolgimento di una famiglia felice e non di una coppia depravata come nel primo film, è un oggetto meno alieno, più collegato al cinema di genere (yakuza movie, fantascienza di serie B, western all'italiana). Merita un'occhiata.





Reminder
Ricordo che, come segnalato qualche giorno fa, stasera (sabato) su Raitre vanno in onda due film di King Hu. Non ho visto i due film né alcunché fatto da quel regista, ma corre voce che sia una notte che merita un paio di VHS.



venerdì, maggio 16, 2003

Visto ieri
Altra serata a Fabbrica Europa, questa volta dedicata al teatro. Il primo spettacolo è stato Voices di ZT Hollandia: uno straordinario attore solista mette in scena cinque personaggi dell'estabilshment culturale politico ed economico, attingendo a scritti di Pasolini e ai discorsi del presidente della Shell. Notevole, instrionico, ma piuttosto pesante (anche per via del fatto che era in inglese sopratitolato); alla fine dell'ora e mezza di spettacolo ero distrutto. Ma invece di riposare, a ruota uno spettacolo dello Studium Treatralne: Czlowiek (uomo). Questa volta il gruppo di Varsavia si è risparmiato i sopratitoli e ha messo in scena il lavoro direttamente in polacco senza alcuna traduzione. Deresponsabilizzato sulla comprensione del testo, mi son potuto godere i movimenti coreografici e scenografici degli attori: uno spettacolo mosso, vivace, in cui gli attori mostravano un evidente e virtuosistica precisione in ogni piccolo movimento, come ci si aspetta da un lavoro di un allievo di Grotowski (il regista è Piotr Borowski). Niente di memorabile, ma leggero, fresco, anche se i temi erano indubbiamente seri.





Oggi in sala
Esce oggi in tutt'Italia un film di cui in questo blog si è parlato spesso e che consiglio spassionatamente: The Eye, dei fratelli Pang. Notevole il lavoro che si è fatto sulla locandina italiana per nascondere le origini hongkonghesi del film: a meno di stare molto attenti, andando a leggere i nomi degli attori, parrebbe un horror occidentale. E' una malizia di marketing che non mi sento di condannare.



giovedì, maggio 15, 2003

What is the Animatrix? (V) (and now is on TV)
Mercoledì 21, su Italia 1, alle 23:25 andrà in onda l'episodio di Animatrix L'ULTIMO VOLO DELL'OSIRIS. Si tratta di un episodio che fa da prologo a Matrix Reloaded, interamente realizzato in computer graphics, dallo stesso team che ha prodotto Final Fantasy: The spirit within. Era stato abbinato nelle sale alla proiezione de L'acchiappasogni. Gli effetti sono ancora più straordinari di quelli di FF, e durando l'episodio circa 13 minuti non fanno in tempo a venire a noia (via forum di mangaitalia).







The Happy tree friends
Avete presente Grattachecca e Fichetto? Squeak the mouse? Be', roba per bambini. This is the real thing (e grazie a Gya per la segnalazione).




mercoledì, maggio 14, 2003

Stasera parte Cannes 2003
I film da me più attesi tra quelli del programma sono AKARUI MIRAI di Kiyoshi Kurosawa (autore dell'interessante Kairo), DOGVILLE di Lars Von Trier, THE BROWN BUNNY di Vincent Gallo, MYSTIC RIVER di Clint Eastwood, DRIFTERS di Wang Xiaoshuai (autore del notevole Le biciclette di Pechino) e soprattutto LE TEMPS DU LOUP di Michael Haneke. Sperabilmente ci sarà anche qualche bella sorpresa non attesa; di Matrix Reloaded non mi sembra il caso di parlare (sarà un'anteprima davvero per pochi minuti).

P.S. Mi accorgo sol ora che nel programma della Quinzaine c'è anche Gozu, l'ultimo (o uno degli ultimi, con lui non si sa mai) film di Takashi Miike. Una buona occasione perché critici e distributori europei prendano confidenza con questo regista, o almeno se ne accorga Ghezzi e lo mandi a Fuoriorario. Inoltre, tra gli eventi speciali, verrà proiettato Interstella 5555, un film d'animazione di Leji Matsumoto (autore di Star Blazers, Capitan Harlock, Galaxy Express, La regina dei mille anni) sui 14 pezzi dell'ultimo album dei Daft Punk. Alcune di queste animazioni erano già state trasmesse dai canali musicali come video per i singoli del gruppo francese (e chi se le dimentica).





Visto oggi
X-men 2, di Bryan Singer, 2003. Mi aspettavo che questo sequel riscattasse la parziale delusione del primo film, ma così non è. Si rimane dalle parti del capostipite: troppo semplificato per chi conosce il fumetto, troppo ostico ed ellittico per chi non lo conosce, e con scene d'azione ultraframmentate da un montaggio frenetico che le rende poco efficaci (peccato piuttosto grave in un film di questo tipo) . Fanno eccezione l'irruzione di Nightcrawler alla Casa Bianca all'inizio (gli effetti speciali gli rendono giustizia), e la fuga di Magneto dal carcere (anche se gli echi de Il silenzio degli innocenti si sentono ben forti). L'ammorbidimento del personaggio di Wolverine indebolisce ulteriormente il lavoro, visto che è in scena quasi sempre. E' già tanto se gli han concesso di essere un fumatore anche nella versione filmica. Il finale fa presagire (e temere) che nel terzo film si affronti il nodo cruciale di Fenice Nera, e se lo si fa con la superficialità dei primi due ci sarà da dispiacersi. Intrattenimento passabile, ma si può anche non vedere.




martedì, maggio 13, 2003

Visto oggi
Prima del tramonto, di Stefano Incerti, 1999. Un film forse eccessivamente programmatico, ma interessante, soprattutto nella descrizione d'ambiente e in certe figure che appaiono ma rimangono sospese e non sviluppate (l'autista di autobus, la nave incagliata). Un dubbio: in un film ad orologeria come questo, perché si è scelto di far sopravvivere (a sorpresa) il malvivente padre di famiglia mentre il malvivente "pedofilo" muore? Delicato e morbido, da ricordare comunque, il finale. Il ragazzo si farà. (A proposito, qualcuno ha visto La vita come viene? Io no, sono allergico ad Alessandro Haber).




lunedì, maggio 12, 2003

(ri)Visto oggi
Tetsuo, di Shinya Tsukamoto, 1989. Rivisto dopo tanti anni, e dopo tanto Miike, il capolavoro di Tsukamoto mi sembra un po' invecchiato, e persino un po' troppo lungo. Alcune cose meritano comunque la nostra ammirazione: la scena di sesso, le pazze corse a passo uno, la folle idea di fare un film simile, con poco budget e gli occhi pieni di anime, di Cronenberg, di Wiene, di Lynch.




domenica, maggio 11, 2003

Visto ieri
La serata di ieri a Fabbrica Europa ha avuto due episodi: innanzitutto lo spettacolo Once, di Teresa de Keersmaeker, di cui non sono rimasto entusiasta. Cavalcata danzante (a solo) sulle note di Joan Baez, mi è sembrata come un racconto fatto in un linguaggio sconosciuto, ma senza la magia della lingua esotica. Applausi abbastanza sostenuti, ma delusione mia. La seconda portata della serata è stata Alex Paterson dj set. Alex Paterson è, come alcuni sapranno, il leader degli Orb; poco di quest'esperienza è però tracimato nella musica di ieri (a parte alcuni immancabili, riconoscibili campionamenti). Ben lontano dalle ariosità spaziali del gruppo inglese, Paterson si è cimentato in una performance di musica dance ad alto numero di ottani, una psichedelia terragna, che mi è piaciuta davvero molto. Anche la scelta dei timbri, spesso al limite dello sgradevole, mi ha conquistato. Mi han dovuto trascinare via (quasi) a forza.




venerdì, maggio 09, 2003

Finalmente
E dai e dai si è capito chi ha vinto il quinto Far East Film Festival: il solito Infernal Affairs. Interessante il fatto che pur trattandosi di un premio attribuito dal pubblico un film di Miike (per quanto atipico) sia arrivato secondo, ad un'incollatura dal primo.




What is the Animatrix? (IV)
E' disponibile online il quarto episodio di Animatrix, in attesa del DVD che verrà messo in commercio a giugno doppiato anche in italiano. Questo Second Renaissance part II completa il migliore episodio visto finora, anche se rispetto alla prima parte un po' soffre di doversi ricollegare in maniera più stretta alla poco convincente mitologia di Matrix (gli umani usati come batterie e nutriti coi cadaveri dei morti, seee).





Post ricattatorio
Ogni volta che Berlusconi per difendere una sua libertà ne lede una mia questo gattino muore.


Gattino trovato su www.guinevere.ca





giovedì, maggio 08, 2003

Visto ieri
Ararat, di Atom Egoyan, 2002. Un film irrisolto, tentacolare, con momenti alti e momenti bassi, narrativamente convoluto, eccessivamente ellittico, troppo ambizioso, totalizzante, fastidiosamente didattico. E tuttavia indubbiamente affascinante e in qualche modo sin soddisfacente. Menzione per Elias Koteas, che nonostante una recitazione terribilmente ammiccante funziona benissimo (lo stesso non si può dire dello sconsolante David Alpay).




mercoledì, maggio 07, 2003

(ri)Visto oggi
Mangiare bere uomo donna, di Ang Lee, 1994. Un film taiwanese ottimista ogni tanto bisogna vederlo. Ho riscontrato il difetto che qualche dialogo è troppo esplicito, e "parla" cose che si potevano tranquillamente tacere, rischiando la caduta nel sentimentalismo; per la gran parte del tempo però la narrazione è molto asciutta e i sentimenti sono abbondantemente raccontati dai gesti, o dai cibi. I ritratti dei personaggi sono ben riusciti. Niente di entusiasmante, ma si può vedere gradevolmente. Yang Kuei-Mei , che qui interpreta la parte della sorella maggiore, è scolpita indelebilmente nella mia memoria per via della scena del pianto nel coevo Vive l'amour, di Tsai Ming-Liang.




martedì, maggio 06, 2003

Segnalazioni televisive
Vi segnalo con grandissimo anticipo e altrettanto grande entusiasmo che sabato 17 maggio per fuoriorario andranno in onda due film del maestro pechinese King Hu: La fanciulla del cavaliere errante (1969, meglio noto come A touch of Zen) e Pioggia opportuna sulla montagna vuota (1978, meglio noto come Raining in the mountain). Preparo il videoregistratore fin d'ora.





Sceneggiature online
Apprendo da FilmTv che su Kinematrix è possibile scaricarsi le sceneggiature di diversi film, tra cui Millennium Mambo, Sonatine, In the Mood for Love. Slurp.




Consigli per gli acquisti
Girellando in edicola ho trovato che DVD World esce con allegato il dvd di Mangiare Bere Uomo Donna (di Ang Lee, 1994) a 8.90 euro. E' già mio; trattasi di un DVD 5 senza inserti speciali (che pretendete a quel prezzo?) ma con la irrinunciabile traccia audio in cinese mandarino. In fumetteria ho trovato invece una riedizione di Devil: Born again (Devil: Rinascita) di Miller/Mazzuchelli per i tipi della Marvel Italia. Un fumetto così bello e così fondamentale che mi pare impossibile ci sia ancora chi non l'ha letto, ma, nel caso, costa solo 10 euro.





Chiamami Jena-san
Pare che si stia lavorando ad un anime tratto da 1997: Fuga da New York (fonte)





lunedì, maggio 05, 2003

Per gli amici musicofili
Tra i molti appuntamenti di teatro e danza di
Fabbrica Europa, a Firenze, trovano spazio anche alcuni concerti assai interessanti. Io credo mi muoverò per Alex Paterson, Cat Power, e chissà, forse anche Daniele Sepe ed Elliot Sharp.



domenica, maggio 04, 2003

Visto ieri
Ero troppo spossato per scriverne. Ieri ho visto Hoi degli MZdP, uno spettacolo senza parole tra la danza, il funambolismo, la clownerie e l'architettura in movimento. Le assi del palcoscenico diventano gli elementi delle mutevoli costruzioni scenografiche che i tre danzatori producono e distruggono incessantemente, muovendosi tra esse stralunati e perfetti. Una felicità geometrica; se capita accanto a voi, da non perdere.





Cosa è successo al Far East Film Festival?
La miglior fonte che abbia trovato ina ssoluto su quelle giornate è questa.



sabato, maggio 03, 2003

La SARS funesta le mie giornate
Sono andato come di prammatica alla mostra internazionale dell'artigianato, a Firenze, dove ho dilapidato tutti i miei risparmi. Non ho potuto però dilapidarli con vera gioia perché gli stand dell'estremo oriente quest'anno latitano. E non manca solo la Cina, ma tutto il sud-est asiatico. Ora dico, vabbè la SARS, ma perché non c'era la Thailandia, come l'anno scorso? E secondariamente; ma sto virus non è che lo si sta identificando troppo strettamente con gli asiatici? Cortocircuiti protorazzisti tra SARS e canadesi ancora non ne ho visti. Eppure a Toronto il morbo 'infuria', o almeno lo fa più che in Thailandia...