Il weblog di Gokachu


domenica, gennaio 28, 2007
Segnalazioni in ritardo
E' uscito da più di dieci giorni il sorprendente classificone annuale di Cinebloggers Connection.


(continua)



domenica, gennaio 21, 2007
Interlocuzione

Preambolo

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Avrei tante cose da dire ma non ho nessuna voglia di scriverle. Per esempio ho visto questa mostra qui e vi dico: vale il viaggio. Partite e godetene tutti. Chissà, magari poi ne parlo, magari. Forse. Chissà. A dio piacendo.

Ma siccome riparto e per un'altra settimana non ci saranno probabilmente novità qui, e siccome lo spazio commenti del post qui sotto sta diventando l'equivalente blogosferico delle scritte nei cessi delle stazioni, per non lasciarvi in balia di voi stessi ricorro all'autocannibalismo. Del resto se Rossini lo praticava, chi sono io per sdegnarlo? Per non parlare di Mozart. Insomma, Atalante mi ha riportato alla memoria un breve racconto da me scritto almeno 15 anni fa, e già pubblicato su questo blog più di tre anni fa. Ma il pubblico cambia, anche perché l'uomo è mortale e prolifico, e probabilmente pochi di voi l'han letto, e quelli che già l'han fatto son lettori di lungo corso e non si offenderanno. E quindi lo ripropongo, sia perché è poco costoso in termini di tempo e di estro, sia perché rileggendolo ho scoperto un me stesso passato di cui quasi non resta traccia nel me stesso odierno, sia perché vorrei disilludere quelli che mi leggono pensando di avere a che fare con una persona dall'immaginazione non malata. E guarda un po', tra una stronzata e l'altra probabilmente questo preambolo è già uno dei post più lunghi che abbia scritto negli ultimi due anni.

Focolare domestico




Procurarsi una pistola non fu difficile.
Elisa si bucava da più di un anno e ormai conosceva persone di tutti i tipi, anche gente disposta a vendere armi ad una ragazzina pur di farsi. Ebbe qualche problema per il silenziatore.
- Un COSA? - era trasalito Giovanni - Cosa diavolo vuoi farci con questa? Un silenziatore! Pensavo ti servisse per proteggerti, Cristo!-
Elisa gli aveva mostrato un rotolo di banconote da centomila, e Giovanni si era subito calmato. Per trovare i soldi le era occorso più di un mese di furti, piccole rapine e soprattutto di prostituzione.
Non erano in molti a essere disposti a pagare per una ragazza così magra e con quello sguardo lontano e spento, ma era tanto giovane che qualche cliente lo rimediava sempre. Certo, doveva darsi da fare a cercarli, magari nei cinema porno, dove nella sala buia gli uomini non potevano vederla bene. Cercava di non farsi portare nei bagni e di avere solo rapporti orali. Il sesso, quello vero, un altro corpo dentro il suo, le faceva schifo. Spesso, dopo, doveva vomitare. Ma fece anche questo per i soldi.
Adesso la pistola era sua, e aveva la tasca piena di cartucce. Per la prima volta da molto tempo si sentì felice. La strinse contro di sé sotto il cappotto, gelosamente, come se fosse una vecchia bambola.
Erano passate otto ore dall'ultima pera.

...continua...



sabato, gennaio 13, 2007
La tigre e la merda
Siccome da quando ha girato La vita è bella qui si odia Roberto Benigni dal profondo del cuore, è con il grande piacere di chi gode del male dell'odiato che linkiamo la recensione del New York Times dell'ultima fatica del nostro. Con la speranza che il definitivo affossamento della sua carriera americana sia solo il prodromo di un più allargato affossamento di tutta la sua carriera registica. (via Wittgenstein)

Having already mined the Holocaust and surfaced with three Academy Awards, this gnomic Italian superstar has turned his attention to the Iraq war with ''The Tiger and the Snow,'' a scorching affront to Italians, Iraqis and the intelligence of movie audiences everywhere. (...) 'The Tiger and the Snow'' contains too little logic and far too much of Mr. Benigni in his underwear. (...) If only Mr. Benigni were in charge, war would be a thing of the past, and those with conflicting beliefs would be persuaded to celebrate common ground. (...) to Mr. Benigni, war is simply another stage for his outlandish ego



martedì, gennaio 09, 2007
La morale, lo Stato e la Girella
Stati Uniti, in pagella il voto di obesità, Si diffonde nelle scuole americane l'uso della valutazione alimentare degli studenti.

Da pseudoanarchico quale sono le intromissoini dello Stato nella vita privata del cittadino destano il mio più grande sospetto. Già sarei contrario all'idea che lo Stato possa intervenire se qualcuno, a casa sua, senza far del male a qualcun altro, si ubriaca, si droga, si mutila, si uccide. Fatti suoi. Lasciamogli la libertà di diecidere cosa è giusto e cosa non lo è, purché non limiti la libertà degli altri.
Però posso capire che lo Stato, in alcuni casi, debba tutelarsi economicamente.
Prendiamo il caso del fumo, inteso come tabacco. Il fumatore ha una più alta probabilità del non fumatore di contrarre malattie lunghe e dispendiose. Siccome viviamo in un sistema in cui la sanità è gratuita o quasi, grazie a Dio, è ammissibile che lo Stato non dico vieti ma gabelli spietatamente la vendita di sigarette, in modo che il fatto che ci siano dei cittadini che fumano non sia un peso economico per la comunità, tale magari da mettere in discussione la stessa gratuità del servizio sanitario.

Riguardo all'obesità, però, checché ne dica Michele Serra, non ci siamo. Un obeso ha una durata di vita più bassa di un cittadino non obeso, e tipicamente defunge prima dei sessant'anni per cause fulminanti come l'ictus o l'infarto. Per la comunità questo significa meno pensioni di vecchiaia e spese mediche inferiori di quanto non si debbano investire per i cittadini non obesi. E' un caso lampante in cui la già esile giustificazione economica dell'intervento dello Stato nei fatti privati dei cittadini cade.

Stato, giù le mani dalle merendine. Conviene anche a te.




Segnalazioni televisive
Per chi soffrisse gravemente di insonnia, o per chi avesse un videoregistratore e tante vhs tristi e vuote, segnaliamo che a partire da venerdì notte e per tre notti su Raitre andrà in onda per l'ennesima volta Heimat, un film di dodici ore in undici episodi che costituisce la prima parte di un'epocale trilogia. Difficile evitare di lanciarsi in lodi sperticate nel parlare di quest'opera, ma saremo sobri: se ve lo siete perso finora, è il momento giusto per smettere.




venerdì, gennaio 05, 2007
Nota per uno stile descrittivo diretto e pungente, narra abilmente i fenomeni di costume italiani
Ieri leggendo Repubblica ho letto un lungo articolo della Aspesi su Apocalypto. Non ho visto il film ma l'articolo era tanto orrendo da gridare vendetta e da indurmi a ripromettermi di parlarne. Ma si sa come vanno queste cose: vedendo che non è presente online, non avendo la copia di Repubblica (la leggo a scrocco alla Feltrinelli) ed essendo di memoria incerta e estremamente pigro ho lasciato perdere. Però oggi vedo che Gparker s'è indignato almeno quanto me, e vi invito a leggerlo.



martedì, gennaio 02, 2007
I film migliori del 2006 secondo lo scrivente
Questa rubrica annuale ha rischiato di saltare causa la mia accreciuta pigrizia (scrivere questo pezzo significa andare a spulciare tutti i post dell'anno passato e non è proprio una passeggiata allegra) e il fatto che da Wimbledon in poi ho scritto ben poco di cinema, e ne ho visto meno del solito. Quindi si tratta di una classifica parziale, basata su quel che ho visto e non su tutto l'universo cinematografico esistente. Ma tutte le classifiche sono così. Scombinerò un po' le carte capovolgendo alcuni giudizia dati all'epoca della visione: dopotutto queste classifiche servono anche per fare mente locale e decidere, dopo qualche mese, quel che è rimasto e quel che è scomparso.

Le categorie di prammatica: i film migliori

1) The New World
2) Arrivederci Amore, Ciao
3) Match point

Menzioni d'onore: Children of Men, L'amico di famiglia, Babel, The Departed, La spina del diavolo, La casa del diavolo, Inside Man, Lady Vendetta, Azur e Asmar, Tarnation, Il labirinto del fauno, Ghost in the Shell: Innocence.

Film sopravvalutato dell'anno: I segreti di Brokeback Mountain.

Film che mi hanno deluso: Miami Vice, Il Caimano, The Prestige, Time, Nuovomondo,Wallace e Gromit: La maledizione del coniglio mannaro.

Film che non mi aspettavo granché e invece no: The Lady in the Water.

Film più bello da me visto nel 2006 in assoluto: Il settimo continente.

Cosa più brutta vista al cinema quest'anno: per fortuna sono andato al cinema poco.

Film che si meritava un post e invece no: troppi.




Il terzo soldatino
Iniziamo l'anno in allegria e goliardia sfottendo un po' la gente che lavora.

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