Il weblog di Gokachu


martedì, gennaio 29, 2008
Ci si rivede l'otto
Una parigina innamorata smentisce la sua natura e vien meno alla sua funzione: esser di tutti, come un'opera d'arte. (Anatole France)




lunedì, gennaio 28, 2008
Ecce Homo*
Oggi ho visto la tavola rotonda sui Cinebloggers che si è tenuta a Bologna il 18 scorso, grazie all'ottimo lavoro di gparker (fra l'altro, lasciatelo dire, il montaggio è davvero buono, complimenti). Durante questa tavola rotonda si è (s)parlato anche di me, dell'autorevolezza, del ruolo del cineblogger. Siccome ho alcune cose da dire al proposito, lo faccio qui, in differita. Alcune delle cose che leggerete vi sembreranno autocelebrative. Non lo sono. Non sono modesto, sono onesto.



Perché sono (stato) così autorevole e istruzioni per l'uso


Durante la tavola è saltato fuori che fino a tre anni fa la mia autorevolezza era tale che nessun cineblogger avrebbe osato darmi contro apertamente. La cosa non è vera, però c'è della verità. Questo blog, e io, siamo stati (all'interno dell'asfittico mondo della cineblogosfera) molto autorevoli. L'autorevolezza si è persa; del resto questo blog è in vita vegetativa da più di un anno; era inevitabile.

Perché ero autorevole? Kekkoz propone un motivo: perché sono stato il primo. E' vero. Io sono stato il primo cineblogger italiano. Ho cominciato nel 2001. Non sono MAI stato il cineblogger più popolare; un paio di mesi dopo di me partì Zittialcinema che per felicità di scrittura di Marquant (fra parentesi Marquant, se ci sei ancora batti un colpo), attenzione al cinema italiano, tendenza alla critica sotto forma di racconto, raggiunse da subito una popolarità molto maggiore della mia. Io personalmente l'ho sempre considerato più un blog "generalista" che un blog di cinema, e sicuramente la cricca di gente a cui si accompagnava Marquant era più del genere blog letterario/giornalistico che quello del blog di cinema. Marquant non è mai stato un vero cineblogger, e bene così, e complimenti così, e Marquant, fatti sentire se ancora mi leggi, mi ripeto.

La mia autorevolezza nacque quando nacquero i primi, veri, altri cinebloggers. Perché? Non perché ero il primo, come dice Kekkoz, ma per tutta una serie di motivi che ora vi esporrò:

1) Sono stato il primo e questo non significa nulla, ma ho fissato uno standard. Io non scrivo particolarmente bene,; mi state leggendo ora e ben lo sapete. Però non scrivo male. Ci sono diversi cinebloggers che scrivono meglio di me, e molti altri che scrivono peggio e moltissimi che scrivono molto peggio. Poi ci sono i cinebloggers che hanno come punto di riferimento lo stile della critica "ufficiale" (e qui intendo le riviste e non i quotidiani) il che per me è malissimo e noiosissimo. Strutturalismo, intellettualismo, tutte cazzate.
Cominciare un nuovo cineblog con uno standard preesistente che consentitemi di definire non troppo basso, metteva i nuovi cinebloggers in soggezione. "Sarò in grado di essere a quel livello?" Sì ragazzi, lo siete stati e mi avete superato di parecchio. Però questo standard di fatto ha tenuto lontani i cinebloggers incapaci di scrittura, e ha messo tutti gli altri sul chi vive.

2) Sono arrogante. Io ho una definizione tutta positiva dell'arroganza. L'arroganza è la consapevolezza di avere del valore. Chiaramente se uno prende un abbaglio e pensa di avere del valore mentre non ne ha è fastidioso, ma diciamo allora che è la consapevolezza non immaginaria di avere del valore. Questo è completamente diverso dalla supponenza. Io non sono supponente. La supponenza la definisco come la consapevolezza del tutto ingiustificata e pregiudiziale di avere più valore del proprio interlocutore.

Il lettore ha bisogno di certezze. Ha bisogno di sapere che chi scrive CREDE in quel che dice. L'arroganza lo aiuta. Se leggete qualche mio post a caso del 2002, del 2003, del 2004, eccetera, la vedrete sprizzare da tutti i pori. Ma anche ora, se scrivo qualcosa, anche solo questo post, la vedrete zampillare a fiotti. Siate arroganti.

3) Sono (stato) inaccessibile. Non solo nessuno dei cinebloggers mi ha mai visto dal vivo, almeno presentandosi, ma non sono stato disponibile ad interazioni al di fuori dei commenti (del mio e altrui) blog per ANNI. Da quando sono disponibile in chat (circa 2005), sono molto meno autorevole. In chat sono completamente diverso da come scrivo sul blog: sono cazzone, sono autoironico, sono stupido, faccio errori di battitura, sono umile, tutte cose che pregiudicano l'autorevolezza. Sono me stesso persona e non me stesso cineblogger. Se volete essere autorevoli, rendetevi irreperibili. Non rispondete alle mail. Ai commenti SI, alle mail no. Specie di gente che vi vuole incontrare dal vivo. A meno che non abbiate un personaggio da recitare.

4) Avevo una missione. Ho aperto nell'aprile 2003 e poi chiuso nell'ottobre 2004 un blog non particolamrente notevole, che a rileggere un po' mi vergogno, che si chiamava Cinemainvisibile. Mi rendevo conto, all'epoca, che c'era una mole enorme di cinema di sopraffina qualità (e si parla di certo cinema giapponese e del cinema coreano) che in Italia non aveva distribuzione, che nessuno conosceva, e che era bellissimo (esempio del 2002 / mia recensione su Cinemavvenire del 2003). Parlarne era necessario. Grazie a quel (brutto) blog sono diventato collaboratore di Cinemavvenire, che ha una sezione apposita (Città invisibili) e che aveva cominciato questo lavoro prima di me. Ma non è un blog, è una webzine. Ammirevole. Leggetelo. Ma è una webzine. Registrata regolarmente al tribunale come rivista, quindi questo fa di me forse un "professionista". Vi invito a leggerla e a seguirla anche se ci scrivo molto poco perché comporta uno stile "professionale" che per me (che sono di formazione scientifica, rivelazione, rivelaziò) è faticoso seguire. Le intenzioni di quel blog sono poi confluite in questo.

5) Il mio atteggiamento è puramente etico. Recuperando parte di una discussione che si è sviluppata sul blog di Ohdaesu (che uno dei blogger che leggo con più piacere, che scrive MOLTO meglio di me, e che non è autorevole per due semplici motivi: a) a parte per Lynch di cinema non capisce niente, e b) è supponente, non arrogante) e che mi dispiace lasciare lì al 46esimo commento di un post inutile di un blog poco autorevole:

"Per citare le SACROSANTE parole di uno dei film più sopravvalutati dell'anno, che secondo me valgono come regola etica per critici, cineblogger e giurie di festival:


In many ways, the work of a critic is easy. We risk very little, yet enjoy a position over those ho offer up their work and their selves to our judgment. We thrive on negative criticism, which is fun to write and to read. But the bitter truth we critics must face is that in the grand scheme of things, the average piece of junk is probably more meaningful than our criticism designating it so. But there are times when a critic truly risks something and that is in the discovery and defense of the new. The world is often unkind to new talent, new creations. The new needs friends. Last night, I experienced something new, an extraordinary meal from a singularly unexpected source. To say that both the meal and its maker have challenged my preconceptions about fine cooking is a gross understatement.
They have rocked me to my core."

6) L'assiduità.
Il fatto di avere uno o più post al giorno, purché accompagnati da un minimo di sapienza, rende autorevoli. Io non sono più autorevole (per niente) da quando questo blog è, anche se non non ufficialmente, morto. Kekkoz secondo me è al momento il blogger più autorevole di tutta la blogosfera. A cosa deve questa autorevolezza? All'assiduità come prima cosa, alla ottima scrittura come seconda cosa, al fine etico di trovare il "nuovo bello", a costo di cercarlo in Norvegia, come terza cosa. Ma non è arrogante, è umile. Questo lo rende autorevole ma non troppo. Arrogati il diritto di pensare che ciò che dici è giusto, e forse diverrai VERAMENTE autorevole. E secondariamente non sei abbastanza autorevole perché sei troppo analitico e poco sintetico. Spara il giudizio senza ragionarci sopra troppo. A noi quello interessa: il giudizio, non le tue argomentazioni.

E con questo ho finito. Grazie a chi mi ha seguito.




* Per gli illetterati che si trovano qui per puro caso, il riferimento non è ai Sacri Vangeli ma a un libello di Friedrich Nietzsche i cui capitoli si chiamano: perché sono così saggio; perché sono così accorto; perché scrivo libri così buoni.



America oggi: Into the Wild
Questo film è sbagliato. Improprio. Esagerato. Didascalico. Di cattivo gusto. E poi il trailer fa schifo.

Questo film è bellissimo. Se fosse uscito nel 2007 sarebbe tra i primi tre della mia classifica. Sean Penn osa l'inosabile: fare un film che parla del Tutto, che parla dl Senso della Vita, che parla di Dio, che è un Romanzo di Formazione, che rischia di superare la sottile linea tra il Sublime e il Kitsch e che spesso lo fa. Ma quando non lo fa, è sublime. Alcune inquadrature di questo film valgono da sole tutto Le vite degli altri; se alcuni momenti sono eccessivi altri sono fortissimamente emozionanti. Sean Penn, nella sua volontà di dire qualcosa in cui evidentemente crede, qualcosa che ha evidentemente ha necessità di dire, e che dice anche urlando, sguaiando e sbagliando più volte, riesce in molti punti a fare le cose per bene. Nonostante i difetti il suo coraggio e questi tanti strazianti momenti per me valgono cinque stelle su cinque. E il personaggio di Ron Franz è uno dei più bei personaggi (a parte la caduta di tono finale) che abbia visto al cinema negli ultimi dieci anni.

E' un film per giovani, anche ottantenni, che ancora pensano a ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, a ciò che val la pena di fare e a ciò che non val la pena, non per vecchi cinici disillusi dalla vita che han deciso di andare a vivere a Milano dopo una giovinezza passata a Bologna. Scusa Kekkoz, ora ti mando una mail rappacificatoria in cui mostro la mia sincera stima nei tuoi confronti. E non sono prese di culo, né l'osservazione insultante che leggi qui né la stima.

Da questo film si esce scossi, colpiti, tremanti, sentendosi più buoni e con una gran voglia di dire "ti voglio bene" alle persone a cui vogliamo bene ma a cui ci vergogniamo da anni di dirlo. Per me non è facile uscire così emozionalmente turbato da un cinema, ed è questo il motivo per cui comunque ci vado, al cinema: per uscirne diverso da come sono entrato. Grazie, Sean. Grazie, cinema.




domenica, gennaio 27, 2008
La giornata della memoria
Oggi dedico questo tradizionale (per questo blog) spazio all'olocausto degli omosessuali.



Migliaia di gay vennero sottoposti alla sterilizzazione forzata in seguito a sentenze pronunciate dai tribunali nazisti. Alcuni dei perseguitati da queste leggi non si identificarono mai come omosessuali e vennero semplicemente arrestati, imprigionati o castrati. Alcune di queste "leggi contro l'omosessualità" continuarono ad essere presenti nell'ordinamento giuridico occidentale fino agli anni'60 e '70 e per questo molti uomini e donne ebbero paura di rivelare la loro condizione sessuale fino a quando queste "leggi" vennero abrogate.

Il numero di persone omosessuali uccise nei campi di concentramento durante l'Olocausto varia in maniera tra le 10.000 e le 600.000; la ragione di queste ampie variazioni risiede nella diverso conteggio delle persone esclusivamente omosessuali o anche appartenenti ad altri gruppi sterminati dai nazisti (ebrei, rom, dissidenti politici). Inoltre spesso i documenti relativi alle cause di internamento non vennero compilati, oppure scomparvero dopo la guerra.
(fonte)

L'omosessualità è tutt'ora un reato perseguibile in molto paesi. E' prevista la pena di morte in Afganistan, Arabia Saudita, Iran, Mauritania, Sudan, Yemen. E punibile con la reclusione a vita (o con pene variabili fino alla reclusione a vita) in Bhutan, India, Singapore, Turks e Caicos, Uganda.



sabato, gennaio 26, 2008
Lezioni di cinema: Légami.
D: Lei ha anche guarnito la sua faccia di lembi di mortadella espulsi dalla bocca oramai incapiente. E tracannato spumante oltre a quello versato sulla moquette.

R: "Tutto il cinema di Almodovar si nutre della carne viva come scena fondante della propria rappresentazione creativa. In me c'era l'idea di sviluppare anche visivamente il senso della vittoria".

Nino Strano, Senatore della Repubblica.
(via Emmebi)



Quiz: riconosci la citazione
I think I could turn and live with animals.

They are so placid and self-contained.

They do not lie awake in the dark and weep for their sins.

They do not make me sick discussing their duty to God.

Not one of them kneels to another

or to his own kind that lived thousands of years ago.


Not one of them is... respectable - or unhappy.



giovedì, gennaio 24, 2008
Ho scoperto l'acqua a temperatura ambiente
Che Napolitano denunci con estremo coraggio e forzando forse la sua carica istituzionale che tra le legi razziali e la shoah forse un certo legame c'è; oppure che una frase banale nella sua ovvietà diventi oggetto di polemica e titolo da mettere nella home di Repubblica Online mi sembrano fatti così buffi da permettermi di anticipare la rituale anche se discontinua (per questo blog, il cui tenutario è munito di prepuzio) celebrazione del giorno della memoria.

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Il Gran Consiglio del Fascismo stabilisce:

il divieto di matrimoni di italiani e italiane con elementi appartenenti alle razze camita, semita e altre razze non ariane;
il divieto per i dipendenti dello Stato e da Enti pubblici - personale civile e militare - di contrarre matrimonio con donne straniere di qualsiasi razza;
il matrimonio di italiani e italiane con stranieri, anche di razze ariane, dovrà avere il preventivo consenso del Ministero dell'Interno;
dovranno essere rafforzate le misure contro chi attenta al prestigio della razza nei territori dell'Impero.

I cittadini italiani di razza ebraica (...) nell'attesa di una nuova legge concernente l'acquisto della cittadinanza italiana, non potranno:

essere iscritti al Partito Nazionale Fascista;
essere possessori o dirigenti di aziende di qualsiasi natura che impieghino cento o più persone;
essere possessori di oltre cinquanta ettari di terreno;
prestare servizio militare in pace e in guerra.
Dichiarazione sulla razza, votata dal Gran Consiglio del Fascismo il 6 Ottobre 1938


Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo 1.

A qualsiasi ufficio od impiego nelle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, frequentate da alunni italiani, non possono essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorsi anteriormente al presente decreto; nè possono essere ammesse al conseguimento dell'abilitazione alla libera docenza. Agli uffici ed impieghi anzidetti sono equiparati quelli relativi agli istituti di educazione, pubblici e privati, per alunni italiani, e quelli per la vigilanza nelle scuole elementari.
Articolo 2.

Delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti non possono far parte persone di razza ebraica.
Articolo 3.

Alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o private, frequentate da alunni italiani, non possono essere iscritti alunni di razza ebraica. (...)
Articolo 4.

Nelle scuole d'istruzione media frequentate da alunni italiani è vietata l adozione di libri di testo di autori di razza ebraica. Il divieto si estende anche ai libri che siano frutto della collaborazione di più autori, uno dei quali sia di razza ebraica; nonché alle opere che siano commentate o rivedute da persone di razza ebraica.
R.D.L. 15 novembre 1938, n. 1779 - Integrazione e coordinamento in testo unico delle norme già emanate per la difesa della razza nella scuola italiana



Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo 1.

Dalla data di pubblicazione del presente decreto-legge è vietato agli stranieri ebrei di fissare stabile dimore nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell'Egeo.
Articolo 2.

Agli effetti del presente decreto-legge è considerato ebreo colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica.
Articolo 3.

Le concessioni di cittadinanza italiana comunque fatte a stranieri ebrei posteriormente al 1í gennaio 1919 s'intendono ad ogni effetto revocate.
Articolo 4.

Gli stranieri ebrei che, alla data di pubblicazione del presente decreto-legge, si trovino nel Regno, in Libia e nei Possedimenti dell'Egeo e che vi abbiano iniziato il loro soggiorno posteriormente al 1í gennaio 1919, debbono lasciare il territorio del Regno, della Libia e dei Possedimenti dell'Egeo, entro sei mesi dalla data di pubblicazione del presente decreto. Coloro che non avranno ottemperato a tale obbligo entro il termine suddetto saranno espulsi dal Regno a norma dell'Articolo 150 del testo unico delle leggi di P.S., previa l'applicazione delle pene stabilite dalla legge.
R.D.L. 7 settembre 1938, n. 1381 - Provvedimenti nei confronti degli ebrei stranieri



Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo 1.

All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorso anteriormente al presente decreto; nè potranno essere ammesse all'assistentato universitario, nè al conseguimento dell'abilitazione alla libera docenza.
Articolo 2.

Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica.
Articolo 3.

A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di razza ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal servizio; sono a tal fine equiparati al personale insegnante i presidi e direttori delle scuole anzidette, gli aiuti e assistenti universitari, il personale di vigilanza delle scuole elementari.

Analogamente i liberi docenti di razza ebraica saranno sospesi dall'esercizio della libera docenza.
Articolo 4.

I membri di razza ebraica delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI.
Articolo 5.

In deroga al precedente art. 2 potranno in via transitoria essere ammessi a proseguire gli studi universitari studenti di razza ebraica, già iscritti a istituti di istruzione superiore nei passati anni accademici.
Articolo 6.

Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica.

R.D.L. 5 settembre 1938, n. 1390 - Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola
Articolo 1.

L'esercizio delle professioni di giornalista, medico-chirurgo, farmacista, veterinario, ostetrica, avvocato, procuratore, patrocinatore legale, esercente in economia e commercio, ragioniere, ingegnere, architetto, chimico, agronomo, geometra, perito agrario, perito industriale, è, per i cittadini appartenenti alla razza ebraica, regolato dalle seguenti disposizioni.
Articolo 2.

Ai cittadini italiani di razza ebraica è vietato l'esercizio della professione di notaro. Ai cittadini italiani di razza ebraica è vietato l'esercizio della professione di giornalista. Per quanto riguarda la professione di insegnante privato, rimangono in vigore le disposizioni di cui agli Articoli 1 e 7 del Regio decreto-legge 15 Novembre 1938-XVII, n. 1779.
Articolo 3.

I cittadini di razza ebraica esercenti una delle professioni di cui all'art. 1, che abbiano ottenuto la discriminazione a termini dell'Art. 14 del Regio decreto-legge 17 Novembre 1938-XVII, n. 1728, saranno iscritti in "elenchi aggiunti", da istituirsi in appendice agli albi professionali, e potranno continuare nell'esercizio della professione, a norma delle vigenti disposizioni, salve le limitazioni previste dalla presente legge. Sono altresì istituiti, in appendice agli elenchi transitori eventualmente previsti dalle vigenti leggi o regolamenti in aggiunta agli albi professionali, elenchi aggiunti dei professionisti di razza ebraica discriminati. Si applicano agli elenchi aggiunti tutte le norme che regolano la tenuta e la disciplina degli albi professionali.
R.D.L. 29 Giugno 1939, n. 1054 - Disciplina dell'esercizio delle professioni da parte dei cittadini di razza ebraica



Komm mit

(Requisiti: capire una semplice frase in tedesco, essere capaci di interpretare una foto sfuocata, avere 38.50 euro ed essere liberi o in grado di liberarsi il 31 marzo)



martedì, gennaio 22, 2008
Consigli spassionati
Cose che io sto ri-facendo e che voi, che nella mia nouvelle vague didascalica suppongo essere in maggioranza, dovreste fare per la prima volta. Altrimenti si rischia di scambiare per "nuovo" quel che non è che una riproduzione, per quanto apprezzabile, di uno straordinario film di 14 anni fa.




Recensioni per distratti e ignoranti: The Wicker Man
Spero che non in molti di voi abbiano visto Il prescelto, del fu grande Neil LaBute. Io no. Per questo sono riuscito a godermi ingenuamente, senza saperne alcunché della storia, questo piccolo cult, notorio perché passato più volte in Tv in Italia nella sua versione "accorciata" (meno donne nude, immagino), ma che io non avevo mai visto. A prescindere dal fatto che il remake (pare) sia bruttissimo, è vero che a volte l'istituto stesso del remake rigetta luce sull'originale e fornisce la curiosità necessaria per recuperarlo. Del film in sé non dirò molto, visto che è un classico, su internet c'è una vasta letteratura al riguardo e dovete solo scriverne il titolo su google per leggerne centosettantamila recensioni che diranno le stesse cose che direi io. Però: goduria.

Se avete bisogno di ulteriori stimoli oltre al mio umile parere, ve ne dò qualcuno: Christopher Lee, bellissimi accenti britannici, fanciulle senza abiti, danze erotiche, una colonna sonora stupenda piena di canzoncine dalla musica fanciullesca e folk e dal testo decisamente sensuale.

Siccome ho deciso di essere didascalico, dò per scontato che non l'abbiate visto e quindi non ne parlo esplicitamente; devo dire però che uno dei film più belli dell'ultimo sestennio è stato decisamente influenzato da questo. Magari se ne dice qualcosa nei commenti.




lunedì, gennaio 21, 2008
Sindrome cinese: The Eye 10
Arrivo ampiamente fuori tempo massimo per dire una cosa su questo film che è persino uscito in sala in Italia un bel po' di tempo fa (non ricordo che titolo ridicolo avesse), quindi roba che sa di muffa.

Premesso che:

1) io amo i fratelli Pang (che sono i registi, lo dico per te lettore ignorante, ho deciso di diventare didascalico). Ritengo Bangkok Dangerous un quasi-capolavoro e ho molto apprezzato anche i tanto sottovalutati The Eye e The Eye 2. Credo che visivamente siano molto talentuosi e con il successo The Eye gli attribuisco persino il grandissimo merito di aver in parte sdoganato la distribuzione di film "di genere" orientale in Italia senza attendere l'inevitabile remake americano

2) il film è brutto. E' davvero deludente. E' tutto quello che ne avete letto, è indeciso se essere un horror o una parodia dell'horror, ho fatto una fatica infame a vederlo tutto (i primi 30 minuti sono terribili). Persino visivamente è molto sotto le capacità dei nostri salvo pochissime sequenze

Premesso questo: io con la scena della break dance mi sono schiantato dal ridere come non mi succedeva da un po'. Sarà il trauma cranico.




martedì, gennaio 15, 2008
Riservata personale
Odio i blog dove la gente racconta i fatti suoi. Be' non li odio, diciamo che non li leggo. Però siccome c'è diversa gente che conosco di cui non ho numero di telefono o indirizzo email e che però mi legge qui, vi racconto un piccolo fatto personale come messaggio di servizio. Uso a scopo privato un sito privato. Moralmente riprovevole, ma vabbe', una tantum.

Quindi se non mi conoscete smettete anche di leggere, son soliti fatti e cose che capitano, e di me qui mi interessa che passi quello che penso e non quello che sono o faccio. Se invece il fatto lo sapete già perché ho il vostro numero di cellulare, annoiatevi a risentire la stessa storiellina.


Ieri alle 21 mentre mi recavo a Cascina in scooter a vedere l'ultimo spettacolo di Ascanio Celestini sono stato investito da un'auto in via di Cisanello a Pisa. Non ho alcuna memoria dell'incidente, in quanto ho subito un trauma cranico con conseguente amnesia circostanziale. Sono stato portato via dall'ambulanza, mi han tenuto sotto osservazione al pronto soccorso per 4 ore, mi han fatto una TAC al cervello e mi han dimesso. Attorno a me la gente moriva - sul serio, un'infermiera ha detto: ha un emorragia cerebrale, ormai ha un'ora o due e poi è andato e ho pensato che potesse star parlando di me, o che la stessa cosa potesse star succedendo a me, e ricordo di aver pensato che, tutto sommato, non mi sarebbe dispiaciuto più di tanto. Morire, dico. Pare che io stia benissimo, addosso non ho neanche un livido. Sembra che la colpa fosse mia (e il premio dell'assicurazione aumenterà); il casco è distrutto per cui probabilmente sono caduto di testa non facendomi nessun danno da nessuna altra parte. Lo scooter è molto mal ridotto ma non l'ho ancora visto.

Domani dovrei partire per Amburgo e se starò abbastanza bene (oggi mi sento moooolto stanco) parto, sennò sarà per la prossima volta.

Il fatto di non aver visto lo spettacolo di Celestini mi rode parecchio, ma vedrete che mi roderà molto di più quando vedrò la fattura del meccanico.

Fine riservata personale e gli altri mi scusino per il disturbo.





domenica, gennaio 13, 2008
Manifesti
A 13 anni di distanza posso dichiarare con abbastanza cognizione di causa che il manifesto di Dogma 95, oltre a produrre sconceerto e confusione, schifo e repulsione, disperazione e obbrobrio, nonché almeno una decina di film bruttissimi, ha prodotto lo sdoganamento (nel bene e nel male) del cinema girato con la macchina da presa a mano che fa tanto vomitare il Mereghetti (proprio per il mal di mare, non per motivi estetici) e ha dato vita ad almeno un capolavoro, che è FESTEN, nonché reso possibile, al di fuori del movimento, di cose come Rosetta e All the Real Girls.

Altri manifesti avanguardistici del '900, magari stupendi e inarrivabili (penso al magnifico manifesto Dada di Tzara, dopo il quale mi chiedo con che faccia uno possa scrivere un manifesto: per gli ignoranti in ascolto (cioè tutti voi tranne Unodipassaggio) cito le prime frasi: Per lanciare un manifesto bisogna volere: A, B, C, scagliare invettive contro 1, 2, 3, eccitarsi e aguzzare le ali per conquistare e diffonder grandi e piccole a, b, c, firmare, gridare, bestemmiare, imprimere alla propria prosa l'accento dell'ovvietà assoluta, irrifiutabile, dimostrare il proprio non-plus-ultra e sostenere che la novità somiglia alla vita tanto quanto l'ultima apparizione di una cocotte dimostri l'essenza di Dio.) non sono arrivati a tanto.

Quindi il mio giudizio ormai storico è: hanno fatto bene. Speriamo un gruppo di cineasti abbia il coraggio di fare manifesti programmatici anche in futuro. Io per me se mi regalate una telecamera son pronto a scriverne uno anche subito (e quanto avrebbe bisogno il cinema italiano di un manifesto estremo ed oltranzista, con cose tipo "I dialoghi vanno ridotti al minimo, le crisi generazionali non ci interessano, Michele Placido non ha avuto alcuno spazio nella produzione di questo film").



martedì, gennaio 08, 2008
THE FIRST CASE OF HOMOSEXUAL NECROPHILIA IN THE MALLARD ANAS PLATYRHYNCHOS




"on 5 June 1995 an adult male mallard (anas platyrhynchos) collided with the glass façade of the natuurhistorisch museum rotterdam and died. an other drake mallard raped the corpse almost continuously for 75 minutes. then the author disturbed the scene and secured the dead duck. dissection showed that the rape-victim indeed was of the male sex. It is concluded that the mallards were engaged in an ‘attempted rape flight’ that resulted in the first described case of homosexual necrophilia in the mallard."
(post copiato pari pari da Roba. Così avete qualcosa da aggiungere ai feed RSS.)



sabato, gennaio 05, 2008
Compleanni

Sessantasette anni fa nasceva Hayao Miyazaki. Chapeau. (via Hertz).



venerdì, gennaio 04, 2008


giovedì, gennaio 03, 2008
Sull'inarrestabile declino del cinema inteso come forma d'arte
Tutte le forme d'arte hanno un inizio, un apice, e poi mestamente cominciano a declinare fino a diventare dominio dei virtuosi. Si prendano come esempio l'opera lirica, la tragedia greca, la musica da camera, le sculture fatte col DAS.

Confrontando le classifiche degli ultimi anni mi chiedo se non siamo di fronte allo stesso fenomeno. A me parrebbe di sì. Eccole qui di seguito:

2002:
1) Canicola
2) Mulholland Drive
3) Le biciclette di Pechino

2003:
1) La 25a ora
2) Elephant
3) La città incantata

2004:
1) Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
2) Gli incredibili
3) The Village

2005:
1) Samaria
2) Il gusto dell'anguria
3) Oldboy

2006:
1) The New World
2) Arrivederci Amore, Ciao
3) Match point

2007:
1) La promessa dell'assassino
2) L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
3) Le vite degli altri

Imbarazzante e inquietante negli ultimi anni l'assenza di cinema orientale nelle prime tre posizioni.

Posto qui sotto la locandina del film più bello del sestennio. E' una locandina che posto sempre con piacere.




L'assassinio del colonnello Kurtz per mano del codardo Benjamin Willard
Forse qualcuno di voi sa che per me l'apice assoluto dell'arte cinematografica è stata raggiunta nel 1979, quando Francis F. Coppola anziché dirigere stronzate sudava sangue nelle Filippine per girare Apocalypse Now. Quarto Potere, Akira, Satantango, Stalker, Arancia Meccanica, Porcile, Un dollaro d'onore stanno sotto. Son fatto così.

Sull'aspetto visivo non dico nulla perché non ne avrei le parole, a quest'ora. La struttura narrativa di Apocalypse Now, il viaggio all'inferno, la lettura metaforica e letterale, sono a mio avviso insuperabili. Tanto che il racconto originale, peraltro bellissimo (per gli ignoranti in ascolto è Cuore di Tenebra di Joseph Conrad) gli è inferiore, specie nel finale.

Il film di cui vedete la locandina qui sotto ha anche lui ha un finale un po' debole rispetto a tutto il resto. Il momento dell'assassinio di Jesse James è pero quasi (quasi) al livello di quello del colonnello Kurtz. Comunque se Conrad poteva scrivere un finale più debole di quello di Milius/Coppola, possiamo permetterlo anche ad un regista all'opera seconda come Dominik ed essere contenti anzi contentissimi lo stesso.

Sulle accuse a questo film di essere arty, di ricercare la bellezza visiva senza vera motivazione artistica: ma andate a guardarvi INLAND EMPIRE girato in splendido digitale sgranato e non rompete le palle a noialtri.



martedì, gennaio 01, 2008
I film migliori del 2007 secondo lo scrivente: UPDATE
Update: siccome è sempre solo l'inizio di gennaio, mi permetto di modificare la classifica inserendo nella stessa il film che ho visto stasera.

Disclaimer: questa classifica viene scritta inaspettatamente anche per me stesso, visto che non ne avevo assolutamente voglia fino a dieci minuti fa. Ringrazio Ohdaesu e Unodipassaggio per avermi messo nei commenti ad un post precedente tanto di buon umore da scriverla. Questa classifica comprenderà solo i film che ho visto quest'anno. Quindi non ha alcun valore in termini assoluti, perché ne ho visti pochi.
Magari c'è un regista uzbeko che ha fatto un film che meriterebbe di stare al primo posto, oppure L'arte del sogno è un film che merita il costo del biglietto, ma dubito di entrambe le cose.

Anzi probabilmente più che il titolo di film migliore è il titolo di film più brutto visto al cinema quest'anno ad essere meramente rappresentativo. Comunque era veramente orribile, è forse la cosa peggiore che abbia visto al cinema negli ultimi dieci anni, roba che al confronto Louis Nero è un cineasta. Ma un regista uzbeko se ci si mette potrebbe far di peggio, per non parlare di Gondry.

Molti film sono sia nelle menzioni d'onore che nelle delusioni. Da questi film mi aspettavo di più, ma nello squallido panorama cinematografico del 2007 hanno comunque spiccato, e anche parecchio.

Fine disclaimer.

I film migliori:
1) La promessa dell'assassino
2) L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
3) Le vite degli altri


Menzioni d'onore: 300, Paranoid Park, Paprika - Sognando un sogno, Grindhouse - Planet Terror, Ratatouille, The Host (io l'ho visto in sala nel 2007, quindi ce lo metto).

Film sopravvalutati dell'anno: Ratatouille, INLAND EMPIRE.

Film che mi hanno deluso: Ratatouille, Grindhouse - A prova di morte, Paranoid Park, 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni, Still life, Paprika - Sognando un sogno, Zodiac.

Film che non mi aspettavo granché e invece no: Hostel part II.

Film più bello da me visto nel 2007 in assoluto: La promessa dell'assassino.

Cosa più brutta vista al cinema quest'anno: INLAND EMPIRE.

Film che si meritava un post e invece no: tutti quelli tra i migliori e le menzioni d'onore.

Film che non ho visto perché mal distribuiti e da cui mi aspetto molto: Tideland.



(Il titolo e il sottotitolo italiano fan cacare. Dovrebbero essere rispettivamente la traduzione di "Eastern Promises" e di "Every sin leaves a mark". Come potete notare già dalla locandina, il fatto che ogni peccato lasci un segno ha anche qualcosa a che fare con i tatuaggi. Il sottotitolo italiano invece non solo fa cacare ma non significa nulla. Per quanto riguarda chi sia l'assassino che fa la promessa, ne so quanto quelli che non han visto il film. Probabilmente fan cacare anche l'adattamento e il doppiaggio. Io l'ho visto in lingua. Voi fate come vi pare.)



Buon anno
Qui si spera in tante belle cose, per esempio in questa.

Directed by Christopher Nolan