Visto ieri Il gabinetto del dottor Caligari, di Robert Wiene, 1919. Uno di quei film così fondamentali che è imarazzante dire di aver visto per la prima volta, e di cui è inultile dire qualcosa perché è già stato detto tutto, dalle implicazioni metaforiche (apologo contro il potere, profezia dell'avvento del nazismo, critica del militarismo prussiano) a quelle estetiche (la scenografia come mezzo di esprimere concetti, il "trionfo dei brutti") all'intervento creativo della censura (la cornice, nata per "ammorbidire" il film, lo rende invece ancora più inquietante, con un capovolgimento vertiginoso di prospettiva).