Il weblog di Gokachu


martedì, settembre 28, 2004
Tutti i festival della nostra vita
Sono lontani i tempi in cui Europacinema (...) attirava da tutta Europa masse di critici e di giornalisti cinematografici impegnati a seguire avidamente un programma ricchissimo di titoli e di eventi di ogni genere. (...) E' successo che la stampa è cambiata, che i critici e i cronisti più attenti sono stati messi nell'angolo dai loro stessi giornali, che da un festival la notizia non è più se un film è buono o cattivo o meritevole comunque di un'analisi attenta e doverosa e spassionata ma se c'è questo o quel 'divo', se genera questo o quel pettegolezzo, se produce o meno audience a cagione di scandali, scandaletti e porcheriole varie, purché l'intelligenza venga umiliata, il pettegolezzo esaltato, il nulla portato in prima pagina. Ad emulazione ossessiva della onnipotente, onnipresente, invadente, cannibalesca Televisione, pubblica, privata o locale che essa sia. Si è così creato un corto circuito fra informazione da un festival e deformazione di un festival, considerato da stampa e TV solo un trogolo nel quale immergere il naso per coglierne fetori e maleodoranti effluvi da servire insensatamente e spensieratamente con il giornale del mattino e il telegiornale della sera. Dove tutto diventa uguale, livellato, omogeneo e omologato ad una desolante visione del mondo e della intelligenza del lettore e/o del telespettatore.

Così l'amareggiato Felice Laudadio nella sua perorazione e rimpianto di un festival che non c'è più. Europacinema è stato, non poi molti anni fa, un festival di grande interesse, e ancor oggi, a consultare il suo programma, qualche evento davvero interessante si può trovare (la lezione di cinema di Edgar Reiz, la prima del film di Paskaljevic). Ma le speranze che si erano accese quando Laudadio aveva ripreso in mano il festival sono naufragate. La cronaca della mia prima puntata laggiù è questa: durante il festival verrà proiettata, a ingresso gratuito, una lunga successione di film di Mastroianni, in ricordo all'attore scomparso. E' una retrospettiva con titoli eccezionali, che rivedere in una sala cinematografica fa certo piacere. Il bianco e nero de La dolce vita non rifulge in tv come al cinema.
Deludentissimo è stato quindi scoprire che TUTTA la retrospettiva verrà proiettata non da pellicola ma da DVD, il che non garantisce certo la stessa qualità visiva o sonora. Una grande occasione gettata.
Per quanto riguarda i film in concorso, visibili a soli due euro, dirò che sono tutti girati da registi pressoché sconosciuti non solo al grande pubblico ma anche a me; anzi, se notate nel programma qualche nome interessante, fatemelo sapere. Il film che ho visto oggi, Vakuum, opera prima e prova d'esame di un giovane regista tedesco, era davvero un film da poco, uno specie di pallida, ambiziosa rivisitazione de L'uomo che fuggì dal futuro, e a non vederlo non vi siete persi nulla.

Dispiace davvero vedere quello che fu un piccolo ma ottimo festival agonizzare così.