Il weblog di Gokachu


giovedì, settembre 09, 2004
Visto ieri: Mare dentro*

Amenabár si cimenta con il melodramma, e con esiti non disprezzabili. Il tema è quello dell'eutanasia**; in scena abbiamo un uomo che vuole morire, e che difende il suo diritto a farlo legalmente. Un uomo che non si rassegna né alla sua condizione né alla legge che vieta il suicidio e l'assistenza allo stesso, e che combatte con inesausta vitalità  per il suo diritto di morire.
Il film scivola benissimo dall'inizio fin quasi a metà, quando per i miei gusti il melodramma si fa troppo intricato con la comparsa dell'amore. Questa, e la fallimentare operazione di farci vedere il protagonista "guarito" in immagini oniriche che non sarebbero neanche troppo male se non ci richiamassero alla mente l'analogo e ben più incandescente materiale di Oasis, sono i limiti del film, che si regge invece con gran forza sugli ottimi dialoghi (specie le parole di Javier Bardem sono spesso toccanti e vere, tanto da farmi sospettare di essere state pronunciate dal vero Ramon Sampedro) e su alcune spettacolari interpretazioni e caratterizzazioni (su tutti, il fratello e la cognata di Ramon). La regia è di gran mestiere e il lavoro, con i suoi limiti, convince. Da vedere muniti di ampia scorta di fazzolettini di carta.

 

*Mar adentro, in spagnolo, significa anche "Mare aperto"; personalmente, nell'impossibilità  di conservare il gioco di parole, avrei preferito questa traduzione.

**E qui evitare paragoni con Le invasioni barbariche, film non sull'eutanasia ma sull'autocelebrativo spegnersi di una generazione.