Il weblog di Gokachu


martedì, novembre 26, 2002

Cinema:
Ho avuto il raro privilegio di vedere Visitor Q di Takashi Miike, e come quasi sempre con i suoi film sono rimasto del tutto stupefatto. La trama è molto difficile da raccontare, e non ha molto senso se raccontata; quindi me ne esìmo. Casomai la trovate nel link precedente, che contiene anche un'ottima recensione. Il film, come spesso in Miike, procede per accumulazione di eccessi, ma anziché esplodere come succede altrove (Dead or alive), qui la teoria di omicidi stupri necrofilia e devastazioni riconduce, in maniera stringentemente logica, alla ricomposizione del nucleo familiare che all'inizio del film era distrutto. Il personaggio enigmatico del visitatore (Visitor Q per l'appunto) ricorda come figura l'Ospite in Teorema di Pasolini. La sua muta presenza filmante è il motore del film; le sue poche azioni portano alla rivelazione; in qualche modo, come in Teorema, è una figura di messaggero divino. Tuttavia le differenze sono molte: la famiglia come detto qui non deflagra ma si ricompone. Inoltre l'intento poetico in questo film è molto più sommesso: Miike a differenza di Pasolini usa la comicità a piene mani, è pieno di situazioni disturbanti, e solo nell'ultima scena svolta decisamente verso il lirico e l'iconografia dell'arte sacra. Infine, non c'è nessun teorema da dimostrare.
Un film fuori dalle regole, fuori dagli schemi, fuori dai luoghi comuni, e ahimé fuori dalle sale cinematografiche europee.