Segnalazione televisiva: Domenica per fuoriorario Ghezzi tira fuori dal cilindro un film del 1987 di Béla Tarr, Perdizione. Io non l'ho visto; essendo un fervido ammiratore del regista ungherese non me lo farò sfuggire. Seguirà un film poco conosciuto di Kieslowski, Senza fine.
Pur non avendo visto nessuno dei due film, sono abbastanza certo che entrambi appartengano alla categoria b) di Soldati (vedi post precedente).
Tarr è addirittura oltre la noia. La sequenza iniziale di Satantango, in cui una mandria di bovini viene seguita da un lungo carrello per una decina di minuti mentre attraversa il fangoso villaggio in cui si svolge il film, è di una lentezza estrema; eppure più che il sonno suscita la caduta in uno stato para-ipnotico, dal quale è difficile scuotersi. Se si ha la pazienza di superare il muro della noia.