Il weblog di Gokachu


mercoledì, febbraio 26, 2003

La rinascita del musical
Il musical è uno dei miei generi preferiti, probabilmente per il suo totale antirealismo. Uno sta parlando normalmente, ed eccolo lì che canta. Che goduria. E che piacere poter guardare snobisticamente dall'alto al basso chi di questo antirealismo si dispiace. Ma torniamo a noi. Il musical è sembrato per anni morto, frequentato solo dai film Disney (e nei film Disney, tranne alcune eccezioni, le canzoni sono usate in modo molto piatto). Negli ultimissimi anni qualcosa è cambiato, ci sono stati, tra gli altri, Dancer in the Dark, Moulin Rouge e Lagaan. Tre tipi diversi di musical, ma soprattutto tre musical molto innovativi. Così innovativi che era difficile riconoscere il legame con i musical "di una volta". Ma ecco che arriva Chicago, e sembra che Bob Fosse sia ancora vivo. Si, è vero, in Chicago le sequenze cantate sono separate dalla trama, non è un musical classico, è un musical di Fosse. Certo, si potrebbe dire che se fosse ancora vivo, lui, l'avrebbe fatto meglio, che sarebbe stato un capolavoro vero. Ma mi accontento, mi sembra comunque una gran bella cosa poter ammirare le scene di ballo con il suo montaggio nervoso, con i suoi controluce, e con quel continuo incombere del senso della morte e della grande vanità del tutto. Eleganza, intrattenimento, intelligenza, gran belle canzoni... che volete di più da un musical?
Raccomandati: il tip-tap di Richard Gere, la prova di Queen Latifah, il numero iniziale di Catherine Zeta-Jones, il tango delle assassine.