(ri)Visto oggi Stalker, di Andrej Tarkowski, 1979. Questo film è stata la mia iniziazione al cinema d'autore, e la mi ha insegnato a tollerare le lunghe sequenze in cui "non succede niente" tipiche del genere. Tutt'ora conserva una grande forza espressiva, un potere ipnotico, una capacità di interrogare lo spettatore senza dargli soluzioni preconfezionate. Al di là della storia e dei dialoghi sono le immagini a parlare in questo film: probabilmente visto senza sottotitoli non perderebbe molta della sua forza evocativa. Il merito è della fotografia, bellissima sia in bianco e nero che a colori, e delle locations che, da sole, sembrano lanciare grida di disperazione o di speranza.