Il weblog di Gokachu


venerdì, agosto 08, 2003

Visto ieri
Cidade de Deus (City of God), di Fernando Meirelles, 2002. Ai distributori italiani la lingua portoghese non deve piacere molto, tanto che in Italia il film è uscito con il titolo inglese (e fin qui, chi se ne frega, è il cosidetto titolo internazionale), e tanto che hanno omesso di inserire l'audio originale nel DVD, accontentandosi della versione doppiata. Ora, a parte la confusione che si crea tra City of God e City of ghosts, tutto posso accettare da un DVD tranne questo. Ma veniamo al film. Storia di gangster in una favela brasiliana, racconto corale, ha i suoi pro e i suoi contro. Dalla parte dei contro: non è nemmeno lontanamente paragonabile a Amores perros o a Goodfellas, come qualcuno si è spinto a dire; la regia e la fotografia sono in evidente debito verso diversi registi di tutto il mondo (qualcuno ha detto Soderbergh?); filmicamente sa di già visto. I pro: la storia è intrigante, i personaggi hanno una loro forza, si lascia seguire piacevolmente, alcuni momenti sono davvero ben costruiti (per esempio l'iniziale scena della gallina che guarda cpm terrore la sua compagna che viene macellata e poi fugge generando scompiglio e cambiando la vita della città), la regia pur non essendo particolarmente originale è fluida ed efficace. Insomma, se non lo si guarda con le aspettative alle stelle, come se fosse il nuovo film di Iñarritu, o peggio ancora come se fosse un film da dibattito sulla situazione delle favele brasiliane, dà le sue soddisfazioni. Niente di straordinario, non gridiamo al nuovo maestro proveniente dal terzo mondo. Però si può vedere, e raggiunge ampiamente la sufficienza.