Il weblog di Gokachu


giovedì, agosto 07, 2003

Visto oggi
Oasis, di Lee Chang-dong, 2002 (trailer). Una volta tanto un film coreano non finisce tra gli invisibili. Non che sia stato distribuito benissimo (da queste parti s'è visto balenare e me lo son perso). Però è disponibile un dvd, che pur essendo di mediocre fattura (artefatti grafici, segni di compressione, assenza di extra), ha la traccia originale e tanto mi basta. Un film che nella struttura narrativa è il tipico melodramma sentimentale, ma che invece diventa un tour de force durissimo per lo spettatore (tanto che a metà mi son dovuto prendere una pausa per tirar fiato). Grido di accusa contro la società cinica e violenta e contemporaneamente poetica e disturbante storia d'amore, questo film doloroso è notevole per l'alta dose di distacco con la materia trattata, distacco che ci permette di guardare i personaggi dal fuori invece di scioglierci nell'immedesimazione (come sarebbe stato facile farci fare). L'azione di distacco è accentuata dalle sequenze oniriche, soprattutto quelle in cui la ragazza diventa "normale". E' lì che il film ci dice chiaro e forte che è finzione quella che stiamo vedendo, e ci fa star male al pensiero della realtà aldilà di questa. Il risultato è che non ci si "commuove" e non si "partecipa", ma si soffre molto e basta, in maniera piuttosto fredda, e si ha modo di pensare e anche di arrabbiarsi sul reale, invece che sull'immaginario che ci scorre davanti agli occhi. Praticamente l'opposto di un film di Von Trier (non che abbia qualcosa contro di lui). Brechtiano.