Il weblog di Gokachu


sabato, ottobre 25, 2003
The day at last has come
Probabilmente non è una buona idea scrivere a caldo su Kill Bill, ma eccoci. Sono perplesso. Il film contiene tantissime cose di cui vado pazzo: anime giapponesi, duelli all'arma bianca, ragazzine assassine, dialoghi salaci (non tantissimi a dire il vero), coreografie di lotta curatissime, trama non lineare, il Giappone medievale, stragi alla Peckimpah, la Yakuza, citazioni a gogò. Moltissimi bei momenti, su tutti il combattimento con Go Go Yubari, che sembra uscito dalle pagine di un manga, e la parte animata sulle origini di O-ren Ishii, realizzata dai tipi della Production IG (Jin-Roh, Ghost in the Shell, Blood: the Last Vampire, Patlabor, etcetc). Eppure l'insieme mi ha lasciato freddino, quasi fosse un altissimo esercizio di stile con poca ciccia, e rispetto ad alcuni suoi evidenti modelli mi sembra che ne colga la forma e l'essenza ma non l'anima, né ne aggiunga una propria. Be', avrò modo di ripensarci, lo rivedrò al cinema, mi procurerò il dvd, lo analizzerò atomo per atomo, ne discuterò nei commenti (se a qualcuno andrà di farlo) e magari cambierò idea. Dopotutto non sarebbe la prima volta: per esempio alla prima visione di Cuore Selvaggio ero più o meno nello stato d'animo in cui sono ora, e alla seconda visione me ne sono innamorato. Speriamo. E poi c'è sempre la versione per il Giappone, quella intera, quella senza sequenze in bianco e nero, quella dove la Sposa non minaccia soltanto torture ma le compie... magari l'anima se ne è andata là, nei fotogrammi eliminati e nel colore dilavato, chissà.