Il weblog di Gokachu


giovedì, ottobre 16, 2003
Visto oggi
The Dreamers, di Bernardo Bertolucci, 2003. Non ho ancora maturato un giudizio per questo film; lo farò più tardi, se mi va, o nei commenti a questo post, se così andrà. Ho solo un paio di rovelli sparsi che qui vi enuncio per preparare la strada al Caos. Il film è magnificamente girato, e particolarmente interessanti sono i montaggi a citazione, dove vengono contrapposti i film dell'immaginario dei protagonisti alle loro azioni. Dal punto di vista tecnico è impeccabile, e alcune immagini e sequenze sono esteticamente superbe. Però: perché il film insiste così tanto sulla corporeità escretoria dei personaggi? La cosa è fortemente insistita, oltre il limite dello sgradevole, ma con il tema, l'impostazione e lo sviluppo del film non ho trovato molti rapporti. Si, il cinema è l'atto voyeuristico di spiare dal buco della serratura la stanza da letto dei propri genitori, d'accordo. Ma al di là di questo manifesto programmatico? Resta un segno privo di contenuto, almeno per me, e almeno per ora, sempre che lo scopo non fosse il nostro meccanico disgusto, da trasferirsi poi ai personaggi che quel disgusto ci han provocato. Poi un dubbio sui personaggi scelti da Bertolucci per rappresentare quell'epoca di sognatori, che riporto da altrove e della cui brutalità provocatoria mi scuso, non sia mai che tra voi ci sia qualcuno che la pensa come Theo:

Una notazione poco critica ma molto emotiva (sembrerebbe odio di classe):
Theo mi stava simpatico, con al sua faccia dura alla Jean-Pierre Léaud, finché non si è messo a dire che Chaplin è meglio di Keaton. Bestemmia! E alle savie osservazioni di Matthew, non ha saputo far altro che elogiare il patetismo chapliniano (ci mancava anche che elogiasse la tendina finale di Tempi Moderni) e accusare con vera boria francese l'americano di non saper comprendere l'arte del suo paese. Poi è passato a confrontare Clapton a Hendrix, a esaltare il lato peggiore del maoismo e a fare discorsi pacifisti veramente da quattro soldi, per terminare uscendo bel bello di casa sua ancora in ciabatte subito pronto a buttare molotov. Insomma, da quando ha preferito Chaplin, non l'ho sopportato più e il film ha perso molto del suo appeal. Sti due stronzi (lui e la sorella), in miniera dovevano andare! Invece sono probabilmente al governo a tagliare pensioni in qualche parte d'Europa.


Insomma, se il regista voleva che noi avessimo schifo di questa generazione di figli di papà dedita a giochi morbosi, che razzola nelle proprie escrezioni, nella carne marcia e nella ratatouille bruciata, che non esce di casa, e che per di più capisce veramente poco di cinema, di musica e di politica, c'è riuscito. Ma dalle dichiarazioni di Bertolucci sembrerebbe invece che lui ami i suoi personaggi. Figuriamoci se li avesse odiati. Che mi sia sfuggita della tenerezza?