Il weblog di Gokachu


martedì, novembre 25, 2003
Novecentotrentatre minuti dopo
E' valsa davvero la pena di guardare le quattordici puntate di Berlin Alexanderplatz di Fassbinder. Non fosse altro per ques'ultima, dionisiaca puntata in cui il racconto, per tredici puntate lineare e tradizionale, nonostante i cartelli, nonostante la recitante voce fuori campo, nonostante i flashback spesso ossessivi, impazzisce. Dove vediamo personaggi che ci hanno accompagnato per mesi uscire dal naturalismo e indossare panni teatrali di teatro d'avanguardia. Dove scopriamo di amare alla follia i personaggi, specialmente quel Reinhold malvagio, farabutto, traditore, assassino, balbuziente, tenero, meravigliosamente reso da Gottfried John e che non ci leveremo mai più dalla testa. Dove scopriamo di riconoscere a prima vista dei comprimari che sono stati in scena per pochi minuti dieci puntate prima. E dove termina con un viaggio in Franz Biberkopf il viaggio con Franz Biberkopf nella Germania tra le due guerre, un viaggio spesso faticoso (anche a causa dell'improvvida decisione di Ghezzi di fare due puntate a sera) da cui emergiamo cresciuti, ammaliati, cambiati. E chi se lo è perso, peccato.