Il weblog di Gokachu


mercoledì, gennaio 21, 2004
Visto ieri
21 grammi, di Alejandro Gonzalez Iñarritu, è un film su cui c'è molto disaccordo. Molti ne parlano bene; altri, e autorevoli, male, molto male. Come sempre bisogna vedere per sapere, e di fronte alla pellicola il mio pollice resta saldamente dritto. E' vero, a un certo punto il film sembra senza fiato, si libra sul vuoto, e quando si riprende lo fa in tono minore, avvitandosi in un finale non del tutto soddisfacente. Però, il talento del regista, che nessuno mette in discussione, a me non è sembrato autocompiaciuto, peccato mortale del cinema moderno. Iñarritu non esita ad usare qualsiasi mezzo a sua disposizione per raccontare la vicenda, e a differenza di altri non vedo niente di male nell'impiegare pellicola a differente granatura, angolature particolari, giochi di fuoco, macchina a mano, sbalzi temporali come strumenti. Non li considero artifici da usare con il contagocce, ma stilemi come gli altri, come lo stacco, come il carrello, come il primo piano, e non mi danno fastidio, anche se usati in modo intenso. Detto questo, il lavoro sul personaggio di Sean Penn è mirabile, e quell'uomo meriterebbe un premio alla carriera pur essendo ancora piuttosto giovane; gli altri attori, pur non raggiungendolo, lavorano in modo esemplare, esaltati anche dalla macchina e dalle luci che li ritraggono spietatamente; il clima melodrammatico a tinte pesanti funziona a lungo, e il film raggiunge il suo scopo abbastanza agevolmente. Infine, se c'era da temere un'eccessiva americanizzazione del regista messicano a contatto con Hollywood, possiamo tirare il fiato: resta se stesso, e concede ben poco. Non siamo al livello di Amores perros, ma si può ben sperare.

Una piccola nota a margine: la sequela di flashback e flashforward di cui il film è costellato ha avuto l'effetto collaterale veramente pregevole di zittire tre rumorose ragazze sedutesi nei miei pressi. Dopo aver passato il primi 2 o 3 minuti a commentare e a ridacchiare, si son rese conto che non ci capivano più niente, e loro malgrado son state costrette a tacere per quasi tutta la durata della proiezione. Fossero tutti così impegnativi, i film...