Il weblog di Gokachu


lunedì, aprile 26, 2004
Visto da poco: Kill Bill volume 2 - (1.0)
DISCLAIMER: chi non ha visto il film probabilmente farebbe meglio ad astenersi dalla lettura
DISCLAIMER: questa opinione è soggetta ad eventuale cambiamento, anche drastico, dopo ulteriore visione
DISCLAIMER: i pensieri seguenti sono da un lato disordinati e dall'altro troppo analiticamente appoggiati al procedere del film. Vediamo se con l'apporto dei commenti si riesce ad arrivare ad un qualche discorso più soddisfacente.

C'è qualcosa nella saga di Kill Bill che m'è poco chiaro, che mi lascia perplesso, che non quadra. Del primo volume s'è già detto; in questo secondo la sensazione è la stessa, anche se i motivi sono diversi e la delusione assente, non essendoci la stessa aspettativa. Mentre prima si aveva un'insieme sghembo di ottime sequenze, in questa seconda parte l'insieme sembra quadrare, e inoltre la giustapposizione con la prima parte sembra produrre un equilibrio di un qualche tipo, ma si ha l'impressione che siano molte sequenze a non tornare. Personaggi inseriti per dire un'unica battuta, non necessariamente stupefacente, scene eliminabili, prolissità varie costellano questo lavoro che visto insieme al primo per qualche strana alchimia rende il primo compatto, pulito e necessario, al prezzo della propria compattezza, pulizia e necessità.
Cominciando dall'inizio: fantastica sequenza con la Thurman al volante di una spider che parla direttamente al pubblico, come si era già visto nei trailer.
Il capitolo 6, "Massacro ai Due Pini", combina una efficacissima prima apparizione di David Carradine (che sicuramente in lingua originale funziona ancora di più: "Io sono io" non ha proprio lo stesso respiro di "I'm the man", lasciando stare la superiore qualità della voce che già si era apprezzata nel volume 1) con un quadretto degli "amici della Sposa" troppo lungo, scorciabile, non particolarmente interessante, con troppe battute di troppi personaggi. Sulla decisione di Tarantino di non mostrarci la strage si può discutere: per come la vedo io le esibizioni atletiche della O-ren animata viste nel volume 1 non potevano essere riprodotte da Lucy Liu, ed è un peccato.
Nel capitolo 7, "La tomba solitaria di Paula Schultz", ci sono gli stessi difetti del precedente: se da un lato la risoluzione inaspettatamente rapida dello scontro tra Budd e Black Mamba e gli eventi seguenti sono piacevolmente da filmaccio o fumettaccio horror, la lentezza con cui Tarantino ci mostra il fallimento e la desolazione di Budd è eccessiva. A me Michael Madsen piace molto e lo posso guardare aggrottare le sopracciglia per mezz'ora senza annoiarmi, ma so riconoscere quando è troppo. La comparsata del suo datore di lavoro, poi, che senso ha a parte quello di permettere a Tarantino di buttare nel film due battute che gli girellavano in testa?
Il capitolo 8, "Il crudele insegnamento di Pai Mei" è, a parte l'eccessiva lunghezza della storia raccontata da Bill e con il limite di essere l'evidente rifacimento di un genere di cinema ben preciso, molto divertente. Un po' fastidioso il fatto che sia un flashback "a posteriori" per giustificare la fuga della Sposa; lo so che è tipico del cinema di genere, ma a me dà fastidio lo stesso, quando ci si fa vedere qualcosa che non sapevamo, di cui non c'è stato sospetto alcuno fino a quel momento e che guarda caso è proprio ciò che serve per salvare il nostro eroe.
Il capitolo 9, "Elle e io", è forse la parte migliore del film. Per quanto sia in qualche modo deludente il fatto che la Sposa non uccida nessuna delle due Vipere Mortali, la Hannah, che non aveva certo mostrato tutte le sue potenzialità nel vol. 1, ruba la scena con la sua dura recitazione e il suo essere un cattivo senza compromessi, malvagia e basta, fino al punto di uccidere il proprio maestro.
L'ultimo capitolo, "Faccia a faccia", nonostante ci mostri appieno la presenza scenica di David Carradine che mi è piaciuto davvero molto (a parte il fatto che gesticolava un po' troppo), è anche quello che mostra più chiaramente i difetti del film. Il dialogo con Estaban è molto bello, e l'attore che interpretava il fantastico sceriffo del vol. 1 ci mostra ancor di più le sue doti; però si tratta di un siparietto che per quanto notevole è completamente inutile alla narrazione, e sembra quasi aggiunto a forza. Una di quelle cose che fa molto piacere vedere nelle "scene tagliate" negli extra di un DVD per intenderci. L'incontro con Bill mostra spesso la corda; per quanto l'abilità di Tarantino nei dialoghi spunti qui e lì (nel monologo su Superman per esempio), in generale ci son troppe chiacchere, e anche qui un po' di forbici non avrebbero guastato. Il romanticismo, la storia d'amore mortale che il tema "to kill is to love" ci faceva presagire è esposta con forse meno romanticismo e troppa volontà di rivelare tutto di quanto fosse necessario. L'incontro infine è meno letale del previsto e troppo tranquillo; solo nel finale, con un combattimento compresso quasi come quello finale di Zatoichi, si ritrova la sobrietà che sarebbe stata necessaria. Forse troppo forzatamente melodrammatico, telefonato e per noi italiani inevitabilmente legato a Kenshiro l'utilizzo del "'five point palm exploding heart", con i suoi cinque passi (al che mi vien da pensare, ma se lo mettevano su una sedia a rotelle campava cent'anni?). Sul finale con Sposa e prole, a me è piaciuto abbastanza.
Regia e fotografia sono molto belle, perdente invece la decisione di permettere a Robert Rodriguez di scrivere una colonna sonora originale invece di affidarsi al solito pastiche di pezzi editi ma dimenticati o poco conosciuti. E il film va visto.