Il weblog di Gokachu


mercoledì, marzo 09, 2005
Cinema invisibile europeo: Tras el cristal
Augustin Villaronga è un regista spagnolo che fa cinema da più di quindici anni, e che io scopro solo ora. Tras el cristal è la sua opera prima, ed è la prima che capiti sotto i miei occhi; un dramma da camera quasi-horror di pedofilia, morte, devastazione, un apologo im/morale sull'orrore che riproduce infallibilmente se stesso, disegnato attraverso una regia elegante che ci tenta e ci costringe a guardare ciò che davvero non si può guardare, ad essere complici delle depravazioni dei protagonisti, a sondare l'abisso dentro di noi. Una specie di anello di congiunzione tra il Pasolini di Salò e l'Haneke di Funny Games. E' chiaramente cinema di non facile accesso, e non stupisce che non sia stato distribuito dalle nostre parti, dove il pubblico è inevitabilmente reputato minorenne. Se fosse un lavoro uscito oggi, direi che è l'opera di un promettente regista che ci regala squarci di grande cinema (lo sconvolgente inizio, la realizzazione del finale, il combattimento con Marisa Paredes, la trasformazione della casa) e uno sviluppo narrativo ottimamente costruito, anche se a tratti un po' prevedibile, un regista che mostra ancora alcuni margini di miglioramento, soprattutto in fase di sceneggiatura, e che sono ansioso di vedere cosa farà in seguito. Essendo un film di diciassette anni fa, non mi resta che coprirmi il capo di cenere e gettarmi sulle tracce dei lavori successivi.
Per procurarselo