Il weblog di Gokachu


mercoledì, marzo 02, 2005
Visto ieri: One Nite in Mongkok
Un turbine vorticoso, di cose facce oggetti, così vorticoso da, all'inizio, infastidire, implorare quiete, far disperare della possibilità di capirci qualcosa. Il film dopo un po' si stabilizza, il suo tema narrativo diviene chiaro, ma fino alla fine non si perde la sensazione del turbine, dovuta in parte alla camera-stylo di Derek Yee Tung-Sing e in parte alla coralità completa, anche quando ci si concentra sui due personaggi principali, della narrazione. One Nite in Mongkok è un grande affresco del quartiere con la più alta concentrazione di popolazione del mondo, e quest'affresco rappresenta l'inferno. Un inferno in cui si viene da lontano per morire o per soffrire, in cui i destini si incrociano irrimediabilmente, maleodorante ("perché questo posto si chiama Hong Kong (porto profumato)?"), in cui l'amore è impossibile, in cui bene e male finiscono inevitabilmente per assomigliarsi e che illude perché sembra tanto, a chi viene dalla povertà, nonostante l'aria fetida, il paradiso. Un inferno in cui è impossibile non perdersi.
(Candidato a 11 premi HKFA; trailer)
Per procurarselo