Il weblog di Gokachu


giovedì, maggio 26, 2005
Visto ieri: Star Wars - Episodio III - La vendetta dei Sith
intanto facciamo piazza pulita di un equivoco: se Star Wars è cinema, lo è in modo molto laterale. Quando si parla di Mito, si intende che questo non è cinema, ma vuole essere una moderna epopea raccontata coi mezzi del presente. Tuttavia, benché sia stato tra coloro che han visto l'originale Star Wars in prima visione al cinema e non mi sia perso nessuno dei film successivi sempre in prima visione e sempre al cinema, a tale Mito mi interesso poco, e quindi è come di cinema che parlerò di questo film.

Dopo il preambolo ad hoc per tenere buoni i fan (che non si sa mai, di questi tempi), mi chiedo perché Lucas sia così più interessato all'architettura, al design, alla moda che non alla sceneggiatura e ai dialoghi. E' incredibile la ricchezza visiva di ogni immagine; ogni piccolo droide, ogni piccolo animale che passa di sfuggita in scena devono aver richiesto molto tempo per la loro ideazione; le architetture sono visionarie e abbacinanti, i costumi hanno una loro aliena eleganza, anche quelli che si vedono per pochi fotogrammi indossati da un personaggio ai limiti del quadro. C'è un lavoro certosino dietro, una pazienza e una passione che giustificano i lunghi anni di gestazione. Ci si chiede allora perché, di fronte a tanta devozione, si decide di dar vita alla storia d'amore tra Anakin e Padme in modo così sciatto, con dialoghi piatti, senza respiro, privi di ogni bellezza; o perché la vicenda "politica" venga raccontata in modo così poco interessante. Insomma perché la sceneggiatura, attenta a far tornare ogni dettaglio, a mettere al suo posto ogni tassello, a chiudere ogni cerchio, sia così priva di grazia.
Anche le scene d'azione, a parte sul finale, sembrano poco curate e sono poco emozionanti: duelli vorticosi ma mal coreografati, astronavi che si spezzano in due nel nostro disinteresse; non c'è nemmeno l'equivalente, chessò, della gara degli sgusci, qualcosa che abbia una sua qualità videoludica intrinseca.
Il film, nonostante architetture, design e vestiti, arranca penosamente per quasi tre quarti. Uno scatto alla fine c'è, dal momento in cui si scatena l'ordine 66 in poi, specie nel duello tra Obi Wan e Anakin; la nascita finale del Darth Vader che conosciamo è imperfetta ma ha comunque una sua cupa grandezza. Non che questo basti a portare il film alla sufficienza.