Il weblog di Gokachu


lunedì, luglio 25, 2005
Il mestiere di vivere
Pur dopo molti anni di tentativi, Gokachu non ha affatto imparato come si fa a vivere una vita felice, piena, sana, feconda. Però fa finta.

Capitolo 1: l'impunito

Peccato e santità vanno a braccetto, e mentre un grande peccatore ha buone possibilità di salvarsi, ben poche sono le speranza per il mediocre che naviga a vista. Senza puntare alla santità, è comunque comodo e utile per una vita pratica e felice sentirsi fortemente in colpa.

Non giungo a suggerirvi di commettere un crimine inenarrabile a questo fine; se non vi mai è capitato di commettere una strage o almeno un omicidio, vi consiglio di convincervene. Persuadetevi con meticolosa cura di aver messo in atto la più orrenda scelleratezza che vi venga in mente.

Quando il mondo vi colpirà con una delle sue terribili ingiustizie, voi potrete sopportare rassegnati, sapendo di aver commesso ben peggio di ciò di cui ingiustamente vi si accusa, oppure, sempre rassegnati, sghignazzare in cuor vostro: vi sarà pure arrivata una foto dell'autovelox a casa, ma per il Grande Crimine non vi hanno ancora beccati.

Questa spensieratezza di fronte al vostro destin - che per quanto squallido e triste sarà pur sempre migliore di quanto veramente meritiate - vi donerà grande energia e coraggio; non esiterete a giocare la vostra vita a testa e croce, se ne vale la pena, perché tutta la vita che vivete dopo il Grande Crimine è solo grasso che cola, non ve la siete guadagnata, è un regalo immeritato. Non vi appartiene davvero, non è la vostra vita. E con una vita che non è vostra è più facile essere sbarazzini, è più facile viverla pienamente, felicemente, senza alcun rimpianto.