Il weblog di Gokachu


giovedì, luglio 07, 2005
Visto negli ultimi giorni: Vital
Un tassello fondamentale nella costruzione della mia passione per il cinema orientale è stata senz'altro l'opera di Shinya Tsukamoto, in particolare Tetsuo e Tokyo Fist; mi sembrò all'epoca impossibile che il cinema mondiale continuasse prescindendo da quest'autore, che poneva un punto oltre il quale tutto doveva essere diverso.
E' così che Tsukamoto senz'altro fa parte degli eroi senza macchia di chi vi scrive, e anche se girasse una ventina di filmacci gli vorrei bene lo stesso.

Questo lungo e melenso preambolo serve a introdurre il fatto che l'ultimo film del Nostro non m'è piaciuto molto. Pur mantenendo una cifra riconoscibile sia nello stile che nelle tematiche Tsukamoto non riesce infatti a far decollare questo lavoro, troppo programmatico e artefatto per quanto visivamente affascinante. Dopo una lunga serie di film in cui il tema era l'ibridazione uomo-macchina, l'artificio che si fa carne, qui l'artificio si fa pellicola (in modo decisamente straniante nelle sequenze di danza) senza per questo diventare materia pulsante e viva, ma rimanendo freddo e bellissimo cadavere disteso sul lettino.
Paradossalmente cardine di questo fallimento è un altro mio eroe personale, Tadanobu Asano, che attraversa come una statua il film, recitando quasi soltanto con la chioma particolarmente fluente e incarnando (volutamente) una freddezza imperturbabile che però manca di perturbarci. E se c'è una cosa che vogliamo, che pretendiamo da un film del regista giapponese, è di rimanere molto perturbati.
Una secca delusione che in modo incomprensibile è stata apprezzata anche dalla critica più avveduta (*).
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