Il weblog di Gokachu |
giovedì, settembre 01, 2005
America oggi: Mysterious Skin
Alcune parole poco interessanti per i non pisani (che invito a saltare direttamente all'asterisco *) per dire che il recupero di questo film alla mia visione è stato consentito dal glorioso cinema all'aperto Giardino Scotto. Situato nel cuore della suggestiva Fortezza di Pisa, ha rappresentato per anni una buona occasione per recuperare i film perduti durante l'anno, in un angolo fresco della bollente città, con un'ottima messa a fuoco e un audio decente. E' l'ultimo anno d'esistenza di questo cinema, perché il sindaco di Pisa, tal Paolo Fontanelli - che evidentemente odia la cultura non avendo organizzato mai niente di veramente culturale e avendo a lungo lavorato per smantellare ciò che di buono gli preesisteva (per esempio la rassegna estiva Strada Facendo, o l'attività del bastione San Gallo), ma che ama la pulizia visto che grazie al suo mirabile piano di raccolta differenziata nella strada dove abito, in pieno centro, ci sono decine di sacchi d'immondizia sparsi dalle otto di sera alle sei del mattino - il sindaco Paolo Fontanelli, dicevo, ha deciso che dall'anno prossimo lo spazio smetterà di essere un covo di arte degenerata e diventerà un lindo ristorante per turisti. Che gli vada di traverso a tutti. * Ma veniamo al film. Le attese che avevo, essendo un film raro e ben recensito, erano alte. Duole dire che pur tra mille cose buone il film delude. Delude su più piani: la stereotipata messa in scena delle famiglie americane; il tema "bruciante" e "difficile" raccontato con "garbo" e "insolita partecipazione" che alla fine scivola nel moralismo da quattro soldi (ben altra cosa era Happiness, per restar sul tema); la regia fin troppo pulita e curata; il modulo narrativo troppo studiato. Il difetto principale è quest'ultimo: Araki ci ha pensato troppo, ha voluto costruire un film troppo rotondo, dove tutto torna, ha scelto il montaggio incrociato, ha meditato e ponzato e ha lasciato poco spazio alle viscere. Insomma un ennesimo film da primo della classe, che una volta tanto si cimenta coraggiosamente su un tema controverso, ma che lo fa con studiato slancio. Detto questo e stroncato apparentemente del tutto il film, restano qui e lì alcune belle sequenze, quasi tutte coinvolgenti Neil da bambino. Perché Brian, Wendy, Eric e tutto sommato anche il giovane Neil sono personaggi con davvero poco da dire e da dare, al di là della bravura degli interpreti; Neil da bambino è un personaggio fresco, originale, sorprendente nella propria innocente depravazione, inaudito, frutto di vera temerarietà creativa. E grazie a questo il film merita la visione.
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