Il weblog di Gokachu


giovedì, settembre 08, 2005
Sindrome cinese: Seven Swords
Avevo scritto un lungo post al riguardo di questo film, ma a causa di un crash è andato perduto. Siccome non ho tutto il tempo del mondo, dovrete accontentarvi di un riassunto non argomentato. Esso era diviso in diverse parti.

Nella prima si lamentava come forse non si possa giudicare un film dopo avero visto in un catino di imbecilli.

Nella seconda si esaminava l'aspetto filmico del lavoro, e se ne metteva in risalto l'ecclettismo e la varianza degli stili, nessuno peraltro particolarmente originale. Si faceva qualche esempio di fonti (una per tutte: Ashes of Time); si giudicava comunque il lavoro altamente spettacolare.

Nella terza ci si concentrava sull'azione, lamentando le inquadrature ravvicinate e il montaggio concitato e paragonandola a quella di alcuni film coreani "di cappa e spada" recenti, ricordando nostalgicamente i tempi di Once upon a Time in China, rimpiangendo che le possibilità "giapponesi" di un personaggio come Koala siano state poco usate e infine dando un ottimo voto solo alla finale sequenza di combattimento fra le pareti. La si giudicava, in ogni caso, nel complesso più che sufficiente.

Nella quarta si analizzava la struttura narrativa, giudicandola confusa, troppo ricca, dispersiva come quella di The Legend of Zu e piena di episodi eliminabili o poco sviluppati. Si citava il caso del cavallo Fucile come emblematico.

Nella quinta si facevano delle considerazioni finali e si chiudeva con un "si può vedere".

Siccome la recensione ve la siete persa e vi dovete accontentare del riassunto, come regalo compensatore vi segnalo la recensione di Rondi, che vi invito a dileggiare insieme a me. Per esempio:

molti suoi film li ha realizzati negli Stati Uniti
Due su trentotto.

Tsui Hark torna a quelle arti marziali che tanto successo gli avevano ottenuto, quasi ai suoi esordi con «The Blade»
The Blade è un film del '95; Tsui faceva cinema dal '79. E' il suo trentunesimo lavoro come regista e il suo ventunesimo come sceneggiatore. 16 anni di esordi?

Insomma, sollazzatevi.