Il weblog di Gokachu


domenica, ottobre 23, 2005
Palcoscenico: Vaniada
L'ennesima produzione Fanny & Alexander dedicata al romanzo di Nabokov Ada o Ardore è una meraviglia sensoriale. Il pubblico, limitato a cinquanta persone, viene costretto in un piccolo ambiente a forma di cuneo, che è una stupenda macchina da teatro. Disposti sui due lati del cuneo, in parte su sedie, in parte su cuscini, gli uomini rigorosamente separati dalle donne. Il suono arriva da qualunque punto della stanza, i lati, il soffito, ma principalmente da un pianoforte che suona da solo; immagini evanescenti, quasi apparizioni, vengono proiettate nel lato corto del cuneo; un grande ventilatore, disposto sulla punta del cuneo, disperde nell'ambiente fragranze legate agli avvenimenti scenici; da quattro fori accanto ai spettatori giungono raggi luminosi, lamenti, emergono mani e piedi; oscurità e luce si alternano, misteriose sciarade compaiono come uniche fonti di luce. Da fori sul soffito cadono fiotti di cristalli trasparenti. Gli attori si muovono nello spazio come elementi di scenografia; il tutto è una macchina che fa teatro che sarebbe certo piaciuta molto a Beckett.

A dare questa visione condensata dello spazio scenico si potrebbe avere l'impressione di uno spettacolo fragoroso e sovrabbondante, psichedelico. Invece è uno spettacolo delicato, ombroso, onirico, in cui fugaci apparizioni fantasmatiche passano davanti a noi come vaghi ricordi. Mantengo delle riserve sul testo (non conosco il libro di Nabokov, ma negli spettacoli del gruppo mi sembra che il testo sia quasi posticcio rispetto all'esecuzione, non è autosufficiente; probabilmente conoscendo il romanzo l'impressione cambia, ma non importa, il testo dovrebbe sempre essere autosufficiente) e devo dolorosamente constatare che non è mai una buona idea mettere cinquanta italiani in una stanza buia e silenziosa, perché non sanno stare zitti; tuttavia il duo ravennate esprime una visione del teatro che particolarmente mi confà, che trovo inebriante, che forse ancora non si è compiutamente espressa ma che merita la massima attenzione e il massimo seguito.