Il weblog di Gokachu


giovedì, ottobre 13, 2005
Recensioni svogliate
Perdonatemi ma in questi giorni pur vedendo diversi film, di scriverne la voglia non mi viene.

L'amore non basta mai: intanto è truffaldina la locandina italiana, come le presentazioni che lo spacciano come una commedia romantica; siamo più dalle parti della commedia amara, addirittura nera: trattasi di un incrocio tra le tematiche familiari di un Sussurri e grida e quelle di un Festen, con però molta meno voglia di osare e quindi con un risultato molto più modesto. Notevoli comunque gli attori, il personaggio di Ingmar e la bellezza imperfetta della protagonista; con tutta la buona volontà però non va oltre un "carino". Il che non è bene.

Romanzo criminale: siamo di fronte ad una ben recitata e ben orchestrata fiction televisiva, peraltro compressa per mancanza di tempo (ma non dubito che vedremo prima o poi la versione in sei puntate di due ore in cui si capisce tutto); è più vicino a La piovra che ai film di Di Leo o di Scorsese o di vattelapesca a cui è stato avvicinato. Come cose di questo tipo capitino in sala quando il loro posto è la TV però non lo capisco. O meglio, lo capisco visto che in TV va robaccia come Elisa di Rivombrosa.
Comunque davvero niente male Kim Rossi Stuart, che è un attore che apprezzo fin da Fantaghirò (be' no, diciamo fin da Al di là delle nuvole). Placido si poteva risparmiare il cameo. Incredibilmente perdonabile la presenza di Accorsi, che dà in escandescenze in una sola occasione e nemmeno troppo. Ottimi i dialoghi, e non scherzo affatto; troppo televisiva la regia, almeno per la sala.

I film di Paradzanov che ha passato Ghezzi a Fuori Orario: leggo recensioni ottime, incensamenti, alte grida di giubilo, avvicinamenti a Tarkovskji, ma io dopo dieci minuti di questa roba crollo addormentato. Se uno vuole fare il pittore, e che dipinga, mica bisogna dirigere un film per esercitare l'arte. Secondo me siamo dalle parti dell'aborrito Sokurov più che da quelle del venerato Tarkovskji.