Il weblog di Gokachu


giovedì, dicembre 15, 2005
Invito a teatro (per fiorentini e dintorni)
Enormi conigli in platea. Una donna partorisce, nuda, una bambola. Sangue. Spari di fucile sul palcoscenico. Un corvo dondola una fetta di emmenthal. Un viso femminile schiacciato contro una parete trasparente. Cinque esseri bianchi, enormi e pelosi avanzano a fatica tra la neve. Un bambino risorge dalla tomba - ma è solo un attimo.



E' difficile raccontare uno spettacolo della Raffaello Sanzio Socìetas - specie se lo si è solo intravisto. E' qualcosa di osceno. E' qualcosa di sacro. E' qualcosa di magico. E' qualcosa di terribile. E' l'inizio di Persona, o il finale di 2001. E' qualcosa che va visto coi propri occhi, e non con quelli di un altro. E' quello che il teatro dovrebbe sempre essere.
E' il mito che si fa carne, sanguinando.



Nella mia vita ho visto non pochi spettacoli teatrali; se dovessi citare i cinque di cui porto addosso le cicatrici più evidenti, almeno un paio sarebbero loro. Almeno.



Non sono un tipo che si sposta facilmente, ma ho affrontato viaggi piuttosto lunghi al solo scopo di vederli. Non me ne sono pentito. Il 22 e il 23 sono alla Pergola di Firenze con il terzo episodio della Tragedia Endogonidia.
Un consiglio spassionato. Un consiglio appassionato. Smuovete le chiappe e andateci.



Per qualche squarcio, qui. Per informazioni, Cango.