Il weblog di Gokachu


giovedì, dicembre 29, 2005
Protesta locale ( With direct protest button now!)
Leggiamo sul programma del benemerito Cinema Arsenale e scandalizzati pubblichiamo. Scandalizzati ma non stupiti dall'ennesima rivelazione sulla politica della cultura del consiglio comunale presieduto da un tale di nome Paolo Fontanelli.

Scompare dall’intestazione del nostro programma il Comune di Pisa.

Era presente dal 1986, anno della nostra prima convenzione con la pubblica amministrazione. Nel 2001 la convenzione è scaduta e da allora abbiamo continuato a inserire il Comune di Pisa tra gli enti promotori pensando che il mancato rinnovo fosse un problema legato a difficoltà economiche contingenti.

Oggi che ci siamo resi conto che non si tratta di difficoltà economiche ma di scelte politiche, prendiamo atto che il Comune non è più un nostro sostenitore e togliamo il Comune di Pisa dalla nostra intestazione.


NOSTALGHIA

Una delle ragioni prioritarie della mia adesione (1970) e della mia militanza nel vecchio e “dimenticato” PCI era la sua attenzione e sensibilità ai diversi aspetti della cultura, locale, regionale e nazionale; sensibilità e impegno che ho sempre
riscontrato nella lunga esperienza professionale del mio lavoro come dirigente dell’assessorato alla cultura della regione Emilia-Romagna.

C’era un forte impegno degli amministratori, grandi e piccoli, a fare della cultura uno dei momenti centrali del governo di città, paesi e regioni. Cultura intesa come conservazione, valorizzazione e promozione dei diversi patrimoni culturali esistenti nel territorio di competenza. Le chiamavamo “vocazioni” artistiche e culturali.

Uso i verbi al passato perché questa sensibilità va esaurendosi e spegnendosi salvo qualche rara eccezione. La nuova classe dirigente del PDS, prima, e dei DS, oggi, sembra del tutto estranea a questa tradizione e considera la cultura un fatto marginale. Così accade che alcune esperienze storiche rischiano di scomparire o di vedere fortemente limitato il loro ruolo di istituzioni culturali attivo da molti anni.

Tra queste emerge la situazione di Pisa, città straordinaria per “vocazioni” artistiche e culturali che da alcuni anni vede la sua amministrazione culturale sempre più assente.

Oltre alle ricchezze architettoniche e artistiche Pisa ospita una delle esperienze cinematografiche più significative ed importanti dell’intero paese, il cine studio ARSENALE, luogo di promozione e formazione della cultura cinematografica e audiovisiva, strettamente radicato nella città, e legato al pubblico ed ai molti giovani che studiano nelle sue antiche e prestigiose università.

Dal 2001 questa importante istituzione non riceve un adeguato sostegno per assolvere al proprio compito didattico e informativo. Certamente gli enti locali hanno visto ridurre le proprie risorse, ma questa realtà non giustifica questa scelta che dimostra in modo inequivocabile la scarsa sensibilità dell’attuale amministrazione, più attenta magari a manifestazioni “di massa” forse più elettorali, ma di nessun rilievo culturale.

Dimenticando che il governo di una città ha l’obbligo di costruire e sostenere realtà e servizi permanenti per diffondere conoscenza e partecipazione critica da parte del pubblico.

Non si chiede la “carità”, ma il riconoscimento di un impegno, spesso pieno di sacrifici e rischi, che da quasi trent’anni ha segnato e segna profondamente la storia culturale della città e della sua gente.

Giacomo Martini


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