Il weblog di Gokachu |
lunedì, giugno 19, 2006
Come smettere di lavorare e vivere alle spalle degli scommettitori emotivi
Amplio un concetto espresso nei commenti ad un altro post, riguardante se sia possibile o no mediamente vincere scommettendo. La risposta è sì, e vi rivelerò adesso il terribile segreto. Gratis. Oddio, se poi vincete centinaia di euro e mi volete fare un regalo, lo accetto volentieri. Le agenzie di scommesse vincono sempre, e se non lo fanno è perché è successo qualcosa di davvero imprevedibile. Prendiamo un caso di attualità: la partita Arabia Saudita - Ucraina. La SNAI dà le tre quote così: La somma degli inversi delle tre quote dà circa 1,1. Questo significa che mediamente la SNAI incamera il 10% del totale delle scommesse; le probabilità reali dei vari eventi secondo SNAI sono: 1, una probabilità su 8,25; X, una probabilità su 4,4; 2, una probabilità su 1,54. Quindi se scommettiamo "a caso", supponendo che i quotisti SNAI sappiano fare il loro mestiere, ad ogni scommessa perderemo mediamente il 10% del nostro capitale di partenza (nel caso del "risultato esatto" si va sul 25%). A differenza di un florido mercato azionario, questo è un gioco in cui si perde. Come si fa allora a vincere? In due modi. 1 diventando quotisti "più bravi" dei quotisti SNAI; io conosco le condizioni di forma di Arabia Saudita e Ucraina molto bene, perché seguo le due squadre con attenzione e da anni, e so che la probabilità reale di una vittoria dell'Arabia Saudita è 1/6. Siccome la SNAI me la paga 7,5, la gioco. Questo metodo è quello di gran lunga più divertente, e inoltre si può applicare su qualsiasi partita, ma richiede competenza. 2 Approfittando dei localismi dei bookmakers. Le agenzie di scommesse hanno delle quote che non tengono solo conto delle probabilità stimate dei vari eventi, ma anche del flusso del mercato degli scommettitori. Il che può influenzare pesantemente le quote anche nel caso di Arabia Saudita - Ucraina, ma diventa sicuramente interessante quando SNAI stima le quote delle partite dell'Italia. Agli italiani piace scomettere sull'Italia vincente, e i quotisti ne tengono conto. I bookmakers inglesi - e gli scommettitori inglesi - sono meno soggetti a questo fenomeno, tanto che per esempio danno la vittoria dell'Inghilterra nella partita con la Svezia ad una quota più alta di quella stimata da SNAI. La mia ipotesi è dunque che le quote giuste siano SEMPRE quelle inglesi; con SNAI si può vincere. Si può fare anche l'ipotesi inversa; è meno fondata nei fatti ma io la faccio spesso perché la puntata minima delle agenzie inglesi è 1 centesimo e non 3 euro come da SNAI. Si applica meccanicamente il seguente algoritmo: prendiamo la quota inglese, la rinormalizziamo per ottenere la probabilità reale, la confrontiamo con la quota SNAI. Se SNAI paga di più della probabilità reale, si gioca. Esempio: andiamo a vedere la prossima partita della nostra Nazionale. SNAI valuta la vittoria della Repubblica Ceca per 2-0 a 17, mentre i quotisti inglesi a 13. La probabilità reale dell'evento, sempre supponendo che i quotisti inglesi abbiano prodotto le quote perfette, è di 16,25. Che è meno di 17. Quindi in quest'ipotesi giocare il 2-0 da SNAI "conviene". Più è grande la differenza tra probabilità reale e quota SNAI, più conviene giocare. Esempio di attualità: la vittoria del Togo sulla Svizzera è data dagli inglesi a 6.50. Probabilità reale 7.32. Quota SNAI 8. Si gioca. Se la nostra ipotesi è giusta, su grandi numeri di scommesse fatte con questo criterio si vince sempre.
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