Il weblog di Gokachu |
martedì, febbraio 12, 2008
Viva il teatro, dove tutto è finto e niente è falso: Aspects of Alice
Sono meravigliosi tempi lontani quelli in cui andavamo bambini a vedere un prestigiatore, e rimanevamo a bocca aperta per tutto lo spettacolo, pieni di meraviglia. Credevamo in quello che vedevamo, con gli occhi sbarrati; forse sapevamo che era tutto finto, ma eravamo in grado di lasciarci andare all’immaginazione ed era bellissimo. Questi sentimenti di ingenua meraviglia non sono più accessibili allo spettatore adulto, che li può al massimo rivivere sul viso dei bambini. A meno che non si trovi di fronte ad un spettacolo per adulti bambini, o per bambini adulti, come questo. Vagamente ispirato alla storia di Alice, nel senso che si propone di esserne in qualche modo un seguito, Aspects of Alice racconta il passaggio della protagonista da bambina a donna. Alice incontra diversi personaggi sul suo cammino: alcuni divertenti, alcuni spaventosi, alcuni teneri; prova sentimenti di gioia, di paura, di dolore. Cresce. In realtà trovarne o seguirne la fabula è impresa non facile e decisamente non necessaria, in quanto lo spettacolo si risolve in una successione di trucchi "magici" e di effetti di grande poesia, per la maggior parte realizzati attraverso la tecnica del nero su nero, ovvero facendo muovere in scena, su sfondo nero, dei macchinisti e delle macchine completamente ricoperti di nero, con il risultato di avere oggetti che fluttuano, apparentemente, nel vuoto, che appaiono improvvisamente e improvvisamente scompaiono, che si muovono o cadono più lentamente del prevedibile, che si allungano e si accorciano; e intanto la protagonista miracolosamente e chagallianamente vola in scena e bellissimi giochi di specchi e coreografie di fiamme danzanti ci incantano. Il tutto nell’atmosfera di una Praga sognata e sognante, rappresentata con i suoi tipici palazzi e con le sue tradizioni culturali ebraico-cristiane, senza una sola parola proferita, ma con una bellissima colonna sonora composta in parte da un autore contemporaneo in parte da classici cechi come Smetana e Dvořák. Molto più vicino al circo che al teatro, come una lunga pantomima di clown lunari in un mondo fatato, Aspects of Alice sarebbe quasi uno spettacolo per bambini se non fosse che il passaggio all’età adulta di Alice non può prescindere dalla scoperta del sesso, e che la – bellissima – attrice che la interpreta si trovi seminuda in scena per quasi tutto il secondo atto (sì, questo lo dovevo dire perché aumenta la curiosità dello spettatore maschio e la sua volontà di vedere lo spettacolo. Ogni mezzo è buono per propagare il bello. Io ero in prima fila, invidiatemi). Lo spettacolo è tutt’altro che una novità; anzi è un vero e proprio classico del teatro ceco visto che conta un numero impressionante di messe in scena al Divadlo Ta Fantastika di Praga, nonché numerose turnée in tutto il mondo: circa trenta paesi negli ultimi quindici anni, per un totale di quasi quattromila repliche. Tutti i trucchi che fanno parte del lavoro sono muniti di brevetto e protetti gelosamente dalla compagnia. Il fatto che sia in realtà uno spettacolo multimediale e complesso, con attori, pupazzi, proiezioni video, effetti di luce, macchine sceniche, non intacca la semplicità essenziale della messa in scena, che nonostante tutto appare lineare e pulita, priva di barocchismi e tutt’altro che "tecnologica". Al momento lo spettacolo è di scena a Praga, al Divadlo Ta Fantastica (un delizioso palazzo nella città vecchia, in via Karlova 8), con due repliche al giorno: alle 19 e alle 21.30. Ma nel suo percorso pluridecennale è probabile che prima o poi passi anche dalle vostre parti. Non lasciatevelo sfuggire. (Articolo pubblicato su Cinemavvenire)
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