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mercoledì, dicembre 15, 2010
Diario di un viaggio a Belgrado/Novi Sad/Subotica via status di Facebook
----> Република Србија. Gli aeroporti sono dei grandi centri commerciali dove approfittando della mancanza di concorrenza i venditori spuntano prezzi assurdi. Per esempio un ristorantino qui a Fiumicino espone una golosa offerta menù del giorno: insalata di mare, orata alla griglia, bicchiere di vino solo trentasette euro. La legge italiana vieta gli spot wifi senza registrazione. E vabbè. Il patetico tentativo di far pagare la connessione wifi negli aeroporti è comunque degno di scherno. A Belgrado si sta bene anche a settembre, come di primavera, sì sì proprio così. Life in Belgrado: Stasera e per altre cinque sere dormiro' nella piu' piccola camera singola che abbia visto in vita mia. Life in Belgrado: il bus che porta i passeggeri dall'aeroporto a Belgrado attraversa tali sacche di degrado e miseria (bambini che frugano nelle discariche lungo la strada, per esempio; prati spelacchiati; edifici in stato avanzato di rovina) che non ci si stupisce che questo posto piaccia tanto a Marchionne. Serbia is the future of Italy. Life in Belgrado: non so se ve l'ho già detto l'anno scorso ma i cibi da strada balcanici per me valgono da soli il viaggio. A Belgrado c'è un commercio di popcorn come non ne ho visto pari in nessun luogo del mondo. Un chiosco ogni cinquanta metri. I venditori abusivi di cibo da strada non si discostano troppo: fanno tutti pannocchie arrosto. Life in Belgrado: prime notazioni di prezzo. Una birra da mezzo litro comprata in un chiosco, 80 cent. Un mangiarino balcanico da strada, estremamente saziante, 65 cent. Una scheda Vip Mobile, 2 euro. Navigazione internet mobile, troppo cara (5 cent/100 kb). I libri in Serbia non hanno il prezzo sulla copertina. Questo permette al libraio di essere flessibile rispetto al mercato e all'acquirente. In pratica, se comprate un libro in centro e siete un turista, ha il permesso di fregarvi. A Belgrado ci sono spot wifi un po' dappertutto, tanto che forse non la prendo una sim telekom serbia. Anche perché col fatto che le vendono dai giornalai e non si trovano negozi avrei difficoltà nell'attivare la promozione. Suggerimenti per un viaggio in Serbia che posso dare dall'alto di non averli seguiti: in Serbia si sopravvive anche senza conoscere l'alfabeto cirillico, ma ripassarlo un po' prima di partire non è una cattiva idea. Dal mio punto di vista sicuramente limitato il più grosso problema della Serbia di oggi è l'intonaco che perde i pezzi. Anche a Bucarest ci sono block in pieno centro ma l'intonaco è ok. Propongo di togliere direttamente tutto l'intonaco e di lasciare in vista il cemento e i mattoni. Reintonicatura solo per i palazzi art nouveau. In Serbia le birre locali non la fanno da padrone, come avviene (giustamente) in Slovenia e in parte in Croazia. Si trovano, ma il mercato è dominato dalle birre ceche e quelle tedesche. Su tutti vince la Amstel, che evito accuratamente perché non abbastanza esotica. Marchionne un po' lo capisco. È un italiano. Arriva in Serbia e scopre che le ragazze serbe sono molto carine e assai più disponibili delle italiane. Il punto in cui non lo capisco è quando torna in Italia e pretende che le italiane gliela diano facile sennò lui se ne va in Serbia. A Marchiò, ma perché invece non te la vai a prendere nel? Belgrado è un museo dell'automobile all'aperto. Si trova di tutto, dalla Yugo alla Uno alla Porche. Ma anche in un museo non vi capiterebbe la Land Rover interamente rosa che ho visto ora. Life in Belgrado: le ragazze di Zemun sono persino più carine di quelle di Belgrado. Per questo quartierino siamo quasi ai livelli di Bratislava. Per qualche motivo di cui sicuramente saprete tutto grazie a Piero Angela tra le ragazze serbe il problema del sovrappeso semplicemente non esiste. È inutile, gli slavi in una società capitalista sono destinati a soccombere. Una volta (due per la verità) si dimenticano di farmi pagare; facendo il cambio in euro calcolano 6700/105=57; sommando i prezzi fanno 180+180=260. A uno verrebbe alla fine anche voglia di farglielo notare, ma basta contare fino a dieci e la voglia passa. L'espressione di un uomo che è stato per dieci minuti netti in un club di Belgrado: OO Quando si viaggia è estremamente importante portare il giusto paio di scarpe. Stavolta ho decisamente sbagliato. In giro in bici sull'isola di Ada. I belgradesi si guardano bene dal bagnarsi nel Danubio, ma per il Sava è tutto un'altro discorso. L'isola di Ada è una lunghissima spiaggia di sassi con numerosi stabilimenti balneari. A vedere la gente spaparanzata al sole un po' di voglia viene. Sull'isola di Ada c'è una sezione di spiaggia lunga più di un chilometro dedicata ai naturisti o ai nudisti che dir si voglia. Non so come la pensate voi ma secondo me se un uomo non è libero di togliersi i vestiti sotto il sole, non è libero tout court. L'acqua del Sava è decisamente trasparente. Peccato non aver portato l'asciugamano (del costume si poteva fare a meno). Ridendo e scherzando scopro che la Sava, fiume di cui non sospettavo l'esistenza prima di venire a Belgrado anche se attraversa Zagabria (non ho memoria di nessun fiume a Zagabria) è parecchio più lungo del Po ma nonostante questo non ci sono formazioni politiche che celebrano riti pagani per propiziarsela. Allora, birra media alla spina e enorme panino di cevapi su una sdraio sulla spiaggia dell'isola Ada, tre euro in tutto. L'hai capito il Marchionne? Chiamalo dopo Cristo, io lo chiamo italiano all'estero. Io i tizi che vengono a Belgrado dagli Stati Uniti e poi passano le giornate in ostello a guardare la Tv mica li capisco. si ripromette di smetterla con la birra e di ricominciare coi superalcolici. Da subito. Purtroppo i negozi locali li forniscono solo in comode bottiglie da un litro. È strano come la raccomandazione "viaggia, approfittane prima che finisca il petrolio" abbia un effetto più convincente dell'affermazione "viaggia, approfittane prima di diventare infermo/vecchio/morto". La fine del petrolio sembra un evento più imminente o realistico. Mentre la contigua stazione degli autobus continua a scaricare grandi quantità di belle ragazze provenienti da tutta la provincia per la nightlife belgradese, gli americani se la continuano a spassare in ostello. Quattro mura, free wifi, che vuoi di più? La mitologica vita notturna di Belgrado parte 1: presente il Pappafico? Uguale ma al cubo. Passare un'ora e mezza a cercare il museo di arte contemporanea nascosto nelle profondità di un parco e trovarlo chiuso. scammed in Belgrade. è solo a metà viaggio ma ha già esaurito le energie. Il percorso a piedi sotto una pioggerellina insistente dalla stazione di Novi Sad fino al centro attraversa pozzanghere e pantani urbani tali da far credere di essere precipitati in una citta' apocalittica di Bela Tarr. Per fortuna poi l'ostello si rivela essere davvero l'Ultimo Domicilio Accogliente. L'anno scorso l'inverno mi colse a novembre a Lubiana. Quest'anno mi sorprende più impreparato a settembre a Novi Sad. Spero in una precoce estate indiana già per domani. Dopo essermi strafatto di carne grigliata alla serba con cinque euro e cinquanta mi chiedo perché mai nessuno provi ad aprire un ristorante balcanico in Italia. Datemi un capitale iniziale e vi solleverò il mondo. Novi Sad è una città molto più compatta di Belgrado e la leggibilità della vita notturna ne guadagna, tanto che pare esserci più street life qui in una fredda domenica che a Belgrado nel fine settimana. Va però detto che le ragazze, forse per l'influsso etnico ungherese, non sono altrettanto suggestive. Pare che andare a Fruska Gora sia molto più difficile del previsto. O beh. È incredibile come cambino rapidamente prospettive e desideri di viaggio a seconda che uno abbia i piedi doloranti oppure no. La chiesa più importante e centrale di Novi Sad è una chiesa cattolica, affettuosamente chiamata La cattedrale anche se non è sede vescovile. Devo dire che dopo giorni di chiese con iconostasi vedere una chiesa con un altare, pur notevole, non è la stessa cosa. Iconostasi wins. Delle umane cose: una studentessa del liceo linguistico di Sremski Karlovci era così entusiasta e contenta di aver incontrato un italiano in carne e ossa con cui sperimentare la lingua che quasi non sfruttava l'esperienza per la fretta di andare a raccontarla alle amiche. Cerca "Bermet wine" su google e saprai cosa bevO. Nelle città serbe basta allontanarsi di dieci metri dal centro storico per trovarsi in ambienti postapocalittici tipo Tarkovskij o Tarr. Per quelli a cui piace il genere è una ficata. Mi piange un po' il cuore al pensiero di avere davanti a me solo tre altre cene serbe. Poi penso a voi che non ne avete davanti nessuna e mi rincuoro. Subotica è la più settentrionale città serba e basta guardare i lineamenti delle ragazze per capire che siamo praticamente in Ungheria. Un chiosco vende addirittura Lagos, parecchio più economici che a Budapest. La spettacolare architettura del centro più che liberty sembra uscita da un sogno modernista di Guadì. Parole utili da sapere in serbo: birra si dice pivo e fin lì ci si arriva tutti: alla spina si dice toceno ed è bene dirlo perché non solo è più buona ma costa anche meno. Il saluto più comune tra i giovani serbi è "ciao", pronunciato esattamente come in italiano. Il che mi produce vertigini etimologiche, visto che sono slavi. è diventato un habitué del ristorante Lipa, praticamente in sola virtù del fatto che ci si mangia bene da soli e che ha il menù in tre lingue. Non che ci capisca niente lo stesso. Il ristoratore quando mi vede nasconde il menu a quattro euro e mi fa ordinare alla carta, e io lo lascio fare. A Belgrado la gente disdegna le acque del Danubio e si bagna nella Sava. A Novi Sad non si può scegliere, c'è solo il Danubio. Però va detto che il paesaggio è magnifico. Guidare una Smart a cambio semiautomatico tra un monastero e l'altro di Fruska Gora è una cosa niente male. Specie se a meno di ulteriori scam il noleggio è costato solo dodici euro. e il lento addio alla Vojvodina e alla Serbia tutta. È in patria (per ora la patria si chiama Fiumicino). Ma quanti cazzi di controlli di sicurezza deve fare uno per andare da andare da Belgrado a Pisa? Uno me l'hanno fatto come d'uso alle partenze, poi me ne hanno fatto un'altro sorprendentemente al gate, poi ora un altro ai transiti a Fiumicino. Spero non me me facciano uno pure agli arrivi a Pisa. Se in questo momento un meteorite colpisse quell'orrido ed enorme formicaio dell'aeroporto di Fiumicino, uccidendo tutti me incluso, non verserei una sola lacrima. È a Pisa. Stanchissimo. Più che le ore di volo han pesato i quarantacinque minuti di transito a Fiumicino. Ora spera di poter rivedere il suo bagaglio. Cose che ho imparato in Serbia: la apple non ha presa. Le quarantenni ricche col seno rifatto e le borse costose sfoggiano eleganti Samsung. Cose che ho imparato in Serbia: se ti capita l'occasione di andare a vedere Machete in 3D in versione originale sottotitolata in serbo, non lasciartela sfuggire come feci io. La spiaggia dell'isola di Ada, a Belgrado.
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