Il weblog di Gokachu |
lunedì, marzo 24, 2003
A ruota libera sulla vittoria di Sen to Chihiro Da anni si sentono accorati appelli di associazioni di genitori contro il successo dei cartoni animati giapponesi (gli "anime"), accusati di essere nocivi per i bambini. Anche chi li difende, per motivi di mercato, cade spesso nel luogo comune che sono "brutti" e "fatti col computer". Niente di più falso. Una volta tanto anche le manifestazioni ufficiali ci dan ragione: Sen to Chihiro vince l'Oscar per il miglior film straniero dopo aver vinto anche l'Orso d'oro alla Berlinale 2002. E non è un'eccezione, un caso. I lungometraggi animati giapponesi, forti di avere un pubblico più adulto di quelli occidentali, hanno raggiunto una maturità artistica ed espressiva notevolissima. L'intera opera di Miyazaki, il regista di Chihiro, è di altissima qualità; basti dire che Chihiro non è il suo film migliore, che per me e moltissimi altri resta Nausicaä, del 1984. E Miyazaki non è l'unico autore di lungometraggi animati che meriti di essere citato: mi basti fare il nome di Oshii. Altra storia sono le serie animate, quelle che vediamo in Tv molto spesso pesantemente censurate e adattate, per essere rese adatte ad un pubblico di età inferiore a quello a cui erano destinate in origine. In questo campo è facile trovare cose veramente brutte, ma si trovano anche serie di qualità molto alta, come nella produzione seriale occidentale non se ne sono mai viste, se non nel genere satirico. Citerò alla rinfusa, tra quelle trasmesse in Italia, Cowboy Bebop, Evangelion, Rossana, Berserk. Delle serie in programmazione attualmente, ne seguo e ne consiglio due: All'arrembaggio, trasmesso su Italia 1 il lunedì, il mercoledì e il venerdì alle 14, e Le situazioni di lui e lei, replicato su MTV alle 14:30 dal lunedì al sabato. Il primo è divertentissimo, imperdibile, anche se diretto ad un pubblico piuttosto giovane; il secondo è formalmente ineccepibile (sui contenuti, ho delle riserve, trovandoli alla fine dei conti un po' vacui).
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