Il weblog di Gokachu


venerdì, giugno 18, 2004
Visto oggi: Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera
Ero un po' sospettoso riguardo questo film per via delle voci che lo accompagnano, voci che più o meno dicono si tratti di un prodotto ad uso degli occidentali, confezionato secondo i luoghi comuni del genere "film buddista" con tanto di immagini da cartolina e insomma un passo falso nella mirabolante carriera di Kim Ki-duk. Dopo averlo visto, mi dichiaro del tutto concorde con Vinci: questo film mi sembra appartenere molto di più alla poetica del regista coreano che non al genere (o alla macchietta) del "film buddista". Il primo episodio è un esempio perfetto di ciò che mi piace del cinema di Kim; per quanto la violenza sia molto più trattenuta che in altri suoi lavori, è una violenza che ferisce, lancinante anche per lo spettatore, e il pianto finale del bambino è tanto inconsolabile da avermi portato alla mente subito la Yang Kuei-Mei di Vive l'amour. Inoltre il genere "film buddista", per come lo conosco, ha intenti didattici e si chiude su una visione finalmente conciliata della vita (per esempio Maghi e viaggiatori, oppure Samsara); nel film di Kim invece la vita risulta essere un ciclo continuo di sofferenza, sconfitta, dolorosa redenzione, senza fine, poco consolatoriamente. Certo ci sono immagini cosidette "da cartolina", bellissime, che a me ricordano per la verità più i dipinti di Hokusai, sempre che il termine non sia spregiativo ma sottolinei semplicemente la alta qualità formale delle immagini; e certo la tematica è più accessibile ad uno spettatore occidentale di quanto lo sia quella di Bad Guy. Ma alla fine non temo di dire che è un ottimo film in cui il regista rimane se stesso anche se mostra un certo desiderio (comprensibile) di allargare il suo mercato. Stranamente ci riesce: la sala dove l'ho visto era tutt'altro che vuota, e il film resta per una seconda settimana. E adesso speriamo esca in sala anche Samaria, hai visto mai. Dopotutto ha vinto l'Orso d'argento per la regia alla Berlinale di quest'anno.