Il weblog di Gokachu


lunedì, maggio 31, 2004
Consigli per gli acquisti
So che le finanze son provate dall'acquisto di Oasis, ma con DVD review è in edicola il DVD di Apri gli occhi di Alejandro Amenábar, film di cui pallida ombra è Vanilla Sky. Solo 8.90 euro, ricchi contenuti speciali, DVD 9, fate voi.




Visto ieri: Lavagne
Non me ne vorranno i fan di Nanni Moretti se dico che il successo internazionale e di festival del cinema iraniano non ha fatto solo del bene a quella cinematografia; questo film, al di là dell'idea del risparmio creativo della location e dei pur molti buoni momenti di cui è costellato, mostra anche i limiti di un cinema che fa dell'autorialità un marchio di serie, che propone lentezze compiaciute, che usa l'allegoria in modo spudorato. Insomma, in gran parte è cinema da borsetta.

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domenica, maggio 30, 2004
Visto qualche giorno fa: Devdas
Dalla ormai lontana visione di Lagaan son rimasto con una forte curiosità insoddisfatta per il cinema di Bollywood, ma solo ora son riuscito a vederne un altro. Il mio giudizio non può essere che quello di uno sprovveduto ignorante. Questo Devdas, remake di un famoso film degli anni sessanta oppure secondo film tratto dal romanzo, ha meno possibilità di successo internazionale rispetto al film di Gowariker. Le sequenze musicali sono senz'altro di altissimo livello e le scenografie annebbiano lo sguardo; come in Lagaan il film pur lungo più di tre ore scorre velocissimo senza annoiare mai; tuttavia i fortissimi elementi melodrammatici della trama mi impediscono di goderne appieno. Se fosse una storia a me conosciuta, tratta da un modello noto, una versione cinematografica della Traviata per esempio, stenderei un velo compassionevole sull'insopportabilità del personaggio maschile, altrettanto tonto, stupido, arrogante, palpitante, debole quanto lo è Alfredo nell'opera di Verdi, ma essendomi la storia del tutto nuova e essendo nuovo io al genere non ho potuto fare a meno di odiarlo (più o meno come ho odiato il Christian di Moulin Rouge, che poi abbiamo visto essere ampliamente influenzato dal cinema indiano). Non posso dire che la storia regga di fronte ad un atteggiamento come il mio. Lagaan, essendo principalmente un film sportivo, funzionava molto meglio. Comunque, a parte il fatto che ho esultato sulla tragica fine dei due amanti divisi, anche questo è un gran piacere per gli occhi e per le orecchie. Sperabilmente non l'ultimo film indiano a passare dalle mie parti (tanto che quasi quasi recupero persino il bistrattato Monsoon Wedding)




sabato, maggio 29, 2004
Prossimamente in edicola
Con Internazionale esce Oasis, solo sette euro in più del costo del periodico (e se trovate un edicolante compiacente... io non ho detto niente). Chi non lo compra è un almas.



venerdì, maggio 28, 2004
Il ritorno degli origami mostruosi
Gli origami sono un vecchio pallino di questo blog. Qui trovate non solo le riproduzioni con origami dei più famosi mostri del cinema trash giapponese, ma anche le istruzioni per la loro costruzione. (via J-walk)




Le 100 scene più spaventose di tutti i tempi
Se horror deve essere, horror sia (via Geisha asobi)



giovedì, maggio 27, 2004
Lanciamo il servizio sondaggi
E' più che altro una prova, ma se vi va rispondete ^^

Qual è la tua cinematografia preferita?


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Corto in CG
Enjoy. (Attenzione, 28M. Via J-walk via The Presurfer)



Piccole morti
Chiude NuYok, il blog della grande mela. Be', fortunatamente non ho ancora esaurito gli archivi.



Non visto oggi: Phone
Volevo andarmi a rivedere Phone ma era in programmazione in un multisala in cui c'era anche Troy, e l'immensa folla attratta dallo sconto del mercoledìs era mi ha impedito di giungere al botteghino in tempo utile. Domani ci riprovo, se posso. Volevo parlarne un po' lo stesso; il film l'ho visto tempo fa e non mi è dispiaciuto affatto. Non è certo un film particolarmente originale, ma è riuscito ad intrattenermi per tutta la sua durata, e si è meritato tre stelline su cinque un giorno che mi è saltato lo sghiribizzo di dare i voti. La reazione italiana al film in sala mi sconcerta: da una parte gli incassi sono molto buoni, e sicuramente chi ci ha investito sopra è rientrato bene nei costi e sarà pronto ad investire ancora nel mercato asiatico. Dall'altra parte tutti, ma proprio tutti, dal pubblico a Pier Maria Bocchi passando per la critica mainstream ne parlano malissimo. Una cosa del genere era già successa con l'apparizione di The Eye, contestatissimo eppure di gran successo al botteghino (una tale unanimità di giudizi negativi in quella occasione non si era però verificata). Perché tutto ciò? Non so rispondere. A me entrambi i film sono sembrati di buon (anzi notevole nel caso di The Eye) impatto visivo e piuttosto efficienti nel fare il loro mestiere, e non avrei saputo prevederne né il successo di incassi né le stroncature. Avete delle idee al riguardo?

P.S. Dichiarazione di poetica horror a scanso di equivoci: qui a noi piacciono i film di Kurosawa Kiyoshi.




mercoledì, maggio 26, 2004
Visto ieri: Essere John Malkovich
Complice una VHS il lingua originale sottotitolata in inglese prestatami (è reato mi sa), ho visto con un notevolissimo ritardo questo film del 1999. L'avevo a lungo snobbato reputandola a scatola chiusa una commediola surreale e vacua, e invece ho scoperto che pur essendo estremamente surreale è un commedia molto amara, dura, con un finale intricato e desolato. Insomma, assai meglio di come me l'aspettassi; sono anche esploso in qualche risata, cosa che quando guardo un film di notte con l'audio in cuffia mi risulta difficile.




Visto ieri: Maghi e viaggiatori
Mi pare dia ver capito che per il mese di maggio bisognerebbe astenersi di comprare Cd, DVD, e di andare al cinema come protesta alla legge Urbani. Passino le prime due, ma non chiedetemi la terza; e se mi scappa un film e non riesco piùa vederlo? E troppo male non credo di aver fatto andando a vedere questa pellicola buthanese, visto che in sala eravamo in tre. Premettendo che io La coppa non l'ho visto, mi aspettavo dopo aver letto le recensioni uno spot del buddismo, un film che racocntasse un viaggio iniziatico, una cosa tra Samsara e Perché Bodhi Dharma è partito per l'oriente?. Storia lenta, paesaggi mozzafiato, insegnamento buddista. Il regista è un monaco, nel caso non lo sappiate. E più o meno è così: cioè, la storia lenta (anzi, due) e i paesaggi mozzafiato ci sono (anche se non così mozzafiato come in Samsara), ma l'insegnamento mah. Il film è accusato di essere didascalico, e badate bene è didascalico, ma non sono a mio parere alti insegnamenti quelli che ci vengono impartiti. Se dovessi estrarre una morale dalle due storie, sarebbe un molto prosaico "Tira più il profumo di una donna in salita che un paio di buoi in discesa". Poi si può anche vedere, ma lasciatemi sperare molto ma molto di più dall'imminente Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera di Kim Ki-duk (nelle sale dall'11 giugno).




Tutto qui?
Il programma di ArezzoWave, al di là dei comunicati roboanti, mi sembra davvero miserello e infarcito di italiani oltre il dovuto. O c'è qualche chicca che io non conosco nascosta tra quei nomi?



Segnalazioni televisive dell'ultimo momento
La rubrica sarebbe saltata anche questa settimana, ma siccome Ghezzi ha deciso di trasmettere sabato Address Unknown, mi sembra il caso di segnalarlo. Di Kim Ki-duk già era stato mostrato The Isle, e chi l'ha visto sa cosa aspettarsi; per chi se l'è perso, diro che Kim è il mio regista coreano preferito insieme a Park, e con la pletora di talenti che la Corea sta avendo essere in vetta non è facile. Del film avevo già parlato qui. (I link alle immagini di Cinemainvisibie sono stati riparati per l'occasione; in futuro riparerò forse anche quelli degli archivi di questo blog. Ancora "grazie" a Supereva per non aver mai risolto il mio problema tecnico)




La prova che Gokachu è malvagio
Eccola qui. (via KarmaChimico)



Battaglie dall'esito spiazzante
Qui si è scioperato, il sito era chiuso eppure gli accessi sono stati leggermente superiori alla media. Mah.



lunedì, maggio 24, 2004
Visto ieri: Oldboy
Il nuovo film di Park Chan-wook, recente vincitore della Palma d'Oro del Gran premio della Giuria al festival di Cannes è senz'altro grande cinema, anche se rispetto alle prove precedenti conservo qualche riserva. In particolare il grottesco, profuso a gran mani, non si dirige mai verso l'uscita dell'ironia, come per esempio invece faceva nel finale di Sympathy for Mr. Vengenace; il risultato è che alcune parti escono dalla sospensione dell'incredulità, a danno del film. Tutto il ruolo giocato da Yu Ji-tae è troppo Bond-esco per cavarsela senza un sorriso. Comunque i pregi del film superano di gran lunga i limiti, e tra sequenze girate magistralmente (il vorticoso inizio, per esempio), interpretazioni commoventi (Choi Min-sik, ovviamente, ma anche Kang Hye-jeong) e immagini di grande forza segna un nuovo punto nella magistrale carriera del regista coreano, che sta inanellando un gran lavoro dietro l'altro senza affanno alcuno. Presto sui nostri schermi grazie a Lucky Red.




Piccole violenze
Nel citare la recensione di Lusky a Troy (ma per essere cerchiobottisti ecco quella di cinemavvenire; la mia non aspettatevela in tempi brevi, anzi non aspettatevela e basta), segnalo che nel mio borgo di provincia, Pisa, su tredici sale attive Troy se ne conquista quattro (e Van Helsing due). Non stupisce in questo contesto che, chessò, Schultze vuole suonare il blues o Certi bambini non abbiano ancora trovato spazio. Tocca confidare nel cineclub.



Ultimo post su Cannes 2004
Su Le Temps una serie di interessanti spigolature su Cannes 2004. Si scopre per esempio che a Tarantino il film di Moore è piaciuto al di là dell'aspetto politico, che Maggie Cheung non poteva vincere la palma d'oro per 2046 perché il suo ruolo è stato TOTALMENTE tagliato al montaggio (!), che molti protagonisti dei film in concorso fumavano malvagissime sigarette.



Questo blog aderisce allo sciopero del 25 maggio
E anche il tipo torvo che sta dietro al blog. Magari non serve a niente ma lo faccio lo stesso. I particolari qui - il blog non verrà aggiornato. Purtroppo non posso chiuderne la homepage (o almeno non ho idea di come si faccia con blogger); vedrò di listarlo a lutto in qualche modo. Ah, se aderite e diffondete, a me fa piacere.



sabato, maggio 22, 2004
Les jeux sont faits
A Cannes vince Michael Moore (perplessità in casa Gokachu), Gran Premio della giuria a Old Boy (contentezza in casa Gokachu). Orientali anche i migliori attori, la beneamata Maggie Cheung e Yagira Yuuya, miglior regia Exil, miglior sceneggiatura Comme un image. Grandi sconfitti Wong e Kusturica (la Cheung infatti ha vinto per il film di Assayas e non per 2046); bella sorpresa mancata per Oshii. Ai posteri l'ardua sentenza.




venerdì, maggio 21, 2004
2046 e Innocence
Gran giovedì a Cannes: l'ultimo film di Wong Kar-wai divide la critica, quello di Oshii no. E oggi Old Boy.






(ri)Visto oggi: Coffee and cigarettes
Una seconda visione così ravvicinata si spiega soltanto con l'ottima idea del cineclubbino sotto casa di proiettare la versione originale sottotitolata. Come immaginabile il tutto è molto meglio; voci come quelle di Tom Waits non si possono doppiare decentemente. Gli episodi che più ci guadagnano sono quelli che giocano sulle particolarità linguistiche: ovviamente l'episodio di Benigni e Wright, Strange To Meet You, in cui il nostro attore brilla solo in originale grazie ad un inglese molto divertente e alla sua incapacità di capire cosa dice Wright, cose che col doppiaggio andavano ovviamente perse; ma anche No Problem, in cui uno dei due attori è francofono, e Delirium, con lo slang all black di RZA e GZA "you're bill motherfucking murray" "yeah, but don't tell anyone you saw me here" "you don't think people won't know it's you, bill murray?". Sorprendente la differenza delle voci di Cate Blanchett nei due ruoli di Cousins, sembrano davvero due persone diverse per ritmo del respiro, lessico, pulizia della pronuncia. Se non avete ancora visto il film, disertate la sala con la versione doppiata, aspettate che esca il DVD e guardatelo direttamente in v.o.



Visto oggi: Riccardo Senigallia in concerto
Mi ero fatto l'idea che nei Tiro Mancino convivessero più anime: una elettronica, ritmica, sperimentale, personificata in Riccardo Senigallia, e una melodica, italiana, pop, incarnata dal cantante Federico Zampaglione. Uscito Senigallia dal gruppo, mi aspettavo alla sua attività solista un'esplosione delle qualità in qualche modo represse. Invece no: Senigallia da solo cerca lo stesso sound dei Tiro Mancino, con l'handicap di cantare lui e di non essere riuscito a trovare trovare melodie altrettanto orecchiabili. Insomma, una gran delusione. Nel disastro generale, spicca una bella batteria e il visual set tripartito secondo il classico modulo a b -a, in alcuni pezzi davvero non male.



giovedì, maggio 20, 2004
Visto ieri: Ti do i miei occhi
La nuova generazione di registi spagnoli mi lascia sempre perplesso. Da una parte abbiamo storie interessanti e attori molto bravi, dall'altra parte la regia e la sceneggiatura si lasciano spesso a vizi che si può solo definire "televisivi". Questo Te doy mis ojos conferma la mia idea. Non è affatto un brutto film; lentamente e inesorabilmente attraverso la figura di una donna ci racconta la totale e irrazionale sconfitta di un uomo, non si lascia andare a facili prese di posizione radicali sulla questione della violenza famigliare (rappresentate dalle figure della madre e della sorella) e la affronta criticamente, senza parteggiare per nessuno, sorprendentemente dalla parte dell'uomo come solo una donna saprebbe stare, mettendo in luce un fenomeno che è difficile superare nonostante la buona volontà di tutte le parti. Commovente a tratti, molto divertente a tratti, fiacco in altri, è una produzione ben realizzata soprattutto in scrittura (di Icíar Bollaín) che avrebbe meritato una regia (di Icíar Bollaín) meno scontata, ma che comunque si può vedere con piacere e interesse.




mercoledì, maggio 19, 2004
Nasce un fotoblog
Siccome al concerto dei Dining Room di foto ne ho scattate una ventina e dispiaceva pubblicarne solo una, visto che non sono per niente mosse, ho aperto un fotoblog e là ne potete vedere qualcun'altra, nel caso vi interessi. The more one talks, the less the words mean.



Visto ieri/Invito all'ascolto: The Dining Room
Non concedono molto, i Dining Room in versione live. Affidando completamente il lato "spettacolare" del concerto ai bei video che passano in background, si limitano a riproporre i pezzi senza molte differenze dalla versione disco, se non per la batteria sporca e concreta. Quando sul palco c'è anche il cantante, davvero bravo, l'emozione si accende un po'. Comunque gran divertimento, i pezzi sono notevoli e lo sapevamo già.




martedì, maggio 18, 2004


Segnalazione televisive estermporanee
Me ne sono accorto girellando per caso in TV: torna Heidi che non è solo un cartone animato per i nostalgici degli anni '70 ma anche uno dei fondamentali lavori dei maestri Miyazaki e Takahata. Ancora 51 episodi; martedì e giovedì ore 17 Italia 1.




lunedì, maggio 17, 2004
Estirpate la Ciotta da il Manifesto
Ci sono pochi critici cinematografici che riescono a essere così improponibili. Noi qui non la si legge spesso, avendo di meglio da fare; la si segnalò qualche tempo fa, e ora ci ricapita sotto gli occhi. Secondo la signora Mariuccia il film di Park Chan-Wook è un film furbo, costruito per piacere a Tarantino presidente della giuria. Io il film non l'ho ancora visto, ma a parte il fatto che (per quanto lo conosco) i riferimenti culturali di Park sono probabilmente altri, il film in Corea è uscito nel 2003. I casi sono due, o la Ciotta non si è informata a dovere, o Park si reca da una veggente davvero brava.



Visto oggi: la versione uncut di Persona
Chi legge la settimanale colonna di Pier Maria Bocchi su Film Tv già lo sa, ma chi non lo fa (e fa male) sarà sorpreso: per decenni in Italia abbiamo visto una versione manipolata del capolavoro di Bergman, con i dialoghi cambiati e alcuni fotogrammi escissi*. Dopo aver visto la versione integrale non posso dire che sia un film ancor migliore; la versione italiana era lo stesso grandissimo lavoro, nonostante le manipolazioni. Però, che vergogna.

*per esempio questo e (mi pare) anche questo, dalla celebre sequenza iniziale. Attenzione, prima di cliccare sappiate che si tratta di immagini oscene e/o ambigue.





domenica, maggio 16, 2004
Vedremo Old boy in Italia
Dopo la proiezione a Cannes, Lucky Red ha acquistato i diritti del film di Park Chan-wook. Dio benedica la loro mano.



Tortura ad Abu Ghraib
Siccome molti giornali parlano di questo articolo, e siccome molti sono abbastanza pigri da non andarselo a cercare, eccolo: il New Yorker contro Donald Rumsfeld.



Strani referrer
Reputo i post sui propri referrer un genere letterario piuttosto noioso, ma stavolta ci indulgo anch'io e mi scusi chi ha i miei stessi gusti a questo riguardo. Il fatto che abbia parlato, a proposito di Kill Bill vol.1, della decapitazione di Tanaka; che abbia parlato, a proposito degli Yeah Yeah Yeahs, del video di Maps; a proposito di The Kingdom di remake americano; a proposito di The Passion di sangue di Cristo che annaffia il soldato con la lancia e di libertà di espressione quasi integrale; a proposito di Morto the magician di filmato in flash - mi mette tra i primi posti in classifica per i curiosi che con google, virgilio o msn cercano "filmato decapitazione americano", "decapitazione", "video decapitazione soldato americano", "video integrale decapitazione", "video integrale decapitazione soldato americano", eccetera. Circa cinquanta accessi al giorno in più per due giorni (di gente invero interessata a tutt'altro rispetto ai contenuti qui presenti). Be', adesso mi troveranno ancor più di prima, comunque, qui di snuff movies non c'è ombra, cercate altrove.



sabato, maggio 15, 2004
Girellando in videoteca/Visto ieri: Double vision
Nella videoteca sotto casa alcuni ottimi DVD provenienti dall'Oriente han fatto la loro comparsa: in primis quel Storia di fantasmi cinesi che ci ha aperto lo sguardo sul cinema hongkonghese molti anni fa, facendo la sua sparuta ma sorprendente comparsa in cinemini d'essai e cineclub. Esce contemporaneamente tutta la trilogia, e sarà gioia per gli occhi di chi l'ha già visto e obbligo morale per chi no.
E' uscito anche Double vision, secondo film orientale del pacchetto Columbia che ha girato miserevolmente per poche sale italiane l'anno scorso, tra So close (che ho visto) e Missing Gun (che ancora no). E' un horror/thriller taiwanese molto piacevole, con una coppia di attori scompagnata e funzionale, ricalcato parzialmente su Seven, che dà l'impressione di aver potuto essere un grande film ma non lo è stato. La sceneggiatura infatti non riesce a raccogliere i nodi aperti all'inizio in una soluzione/finale convincente, o almeno inquietante o misteriosa; tuttavia vale sicuramente la visione ed è tra le cose migliori del cinema orientale non d'autore che potete trovare nelle videoteche italiane.




venerdì, maggio 14, 2004
Kill Bill vol. 2: la seconda volta
Ad una seconda visione l'impresisone non migliora rispetto alla prima, anzi. A differenza del primo volume, che visto più volte o addirittura a pezzi dà il meglio di sé, qui il risultato varia. Reggono molto bene l'episodio di Pai Mei e i combattimenti; le prolissità e le scene inutili però risultano ancora più prolisse e ancora più inutili. Come un buco di culo su un gomito. Non ho nessuna voglia di vederlo una terza volta (anche se alla proiezione in lingua inglese non saprò resistere).



giovedì, maggio 13, 2004
Visto ieri: Dopo mezzanotte
Ce ne vuole di sforzo per farmi vedere un film italiano; le recensioni molto schierate alla fine mi hanno convinto. Comincia male, molto male il film di Ferrario: un'inquadratura lirica di pulviscolo colpito da un raggio di luce, la voce di Silvio Orlando fuori campo (non sono l'unico a trovarlo insopportabile) che metaparla di storie. Dopo dieci minuti, sono evidenti i difetti tipici "da film italiano": recitazione troppo gesticolata, attori con voci non molto educate, inquadrature un po' televisive. Ci si aspetta la solita storia giovanile di cui non se ne può più da un bel po'. Invece dopo poco, il film mostra il suo vero volto, e nonostante i suoi difetti (mica Silvio Orlando si sta zitto eh) diventa un piccolo, delicato e delizioso film sul cinema e sulla cinefilia, e Martino è un personaggio in cui ogni appassionato si riconoscerà un pochetto. Ad aiutare il film in questo percorso sono soprattutto due elementi: in primo luogo le musiche, che acquistano un ruolo molto particolare con le loro sonorità bandistiche e contrappuntano il film dandogli una patina di surrealismo interessante, e in secondo luogo i tempi e i ritmi con cui vengono porte le battute, con cui si sviluppano le gag, con cui si snodano gli avvenimenti, con cui partono i carrelli, che sono tempi perfetti, non a caso da cinema muto, e che dicono molto sulle capacità del regista. Molte sono le analogie con The Dreamers; mentre il secondo stravince sull'aspetto visivo e tecnico, alla fine posso dire che Dopo mezzanotte è un film migliore, più compiuto, anche se certamente meno ambizioso e più leggero. Non un film indispensabile, ma da vedere.




Urbani, difendi l'opera del mio ingegno
Dall'homepage di Repubblica si può vedere che l'11 maggio USA today pubblica questa vignetta; qualcuno aveva avuto la stessa idea tre giorni prima ^^ (grazie ad MP per la segnalazione)




mercoledì, maggio 12, 2004
Visto ieri: Monster
Fate can move mountains. Love would always run away. Everything happens for a reason. For yours, life, there's hope. Hope...

E' uno strano oggetto questo film di Patty Jenkins. Se da una parte mette in scena una storia che ha tutti i crismi per piacermi (una morale nichilista, fatalista e durissimamente anti-hollywoodiana e anti-american dream; una Christina Ricci timida, impacciata e grazie a Dio nuovamente grassottella; una Charlize Theron forse sopravvalutata dalla critica ma senza dubbio efficace nella successione di tic della sua recitazione) dall'altra è un vero e proprio fallimento. Il film precipita soprattutto dal punto di vista narrativo; la successione degli eventi, che, per quanto romanzata, è obbligata essendo tratto da una storia vera, è distesa con troppo ordine, con troppa linearità, e alla fine risulta pesante e poco coinvolgente; la voce fuori campo che pure ha dei monologhi filosoficamente interessanti è troppo utilizzata; insomma in questo film manca la regia e la sceneggiatura è sciatta a tratti (non il soggetto). Tutto il resto c'è e in misura abbondante; se vi basta, si può vedere.




martedì, maggio 11, 2004
L'ira di Vattimo
Ci sarebbe un solo modo decente di restare in Iraq: fare dei nostri militari il nucleo di una brigata europea che aiuti gli iracheni a cacciare via gli occupanti anglo-americani. Sarebbe un importante rovesciamento di fronte, l'esercito italiano lo ha fatto già un'altra volta, anche prima che lo ordinasse sua maestà il re, e ha fatto bene. Niente fuga codarda, dunque, come ci rimprovera il superfalco Giuliano Ferrara, quando parla di una Europa sorniona, impotente, incapace di scelte e impegno. Diciamolo una volta per tutte: noi non abbiamo paura di combattere, e nemmeno siamo partigiani della non violenza a tutti i costi; se c'è da fare una guerra di difesa e di liberazione, cercheremo almeno di rispettare la convenzione di Ginevra, che l'Occidente «democratico» si mette tranquillamente sotto i piedi, orgoglioso del fatto che qualche giornalista curioso riesce poi a violare l'omertà del Pentagono e pubblica le foto.
(da il Manifesto - qui l'intero articolo; grazie a Marco per la segnalazione)



Dai un voto alle bandiere
Be', in realtà ci ha già pensato qualcuno. (via J-walk)

90/100 2/100



lunedì, maggio 10, 2004
Segnalazioni di segnalazioni televisive
Perché stilare una propria rubrica quando se ne può linkare un'altra? Soprattutto se c'è ben poco da segnalare.





Chi lascia la strada vecchia per la nuova... (post per utenti di Blogger)
E adesso che Blogger ha le post pages, i conditional tags e soprattutto i commenti, cosa dovrei fare? Buttare via Haloscan e tutti i commenti passati, o rimanere al vecchio sapore di casa Blogger? Certo il nuovo look dell'interfaccia è spiazzante...



Consigli per gli acquisti
In edicola, in regalo con la pare pessima rivista Hot dog, c'è l'ottimo Memento in Dvd. Solo 9.90 euro.




domenica, maggio 09, 2004
Questi stanno smattando
Il caso di Abu Ghraib sarebbe un'ulteriore prova della superiorità etica occidentale. They prize their traditional prerogatives that allow them to keep their women barefoot in the kitchen as illiterate economic and sexual slaves. (...) Which is what made one aspect of the Abu Ghraib horrors even more incendiary – the pictures of American women soldiers mocking, humiliating and dominating naked and abused Arab men. (occorre registrazione gratuita).
P.S.: sullo stesso argomento, con toni diversi, anche Adriano Sofri.



Visto oggi - QUIZ (per solutori esperti)



sabato, maggio 08, 2004
Sono un vignettista anch'io
Alle prime armi, ma già con i peggiori vizi del mestiere.




venerdì, maggio 07, 2004
Sorprese al cinema
La proiezione di L'eredità (film che per inciso è un po' troppo a tesi per essere veramente interessante, nonostante le ottime interpretazioni) nel cinema locale è stata preceduta da un inaspettato trailer, bello e silenzioso, quello di Primavera, estate, autunno, inverno... e ancora primavera di Kim Ki-duk, di cui si diceva qualche post più in giù. Il trailer che ho visto io lo trovate qui, ma potete senz'altro godervi anche questo.




Il ritorno delle notti insonni: Viridian Room
Vi ricordate la Crimson Room? Be', abbiamo il seguito.



mercoledì, maggio 05, 2004
Aspettando Cannes: Innocenza
Fluviale recensione di Ghost in the Shell 2: Innocence di Mamoru Oshii e della Production I.G (che i meno appassionati di animazione conosceranno per via del cartone animato presente in Kill Bill Vol. 1) , fra una settimana in concorso a Cannes. E qui un trailer spettacolare.




Non ho il satellite però...
...un evento come questo va segnalato. Nei prossimi giorni andrà in onda sul canale satellitare Planet la versione integrale di Fino alla fine del mondo. Io ho avuto il grande piacere di vederla al festival di Viareggio molti anni fa, amorevolmente presentato dal regista che aveva un'unica copia del film ed era un po' preoccupato (in sala oltre a Wenders c'era anche Emmebi, come si è scoperto poi). Fino alla fine del mondo l'ho visto tre volte in tre giorni quando uscì regolarmente al cinema, ma la versione integrale ridicolizza quella passata nelle sale; ci sono più spettacolari riprese delle città in cui si svolge la storia; nella versione in lingua originale si parlano tre-quattro lingue, e ogni personaggio ha un forte accento a seconda del luogo da cui proviene, cosa che si perde del tutto nel doppiaggio e che invece è di grande importanza ai fini artistici del film; vista dopo la long version la versione normale sembra scarnificata, privata di tutto se non degli elementi indispensabili alla storia. Non ricordo bene se la straordinaria colonna sonora sia più estesa o meno, ma ho il sospetto di si. L'ultimo grande film di Wenders (o il primo dei pessimi, secondo i detrattori), da non perdere, e se non avete il satellite, sappiate che l'Italia è l'unico paese del mondo ad averlo distribuito su triplice dvd. Trovato via desordre.




martedì, maggio 04, 2004


lunedì, maggio 03, 2004
ll forum, again
Visto che alcuni lettori sono interessati a discutere o segnalare cose non legate ai post; considerato che non c'è da parte del tenutario nessuna volontà di contenere o spegnere queste discussioni estemporanee e essendoci anzi da parte sua molto interesse; visto che il forum pur funzionando perfettamente non ha molta visibilità e quindi disincentiva a scriverci; ponderato il fatto che i commenti slegati dal post generano confusione SI DELIBERA di porre un link al forum a pié di ogni post, tra le prestigiose voci "commenti" e "trackback" al fine di aumentarne la visibilità e l'uso, e di inasprire le misure di controllo sui commenti.
Così si stabilì in Pisa il 3/05/2004.





domenica, maggio 02, 2004

Perché compilare la settimanale rubrica quando ce ne è una equivalente su cinemavvenire? Soprattutto se, una tantum, l'ho scritta io. Mi limito, per chi non ha voglia di cliccare il link, a ribadire l'indispensabile:

la rubrica del lunedì di Raitre/Fuori Orario, Nero su Nero, non si è grazie al cielo conclusa dopo la trasmissione dell’ultima puntata di Twin Peaks ma riparte con nuova vita grazie alla serie di The Kingdom II di Lars Von Trier, già tramessa per la verità in un unica notte da Ghezzi ma che seguiremo nuovamente con piacere (h. 0.50 Raitre). Se non avete visto The Kingdom non sperate di capirci qualcosa, già l’impresa non è facile per chi lo ha seguito con attenzione. Leggermente inferiore alla prima parte, è comunque un trionfo del grottesco che sarebbe un delitto lasciarsi sfuggire. Il remake americano, Stephen King’s Kingdom Hospital, in corso di trasmissione sulla rete americana ABC, guadagnerà facilmente la prima serata in Italia; l’originale invece è relegato in quarta, come al solito.

Una nota aggiuntiva: potete recuperare la prima serie di The Kingdom al noleggio sotto casa (o almeno, il mio ce l'ha).




sabato, maggio 01, 2004
"Partly free"
L'orgoglio di vivere in un paese al settantaquattresimo posto per la libertà di stampa, quasi "free". Questo secondo freedomhouse; secondo me siam messi anche peggio. La classifica completa qui. (attenzione, link a file .pdf e in inglese. via exju)



Blogger regala Gmail
O almeno l'ha regalata a me: gokachu at gmail.com.



Meno tasse per tutti
La notizia non e' freschissima, comunque: il nuovo governo spagnolo taglia l'IVA su libri e dischi. Nel caso dei dischi, il ribasso sarà dall’attuale 16% al 4, mentre per i libri scendera' dal 4% all'1. Inutile aspettarsi qualcosa del genere non solo dal governo Berlusconi, che ha gia' scelto la via della criminalizzazione del peer to peer come risposta alla crisi discografica, ma anche da un eventuale governo dell'Ulivo. (via Manteblog)

UPDATE: tutto falso, tutto da rifare (vedi i commenti)