Il weblog di Gokachu


mercoledì, aprile 30, 2003

Viviamo in uno stato illiberale?
Adesso che è stato vietato, sento la forte urgenza di avere uno yo-yo ad acqua...





Espulsione
La rubrica "Visto oggi" viene espulsa da questo blog, almeno in parte. Mi sono reso conto che lo sta divorando in quanto a spazio, e inoltre per la maggior parte dei lettori può essere fastidioso trovare segnalazioni su segnalazioni di film che NON possono essere visti, perchè non distribuiti in Italia. Nasce così da oggi un sottoblog, dal titolo "Il cinema invisibile", reperibile su cinemainvisibile.splinder.it. Su questo nuovo blog verranno riversati i film che non sono visibili in Italia, mentre la rubrica "Visto oggi" continuerà a parlare solo di quelli reperibili (in sala o a noleggio). La sua apparizione qui diventerà quindi saltuaria, e, viste le mie abitudini orientofile, sporadica.



martedì, aprile 29, 2003

Visto oggi
Evil dead trap, di Toshiharu Ikeda, 1988. Una musichetta alla Argento accompagna gran parte della visione di un film molto ibrido. L'influsso di Argento e di Cronenberg sono forti, e se non fosse che si tratta di un lavoro successivo a questo, direi che c'è qualcosa a che fare anche con Tetsuo. Ben diretto e recitato, con una messa in scena delle uccisioni (e ce ne sono parecchie, di uccisioni) molto estetizzante, matematica, precisa ed efficace, che ricorda il miglior Argento. Il film in sé non è indimenticabile, ma alcune delle sequenze lo sono davvero. Peccato per l'inserimento di un aspetto "giallo" di immediata risoluzione, che dobbiamo aspettare quasi un'ora per vedere finalmente risolto. La location in cui è stato girato è interessante, claustrofobica, con le sue porte metalliche, i corridoi poco illuminati, le piante che crescono sui pilastri; mi ha immediatamente rimandato ai videogames della serie di Resident Evil, che sono di otto anni successivi. Il finale tende al grottesco, e immagino sia una di quelle cose che si amano o si odiano. Cult.




lunedì, aprile 28, 2003

Dal web
Il minisito della Columbia Italia per il film di Cowboy Bebop è davvero ben fatto, e se non sapete di che si tratta ve ne dà una precisa percezione. Bello anche il trailer. Unico appunto: Ein non è un cane robot! (trovato via Mangaitalia)



domenica, aprile 27, 2003

Visto oggi
Fulltime Killer, di Johnnie To e Wai Ka-Fai, 2001. Un film d'azione cinefilo, con citazioni da John Woo a Besson a Rodriguez a Wong Kar-Wai, pieno di scene d'azione molto ben coreografate e dirette e con due interpreti molto efficaci, il sopra le righe, rutilante, chiassoso Andy Lau e il silenzioso, reticente, carismatico Takashi Sorimachi. Nella contrapposizione tra questi due killer, e tra le lingue cinese e giapponese, il film si muove tra momenti di gran stile e cadute soprattutto sul piano narrativo. Non totalmente convincente, ma un grande spettacolo, e la dimostrazione che ad HK i film d'azione si sanno ancora fare (eccome) anche dopo che i maestri sono fuggiti in occidente.





This time is WAR
Battle Royale 2 non è ancora uscito, ma si può già vedere il trailer.



sabato, aprile 26, 2003

VIsto oggi
Sex is Zero, di Yoon Je-gyun, 2002 (trailer). Non sono un patito di commedia sexy da college, alla American Pie. In realtà, a parte Porky's, non l'ho proprio frequentata e non la conosco. Comunque questo film coreano intrattiene, diverte, e immagino scandalizzi (bè, non è normale vedere qualcuno che frigge lo sperma, per esempio). Niente di che, ma si può vedere bevendoci su una birra. A sto punto mi noleggio American Pie (o entro in una sala dove si proietti Maial College) e vedo se regge il confronto.




venerdì, aprile 25, 2003

La nuova bandiera italiana
Nella polemica in corso mi inserisco segnalando una bandiera trovata in rete che mi sembra veramente adatta allo spirito nazionale. (fonte)





Visto oggi
Story of Ricky, di Lai-Choi Nam, 1992. Anche qui violenza a tonnellate, ma non è proprio la stessa cosa: siamo dalle parti del grottesco e del film d'intrattenimento puro. Un cult movie pieno di sangue, arti divelti, viscere esposte, combattimenti improbabili e sanguinosi. Un gran divertimento, peccato la storia sia davvero stupida, il film sia un tantino troppo lungo (pur stando sotto l'ora e mezza) e il finale sia veramente troppo anche per i miei depravati gusti. Comunque, si può vedere senza pentirsene.





Visto oggi
The Untold Story, di Herman Yau, 1993. Un film molto duro da vedere, un pugno nello stomaco dato con forza, riguardante la storia (vera) di un serial killer. Come in Henry pioggia di sangue, il racconto sul personaggio è raggelato; non sappiamo perché uccida, né gli viene conferita alcuna aria carismatica alla Hannibal Lecter. La violenza viene mostrata senza reticenza e senza compiacimento; e sia quella dell'omicida che quella della polizia sono molto, molto disturbanti. Anthony Wong (ancora lui) è straordinario, e lo spettatore non può che avere un atteggiamento ambivalente rispetto al suo personaggio. Unico dubbio, gli intermezzi comici (i poliziotti sono tutti degli idioti, il film è ambientato a Macao ed evidentemente la polizia di Macao non è simpatica alla gente di Hong Kong). Non rimanevo così scosso dalla visione di un film da Ichi the killer (o per parlare di film non introvabili, da Funny games). Assolutamente consigliato, assolutamente non per tutti.




giovedì, aprile 24, 2003

Si salvi chi può
Si inaspriscono le pene per la violazione del copyright. 103 euro per ogni copia illegale posseduta, dal 29 aprile. Punita anche la pubblicazione sul proprio sito di foto coperte da copyright.




Per quanto scempiato...
Shaolin Soccer esce martoriato nelle sale italiane, con 15 minuti in meno, un doppiaggio di non professionisti, inflessioni dialettali inserite a vanvera, eppure è un buon successo: incassa 527mila euro nella prima settimana di programmazione. Con l'uscita di The Eye alle porte, sembra che il cinema orientale abbia trovato una fessura in cui inserirsi, al di là della solita nicchia del cinema d'autore.




Visto oggi
La 25a ora, di Spike Lee, 2002. Era da tempo che non vedevo un film americano con questa forza. Travolgente l'interpretazione di Barry Pepper, perfetti i dialoghi, qualche lungaggine evitabile ma perdonabile; un gran lavoro. E non mi vergogno di dire che anche le parti che colpiscono basso mi son piaciute molto. Ho dei dubbi sul doppiaggio, specie di Norton, specie nel monologo allo specchio, ma niente che possa inficiare un giudizio molto positivo. Splendido inizio, splendido finale, un film da vedere e da tenere caro.




mercoledì, aprile 23, 2003

Bmwfilms : il ritorno di Wong Kar-Wai
Il corto di Wong Kar-Wai The Follow è ora scaricabile gratuitamente dal sito della BMW in formato di buona qualità, dopo essere stato a lungo indisponibile per una questione di diritti. Affrettiamoci. Dei corti della BMW si era già parlato qui; di Wong Kar-Wai invece qua.




Visto oggi
Infernal affairs, di Andrew Lau e Alan Mak, 2002. Trionfatore agli ultimi Hong Kong Film Awards, è un thriller psicologico con alcune rare ma buone scene d'azione, ottimamente fotografato e diretto e con una successione di star da capogiro nel cast. Vertiginoso. Se Tony Leung è ai suoi soliti, altissimi livelli (amo quell'uomo), Anthony Wong è indimenticabile. Esiste in due versioni, con due finali diversi: attenersi strettamente a quella hongkonghese. Previsto a breve il solito remake americano (con Brad Pitt, se ci mettono pure Edward Norton...).




martedì, aprile 22, 2003

E' morta Nina Simone
It's going to be like dying, Porgy
When he calls me
But when he comes, I know
I'll have to go







(ri)Visto oggi
La città incantata, di Hayao Miyazaki, 2001. Ho parlato molte volte di questo film, e non c'è molto da aggiungere. Posso dire che vedere gli splendidi sfondi e animazioni sul grande schermo è stato a tratti addirittura commovente, e che il doppiaggio italiano non è malissimo, anche se Rin e Haku non mi han convinto più di tanto. Vederlo al pomeriggio, con i bambini, è stato interessante: i bambini facevano domande sensatissime sulla trama, e i genitori non sapevano rispondere. Inoltre (i genitori) si assentavano frequentemente per andare in bagno. Probabilmente si annoiavano, gli idioti.



lunedì, aprile 21, 2003

Visto oggi
The Bride with White Hair, di Ronnie Yu, 1993 (trailer). Questo è un film molto famoso; se cercate in rete troverete moltissime recensioni che gli danno il massimo dei voti. A me non è dispiaciuto; tuttavia mi aspettavo di più. La fotografia con luci colorate, la camera spesso inclinata, gli ambienti chiusi o gli esterni notturni mi hanno ricordato tra l'altro Mario Bava che, lo dico a rischio di linciaggio, non mi ha mai emozionato molto. E' un film teatrale e claustrofobico, con dei momenti molto interessanti (per essere uno wu-xia contiene delle scene piuttosto erotiche, per esempio), gode della presenza di Leslie Cheung e di Brigitte Lin, ma non è Storia di fantasmi cinesi.




domenica, aprile 20, 2003

Visto oggi
Dog star man, di Stan Brakhage, 1964. No comment, no picture.




Visto oggi
Hiruko the Goblin, di Shynia Tsukamoto, 1990. Diretto tra i due Tetsuo, è un lavoro più "normale" di altri di Tsukamoto, anche se lo stile si nota. Fotografato meglio del solito, con una storia più horror e classica del solito, meno incline ai deliri visivi (che pur non mancano) e con una sceneggiatura (tratta da un manga) non esente da falle. Rarissimo. Molti i punti di contatto con Raimi (le violente soggettive in avanti, l'uomo circondato dagli oggetti che gli si rivoltano contro senza lasciargli fiato, gli effetti speciali in stop motion), ma Tsukamoto giura di non aver visto Evil Dead (La casa) prima di aver finito Hiruko. Sarà.




sabato, aprile 19, 2003

Segnalazioni televisive
Stanotte verso le due su Raitre, per Fuori Orario, andrà in onda Dog Star Man, il più famoso lavoro di Stan Brakhage, recentemente scomparso.





Visto oggi
Satin Rouge, di Raja Amari, 2002. Un film tunisno con un finale apocalittico (dal punto di vista maschile). La danza del ventre come vettore dell'emancipazione femminile.





Visto oggi
Pater Familias di Francesco Patierno, 2003. Può dispiacermi un film che contiene due canzoni dei Lamb e una dei Múm? Direi proprio di no. Un film duro, che mi ha ricordato Garage Olimpo per la sua volontà di rappresentare il circolo della violenza senza voci fuori campo o personaggi positivi (anche se Matteo in parte lo è), in una inesorabilità narrativa che va ad oscurare la narrazione stessa. La categoria del cinema italiano "dialettale" dovrebbe essere separata da quella del cinema italiano tout court, tanto gli è superiore.




venerdì, aprile 18, 2003

Visto l'altroieri
Le Lacrime della Tigre Nera di Wisit Sartsanatieng, 2000. Disponibile a noleggio. Puah. Di questo film thailandese è facile leggere recensioni entusiastiche, ma se chiedete a me, il gioco pulp-melò-pastiche stanca dopo meno di mezz'ora e il resto è noia.





Visto ieri
Junk, di Muroga Atsushi, 1999. Rischio di stare indietro pure con questa rubrichetta senza pretese. Quest è un film splatter-citazionista, buono per qualche risata, ma assolutamente perdibile.






E' uscito La città incantata (aka Sen to Chihiro aka Spirited Away)
C'è anche in una sala della mia città. Con prevedibile stupidità lo proiettano solo al pomeriggio, come è invalso l'uso per i film per bambini. Comunque, imperdibile.





Il Far East Film Festival è alle porte (24 aprile/1 maggio)
Udine è troppo lontana e ha alberghi troppo cari... anche quest'anno me lo perdo. Mi consolo pensando che una decina dei film in programma li ho già visti. Mi dispero sapendo che proiettano l'ultimo film di Miike. Comunque sopravviverò.




giovedì, aprile 17, 2003

(ri)Visto oggi
Shaolin Soccer, di Stephen Chow, 2002 (trailer). Mi piace riportare la recensione di film Tv, uscita oggi per l'ottima penna di Pier Maria Bocchi: "Che arrivi in Italia, nelle sale, uno dei film del genio comico hongkonghese Stephen Chow, è già un miracolo. Che arrivi con frasi di lancio razziste, doppiaggio calcistico romano e monco di più di quindici minuti (perché così è la versione internazionale acquisita dalla Miramax), è un sacrilegio. Che vergogna. E pensare che mancano all'appello intere sequenze straordinarie, in cui si esplicita maggiormente la voracità onnivora di Chiau (in coppia col fidato regista Lee Lik-chi, disponibile alle ingerenze autoriali dell'attore) per i generi commedia, demenza, parodia, dramma, mèlo. Shaolin Soccer, nella sua versione originale integrale (ed è questa che merita il pollice verde, perché altrimenti daremmo quello rosso), è un capolavoro di mescolamento dei sensi, dove il riso e la lacrima vanno a braccetto, e la giocosità burlesca si affaccia su un mondo adulto di solitudini e soprusi, che solo i reietti (che siano dropout o meteore quasi extraterresti come la presenza femminile pelata nell'incontro finale), con la loro forza, possono scrollare. Esilarante, divertentissimo, appassionante e commovente, è un'opera che dovrebbero vedere tutti: per capire cosa e quanto il mondo occidentale, negli ultimi vent'anni, si sia perso di un cinema lontano. Non soltanto geograficamente."




mercoledì, aprile 16, 2003

Visto oggi
Solstizio d'estate, di Tran Anh Hung, 2000. Disponibile a noleggio. Molto bello visivamente (anche se il fatto che il DVD non sia disponibile lascia solo intravedere la bellezza della fotografia), molto lento, racconta le storie parallele e/o convergenti di tre sorelle. Non era quello che mi aspettavo dall'autore di Cyclo, e per dirla tutta, mi sono anche un po' abbioccato. Colpa per la maggior parte mia e della grande flemma narrativa, ma anche della bassa qualità video. Segnalo le stupende sequenze dei risvegli, e i due addii finali, che rovesciano e confermano la teorizzazione formale dell'addio che si era fatta nella prima parte. Da vedere al cinema o in DVD.





MaRtA è tornata
E forse è incinta di un tassista.



martedì, aprile 15, 2003



Si salvi chi può
Peter Jackson girerà il re-remake di King Kong.




Presto in sala
Dopo Sen To Chihiro (ovvero La città incantata), che uscirà il 18, un altro anime sta per entrare nelle sale italiane. E' il film tratto dalla serie di Cowboy Bebop, noto come Cowboy Bebop: Knockin' On Heaven's Door. L'ho visto qualche mese fa e davvero merita, specie se avete seguito la serie su MTV, ma anche se non lo avete fatto. Hardboiled d'azione e filosofeggiante, con ottime animazioni e sceneggiatura. Già un classico. Esce il 23 maggio. (fonte: Columbia Tristar)





Visto oggi
Golem, di Louis Nero, 2003. Dal programma di sala: "La maniera in cui il film è stato realizzato crea una selezione naturale nei confronti del pubblico, in quanto dovrà essere visto e apprezzato da un'elite di persone pronte a "subire" il linguaggio/narrazione su più livelli. Sarà quindi un pubblico medio-alto, costituito da persone che siano attente e capiscano innanzitutto il linguaggio cinematografico, in modo da poterne apprezzare il suo percorso". Cosa abbia convinto Moni Ovadia e le comunità ebraiche ad appoggiare questo progetto va al di là della mia immaginazione. Attenzione, è in giro per l'Italia e passa di città in città nei cineclub. Da evitare accuratamente.



lunedì, aprile 14, 2003

Visto oggi
Lagaan, di Ashutosh Gowariker, 2001 (trailer). Disponibile a noleggio. La versione DVD ha pochi contenuti speciali, usa un master non perfetto ma tutto sommato è accettabile. Ma veniamo al film: pensate sia difficile vedere un film indiano di quasi quattro ore, con numeri musicali corali, che ruota principalmente attorno al desueto e inconsueto gioco del cricket? Invece è uno spasso. Consigliato.




domenica, aprile 13, 2003

Visto oggi
La leggenda del drago rosso (aka The new legend of Shaolin), di Wong Jing, 1994 (videoclip). Disponibile a noleggio. La versione DVD, che è quella che ho visto io, ha la sfacciataggine di avere quattro tracce audio di cui nessuna è quella originale. Una sceneggiatura risibile, con delle interpretazioni dimenticabili (a parte quella, stolida e funzionante, del bambino), unita ad alcune scene d'azione frenetiche e veramente ben fatte.Il solo combattimento iniziale contiene abbastanza coreografie da battere un intero film d'azione americano, compreso il gran finale; i colpi si succedono così velocemente che ho dovuto vederla diverse volte per cogliere tutti i movimenti. E il resto del film non è certo avaro di sequenze di pari livello, anche se quando Jet Li non è in scena l'azione ne soffre tantissimo. E' divertente, ma temo che se non siete appassionati di film d'arti marziali non ve lo possiate godere più di tanto.





Rassegna: tutto il ciclo di RING (versione giapponese)
Una lieta novella per chi abita a Pisa e dintorni: l'Arsenale cinema nei giorni 1-3 maggio organizza la proiezione della trilogia giapponese di Ring: RING, RING 2 e RING 0. Potevano svegliarsi prima, visto che l'originale è del '98, dico io; potevano non dover attendere il remake americano, dico io; meglio comunque tardi che mai, dico io.
Più interessante dal mio punto di vista, da giovedì prossimo alla annessa mediateca avverranno le videoproiezioni di una serie di film orientali da non perdere; quelli che ho già visto meritano assai. In particolare se ne avete la possibilità non lasciatevi sfuggire, giovedì 15 maggio alle 23, Audition di Takashi Miike, un film veramente da non perdere, uno dei più interessanti (e disturbanti) che abbia visto negli ultimi anni, e che è davvero un peccato sia relegato ad una videoproiezione. Se invece volete rivivere le emozioni di Ring, è sicuramente più adatto giovedì prossimo Dark Water, sempre di Nakata, che il remake americano ha saccheggiato ampiamente e saggiamente. Maggiori informazioni le trovate qui.




sabato, aprile 12, 2003

Visto oggi
Radio clandestina, di Ascanio Celestini. Il tema è l'eccidio delle fosse ardeatine; la tecnica è la solita eccelsa affabulazione vertiginosa che tanto mi piace. Va detto che a causa del tema si ride molto meno del solito (non che sia un difetto). Consigliatissimo. Devo ancora trovare qualcuino che dopo averlo visto non ne sia entusiasta (anhe se non dubito che simili figuri pur esistano).




venerdì, aprile 11, 2003

Dov'è finito Oasis? (capitolo finale)
Dopo una lunga attesa, Oasis finalmente esce nei cinema italiani, anche se per ora non in sale alla mia portata.




Shaolin Soccer esce nelle nostre sale
Alberto Crespi scrive sull'Unità un sacrosanto articolo riguardo il suo "adattamento" italiano. Di Shaolin Soccer s'era già parlato qui.




Segnalazioni televisive
Stasera su Raitre per Fuoriorario, Ran, di Akira Kurosawa, 1985.







Visto oggi
Attack the Gas Station, di Kim Sang-jin, 1999. Una commedia d'azione, un film da camera, tutto ambientato in un distributore di benzina preso d'assalto da quattro balordi che ne sovvertono l'ordine sociale per una notte, ma forse per sempre. Una serie di personaggi molto buoni e avvenimenti che si succedono a perdifiato verso il possibile apocalisse finale. Tra Tarantino e Guy Ritchie, con meno dialoghi e più azioni, molto divertente, interessante e consigliato.




giovedì, aprile 10, 2003

Premi David di Donatello
Trionfa La finestra di fronte, sconfitto Ricordati di me, non male L'imbalsamatore (ma speravo di più), quasi ignorato Respiro. Pupi Avati miglior regista.




Visto oggi
Seconda e conclusiva serata finlandese. Calamari Union, di Aki Kaurismäki, 1985. Film di formazione corale, pieno di gag e di impassibile assurdo. Non molto compatto ma molto divertente. Pessimistico e disperato come spesso è il primo Kaurismäki.




mercoledì, aprile 09, 2003

Ancora su Animatrix
Il terzo episodio appena uscito è un suggestivo hard-boiled diretto da Shinichiro Watanabe, molto noto agli appassionati di anime per il suo imprescindibile Cowboy Bebop. Alcune sequenze di azione frenetica animate molto fluidamente e un'atmosfera crepuscolare e cupa ne fanno un altro ottimo episodio.





Visti oggi
Serata finlandese. Ariel, di Aki Kaurismäki, 1989. E' quasi un "Uomo senza passato" ante litteram, anche se molto più pessimistico e amaro. Nonostante la breve durata, è un Kaurismäki maggiore. Leningrad Cowboys meet Moses, di Aki Kaurismäki, 1993. Seguito del più celebre Leningrad Cowboys go America, non mi ha convinto. Stanca riproposizione delle situazioni del film precedente, ma con molta meno verve. Un Kaurismäki minore, molto minore.




What is the animatrix? (III)
Stavolta Tao mi batte largamente sul tempo: è disponibile online il terzo episodio di Animatrix.




Rigurgito d'invidia
Leggete questo articolo di Sentieri Selvaggi e chiedetevi: ma davvero 130mila euro alla settimana sono un successo tale da dimostrare che i francesi continuano ad amare Benigni? O è sbagliato il dato, o è sbagliata l'interpretazione. Per la cronaca, il flop clamoroso di Benigni negli USA ha fruttato più di un milione di dollari la prima settimana e mezzo milione la seconda. Se pensiamo che un film certo non per il grande pubblico come Solaris, nella poco cinefila Italia, ha incassato nella prima settimana più di 500mila euro... Io resto della mia idea.
P.S. Il dato è giusto, anzi è arrotondato per eccesso. Potrei infierire dicendo che Troquè, uscito contemporanemente, pur avendo la metà delle copie di Pinocchio in distribuzione incassa di più (e quindi più del doppio a sala), o che Effroyables jardins, sempre uscito in contemporanea, pur essendo programmato in meno sale incassa quasi il doppio, e infatti lo faccio. Non ho fatto tutti i conti, ma mi sembra evidente che tra i dieci film di cui abbiamo i dati Pinocchio sia, ex aequo con uno stanco 8 mile alla quinta settimana di programmazione, quello che incassa di meno a sala.


Amoris umbra invidia



martedì, aprile 08, 2003

Perché leggo FilmTv
Per esempio perché nel numero uscito oggi si profonde in una recensione di Infernal Affairs (nella sezione DVD import), e dedica un'intera pagina alla morte di Leslie Cheung.




Dov'è finito Oasis? (II)
Noto che nelle sale italiane il due volte annunciato Oasis non è ancora uscito. A questo punto dispero, e piango guardando il trailer mentre mi preparo a recuperarlo per altra via. Nel frattempo, tanto per restare con il cinema coreano, Ebbro di donne e di pittura non è più nella sala di Firenze dove avevo programmato di vederlo. Mi toccherà appostarmi tra qualche mese davanti al solito cinema Arsenale.





Visto oggi
Sull'onda degli HKFA, My Sassy Girl, di Kwak Jae-yong, 2001. Una commedia romantica molto divertente, in cui la parte di commedia predomina per larga parte del film, molto ben girata e interpretata, con una sceneggiatura di grande ricchezza. E' stato un successo al botteghino in tutta l'Asia, e in particolare in Corea, a dimostrare che ci sono ancora cinematografie in cui "film di successo" e "film spazzatura" non sono sinonimi (ogni riferimento a paesi governati da imprenditori televisivi è casuale). La Dreamworks ne ha comprato i diritti, quindi aspettatevi un remake; sfido però gli americani a trovare una protagonista in grado di emulare l'interpretazione di Jeon Ji-hyun. Essendo disponibile il trailer faccio eccezione rispetto alle rigide regole di questa rubrica e oltre al link presente sulla foto ne aggiungo un altro: eccolo.




lunedì, aprile 07, 2003

Spazio pubblicitario
A gentile richiesta di Uiallàllà, linko.




Visto oggi
Monday, di Sabu, 1999. E' il primo film che vedo di questo regista e di sicuro non sarà l'ultimo. In un mix rigoroso di fratelli Cohen ("Barton Fink"), Joel Schumacher ("Falling Down") e Martin Scorsese ("After Hours"), si racconta attraverso una serie di flashback il mirabolante fine settimana di un impiegato, che cerca di ricorstruire gli avvenimenti degli ultimi due giorni dopo essersi risvegliato un lunedì in una stanza d'albergo con la mente alquanto confusa. Yakuza, umorismo macabro, danze, demoni, diavoli, whisky, trionfo dell'amore, gore, morte, tutto shakerato in un film con una sceneggiatura ad orologeria che giusto si inceppa un po' nel finale. Notevole, e il regista ha grande stile. Da seguire.




domenica, aprile 06, 2003

Hong Kong Film Awards
Hero e Infernal Affairs fanno il gran pienone, con prevalenza del secondo nelle categorie piu' importanti. L'attrice di The Eye Lee Sin-Je viene giustamente premiata. Il miglior film asiatico e' il coreano My Sassy Girl. Inner Senses (vedi post precedente) vince il premio per il miglior giovane regista emergente.


Lee Sin-Je in The Eye




Visto oggi
Fondendo il ciclo di horror orientale che perdura in casa Gokachu con la volontà di tributare una visione di addio a Leslie Cheung, ecco Inner Senses, di Bruce Law Chi-Leung, 2002. Un film di fantasmi teso e spettacolarmente fotografato, in cui è difficile capire ciò che è ectoplasmatico e ciò che è patologico, chi è pazzo e chi è sano, e con un inseguimento finale davvero incalzante. Il finale vero e proprio lascia però un po' delusi. Dà una certa emozione vedere Cheung (nel suo ultimo film) minacciare di gettarsi nel vuoto dalla cima di un palazzo, come ha fatto pochi giorni fa nella vita reale. Per questa interpretazione Cheung era candidato come miglior attore agli Hong Kong Film Awards, la cui cerimonia di premiazione è prevista per oggi.





Leonardo contro Rocca
Nella polemica tra Camillo e Leonardo, il secondo vince per stile, compostezza, capacità argomentativa e pacatezza pur essendo aspro nelle accuse ("sciatteria"). Non che la mia opinione conti qualcosa.



sabato, aprile 05, 2003

Visto oggi
La montagna sacra, Alejandro Jodorowski, 1973. Sovrabbondante di simboli fino al barocco, pieno di immagini memorabili ma privo di un centro narrativo forte, è un film eccessivo, estremo, ricco, dionisiaco, sciamanico. Sconsigliato ai deboli di stomaco.




venerdì, aprile 04, 2003

Il centro culturale San Giorgio si occupa di anime
A cercare satanismo e paganesimo in Tv ci si imbatte a volte in un ottimo cartone animato (Neon Genesis Evangelion), e se ne fa un'analisi anche abbastanza acuta. Del centro culturale San Giorgio avevamo già parlato qui. Anche questa volta, via Mangaitalia.







(ri)Visto oggi
All That Jazz, Bob Fosse, 1979. Quattro Oscar, palma d'oro al festival di Cannes 1980 ex aequo con Kagemusha. Nella memoria era più scintillante di come mi è apparso, complice anche una copia non proprio in forma. Tuttavia fa ancora il suo sporco lavoro, nel raccontare la parabola autodistruttiva della simpatica canaglia che tutti vorremmo essere e che Fosse era. Messo a confronto diretto, devo dire che Chicago non sfigura poi tanto.




giovedì, aprile 03, 2003

Addio Leslie
Sul Mobius Home Video Forum una serie di post di persone che dicono cosa Leslie Cheung significasse per loro e si fanno le condoglianze a vicenda. Il mio post preferito è questo.
Dallo stesso thread, un link a un buon articolo di Time Magazine, del 7 maggio 2001.




Visto oggi
Memento Mori, discreto film coreano sospeso tra horror e dramma adolescenziale. Ottima la fotografia, la recitazione, la regia. La trama è molto confusa, marcata da continui flashback. Probabilmente gli concederò una seconda visione.





Nuova sezione
Finora questo blog non ha avuto sezioni e rubriche fisse, come invece ne ha Ffwd, per esempio. Qui se ne inaugura una. Quando ho aperto il blog, pensavo che avrei parlato sopratutto dei film che vedevo, degli spettacoli teatrali, dei cartoni animati e così via. Il compito mi si è rivelato impossibile. Ho sperimentato l'angoscia del critico cinematografico, che mentre guarda il film compone il testo della recensione. Non fa per me, pensare durante la visione. In quanto a pensare e a scriverne DOPO, a parte i problemi di tempo, la maggior parte delle volte non ne ho voglia. In generale mi capita di formare idee precise di un film quando ne sento esprimere altre, con cui mi trovo o no d'accordo. Il processo di cavare da me medesimo, al di fuori di una discussione, una recensione, mi è quasi sempre fastidioso. Tuttavia. Tuttavia mi attira l'idea di tener comunque traccia di quel che vedo, sia per mia utilità, sia (chissà) perché potrebbe suggerire qualche visione dentro o fuori dall'ordinario anche a voi. La rubrica si chiama "Visto oggi", ed è composta da un commento che spesso sarà scarnissimo e da immagini linkate ad una recensione. Cominciamo.



mercoledì, aprile 02, 2003

Il Corriere supporta Pinocchio
Dopo aver gridato al successo in giappone (incassare 350 mila euro in una settimana in un paese con 125 milioni di abitanti è solo un discreto risultato, e un esempio di quel che diceva la critica giapponese lo abbiamo già visto), nel Corriere di oggi, in un simile trafiletto non ancora disponibile online, si grida all'abbraccio dei francesi. In realtà anche in questo caso i risultati sono discreti: quinto in classifica, 3000 euro incassati a sala. Non sono i pessimi risultati che mi auguravo dopo aver letto le recensioni francesi, ma neanche il successo clamoroso di cui si parla, soprattutto per un film di questo budget.




Non per il dodo ma per denaro
Supponiamo che il viaggio nel tempo sia possibile, e che l'uomo abbia la possibilità, in un futuro remoto, di sviluppare una tecnologia che lo permetta. Magari diventerebbe una teconologia di largo consumo e i turisti andrebbero avanti e indietro nel tempo a visitare luoghi scomparsi o a mangiare arrosto di dodo. Ma se così fosse, come mai non si vede nessuno dal 2256 giracchiare da queste parti? Be', qualcuno c'è. (via GigiMeroni)





E' morto Leslie Cheung
Lo avete odiato/amato in A Better Tomorrow, vi ha divertito in Storia di Fantasmi Cinesi, lo avete ammirato in Days of Being Wild, avete meditato e combattuto con lui in Ashes of Time, lo avete seguito in Sud America in Happy Together, avete compatito il suo amore impossibile in Addio Mia Concubina. Oppure non avete fatto niente di tutto questo, e non sapete che vi siete persi. Leslie Cheung ci ha lasciato.




martedì, aprile 01, 2003

Cinema coreano in sala: maneggiare con cura
E' uscito da pochi giorni in Italia Ebbro di donne e di pittura (tit. or. Chihwaseon; guarda il trailer). Il suo regista, Kwon-Taek Im, ha vinto con questo film a Cannes 2002 il premio per la miglior regia (ex-aequo con P.T. Anderson, giù il cappello). Oasis doveva essere il primo film coreano distribuito in Italia dopo un sacco di tempo. Invece la guerra (?) ne ha rimandato l'uscita al 3 aprile, col risultato che Chihwaseon lo ha preceduto ed è uscito prima. Molta manna, due film coreani in Italia. Tuttavia, se non siete particolarmente curiosi o appassionati del cinema d'estremo oriente, e andrete a vederne (se proprio capita) solo uno, mi premerebbe consigliavi Oasis. Non ho visto nessuno dei due film, ma le mie fonti parlano di Oasis come di uno dei migliori prodotti coreani degli ultimi anni, mentre credo Chihwaseon sia più quel che uno spettatore occidentale si aspetta dal cinema d'Oriente: paesaggi maestosi, meditazioni, cinema come pittura, buddismo. Il titolo italiano poetizzante è stato scelto non a caso. Se proprio vi volete privare di uno dei due, guardate quello che vi sorprenderà di più. Io, per inciso, sono disposto ad affrontare viaggi piuttosto lunghi per entrambi.