Il weblog di Gokachu


venerdì, gennaio 30, 2004
Recensioni brutali
Kukushka, di Aleksandr Rogozhkin, è un film da camera pur essendo ambientato nella vasta pianura lappone, una partitura per tre attori piena di umorismo (ma non solo) e sicuramente degna di visione, che mi ha ricordato per certi versi ed in piccolo No man's land. Abbasso l'amore è una commedia lieve e (molto) sofisticata, dove la mia innata antipatia per McGregor per una volta aiuta il film anziché penalizzarlo. La Zellweger è sempre uguale a se stessa, ma che vi devo dire, a me piace e qui funziona bene; bravo anche il regista. Una piccola chicca per amanti della commedia americana anni '50-'60.




Segnalazioni televisive
C'è un regista giapponese che zitto zitto e senza dar nell'occhio è uno dei pochi al mondo ad aver vinto due volte la Palma d'oro al festival di Cannes (in compagnia di gente selezionata come Coppola e Kusturica); come giusta punizione lo si conosce assai poco. Di Shohei Imamura domenica 1 febbraio su Raitre alle 1.10, Il profondo desiderio degli dei. Domenica è anche la giornata di Zhang Yimou: alle 14.00 su La7 La storia di Qiu Ju, alle 0.45 su Rete 4 Non uno di meno (evidentemente saltato la settimana scorsa). Chiude una giornata interessante il sempreverde King Kong, Raitre, ore 3.55, da rivedere attendendo il remake di Jackson.
Si parlava di Kusturica e lunedì 2 eccolo su Rete 4 alle 1.50 con uno dei suoi film più amari, Il tempo dei gitani; il giorno dopo scontro tra colossi del pomeriggio con Rete 4 e Gioventù bruciata alle 16.50 e La7 con Duello a Berlino alle 14.15. I due film rischiano di sovrapporsi a causa della lunghezza del secondo. La trilogia della vita è il Pasolini che meno amo, ma la potete rintracciare su Raitre nelle notti tra venerdì e sabato; a me preme invece segnalare La passione di Giovanna d'Arco alle 1.15 di sabato 7 febbraio, a Fuoriorario. A seguire, Ultimo tango a Parigi (tagliato? Non tagliato? Direi tagliato).





giovedì, gennaio 29, 2004
Il monologo dello scandalo
Ricordate che qualche tempo fa Luttazzi si è beccato una querela dai familiari di Moro per il suo monologo riguardante l'omicidio e Andreotti? Be', Asphalto lo pubblica. (via Denti)



mercoledì, gennaio 28, 2004
Morto the magician
Un filmato in flash dal ritmo indiavolato, scritto da Steve Martin (via The Ultimate Insult)



Cinema coreano per procura
Non sono molti i blog che si occupano di cinema coreano, così, visto che da un po' diserto cinemainvisibile, vi segnalo chi lo fa. Il Mare per la verità ce l'ho, ma devo ancora vederlo.



Sogni di una vita
Un tempo pensavo che la mia professione ideale sarebbe stata cavia umana per laboratori farmaceutici che fanno ricerca sugli antidepressivi, ma forse c'è qualcosa di ancor meno faticoso. (via J-walk)



Le nominations agli oscar
Permettetemi di disinteressarmi alquanto delle nominations, non essendoci nella categoria "miglior film" nessun film tra quelli che più mi son piaciuti, e nessuno che mi faccia batter forte il cuore. Ho però un cruccio: non pare anche a voi che Sean Penn fosse più bravo in 21 grammi (a prescindere dalla vostra opionione sul film) che in Mystic River? Invece vengono nominati (non protagonisti) Naomi Watts e Benicio Del Toro. Nominato anche un film giapponese che non ho visto per il miglior film straniero, toccherà rimediare.



martedì, gennaio 27, 2004
Per non dimenticare
... Spinto dalla sete, ho adocchiato, fuori da una finestra, un bel ghiacciolo a portata di mano. Ho aperto la finestra, ho staccato il ghiacciolo, ma subito si è fatto avanti uno grande e grosso che si aggirava là fuori, e me lo ha strappato brutalmente. - Warum? - gli ho chiesto nel mio povero tedesco. - Hier ist kein Warum, - (qui non c’è perché), mi ha risposto, ricacciandomi dentro con uno spintone.

Primo Levi, "Se questo è un uomo"




domenica, gennaio 25, 2004
Feed RSS ufficiali
Come molti sapranno, Blogger si è decisa a rendere disponibili i feed RSS gratuitamente ai suoi utenti, in un formato nuovo che i newsreader non aggiornati ancora non leggono. Per questo motivo non cambio per il momento l'icona XML là in alto, con il suo link a un feed rss che funziona egregiamente grazie a Magomarcelo, né la funzione di autodiscovery. Chi volesse però i feed RSS di questo blog in formato Atom sappia che sono disponibili qui.



Sul satellite mandiamoci Canale 5: le chicche di Rete 4
Settimana ricca quella dell'emittente in procinto di lasciare il globo terracqueo. Persin troppo (vedi prima segnalazione, davvero degna di FuoriOrario).
Lunedì 26 alle 3.00 Mario Schifano tutto
Martedì 26 alle 17.05 L'uomo senza paura
Martedì 26 alle 21 Lo chiamavano trinità
Martedì 26 alle 0.25 2001 odissea nello spazio
Mercoledì 27 alle 16.45 Magnifica ossessione
Giovedì 29 alle 3.15 Vittime di guerra (qui però ho dei dubbi perché era in onda l'altra notte)





sabato, gennaio 24, 2004
Materiale per Lost in translation 2
In Giappone sono in commercio dei cellulari che trasmettono il suono alle orecchie tramite vibrazioni ossee. In vari modi.




venerdì, gennaio 23, 2004
Segnalazioni televisive
Alcune segnalazioni, ricordandovi L'isola sabato 31 e L'uomo che non c'era di domenica 25 per chi non avesse letto i post precedenti (e leggeteli orsù!). A parte questi due, e diversi film su Rete 4 che andranno sull'apposita rubrica tra un paio di giorni, segnalo domenica 25 alle 2.10 su Canale 5 Riccardo III, un uomo un re, film interessante soprattutto per chi non sa come lavorino gli attori e come si costruisca uno spettacolo a partire da un testo. Il film ne dà un'idea precisa, anche se sembra che solo loro che han fatto l'Actor's Studio usino così (in realtà si tratta di pratiche piuttosto diffuse). Le parti in cui si mette in scena il Riccardo III son poi memorabili. Sul La7 in sovrapposizione (all'1.10) andrà in onda Inseparabili. Cronenberg va visto tutto; mi si permetta di dire che questo non è uno dei suoi film che più mi son piaciuti (e non inalberatevi, è pieno il mondo di gente che pensa il contrario). Segnalazione d'obbligo lunedì 26 alle 1.35 su Raitre per Juve contro Fantomas. Il primo film mi ha fatto un po' abbioccare, ma era solo colpa mia. Martedì 27 su Italia 1 alle 1.35 è la volta di American history X, film didattico-didascalico che si smoscia nel finale ma che inizia con una tale potenza da meritare per ciò stesso la visione. Edward Norton mai così muscolato (come ha fatto a immingherlinirsi in seguito?) Poi quiete fino a sabato (ci sarebbe Il miglio verde ma Tom Hanks va visto in lingua originale, sennò non ci si spiega come mai in patria sia considerato così bravo) quando su Raiuno alle 2.10 sarà il momento di Quel pomeriggio di un giorno da cani.




giovedì, gennaio 22, 2004
Orgia di origami
Prometto che questo è l'ultimo post sugli origami per almeno quindici giorni; proprio non ho resistito. (via Brodo primordiale)




Consigli per gli acquisti
Dopo il numero dedicato a Pazienza la serie di volumi a fumetti di Repubblica raggiunge il suo probabile vertice, in ottima tempistica per la Giornata della memoria, con la pubblicazione di Maus, di Art Spiegelman. Qui il fumetto non solo si fa letteratura, ma grandissima letteratura; nel suo universo popolato da topi, gatti e maiali Spiegelman tocca corde che in pochi sono stati in grado di toccare con tanta forza e con tanta delicatezza. Uno dei fumetti più belli di tutti i tempi, e uno dei più bei racconti sulla Shoah in assoluto, a 4.90 euro in edicola. Non fatevelo sfuggire, a meno che non l'abbiate già.





Visto oggi
Andando a vedere So close avevo ben poche aspettative, visto quel che se ne scrive (di Liberati peraltro mi fido molto). E' accusato di essere il primo frutto celebroleso e scipito della globalizzazione del cinema hongkonghese, un filmetto fatto con molti soldi e senza anima, la bandiera che segna la morte del cinema di quei lidi (ho un po' esagerato, ma comunque ci si va giù duri). Invece ho visto un film con poche pretese, forse troppi effetti digitali, tre belle attrici e notevoli scene d'azione. Si, è vero, la trama non è granché, alcuni elementi tipici vengono utilizzati e un po' svuotati (il mélo, per esempio); c'è da dire che anche molti film del periodo d'oro non brillavano particolarmente per la costruzione drammaturgica. Tuttavia molte scene d'azione sono magistrali, e la cosa non è sorprendente, visto che il regista è Corey Yuen. Che poi sarebbe il coreografo delle scene d'azione di, tra gli altri, The legend of Fong Sai-Yuk, Kiss of the Dragon, Zu Warriors, e insieme a Yuen Woo-ping è senza dubbio il migliore del mondo. Insomma, tempo non buttato, gioia degli occhi, molto piacere della visione, e sul soggetto un po' così si può passare sopra. Infine, come è già stato detto, Qi Shu ("Millennium mambo") da sola vale il prezzo di qualsiasi biglietto. Distribuito in Italia da Columbia, clamoroso (?) flop commerciale.




mercoledì, gennaio 21, 2004
Visto ieri
21 grammi, di Alejandro Gonzalez Iñarritu, è un film su cui c'è molto disaccordo. Molti ne parlano bene; altri, e autorevoli, male, molto male. Come sempre bisogna vedere per sapere, e di fronte alla pellicola il mio pollice resta saldamente dritto. E' vero, a un certo punto il film sembra senza fiato, si libra sul vuoto, e quando si riprende lo fa in tono minore, avvitandosi in un finale non del tutto soddisfacente. Però, il talento del regista, che nessuno mette in discussione, a me non è sembrato autocompiaciuto, peccato mortale del cinema moderno. Iñarritu non esita ad usare qualsiasi mezzo a sua disposizione per raccontare la vicenda, e a differenza di altri non vedo niente di male nell'impiegare pellicola a differente granatura, angolature particolari, giochi di fuoco, macchina a mano, sbalzi temporali come strumenti. Non li considero artifici da usare con il contagocce, ma stilemi come gli altri, come lo stacco, come il carrello, come il primo piano, e non mi danno fastidio, anche se usati in modo intenso. Detto questo, il lavoro sul personaggio di Sean Penn è mirabile, e quell'uomo meriterebbe un premio alla carriera pur essendo ancora piuttosto giovane; gli altri attori, pur non raggiungendolo, lavorano in modo esemplare, esaltati anche dalla macchina e dalle luci che li ritraggono spietatamente; il clima melodrammatico a tinte pesanti funziona a lungo, e il film raggiunge il suo scopo abbastanza agevolmente. Infine, se c'era da temere un'eccessiva americanizzazione del regista messicano a contatto con Hollywood, possiamo tirare il fiato: resta se stesso, e concede ben poco. Non siamo al livello di Amores perros, ma si può ben sperare.

Una piccola nota a margine: la sequela di flashback e flashforward di cui il film è costellato ha avuto l'effetto collaterale veramente pregevole di zittire tre rumorose ragazze sedutesi nei miei pressi. Dopo aver passato il primi 2 o 3 minuti a commentare e a ridacchiare, si son rese conto che non ci capivano più niente, e loro malgrado son state costrette a tacere per quasi tutta la durata della proiezione. Fossero tutti così impegnativi, i film...




martedì, gennaio 20, 2004
Il cinema coreano in Tv!
Colto dall'entusiasmo, anticipo una segnalazione televisiva relativa alla settimana prossima: su raitre alle 1.10 di sabato 31 gennaio andrà in onda L'isola, notevole e (molto) disturbante film di Kim Ki-duk, uno dei più interessanti e originali giovani registi coreani. In versione originale sottotitolata in italiano. Insomma, da non perdere.




Figli d'arte: una tradizione che continua
Vi siete chiesti come mai le pettinature di Bill Murray e Scarlett Johansson in Lost in translation siano così impeccabili? Il motivo è presto detto: Sofia Coppola non viene dal nulla, ma è figlia d'arte, nientepopodimenoche del grande hairdresser and makeup artist Aldo Coppola. O almeno così dice Ticketone (via FFWD)



Le 100 barzellette più divertenti di tutti i tempi
Qualcuna è effettivamente buona.
Mio nonno diceva sempre: 'non badare al denaro, bada alla salute.' Così, un giorno, mentre stavo badando alla salute, qualcuno mi rubò il denaro. Era mio nonno. (in inglese, via J-walk)



lunedì, gennaio 19, 2004
Diavolerie moderne
...una nuova sigla che presto diventerà di uso comune: divx. Una tecnologia che permette di scaricare i titoli più gettonati direttamente dalla rete in formato digitale...
Panorama di cinque anni fa? No, Panorama in edicola. (via Emmebi via Giuda Maccablog)



Enhance your nipples!
Con l'impennata dell'euro è il momento giusto per gli acquisti in dollari. (via Geisha Asobi)



Sul satellite mandiamoci Canale 5: le chicche di Rete 4
Settimana in tono minore per l'emittente sulla rampa di lancio. Comunque, senza badare al visto e rivisto:
Martedì 20 alle 0.35 Il giardino dei Finzi Contini, di Vittorio De Sica
Giovedì 22 alle 3.05 Non uno di meno, di Zhang Yimou
Venerdì 23 alle 21.00 Fuga da Alcatraz, di Don Siegel
Domenica 25 alle 15.40 Nessuna pietà per Ulzana, di Robert Aldrich
Domenica 25 alle 0.20 L'uomo che non c'era, di Joel e Ethan Coen




Ai nottambuli
Li avete visti stanotte i film di Wakamatsu? Soprattutto il secondo, Embrione? Datato 1966: semplicemente incredibile. C'è già tutto L'impero dei sensi, di dieci anni dopo, anzi, c'è già di più. Del resto, il produttore esecutivo del film di Oshima era sempre lui.




Senza Pazienza
Il volume a fumetti di Repubblica della settimana è dedicato ad Andrea Pazienza. Siccome già Leonardo ne scrive, molto bene e con una passione didattica che gli invidio (a me a chi non conosce Pazienza viene più da dedicare una smorfia che tredicimila battute di invito alla lettura), vi rimando a lui.




domenica, gennaio 18, 2004
"Indicated" by the FBI
Mi è arrivata questa, e a voi?



sabato, gennaio 17, 2004


WHEEEW!
Guardate questo effetto fisso nel centro per almeno dieci secondi, guardate un altro oggetto e... (via J-walk)



Visto ieri: il tramonto dell'Oriente
L'ultimo samurai, di Edward Zwick, è davvero niente male. Non è un film profondo o memorabile, ma un film onesto, un "C'era una volta il Giappone" pieno di rispetto, con alcune sequenze di battaglia molto ben riuscite, un villaggio samurai davvero ben disegnato e un soggetto interessante e ritmicamente diretto. Tom Cruise funziona (grandioso però Hiroyuki Sanada, il protagonista maschile di Ring), e il film merita sicuramente la visione, non vi deluderà. Due piccoli appunti: il film sarebbe stato migliore se fosse finito con la fine della battaglia; il seguito, la postilla, fa troppo "lieto fine" e ammorbidisce il potente finale che si era fino a quel momento disegnato. L'inginocchiamento dei soldati era già "lieto fine" sufficiente. Secondo, la storia d'amore a lungo resta appena accennata e, anche lì, c'è una sequenza di troppo, quella della vestizione di Cruise; sarebbe stato più elegante se si fosse chiusa con l'inquadratura dello sguardo e del paravento, pochi secondi prima. Sarebbe quasi stata una storia d'amore giapponese.

Comunque, per essere un film americano, complimenti per lo sguardo non banale, vivo, affettuoso che si è dato al Giappone, e complimenti a Cruise per l'intelligente passione con cui ha prodotto questo film ambientato in una delle epoche più tragiche ed emblematiche che quel paese ricordi.




E improvvisamente l'inimmaginabile
Scopro tardivissimamente che Joan Chen, l'attrice cinese che interpreta Josie in Twin Peaks, non solo è la regista del film da cui gli Xiu Xiu han tratto il nome, ma anche di Autumn in New York. Son senza parole.




venerdì, gennaio 16, 2004
Il cinema italiano respira
Il film di Crialese è stato tra i 250 film più visti negli USA nel 2003. Io continuo ad essere convinto che se l'avessimo mandato all'Oscar per il miglior film straniero avrebbe avuto ottime chance; personalmente l'ho preferito al pur ottimo film vincitore, Nirgendwo in Afrika. Invece fu Pinocchio. (via Desordre)



Leader del mondo con tanto di aureola
Un complotto tra giornalisti e fotoreporters fà si che vengano pubblicate ogni giorno immagini ritraenti i leader dei paesi più potenti del mondo con un'aureola ben camuffata in testa, in modo da convincere subliminarmente la popolazione mondiale che siano la voce del bene e della giustizia. Ma ora c'è chi li smaschera! (via J-walk)




giovedì, gennaio 15, 2004
Giochi in rete
Questo gioco di carte è un po' più adrenalinico del solito. Be', un bel po' di più. (via The Ultimate Insult)



Visto oggi, se ne parla (forse) domani.
Poppoya è un celebre fumetto di Asada e Nagayasu, che racconta una storia di etica del lavoro tipicamente giapponese, molto commovente. E' stato pubblicato in Italia in una pregevole edizione Planet, che raccoglie quella storia e un racconto breve, Love Letter, degli stessi autori. Per una singolare coincidenza da entrambi i manga è stato tratto un film. Di uno, Failan, abbiamo già parlato; si parlerà presto dell'altro, che conserva il nome di Poppoya, ovvero il ferroviere. Intanto, vi consiglio di leggervi il manga; è finemente disegnato ed è una delle cose più belle che abbia letto nel 2003 (colpevole ritardo il mio, l'edizione è del 1999).




Estemporanea
He is BOB, eager for fun; he wears a smile, everybody run!




mercoledì, gennaio 14, 2004
Inizia oggi il Future Film Festival 2004
Tra le cose interessanti, una retrospettiva dei lavori di Kon Takoshi e di quelli di Tsui Hark, la proiezione del vinictore di Annecy 2003 My life as McDull e la risposta coreana a Matrix, Resurrection of the little match girl.




Segnalazioni televisive
C'è molto oriente nella settimana televisiva prossima ventura, grazie sopratutto a Ghezzi che inaugura un nuovo ciclo dedicato al regista di pinku eiga Koji Wakamatsu. Domenica 18 andranno in onda per Fuoriorario Su su per la seconda volta vergine e Embrione, e venerdì 23 Estasi degli angeli. Risponde La7 domenica alle 14 con un film sinoamericano (conta?): Il circolo della fortuna e della felicità, di Wayne Wang. Su Rete 4, un anticipazione delle chicche: giovedì 22 alle 3.05 andrà in onda Non uno di meno, di Zhang Yimou; Italia 1 non vuol essere da meno e programma giovedì 22 alle 23.10 un Jackie Chan del tardo periodo hongkonghese, First Strike.
Non è un film orientale ma la segnalazione è d'obbligo (e per di più a essere fantasiosi un raccordo con il cinema orientale, tramite Les Vampires, Irma Vep e Maggie Cheung, si può trovare): finita la teoria degli episodi di Dekalog, Ghezzi inganna il tempo presentandoci a Nero su Nero, lunedì 19, Fantômas, di Lous Feuillade, annata 1913.




Ancora su Anita Mui
Se comprate FilmTv, vi segnalo il necrologio che Pier Maria Bocchi scrive su quelle pagine, quasi un necrologio dell'intero cinema hongkonghese che sta svanendo mentre nessuno se ne accorge. Se non comprate FilmTv, permettetemi di consigliarvi di farlo, una volta tanto, per vedere com'è.



martedì, gennaio 13, 2004
Kill Bill: non c'è due senza tre
la terza visione dell'ultimo film di Tarantino, per una volta perfettamente a fuoco e in versione originale (courtsey del Ciname Arsenale) riserva alcune sorprese. Va detto che ormai conosco la sceneggiatura a memoria e quindi l'effetto dell'immagine prevale fortemente su quello della trama, ma mi sembra che in inglese il film ci guadagni parecchio. La scena iniziale funziona meglio, e funzionava già alla grande; il fatto è che la voce di Bill in inglese è strisciante, alligna, fa venire i brividi, in italiano no. La scena con lo sceriffo texano, già molto buona, è ancora migliore, complice lo strascicato accento texano suo e del figlio numero uno. A questa terza visione il primo tempo mi sembra molto buono, complici i colori mozzafiato; i guai cominciano col viaggio ad Okinawa, anche se sentire la voce di Sonny Chiba sia diverso dal sentire un doppiatore che finge l'accento giapponese. Nel secondo tempo, fatta salva la strepitosa Go-Go Yubara, vedo molti difetti; in primis la scena del combattimento con gli ottantotto folli, per quanto molto ben coreografata, rompe alquanto il ritmo dopo Go-Go, ed è una pessima introduzione al combattimento, molto più statico, con O-ren. Tutto sommato l'avrei sacrificata. Il combattimento con O-ren soffre della contrapposizione; e tutto sommato, benché sia piaciuto moltissimo a moltissimi, non è granché. Soprattutto Lucy Liu non mi sembra all'altezza fisica della situazione con i suoi passettini e i movimenti un po' goffi; eppure in Charlie's Angels era un peperino mica da ridere. La sua voce è comunque meglio di quella della doppiatrice, e la decapitazione di Tanaka ci guadagna.
Resta l'ultima prova d'appello, quella della versione giapponese. Speriamo arrivi presto.



Immagini si immagini no
Proseguono i problemi con le immagini; in questo momento il webserver che sto utilizzando pare morto. Sto valutando la possibilità di prendere uno spazio a pagamento. Nel frattempo portiamo pazienza.



Requiem for a queen
Su Cinemavvenire un articolo ricorda Anita Mui, attrice hongkonghese di primo piano recentemente scomparsa tra il silenzio della stampa italiana tutta.



Il divertimento è assicurato
Qualcuno dovrà contemporaneamente dibattersi per evitare di andare sul satellite e per evitare di andare in galera. Date le virtù funamboliche del tale, non dubito che ci riesca; però non potrà evitare qualche doppio salto mortale per la gioia dei suoi fan. Oh, proprio l'altro ieri è stato stabilito che dirgli buffone non è reato.



Miserabile vittoria
Per paura della potente lobby dei bloggers, Berlusconi ha ritirato la sua pagina dall'indicizzazione di Google in modo da non poter essere più trovata con la chiave "miserabile fallimento". In questo modo nessuno la troverà più, con nessuna ricerca. Quasi un suicidio. (via Manteblog)



lunedì, gennaio 12, 2004
A pensar male ci si azzecca?
A me l'articolo di Alberoni sul Corriere di oggi, inutile come al solito, sembra per di più un panegirico di Berlusconi.
Nota: forse non tutti sanno che Alberoni è il presidente della Scuola nazionale di Cinema (ex centro sperimentale di cinematografia)



"Striscia la notizia fa una tv di testa, Bonolis di pancia. "
Secondo me fanno tutti e due una tv di cacca, ma in questo caso, per pure questioni affettive, sto con Bonolis, e come quasi sempre contro Ricci.



Da che film è tratto questo celebre dialogo?
-That's some sweet piece of meat, ain't it?
- Her name's Mallory.


Questo falso e facilissimo quiz serve solo per introdurre questa domanda: avete mai sognato di trovare su internet un gigantesco database contenente centinaia di sceneggiature di film (e alcune decine di broken links)? Eccolo.



Sul satellite mandiamoci Canale 5: le chicche di Rete 4
Dopo aver visto "Chi ucciderà Charley Varrick", in cui per inciso si vede che la mafia cinese fa largo uso di salsa di soya Kikkoman (un vecchio cavallo di battaglia), decido di inaugurare una nuova rubrica. Da anni, tra televendite telenovele e emili fede, Rete 4 si contraddistingue per la sua appassionata programmazione cinematografica, seconda per gusto e intelligenza solo a quella di Raitre. Non avendo uomini immagine che ne rappresentino l'identità cinefila, è poco considerata e un po' ai margini, pur trasmettendo mane e sera capolavori difficilmente recuperabili altrove. Questa rubrica si occuperà di mettere in luce le sue chicche, settimanalmente, con qualche segnalazione derivata dall'imperscrutabile giudizio del tenutario del blog. I link rimanderanno SEMPRE a imdb per non rendere troppo pesante la redazione della rubrica (non è facile trovare link interessanti per film non recenti); le pagine di quel sito sono interamente in lingua inglese.
In questo numero 0 parliamo della settimana ancora in corso.
Giovedì 15 alle 23.55 Un uomo, una donna, di Claude Lelouche
Venerdì 16 alle 16.40 Il buio oltre la siepe, di Robert Mulligan
Venerdì 16 alle 1.40 Lo sport preferito dall'uomo, di Howard Hawks
Sabato 17 alle 2.00 Fra le tue braccia, di Ernst Lubitsch
Sabato 17 alle 3.40 La congiura degli innocenti, di Alfred Hitchcock




Immagini in fase di test
Grazie all'interessamento di A|ex, alcune immagini sono passate sul suo webserver. Vediamo come va; per l'intanto sono lente a scaricarsi ma non vampirizzano più i siti linkati. In caso non vi si carichino tutte, potete selezionare quelle che non compaiono col tasto destro del mouse e scegliere "Mostra immagine".



domenica, gennaio 11, 2004
Ricicliam ricicliam
Perché spremersi le meningi e pagare profumatamente dei copywriter per produrre materiale pubblicitario d'appoggio alle campagne anti-tabacco o anti-droga lanciate dal governo? Ricorriamo ecologicamente a pubblicità, fumetti, canzoni eccetera prodotti negli Stati Uniti durante il proibizionismo. Un ritocco qui e lì, ed è fatta. (Qui ci starebbe bene un'immagine, ma sono di grandi dimensioni e mi dispiacerebbe affaticare il loro server).



Segnalazioni televisive dell'ultimo momento
Dopo lunga discussione nei commenti, emerge che oggi alle 15:30 su Rete4 verrà trasmesso un film che val proprio la pena di vedere: Chi ucciderà Charley Varrick, di Don Siegel.




sabato, gennaio 10, 2004
Febbre di scoop
Lo linkeranno tutti quindi lo linko prima io, anche se l'argomento proprio non mi si addice e francamente mi interessa molto poco: Repubblica parla di blog. Un capitolo a parte spetta all'accettazione del proprio corpo: perché i blog ad alta frequentazione riguardano le diete, e allora diventa un punto di forza scambiarsi consigli, raccontarsi i chili persi, consolarsi per una ricaduta.





venerdì, gennaio 09, 2004
Segnalazioni televisive
Domenica notte, alle 1.15 su La7, verrà trasmesso Le garçu di Pialat (che non ho visto ma di cui leggo un gran bene); giovedì 15 le quattro meravigliose ore di C'era una volta in america imperverseranno su rete 4 a partire dalle 21; sabato 17 chi di noi avrà visto durante la settimana L'ultimo samurai, che esce oggi, potrà rallegrare ulteriormente gli occhi rivedendosi Ran di Kurosawa Akira, naturalmente nottetempo su Raitre per Fuoriorario.
P.S. Sempre sabato, sempre a fuoriorario, segnalo (benché non mi abbia convinto del tutto) Gohatto di Oshima.




Quando la TV batte dove il dente duole
Trenitalia contro Report; quattro ferrovieri licenziati per le rivelazioni al programma della Gabanelli.



Mi odierà perché lo linko
Ma oggi mi sento coraggioso. Dahlgren ha preso la polmonite, ha letto David Copperfield, e parla di antisemitismo con l'usuale veemenza.



Più povero di denaro ma più ricco di ricordi
Valeva la pena di pagare l'inaudita cifra di quaranta euro più quattro per la prevendita per vedere il dj set dei Chemical Brothers al Tenax di Firenze? Valeva la pena: a parte il fatto che ho gradito molto la musica, le danze sono iniziate con un loro sgherro alle 23, loro sono arrivati a mezzanotte, e hanno proseguito in pompa magna fino alle quattro e mezza. Sono sfinito. Una di quelle esperienze che non solo ti lascia soddisfatto, ma ti lascia proprio sfatto. Alla fine imploravo pietà. Non ho (più) l'età. Ci rivediamo tra un bel po' di ore.



Arte e follia
Alcuni artisti sono un po' folli. Invece questi folli sono un po' artisti. (via The Ultimate Insult)




giovedì, gennaio 08, 2004
immagini riprenderanno il più presto possibile
Come potrete notare dalla sequela di X sottostanti, il mio host di immagini, che si trova su supereva.it, è momentaneamente fuori uso.
Update: a tutt'ora (6.47 am) le immagini continuano a non funzionare e via ftp non ho più accesso allo spazio di supereva. D'altro canto non mi è arrivata nessuna lettera di avviso o altro. Speriamo bene. Le immagini che vedete da qui in poi, salvo nuovo avviso, sono linkate direttamente dal sito originale infrangendo quindi la netiquette. Non si fa; appena tutto torna a posto le rilinkerò dal server.



Vieni da Blognews? Spiegami un po'...
Da qualche giorno questo blog ha aumentato fortemente il numero dei visitatori grazie ad un forte afflusso proveniente da blognews. Il grafico qui sotto è esplicativo; oggi per la prima volta nella storia di questo sito gli accessi han superato quota 300. In questo momento sono 337 e siamo ancora a metà pomeriggio (il grafico sottostante è aggiornato in tempo reale). Sempre oggi gli accessi provenienti da blognews hanno superato nel totale del mese di gennaio quelli per richiesta diretta, da sempre la voce più pesante del lotto.
Sono andato su blognews per controllare cosa succede, se si è posto in evidenza un link a questo blog, ma non trovo niente; mi sono anche iscritto ma capisco poco. Risulta che questo sia il settimo blog più visitato dall'inizio, eppure fino a dicembre gli accessi da blognews c'erano ma erano nell'ordine di qualche decina al mese; quindi sono un "caso" anche dal loro punto di vista. Qualcuno dei molti che provengono da là potrebbe scrivere nei commenti come è arrivato fin qui? Vi ringrazio.
Update: la giornata si è poi chiusa a un'incredibile (per questo blog) quota 503, primato che ritengo difficilmente eguagliabile in futuro.




Visto al cinema
Master & commander, di Peter Weir, 2003: mi aspettavo di più. Le recensioni sono tutte molto positive, ma a me è sembrato un film al massimo da sei, con delle lungaggini al centro, un patriottismo britannico ridicolo alle mie disincantate orecchie (la ricostruzione strorica forse lo imponeva, ma il film ci marcia parecchio), un gran bell'inizio, qualche scena tagliabile (il dottore che si opera da solo, manco fosse Giovanni dalle Bande Nere che tiene il candelabro alzato mentre gli amputano la gamba). Forse il doppiaggio guasta un po' il film, specie Luca Ward che rende un Russel Crowe perennemente ispirato mentre proferisce tutto sommato delle banalità. Per quanto riguarda la meditazione pensosa sulla sfida e i suoi risvolti filosofici, l'evocazione di valori desueti, e i riferimenti a Conrad o a Melville, di cui il film viene accreditato, cercate altrove. Alla fine ci si diverte abbastanza e non si rimpiangono i soldi del biglietto; però a me veniva da tifare per i francesi. (nota: nel romanzo i "cattivi" sono americani)




Xenotrashofilo
A me il trash italiano fa schifo, ma il trash straniero mi diverte molto. In particolare quello giapponese mi manda in sollucchero. Qui potete trovare centinaia di locandine di filmacci giapponesi (nota: nonostante nella locandina italiana di "Il ritorno di Diavolik"(sic) ci sia scritto Thomas Lee e si tenti di spacciarlo per americano(?), il film è diretto da Hajime Sato ed è interamente giapponese. Più trash di così... Nel cast figura Sonny Chiba.) (via Dublog)






mercoledì, gennaio 07, 2004
Natale in quel posto
Un coraggioso è andato a vedere l'ultimo film di Neri Parenti e sembra esserne uscito vivo.





Chi viene e chi va
La maury chiude, e stavolta pare vero. Peccato. Ci piace ricordarla così:




And Barbies for all
C'è davvero l'imbarazzo della scelta. (via Geisha Asobi)




Astrologia inversa
Sono una persona piuttosto razionale ma ho da anni una certa simpatia per l'astrologia, complice il periodico becero scientismo che ad ogni capodanno imperversa in televisione per dimostrarci con argomentazioni ridicole che l'astrologia è ciarlataneria. Con questo test di astrologia inversa potrete vedere quale segno dovrebbe essere il vostro, a quale tipo psicologico astrologico corrispondete. Dalle statistiche del sito risulta che più di una volta su quattro il segno è quello giusto - il che dovrebbe suonare quantomeno interessante a chiunque applichi il metodo sperimentale alla realtà (e quindi probabilmente NON agli scienziati, che procedono come si vede in TV per deduzione e non per induzione). Per la cronaca, il mio segno d'elezione è risultato quello che è in realtà il mio ascendente. (via J-walk)




A Umberto Bossi non far sapere...
Migliaia di lavoratori cinesi in Israele hanno firmato un contratto che gli vieta di fare sesso con gli israeliani; in caso non rispettino la clausola vengono rimpatriati a loro spese. (via blog automatico di Gokachu)



martedì, gennaio 06, 2004
Paralleli lisergici
Queste bambole mi ricordano vagamente gli allegri bambini ritratti dal Bronzino. (via J-walk)




lunedì, gennaio 05, 2004
Il festival della musica italiana
La lista dei cantanti in gara a Sanremo fa un po' ridere. Be', non sono certo io il target di riferimento. "Interessante" l'apertura al pubblico giovane con DJ Francesco.



(S)consigli per gli acquisti
La Play press ha fatto uscire in edicola il DVD di Violent Cop di Takeshi Kitano a solo 8.90 euro, e mi sono affrettato ad acquistarlo. Grande delusione il fatto che, pur essendo presente la versione originale giapponese e pur essendo sul retro del dvd accreditata la presenza dei sottotitoli in inglese, in realtà i sottotitoli non ci sono. A questo punto lo regalerò a uno di quei pazzi che preferiscono il doppiaggio ai sottotitoli (sono sorprendentemente tanti). Per quanto riguarda voi, se preferite il doppiaggio, sappiate che si tratta del primo film da regista di Kitano e indubbiamente anche uno dei suoi migliori; io personalmente gli preferisco solo Sonatine e Hana-Bi. La qualità video non è di molto superiore a quella di un divX, ma a questo prezzo per i doppiofili vale senz'altro la pena. Per gli altri, assolutamente no, a meno che non abbiate nessun altro modo di vedere il film.






Recensione lampo di un DVD
Nonostante le evocative parole di Pier Maria Bocchi, ho trovato Final Destination 2 leggermente inferiore al primo. Molto bene l'incidente automobilistico iniziale, anche se il disastro aereo del film precedente creava un'altra tensione; spettacolare la successiva carneficina dei superstiti, con il tentativo (riuscito) di farci pensare che moriranno in un modo e poi farli morire in un altro; non male anche alcuni comprimari. Probabilmente a farmi storcere un po' il naso sono le smorfiette della protagonista e il "lieto fine" decisamente moscio. Comunque, assai divertente. Il DVD è al livello del precedente, con qualità video ottima e molti extra.



domenica, gennaio 04, 2004
Giornalino locale - le frustrazioni di uno spettatore di provincia
Grazie al glorioso cinema Arsenale recupererò So Close, Da quando Otar è partito e Vodka Lemon. A snake of June e Nói albinói sono ancora non pervenuti. Interessante il ciclo sul cinema russo; rivedrò volentieri Kill Bill in V.O. (continuo a sperare di cambiare idea alla ennesima visione/versione), ma è di quella giapponese che si sente davvero il bisogno.



Nostalgia nostalgia canaglia
A vedere Selen chiaccherare per ore di notte per pubblicizzare una linea di incontri (le donne possono chiamare gratis, gli uomini invece spendono 2 euro al minuto + uno scatto alla risposta di 50 centesimi) un po' di tristezza viene anche a noi uomini duri alle emozioni facili. Ma non poteva ritirarsi in un eremo come la Garbo?




Breve recensione di un DVD
Final Destination è un film horror interessante, con un inizio che prende a tenaglia per cui si fa fatica a mollare l'attenzione anche quando un po', nel secondo tempo, si affloscia. Interessante, negli extra, uno speciale che racconta come il film sia stato sottoposto a testing con delle proiezioni di prova prima di essere distribuito, e come i risultati di tale test abbiano fatto estromettere delle scene e addirittura cambiare il finale. E' interessante perché pregiudizialmente verrebbe da stare con gli autori e con la loro idea, e contro le variazioni introdotte da un gruppo di spettatori teenagers esaltati e mangiatori di popcorn; e invece no. Il film è MOLTO migliore com'è ora rispetto alla prima versione, in cui la storia d'amore che è appena accennata si espandeva melensamente, il finale aveva un afflato malinconico e sentimentale un po' nauseabondo, si sbandava dal genere (lo slasher) e ci si avvicinava a qualcos'altro. Bene ha fatto il pubblico a mette i riga questi scrittori figli di non ottime letture, e obbligarli a stare abbracciati a quello che gli viene meglio. Adesso, con un grande inizio e un finale passabile, il film può andare. Il DVD è peraltro di ottima fattura, ricco di extra e con una qualità video molto buona.



Le parole più cercate nel 2003 - su google ovviamente
Non so voi, ma se io vado su sito http://www.google.com/press/zeitgeist.html vedo la pagina italiana (che fra l'altro è ferma a vecchie classifiche bimestrali). Per vedere quella internazionale e annuale mi è toccato usare la cache di google - il che pensandoci è davvero ridicolo.


(nel frattempo, in Giappone...)