Il weblog di Gokachu


giovedì, maggio 12, 2005
(Ri)visto oggi: Oldboy
Il vincitore morale di Cannes 2004; che la giuria gli abbia potuto preferire il film di Moore non desta stupore ma tristezza sì.
Alla visione cinematografica devo confermare il mio vecchio giudizio: partenza straordinaria, capolavoro perfetto finché non entra in scena quella faccia di tonno di Yu Ji-tae (avete notato che anche l'attore che fa Evergreen da giovane ha la faccia di tonno? La colpa però non è solo sua, ma anche di come è costruito il suo ruolo) e il film perde un po' di smalto, restando comunque ad alti livelli. Notevole il composto silenzio del pubblico, quasi ovunque, pur essendo mercoledì e di conseguenza essendo la sala pressoché piena e ricca di manigoldi che al cinema non ci sanno stare e pensano di stare nel salotto di casa propria con gli amici. I commenti sentiti in sala dopo il film facevano cagare, ma vabbè, l'importante è che non li facessero durante. Certo è difficile parlottare o fare battute di terz'ordine quando qualcuno sullo schermo divora polpi vivi, sconfigge a cazzotti trenta persone e strappa i denti alla gente. Meglio così.
Alla visione in sala il film amplifica le sue doti di cinema popolare. Park è autore ma di nascosto; costruisce la sua tela con un calibrato dosaggio di stilemi di cinema di massa (misteri da svelare, archi nella colonna sonora, movimenti di macchina avvolgenti, titoli di testa argutamente organizzati, assenza di tempi di riflessione) tanto da diventare appetibile ad ogni palato, da non respingere nessuno, a parte per l'innegabile violenza delle immagini.

Qui ci mettiamo una postilla per chi non conosce Park (che è il regista, o ingenui lettori a cui questa postilla è dedicata) ed è in dubbio se andare al cinema o no. Sì. Andateci. Subito, che sennò lo tolgono. Le mie riserve son riserve di vecchio lupo ormai incallito dal vizio, a voi piacerà senza riserve. Garantito (o quasi).
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