Il weblog di Gokachu |
martedì, maggio 30, 2006
lunedì, maggio 29, 2006
Nel frattempo a Cannes...
Non ho visto il film ma mi dissocio da qualsiasi giuria che dia la Palma d'Oro ad un film di Ken Loach, anche se il suo presidente si chiama Wong. domenica, maggio 28, 2006
Ascolti in casa Gokachu
Non c'è niente da fare; probabilmente amerei la voce della Rhodes anche se cantasse reggae o death metal. E per grazie divina questo non è reggae e neanche death metal. Gran bel disco. giovedì, maggio 25, 2006
Inediti cinefili: De vierde man (Il quarto uomo)
Il Verhoeven del periodo olandese è un regista di cui si parla spesso ma che si vede poco, e che val la pena di recuperare. Questo De vierde man parte benissimo e incatena da subito lo spettatore in un meccanismo di suspense protratta e oppressiva, in un'atmosfera languida, allucinata e torbidamente attraente; purtroppo sul finale vira troppo sul genere rinunciando a tutte le suggestioni meta-foriche e meta-fisiche che avevano fatto a lungo sperare in qualcosa di diverso. Il film è quindi tutto sommato imperfetto, ma tengo a consigliarne la visione comunque. Alcuni momenti si scolpiscono nella memoria (sono probabilmente quelli che nell'edizione italiana, più corta di sei minuti, NON ci sono); a volte si sobbalza davvero sulla sedia, e far sobbalzare me non è facile come immaginate. Ottimi gli attori (in particolare Jeroen Krabbé) e la scrittura delle scene. E' indiscutibilmente il progenitore (assai migliore anche se Renée Soutendijk è meno affascinante di Sharon Stone) di Basic Instinct, e quindi alle brutte vi potrete vantare con gli amici di averne visto il prequel. Film dal sapore deciso per palati forti, adatto a notti d'estate. Per procurarselo mercoledì, maggio 24, 2006
domenica, maggio 21, 2006
sabato, maggio 20, 2006
Aiuto, mi hanno villaneggiato
Da sempre provo una fortissima disistima personale per Fassino. M'è sempre sembrato un incompetente che usa l'aria afflitta e indignata come maschera per coprire le proprie gravi manchevolezze. In relazione alle proteste di ieri della CdL contro i senatori a vita Fassino dice: (...) Sono andati anche a fischiare e a villaneggiare il senatore Giulio Andreotti (...) Hanno villaneggiato il presidente Ciampi (...) Si può prendere sul serio una persona che usa il verbo "villaneggiare"? Puzza di imparaticcio e di obsoleto fin dal lessico. giovedì, maggio 18, 2006
Inediti cinefili: The Great Yokai War
Secondo film giapponese di fila in questa rubrica e primo film di un certo Takashi Miike a comparire in essa. The Great Yokai War è un pasticcio, non necessariamente in senso negativo: tre dosi di La città incantata, due de Il mago di Oz, uno spruzzo de La storia infinita, un po' di Godzilla (in realtà Gamera, ma tocca farsi capire anche dai non nippofili), reminiscenze di Zebraman e persino qualche traccia de La casa 2 e del cinema di Stephen Chow. Il risultato è, come molto ultimo Miike, disuguale, imperfetto, accumulativo; questo film non diventerà un classico per l'infanzia. In tutta la prima parte la storia del bambino solitario che trova un amico molto kawaii che lo introduce in un mondo magico in cui si rivelerà l'eroe degli eroi e salverà il mondo ricorda diversi anime in modo stantio, e un po' ci si annoia. Tuttavia quando la visionarietà dell'amico Miike esplode, c'è da divertirsi e molto; la flebile storia del bambino che diventa eroe pur essendo scarsa serve come collante e impedisce al film di disintegrarsi del tutto come avviene in Izo o in Imprint. Quindi via a caroselli di spiritelli giapponesi in quantità gigantesca, esplosioni devastanti, scontri con enormi robot malvagi, belle ragazze su entrambi i lati della barricata (la mia preferenza va ovviamente alla crudele Agi, interpretata da quella Chiaki Kuriyama che molti di voi ricorderanno come "Gogo Yubara di Kill Bill"). Insomma niente di memorabile ma altamente godibile, per bambini non troppo paurosi o per adulti giocherelloni. Per procurarselo - trailer mercoledì, maggio 17, 2006
Bertinotti traditore del proletariato
Guardando la lista dei ministri del governo Prodi, noto che il PRC ha un ministero, esattamente come PdCI, Verdi, Italia dei Valori e UDEUR. Noto che i DS ne hanno 9. Noto anche che il PRC ha più del doppio dei voti di PdCI, Verdi, Italia dei Valori e UDEUR, e che ne ha circa la meta' di quelli dei DS. Ne deduco che Bertinotti ha scambiato la possibilità di incidere nella politica del governo in modo diretto, attraverso i ministri, con quella prestigiosa vetrina che è la presidenza della Camera dei Deputati. Che ha sacrificato il mio voto alla sua vanità. Ne conseguo che finché Bertinotti è il suo leader, io il PRC non lo voto più. lunedì, maggio 15, 2006
El Juventus, presunto ganador del supuesto campeonato italiano
Se ancora non parlate spagnolo gli articoli di Enric González, corrispondente dall'Italia per El País, sono un buon motivo per cominciare a farlo. venerdì, maggio 12, 2006
America oggi: Mission Impossible III
Il filmone d'azione di questa primavera non tradisce troppo le aspettative, ma lo fa. Sostenuto dalla recitazione di Philip Seymour Hoffman e da un inizio in medias res col botto, ha degli evidenti problemi di sceneggiatura. La storia d'amore familistica e rassicurante è evidentemente appiccicata con lo sputo, sottolineata da frammenti di dialogo terribilmente pleonastici e costruita male, senza un minimo di anima o di verità. Di questo il film soffre molto, perché sul piano emotivo e della costruzione dei personaggi è totalmente fallimentare. Sul piano più meramente tecnico (se andiamo a vedere un Mission impossible ci aspettiamo soprattutto un film d'azione) la regia in alcuni punti, non moltissimi per la verità, si fa prendere da un ansia dello stacco, del montaggio frenetico, che rende confusi gli avvenimenti e nega il giusto pathos alla vicenda. La regia è in generale molto meno elegante di quando non sia nei primi due episodi. Ciò nonostante il film funziona abbastanza; fatta la tara su alcuni momenti veramente da cialtroni della sceneggiatura e su alcune sequenze d'azione men che perfette si rimane comunque incollati alla sedia dall'inizio alla fine. Insomma, poteva andar peggio. giovedì, maggio 11, 2006
Inediti cinefili: Shinobi
Il molto celebrato film di Ten Shimoyama è tutto sommato un flick d'azione sul modello di X-Men: gruppi di supereroi con superproblemi si scontrano fra di loro all'inizio dello shogunato Tokugawa perché i "normali" li temono. A fare da cornice al tutto un'improbabile e leccata storia d'amore che come da consuetudine orientale non può che finire tragicamente (peraltro con modalità fin troppo simili a quelle di Hero). Detto questo e sotterrato il film, noto però che le scene d'azione, che fanno un gran uso di computer graphics, sono molto inventive e spettacolari; che alcuni dei personaggi e dei superpoteri sono interessanti (non tutti, c'è persino una brutta copia di Wolverine); che regia e scenografia non son prive di eleganza; che la visione è piacevole (molto più di quella del modello X-men); e che Yukie Nakama è decisamente una bella ragazza. Per fanciulli in cerca di intrattenimento e poco altro. mercoledì, maggio 10, 2006
Canzone, sberleffo e annuncio
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente e un comunista come Presidente Qualcuno spieghi a Bertinotti che quando proclama il nuovo Presidente e l'aula applaude non è il caso di dire "grazie": non stanno applaudendo lui. La rubrica Inediti cinefili viene, per evidenti, prorogati e ineliminabili problemi logistici, definitivamente spostata al giovedì. mercoledì, maggio 03, 2006
Inediti cinefili: La seduzione
Annoverato da alcuni tra i film più importanti della cinematografia di Di Leo, e sicuramente il suo film di maggior successo, questo film in realtà vale poco per la maggior parte del suo tempo, nonostante la buona regia e la interessante colonna sonora. Comincia come un drammone rosa e finisce un po' prevedibilmente come un drammone rosa un po' troppo verboso per quanto tinto di nero. Le scene di seduzione, sia quella raffinata ed evocativa di Jenny Tamburi ma anche quella di più fisiche e dirette di Barbara Marzano meritano però il prezzo del biglietto. Buoni gli attori, anche se il doppiatore di Ronet ha una voce decisamente troppo impostata; la macchietta di Pino Caruso è divertente, ma stereotipata. Per completisti.
Due parole fuori dai denti
A me Mastella non è che stia tanto simpatico, ma al posto della Bonino alla Difesa io ci metterei chiunque altro. Persino Antonio Martino. lunedì, maggio 01, 2006
Pubblici ringraziamenti
Da ormai molti giorni le immagini di questo blog sono fuori uso. Quelle dei vecchi post non sono visibili, quelle dei nuovi sono linkate direttamente alla fonte e quindi mancano del necessario lavoro di riformattazione/ripulitura delle immagini a cui sono uso. Mantenendo la speranza che il vecchio server resusciti, perché non ho proprio il tempo di andare a riaggiornare i molti link alle immagini dei post passati, ringrazio dm per aver messo a disposizione un server stabile e aver consentito il ritorno alla normalità almeno da questo momento in poi.
Impara la storia con Gokachu
31 marzo 1970: L'Armata Rossa Giapponese dirottò all'areoporto internazionale di Tokyo un Boeing 727 della Japan Airlines che trasportava 129 persone. Gli otto membri dell'Armata Rossa Giapponese erano armati di katane ed una bomba. L'aeroplano fu fatto atterrare a Fukuoka e poi all'areoporto Gimpo di Seoul, dove tutti i passeggeri furono liberati. Volò dunque in Nord Corea, dove i membri dell'Armata Rossa abbandonarono l'aereo e i membri dell'equipaggio vennero rilasciati. (continua) Fusako Shigenobu
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