Il weblog di Gokachu


venerdì, luglio 29, 2005
Il film che pare interessante della settimana
La canicola avanza, i film in uscita ogni settimana diminuiscono, la rubrica rischia la morte per asfissia ma per questa volta il vostro fedele e malpagato esploratore è riuscito a recuperare qualcosa che pare interessante, nonostante l'altro rischio borsetta: è Acque silenziose, film pachistano non proprio freschissimo visto che ha fatto razzia di premi a Locarno nel 2003; qui la critica americana, qui l'intervista alla famosa attrice bolliwodiana Kirron Kher, che interpreta un ruolo nel film, qui invece l'intervista alla regista. E speriamo bene.




giovedì, luglio 28, 2005
Segnalazioni televisive con largo anticipo
Splendido fine settimana di FuoriOrario per il 5 e il 6 agosto: venerdì andrà in onda il primo lavoro (ovvero il primo capolavoro) della trilogia postapocalittica di Béla Tarr dai romanzi di Laszlo Krasznahorkai: Perdizione. Semplicemente imperdibile.

Sabato invece per chi si fosse distratto un attimo negli ultimi quindici anni sarà possibile recuperare la saga di Twin Peaks: andranno in onda i primi cinque episodi (gli altri presumibilmente a seguire nelle notti seguenti).




lunedì, luglio 25, 2005
Il mestiere di vivere
Pur dopo molti anni di tentativi, Gokachu non ha affatto imparato come si fa a vivere una vita felice, piena, sana, feconda. Però fa finta.

Capitolo 1: l'impunito

Peccato e santità vanno a braccetto, e mentre un grande peccatore ha buone possibilità di salvarsi, ben poche sono le speranza per il mediocre che naviga a vista. Senza puntare alla santità, è comunque comodo e utile per una vita pratica e felice sentirsi fortemente in colpa.

Non giungo a suggerirvi di commettere un crimine inenarrabile a questo fine; se non vi mai è capitato di commettere una strage o almeno un omicidio, vi consiglio di convincervene. Persuadetevi con meticolosa cura di aver messo in atto la più orrenda scelleratezza che vi venga in mente.

Quando il mondo vi colpirà con una delle sue terribili ingiustizie, voi potrete sopportare rassegnati, sapendo di aver commesso ben peggio di ciò di cui ingiustamente vi si accusa, oppure, sempre rassegnati, sghignazzare in cuor vostro: vi sarà pure arrivata una foto dell'autovelox a casa, ma per il Grande Crimine non vi hanno ancora beccati.

Questa spensieratezza di fronte al vostro destin - che per quanto squallido e triste sarà pur sempre migliore di quanto veramente meritiate - vi donerà grande energia e coraggio; non esiterete a giocare la vostra vita a testa e croce, se ne vale la pena, perché tutta la vita che vivete dopo il Grande Crimine è solo grasso che cola, non ve la siete guadagnata, è un regalo immeritato. Non vi appartiene davvero, non è la vostra vita. E con una vita che non è vostra è più facile essere sbarazzini, è più facile viverla pienamente, felicemente, senza alcun rimpianto.



domenica, luglio 24, 2005
Visto negli ultimi giorni: Peacock
Un film che all'ultimo Far East Festival non sia stato sopravvalutato c'è, ed è questo Peacock, opera prima di un regista del mainland cinese, Gu Chang-wei, già famoso direttore della fotografia. Sospeso su una storia molto semplice, quasi neorealista, che racconta in tre episodi di tre fratelli e dei loro problemi nella Cina tra gli anni '70 e gli anni '80, vive di uno stile rarefatto ed estremamente elegante, pieno di silenzi come un film di Tsai Ming-liang e distaccato e ricco di campi lunghi come un film di Kiyoshi Kurosawa. Di fortissimo impatto per chi avrà la pazienza di seguirlo nelle sue lente evoluzioni, poetico, violento, duro, delicato, è un indizio davvero promettente che di Gu sentiremo ancora parlare. Vincitore dell'Orso d'Argento a Berlino 2005.
Per procurarselo




venerdì, luglio 22, 2005
Consigli per gli acquisti
La Trilogia Nikopol di Enki Bilal è senz'altro una di quelle opere che ha fatto la storia del fumetto mondiale. A comprarla normalmente, nei tre volumi separati (La fiera degli immortali, La donna trappola, Freddo equatore), la paghereste una quarantacinquina di euro. Con il volume di Repubblica uscito oggi ve la cavate con sei euro e novanta e in regalo avete anche Il sonno del mostro, che anch'esso costa una quindicina di euro. Più affare di così...




Il film che pare interessante della settimana
E' l'ultima settimana di luglio, quella più calda dell'anno, quella col tempo più bello dell'anno. Con questo clima non ho nessuna voglia di stilare queste righe, voi non avete nessuna voglia di leggerla, e figuriamoci se qualcuno di noi si infilerà in una sala, per quanto condizionata, quando si può godere un concerto sotto le stelle mangiando un caciucco in una sagra paesana. Comunque.
Nonostante le condizioni climatiche sopra descritte, questa settimana è ricca di uscite, e tra di esse ci sno molte proposte interessanti - a parte gli horror che son tutti fondi di magazzino. Quella che abbiamo scelto è Dear Frankie, che ha ottenuto altissimi consensi dalla critica americana e dal pubblico di imdb (e la critica britannica, direte? Be', trovatemi un sito con le recensioni e la linkerò). Non lasciatevi ingannare dalla trama strappalacrime; pare che sia una storia triste raccontata con stile e con humor. Se non avete di meglio da fare in queste splendide serate estive.




lunedì, luglio 18, 2005


venerdì, luglio 15, 2005
Lauryn is back
Capitolo 1:
Qui a noi non piace molto l'hip hop (tutt'altro discorso per il trip hop), ma abbiamo un debole per i geni musicali. E nell'hip hop ce ne sono almeno due; uno di loro si chiama Lauryn Hill, e l'altro non ve lo dico per farvi lavorare di fantasia.
Capitolo 2:
Avevo una certa perplessità riguardo a questo concerto. Ho visto Lauryn Hill a Pisa quattro anni fa, dove fece un concerto molto intenso ma molto distaccato, breve, nascosta dietro una selva di microfoni, senza nemmeno uno straccio di bis. Secondo me aveva le palle che le giravano. I resoconti dei concerti di quest'anno lasciavano aperte le porte a vari dubbi: pessimo quello di Atlanta, fantastico ed emozionante quello di Parigi.
Capitolo 3:
Le mie paure son sembrate materializzarsi quando è stato annunciato che "per motivi tecnici" il concerto sarebbe cominciato in ritardo. Come ad Atlanta. Poco male, direte voi. Molto male, invece, perché il concerto era nel centro cittadino di Lucca e oltre alla mezzanotte non si poteva andare. Ogni minuto di ritardo un minuto in meno di concerto.
Capitolo 4:
Lieto fine. La Hill, arrivata con un'ora ritardo ma piena di energia, ci dà dentro come una forsennata; non parla e non scherza come a Parigi (anche se pare divertirsi) ma sulla musica niente da dire. Un ensamble di pezzi dei Fugees, di quelli di The Miseducation, dei pezzi acustici noti come MTV Unplugged No. 2.0, con arrangiamenti riccamente variati, e altre cose che non ho riconosciuto (se la scaletta fosse stata la stessa di Parigi, avrebbero dovuto essere 50 cents e Wu Tang Clan, ma ve l'ho detto che noi qui non si segue l'hip hop). Davvero molto bello; il vostro fedele cronista s'è particolarmente emozionato sulle note di Killing Me Softly. Questo è il concerto che avrei voluto sentire quattro anni fa. Adesso l'emozione è un po' attutita dal tempo, i pezzi sembrano un po' storia antica, lei forse non è cambiata (nonostante i quattro figli) ma io sì. Colpa mia. Decisamente tirato via il bis, era mezzanotte e cinque; comunque, un concerto coi baffi.




Il film che pare interessante della settimana
Questo si indovinava alla cieca, è Land of the Dead. Per questo e per quest'altro motivo.




Oggi
Parto per Arezzo, quindi i seguenti (= più in alto) post sono scritti in fretta e furia. Ci si rivede domenica sul tardi, o addirittura lunedì. Sempre che torni ancora in grado di intendere e di volere.



mercoledì, luglio 13, 2005
Consigli per le serate estive
Da ieri fino a sabato a Certaldo c'è Mercantia, un appuntamento a cui cerco di partecipare ogni anno. Secondo me è imperdibile, poi fate voi. Qui sotto e qui, qui, qui trovate qualche immagine dell'edizione di quest'anno, fresche fresche di "sviluppo".




lunedì, luglio 11, 2005
Visto negli ultimi giorni: A Blue Automobile
Questo film è contemporaneamente un essenza concentrata di cinema giapponese e un film mediocre. L'elegante e rarefatta regia, i campi lunghi, gli attori straniati, non riescono a sollevare il film da una sceneggiatura piatta e bolsa, per quanto tratta da un manga. Ci si annoia tra sequenze che in altri film ci avrebbero entusiasmati; su tutte qui è piaciuta quella dell'incidente.
Per procurarselo




domenica, luglio 10, 2005
Estemporanea

Concerto di Marina Rei, cellulare Sagem My X5-2



venerdì, luglio 08, 2005
Il film che pare interessante della settimana
Mi dispiace deludere i miei piccoli lettori, ma tra le ben poche uscite in sala di questa settimana con tutta la buona volontà non c'era neanche un film che paresse un minimo interessante. Noleggiatevi magari un DVD. Pare che sia uscito quello di quel regista coreano col nome buffo, quello che ha fatto un film anche l'anno scorso. Sto film sarebbe poi Oldboy 2, o almeno credo. Gira voce però che sia un prequel, con Oh Daesu da piccolo che va in giro a mollare papagni ai bambini nerd, e uno di loro s'incavola e gli circuisce la mamma con l'aiuto di un polpo, o di un martello, adesso non ricordo. Che poi però si scopre che il polpo (o il martello) era un terrorista sotto copertura, e insomma non vorrei svelare troppo. Qualcuno lo preferisce addirittura ad Oldboy 1, probabilmente il solito snob, che si sa che i sequel son sempre peggiori dell'originale; specie se son prequel, dico, l'avete visto Ring 0? Come dite? No, Infernal Affairs 2 non l'ho visto, perché? Comunque qui per i dettagli.




giovedì, luglio 07, 2005
L'angolo del cinismo
Quattro anni di guerra, due paesi invasi, centinaia di migliaia di morti han avuto un risultato eclatante: evidentemente le menti più brillanti di Al Qaeda sono state colpite, e l'organizzazione è in mano a gente molto meno creativa. Gli attentati di Madrid e Londra sono solo la versione gigante della miserabile bombetta nella corriera del kamikaze palestinese, e sono altrettanto miserabili: niente a che vedere con la magnificenza simbolica dell'attentato alle Twin towers. Di fronte ad attentati come questi nemmeno Stockhausen parlerebbe di arte.

Se invece lo scopo era la salvaguardia della sicurezza, be'...



Visto negli ultimi giorni: Vital
Un tassello fondamentale nella costruzione della mia passione per il cinema orientale è stata senz'altro l'opera di Shinya Tsukamoto, in particolare Tetsuo e Tokyo Fist; mi sembrò all'epoca impossibile che il cinema mondiale continuasse prescindendo da quest'autore, che poneva un punto oltre il quale tutto doveva essere diverso.
E' così che Tsukamoto senz'altro fa parte degli eroi senza macchia di chi vi scrive, e anche se girasse una ventina di filmacci gli vorrei bene lo stesso.

Questo lungo e melenso preambolo serve a introdurre il fatto che l'ultimo film del Nostro non m'è piaciuto molto. Pur mantenendo una cifra riconoscibile sia nello stile che nelle tematiche Tsukamoto non riesce infatti a far decollare questo lavoro, troppo programmatico e artefatto per quanto visivamente affascinante. Dopo una lunga serie di film in cui il tema era l'ibridazione uomo-macchina, l'artificio che si fa carne, qui l'artificio si fa pellicola (in modo decisamente straniante nelle sequenze di danza) senza per questo diventare materia pulsante e viva, ma rimanendo freddo e bellissimo cadavere disteso sul lettino.
Paradossalmente cardine di questo fallimento è un altro mio eroe personale, Tadanobu Asano, che attraversa come una statua il film, recitando quasi soltanto con la chioma particolarmente fluente e incarnando (volutamente) una freddezza imperturbabile che però manca di perturbarci. E se c'è una cosa che vogliamo, che pretendiamo da un film del regista giapponese, è di rimanere molto perturbati.
Una secca delusione che in modo incomprensibile è stata apprezzata anche dalla critica più avveduta (*).
Poster alternativo - per procurarselo




lunedì, luglio 04, 2005


domenica, luglio 03, 2005


sabato, luglio 02, 2005


venerdì, luglio 01, 2005
E lauramu tutti l'uri sant'Antoniu prutitturi
Lasciando perdere i disclaimer e ringraziando (maledicendo?) Andrea e Darkripper:

Libri della mia biblioteca
Diverse centinaia, comprati in periodi della mia vita in cui dedicavo più tempo ed energie alla lettura. Purtroppo oltre il 95% di essi è fisicamente assai distante da me.

Gli ultimi libri che ho comprato
Ecco, la parola giusta è "comprato", non "letto". Comunque qualcuno degli ultimi che mi ricordo di aver comprato:
Storie di Erodoto
La guerra del Peloponneso di Tucidide
I fratelli Karamazov di Dostoevskij
E' una revanche dei classici, in realtà più ideale che fattuale.

Il libro che sto leggendo ora
I fratelli Karamazov. Per ora sono a un sesto. Se non mi stufo può pure darsi che lo finisco. Non sarebbe normale, per me.

Alcuni libri che mi hanno segnato
Ohhh, finalmente una categoria interessante.
Il signore degli anelli di Tolkien. Letto in giovane età (praticamente appena uscito ^^) in sette giorni.
I quarantanove racconti di Hemingway. Be' che dire, in questo libro si vede cosa vuol dire scrivere.
Viaggio al termine della notte di Céline. Questo è quello che mi ha segnato più di tutti; dopo averlo letto non son riuscito a leggere più un altro romanzo per anni. Tutt'ora ho grosse difficoltà. Sfugge alla mia comprensione come lui, invece, sia riuscito addirittura a scriverne altri.
Cent'anni di solitudine di García Marquez. E scoprire che si può trovare appassionante persino una genealogia.
Piombo e sangue di Hammet. I duri sono i duri, e secondo me questo libro è persino migliore degli straordinari film che ne sono stati tratti (Yojimbo, Per un pugno di dollari).
It di King. Perché qualcosa di meno serio ci vuole, e perché l'ho bruciato in meno di una settimana.
Ce ne sarebbero altri ma passiamo oltre.

Libri che consiglio
Nessuno. Non leggete, fa male. Davvero. Se proprio dovete, dirò come Bukowski: Céline e Hemingway. Magari di quest'ultimo lasciate perdere la produzione senile. Ma questa è roba nota e voi volete un consiglio di nicchia, una chicca, qualcosa di poco conosciuto ed entusiasmante. Preferibilmente qualcosa di contemporaneo. Be', scordatevelo.