Il weblog di Gokachu


giovedì, luglio 31, 2003

Stroncature in quattro righe
Ho come l'impressione che ai critici de Il manifesto "Dancer in the dark" non sia piaciuto granché.






Leggi morali cosa?
Non so voi, ma quando sento l'espressione "legge morale naturale" metto mano alla pistola.



mercoledì, luglio 30, 2003

Cronache pisane: chiude un cinema
Il più grande e centrale cinema di Pisa, l'Astra, chiude per far posto ad un centro commerciale. Vi aspetterete la solita retorica della cultura che deve lasciar spazio alla merce, dei dove arriveremo signora mia, invece no. Sono contento. Per quasi quindici anni ho subito le ingiurie di questo cinema, da quando ignaro ci andai a vedere "Indiana Jones e l'ultima crociata" trovandolo orrendamente sfuocato. Pur uscendo diverse volte per protestare, non si vide nessun miglioramento; esasperato, tra il primo e il secondo tempo riuscii a parlare con il proiezionista il quale mi rivelò che il film si vedeva sfuocato perchè così lo aveva girato Spielberg. "I primi piani sono a fuoco? Ebbene, è su quelli che devo lavorare. Se i campi lunghi sfuocano, non è colpa mia". Da allora è sempre stata un'agonia: i cinema a Pisa non sono tantissimi, e spesso un film che desideravo vedere usciva solo in quella sala, sfuocato nel 95% dei casi. O mangiare questa minestra o saltare dalla finestra. A volte sono andato appositamente ed eroicamente a Livorno pur di vedere il film a fuoco. Non che gli altri spettatori si arrabbiassero: per anni li ho visti placidi masticare popcorn guardando delle macchie di colore sul grande schermo, o piangere sul fatto che le sali grandi, alla vecchia maniera, stanno sparendo sotto la pressione dei malefici multisala. Non è questo il motivo per cui chiude. Però quando uscirà Finding Nemo, per esempio, me lo potrò vedere in un cinema migliore. Magari in un malefico multisala.




Visto oggi
Nurse Betty (Betty Love), di Neil LaBute, 1999. Proseguiamo il tentativo di esaurire la cinematografia del regista americano con questo che, complice la presenza della Zellweger, è probabilmente il suo film più noto in Italia, dove è uscito dopo i fasti de Il diario di Bridget Jones. E' una commedia nera piuttosto divertente, con alcune scene davvero crude per il genere, in cui si fa una certa satira sull'universo televisivo e sui suoi spettatori. Diciamo che dal punto di vista satirico non graffia tantissimo; il film trova un suo senso e una sua godibilità nei dialoghi e nelle interpretazioni, soprattutto quelle della Zellweger e di Morgan Freeman, impegnato a lungo in un duetto/duello esilarante con Chris Rock. Un film piacevole per le serate estive, forse sotto le possibilità del regista.




martedì, luglio 29, 2003

Visto ieri
Possession, di Neil LaBute, 2002. Dal regista di "Nella società degli uomini" è difficile aspettarsi un film sentimentale, invece eccolo qui. Doppia storia d'amore, tra l'epoca vittoriana e oggi, ha dei dialoghi fortemente letterari ma indubbiamente belli; la regia è discreta e nella parte vittoriana non eccessivamente calligrafica. Anche se il "thriller" della storia moderna fa un po' sorridere, tuttavia è difficile non cadere nella rete di questo film romantico ma di gran classe, con ottime interpretazioni e la sua girandola di rivelazioni commoventi. Potabile anche per omaccioni con il pelo sullo stomaco come il sottoscritto. Non allego la locandina perché nessuna di quelle che ho trovato rende l'idea del film, che è tutt'altro che svenevole e parla di un amore che è fuoco e non miele.




Visto oggi
The dangerous lives of altar boys, di Peter Care, 2002. Film passato di sfuggita nelle sale italiane ma poi recuperato in un'ottima edizione in DVD, è un romanzo di formazione alla "L'attimo fuggente", senza professori liberali farlocchi e con Blake al posto di Whitman (be', io so da che parte stare tra i due). Molto migliore del modello, viene alleggerito da sequenze animate che rappresentano in un certo modo la visione dei fatti che hanno gli adolescenti protagonisti, realizzati dal grande Todd McFarlane. Un film piccolo, forse troppo infarcito di temi e motivi, ma ben giocato e soddisfacente. Devo dire che nonostante Maculay mi stia abbastanza antipatico, il fratello Kieran Culkin qui è notevole. La Foster, in un ruolo minore ma gustoso, compie meraviglie che nel doppiaggio scompaiono.





Povero Fincher
La notizia in sé contiene già i germi della delusione, ma mi chiedo: cosa ha fatto il povero Fincher per essere asciuttamente definito "il regista di Panic Room"? Tanto valeva definirlo "il regista di alcuni bei video di Madonna".



lunedì, luglio 28, 2003

Continuando a ravanare con Blogger
La nuova toolbar di Google con Blog this! incorporato è veramente sfiziosa (ed è un motivo per continuare a usare IE, accidenti). Eccola:





Ecco perché!
La nuova versione di Blogger ha attirato il plauso generale mentre io preferivo quella precedente. Il motivo è questo: siccome uso IE 5.0 il sistema non mi fa vedere l'interfaccia evoluta ma quella semplificata (che è molto peggiore della precedente). Ora che ho visto la nuova interfaccia, non volendo upgradare IE, ho un motivo ulteriore che mi spinge verso un uso più esteso di Mozilla.

Clicca qui per vedere l'interfaccia semplificata e qui per vedere quella estesa.



domenica, luglio 27, 2003





Ahi ahi ahi ahi, erre esse esse
Non so se qualcuno se ne è accorto, ma il feed rss di blogstreet per questo blog non sta funzionando correttamente. Appena ho tempo e voglia mi ci metto...



sabato, luglio 26, 2003


venerdì, luglio 25, 2003



Visto oggi
Trovo la nuova musica elettronica tedesca (Mouse on Mars, Lali Puna, Tarwater, etc) elegante ma un po' fredda. Di fatto non mi capita mai di ascoltarla, pur avendola a disposizione; ciò non toglie che se i Lali Puna fanno un concerto a sei chilometri da qui (Asciano, festa di Liberazione, ingresso gratuito) mi ci fiondo. Dal vivo, come era da aspettarsi, acquistano umanità e il loro minimalismo diventa più godibile. La presenza e la voce della cantante di origini coreane sono stranianti e funzionano bene. Il pubblico inaspettatamente gradisce molto. Si replica domani a Cesenatico.

P.S. A dir la verità da quando ho visto il concerto li ascolto in heavy rotation. Il primo album, Tridecoder, è meno freddo e più trascinante, anche se forse inferiore. Comunque, niente male davvero.




giovedì, luglio 24, 2003

It's evolution baby
L'animazione vincitrice al flash festival 2003 è davvero niente male.





Visto oggi
Charlie's angels: full throttle, di McG, 2003. Premesso che il primo film mi era piaciuto molto, nella suo essere totalmente decerebrato, nel suo ricorrere a fotografie e ritmi di montaggio diversi a seconda del "quadro", e che il link vi porta ad una recensione che mi ha convinto a vedere anche questo "Sempre più", sono piuttosto deluso. Alcune cose funzionano, ma sono la larga minoranza; le tre Angels convincono poco, e ci sono anche meno scene divertenti (a meno di voler ritenere tali i continui doppi sensi di cui sono infarciti i dialoghi e che voglio sperare essere migliori nella versione originale). L'impressione è che ci sia divertiti di meno a comporlo e che quindi sia anche meno divertente il risultato. Il citazionismo continuo e frastornante dopo un po' stanca; per di più molto spesso la parodia, la citazione, è molto al di sotto dell'originale e non ha alcuna forza se astratta dal modello. Persino i titoli di coda, che mostrano scene inedite e ciak sbagliati, sono un po' mosci. Funzionano abbastanza bene la Moore, alcune scene d'azione (le scene bullet time hanno l'ironia che manca colpevolmente al secondo Matrix), le musiche (anche se è sorprendente vedere che i Prodigy continuano ad essere utilizzati nelle colonne sonore), i titoli di testa.



mercoledì, luglio 23, 2003

Consigli per le serate estive
Ogni anno, da diversi anni, vado a Mercantia, il festival del teatro di strada che si tiene a fine luglio a Certaldo. E' sempre molto piacevole. La suggestione che ha la bellissima cittadina illuminata dalle fiaccole è un ingrediente importante, ma la cosa fondamentale sono gli spettacoli. Per circa tre ore in tutte le vie e piazze cittadine si succedono teatro e musica, burattini e saltimbanchi; il programma scritto dà solo una idea parziale di quello che succede davvero. Quel che succede davvero è che, mentre voi vi vedete uno spettacolo, ve ne state perdendo nove; e probabilmente tra i nove ce ne è qualcuno più bello di quel che state guardando. Come dei golosi sguinzagliati in una pasticceria per un tempo limitato, si assaggia un boccone di questo e di quello, sospettosi che il dolce veramente buono sia nascosto chissà dove. Il risultato finale è che difficilmente si vede uno spettacolo per intero, a meno di esserselo ripromesso. Nella serata odierna ho visto in rapida successione: degli artigiani che soffiavano e lavoravano il vetro; una danzatrice del ventre (Ivana Caffaratti, davvero molto brava, gli addominali sembravano avere vita propria); un funambolo; un angelo che infastidiva i passanti accompagnato da due musici; una schiera di demoni con tamburi e trampoli, fuochi d'artificio e botti; delle marionette russe; un concerto di musica yiddish; un concerto di musica irlandese; un duello tra due guerrieri in armatura medievale. Mi sono poi placato per un'ora vedendo uno spettacolo teatral-circense nel cortile di palazzo Pretorio (una volta entrati era difficile uscire, e tutto sommato era niente male), se non citiamo l'apparizione di un inquietante demone-angelo che si calava dalle mura della città con corna infocate e ali bianche e porpora, visibile anche dal cortile. Con tutto ciò ho visto un solo lavoro per intero, e me ne sono persi almeno altri venti. Nonostante la frenesia, il correre di qua e di là alla ricerca dello spettacolo perfetto, da Certaldo esco sempre completamente soddisfatto. Mercantia prosegue fino al 27.

Aggiornamenti: di Mercantia parla anche Mim*mina.


Un'immagine di Mercantia 2001




Granieri colpisce ancora
L'avete visto il nuovo Aggregator? No, dico, l'avete visto?



martedì, luglio 22, 2003

Cronache pisane: Rebeldia
A Pisa a lungo, per quasi dieci anni, c'è stato un centro sociale, un centro sociale storico. Si chiamava Macchia Nera, è chiuso dal 1997. Si è prima afflosciato sotto l'urto degli spacciatori che lo infestavano e poi è stato incendiato dolosamente, con chiusura annessa in quanto pericolante. Era un buon centro sociale, di quelli che piacciono a me, di quelli che entri dentro a torso nudo oppure in smoking e nessuno ti getta uno sguardo uno. Un posto dove nessuno ti considera, dove diventi invisibile, dove puoi farti i cazzi tuoi in libertà, e dove c'è della musica ed alcool a buon mercato (e magari qualche iniziativa culturale). Ci andavo spesso. C'è un altro centro sociale a Pisa, che si chiama Newroz, tutt'ora in attività. Non ci vado mai. Non mi piace la musica, non stravedo per la gente e non ho la sensazione di poter fare i cazzi miei. E qui veniamo al centro sociale che è stato sgomberato sabato dopo meno di due mesi di occupazione. Si chiamava Rebeldia (con tutto che sono anni che non ne posso più del filochapatismo, dei convegni sul Chiapas e del turismo politico in Messico); era in un locale molto grande di proprietà dell'Università con annesso "giardino" (asfaltato) ; non mi sembrava di potermi fare i cazzi miei liberamente; la musica praticamente non c'era; ma era un florilegio di attività culturali. Certo, è normale all'inizio, i centri sociali cominciano sempre così e poi finiscono per vendere solo birra e raccogliere fumatori di hashish. Però qui si parla di quasi un'attività al giorno, in una città che non ne è molto ricca. Tra le cose che mi sono piaciute, uno spettacolo di teatro danza che purtroppo non riesco a citare e lo spettacolo di Canio Loguercio, "Indifferentemente", presentato il giorno prima dello sgombero. Il fatidico sabato era in programma un concerto da me a lungo atteso, ovvero quello degli One Dimensional Man: lo sgombero l'ha fatto saltare (l'han fatto lo stesso, alla festa di Liberazione in un paese vicino, ma non son riuscito a trovare in tempo i mezzi per andarci ). Se non fosse stato sgomberato, col cavolo che avrei visto, lo stesso giorno, quel vecchietto di Lou Reed, che deve essere un tipo interessante per chiaccherarci ma che potrebbe anche piantarla di suonare. Avrei 20 euro in più e sarei un uomo più felice. Insomma, una prece, e un cordiale vaffanculo al senato accademico, che invece di moltiplicare le occasioni di vita culturale in città fa del suo meglio per reprimerle. Complimentoni.

P.S. Recuperato il titolo dello spettacolo di teatro danza visto al Rebeldia: trattavasi di "Invisibili attimi" di Andrea Omezzoli.




Visto oggi
Non c'è una band italiana che al momento mi interessi quanto i Giardini di Mirò, né tra le giovani promesse né tra i vecchi babbioni. Per questo mi sono precipitato a Firenze, dove con una piccola folla, di cui più di metà capitata lì per caso, li ho visti dal vivo (ingresso gratuito alla festa dell'Unità). Sono apparsi in formazione tipo, senza le aggiunte che pur mi aspettavo avendo letto dei resoconti: due chitarre, basso, batteria, tastiere e voce, per un totale di sei elementi, ognuno apparentemente dedito ad un tipo diverso di tossicodipendenza (a occhio direi hashish il cantante, cocaina il tastierista, alcool il batterista, non identificati gli altri). Hanno suonato molti pezzi dal nuovo album (forse tutti, non li ho contati) e alcuni dal precedente. Forse per motivi affettivi, ho preferito i pezzi strumentali (ne han fatti quattro se ho contato bene); quello che è il mio pezzo cantato preferito, Pet Life Saver, non mi ha dato le emozioni della versione da studio (Given Ground al contrario ha funzionato benissimo). Dei pezzi strumentali, e soprattutto delle esplosioni post-rock, invece, sono rimasto molto soddisfatto. Il pubblico non mi è sembrato particolarmente entusiasta, ma, come detto, probabilmente era per almeno la metà lì per caso. Un appunto: non basta essere la mia band italiana preferita e non far pagare il biglietto per iniziare il concerto con novanta minuti di ritardo senza che ne resti infastidito.




lunedì, luglio 21, 2003

Segnalazioni televisive
Stanotte per FuoriOrario su raitre, teoricamente alle 0:35, sarà trasmesso The Hole di Tsai Ming-liang, il mio film preferito del regista taiwanese. Partito come un'episodio di un'ora e poi pompato fino alla durata attuale di un'ora e mezza, è un racconto a fine quasi lieta tra Kafka e Antonioni, alleggerito da quattro bellissimi stacchetti musicali (che forniscono la mezz'ora aggiuntiva). Sempicemente da non perdere, e un'ottima introduzione al cinema di Tsai.




domenica, luglio 20, 2003

Visto oggi
Il concerto di Lou Reed a Pisa è stato un concerto come ce lo si aspetta da un senatore come lui. Brani nuovi mescolati a vecchi cavalli di battaglia, un po' ingessato sul palco ma accompagnato da qualche giovane di talento e con voglia di fare. Musica tranquilla, quasi sempre, tranne che nei bis; niente di memorabile se non uno straziato assolo di violoncello. Da ricordarmi e appuntarmi: non andare ai concerti di musicisti che hanno superato il salto dello squalo da più di un decennio. Non sono un nostalgico né un feticista (Lou Reed celo, Rolling Stones manca, Paul McCartney manca, Battiato celo, Bruce Springsteeen manca).



venerdì, luglio 18, 2003

Visto oggi
Autofocus, di Paul Schrader, 2002. E' un film che ho atteso invano nel mio piccolo borgo e ho dovuto invece recuperare in Dvd. L'attesa aumenta le aspettative, ma il film, pur essendo un buon film, non le ha soddisfatte. Non so, sono un po' stufo di storie private, soprattutto quando sono ancor più private per il fatto di parlare di personaggi reali. Grande soddisfazione: nel film si vede il sergente Schultz che alcuni giornalisti credono abbia ispirato Berlusconi nel dare del kapò a Martin Schultz. Vedi foto.




giovedì, luglio 17, 2003

Visto ieri
Il pianeta del tesoro, di Ron Clements e John Musker, 2002. Se prima di vedere il film avevo un'idea chiara dello stesso e delle produzioni natalizie Disney che cominciano a mostrare la corda in favore di quelle primaverili, dopo la visione mi chiedo invece perché sia stato un brutto flop. Il film è graficamente molto curato, con una commistione 2D-3D ottimamente realizzata; contiene una sola canzone, peraltro niente male (un'altra canzone è nei titoli di coda); è privo di storie d'amore e svenevolezze, a meno di voler prendere sul serio l'amore tra il Dottor Doppler e il Capitano Amelia, che invece è tutto giocato in chiave comica; è fedele al romanzo e avvincente come lo stesso; la doppiezza e fondamentale simpatia di quel farabutto di Silver è molto ben resa; i personaggi carini che nei film Disney servono ad accontentare i più piccoli si riducono ad uno, Morph , che è l'equivalente del pappagallo del Silver originale e che risulta molto divertente. Perché il pubblico non l'abbia premiato va al di là della mia comprensione. Io mi sono divertito molto.





E che bufala sia
Dopo Hunting for bambi, non posso esimermi dal postare questa (via forum di mangaitalia)



mercoledì, luglio 16, 2003

Hunting for Bambi
Ne parla anche Repubblica, ma laggiù il commento straripa sulla notizia, e, soprattutto, non ci sono i filmati. "E' una nuova forma di intrattenimento per adulti, e ci sono uomini che pagano migliaia di dollari per sparare a donne nude con proiettili a vernice". Il problema è che pare che i proiettili siano assai dolorosi. Sulle conseguenze psicologiche per i cacciatori, invece, mi permetto di non essere molto preoccupato.




Visto oggi
Darkness, di Jaume Balagueró, 2002. Certo il film non è granch'è, ma le stroncature subite mi sembrano eccessive. E' vero che è un ricettacolo di citazioni, scopiazzature e cliché da altri film (su tutti Shining), è vero che la recitazione è pessima, è vero che per gran parte del film è noia, ma alcune scene sono girate in modo quantomeno interessante (la riedizione delle gemelline di Shining per esempio), e il finale ultrarzigogolato mi ha sorpreso con un paio di colpi di scena davvero inaspettati. Non consigliabile, ma nemmeno disprezzabile. Vero è che la nouvelle vague horror spagnola è deludente: di registi interessanti pare esserci il solo Amenábar, mentre Balagueró e Fresnadillo mi sembrano un po' dei bluff.



domenica, luglio 13, 2003

E' la blogosfera, baby
Scopro sul blog Buroggu questo post in cui il mistero della provenienza di questo filmato viene svelata, viene fatta la storia della trasmissione da cui è stato tratto, e si dà il link ad una pagina piena di filmati quasi altrettanto meravigliosi.



sabato, luglio 12, 2003

Segnalazioni televisive
Domani sera per Fuori Orario (raitre, attorno alle 1.00) andrà in onda Yi yi, di Edward Yang. Un'ulteriore conferma della vitalità del cinema taiwanese, e un film molto bello, che fu distribuito malamente alla sua uscita cinematografica italiana (ricordo che dovetti aspettare quasi sei mesi perchè passasse a Pisa). Valeva l'attesa. Premio per la miglior regia a Cannes 2000.




venerdì, luglio 11, 2003

Consigli per gli acquisti
La Play Press distribuisce in edicola il film Brother di Takeshi Kitano alla modica cifra di otto euro e novanta. Ho a lungo titubato dal prenderlo perchè non era chiaro se ci fosse o no la versione originale (in inglese e giapponese). Alla fine mi sono gettato nell'abisso e c'è. Probabilmente il peggior film di Kitano, ma pur sempre un film di Kitano.





Miike mon amour
Sentieri Selvaggi dedica un articolo agli ultimi film di Takashi Miike (la maggior parte dei quali invisibili anche per me).




Visto ieri
Jeepers Creepers, di Victor Salva, 2001. Quando uscì l'anno scorso fui incuriosito da questo horror che raccoglieva contemporaneamente stroncature impietose e buone recensioni. Lo volevo vedere anche perché Coppola (produttore) lo aveva definito "A dark work of art". Poi per un motivo o per l'altro non ci sono andato,ma grazie ai dvd non è mai troppo tardi. Scopro così che avevano ragione i detrattori, che l'inizio del film (tra Duel e la Casa) non è male ma che poi il film si sfilaccia fino a diventare decisamente brutto, a volte così grottesco da far immaginare un intento comico (che ahimé non c'è). Succede.




Ping pong bullet time
Questa è la cosa più divertente che abbia visto negli ultimi mesi (istruzioni: cliccare col tasto destro del mouse e selezionare "Salva oggetto con nome") (grazie a Gya per la segnalazione).



mercoledì, luglio 09, 2003

Visto ieri
The soul of a man (L'anima di un uomo), di Wim Wenders, 2003. Wenders è un regista frollato da ormai almeno 10 anni, nonostante in gioventù abbia fatto dei film eccellenti. Però resta un gran fotografo e lo mostra soprattutto nei documentari e nella ripresa dei musicisti. Questo film è un documentario con molti musicisti in azione. Enough said.




Sono un elitario di merda
Si, d'accordo, sono arrivato tardi al concerto dei Radiohead. Ho avuto però l'impressione che almeno tre quarti degli spettatori non vedessero un accipicchia di quello che accadeva sul palco. Piazzale Michelangelo, a Firenze, non è piano ma è bombato. I Radiohead, nonostante il Tirreno dicesse che avevano dovuto rinunciare per motivi tecnici, hanno montato il palco contro il paesaggio di Firenze. Suggestiva come idea. Peccato che il palco, con il soliti orribili tralicci, occulti completamente il panorama agli spettatori, e peccato anche che in questo modo il palco non si veda per niente se non nel raggio delle prime dieci file, mentre gli altri non possano far altro che cogliere un barlume di visione, una smorfia di Yorke stando ritti sulla punta dei piedi. In queste condizioni climatiche avverse sono inevitabili due cose: la prima è che non sia soddisfatto del concerto, che non mi è neanche costato poco; la seconda è che mi chieda da dove venga quella gente che con le loro teste mi impedisce di vedere il palcoscenico. La musica dei Radiohead non è facile, non è allegra, non è orecchiabile. Cosa ci fanno tutte queste persone? Al concerto dei Sigur Rós c'era molto meno popolo, si è stati molto meglio, il concerto mi è piaciuto di più. I Radiohead non sono granché più facili, commerciali o accessibili dei Sigur Rós. Secondo me la maggior parte della gente è qui per un equivoco. Morale della favola: se dovete andare stasera (il 9) al concerto a Firenze, fatevi un esame di coscienza e chiedetevi perchè non eravate a Prato due settimane fa. Dopodiché rinunciate e andate a farvi un aperitivo come al solito al bar all'angolo a dire che Berlusconi ha fatto bene a cantargliele chiare a quell'imbecille di tedesco. Oppure, se avete dei motivi per vedere il concerto, presentatevi MOLTO presto per poter stare nelle prime file.


I Radiohead come NON si sono visti stasera a Piazzale Michelangelo



martedì, luglio 08, 2003

Cuore Matto
Michael Moore sul manifesto si mostra offeso dal fatto che Bush non abbia inventato prove fasulle di armi di distruzione di massa irachene: Il suo plateale rifiuto di accompagnare gli annunci fraudolenti con qualche falsa prova, procedura alla quale siamo abituati, è uno schiaffo in faccia a noi americani. E' come se lei dicesse: «Questi sono così maledettamente apatici e pigri che non abbiamo bisogno di esibire nessuna arma per sostenere le nostre affermazioni»




Coniglio cattivo
Un blog da non perdere (segue esempio) (scoperto via FFWD)




lunedì, luglio 07, 2003

Visto ieri
28 giorni dopo, di Danny Boyle, 2003. Un film sull'apocalisse molto ben fotografato e con delle idee di regia nemmeno da buttare, ma fondamentalmente un'occasione sprecata. Incrocio vago tra "Zombi" e "Occhi bianchi sul pianeta terra", si disperde presto dall'evocativo inizio in un'avventurucola da quattro soldi, ben girata ma poco interessante, che ricorda più "Resident Evil" che gli illustri modelli. Il lieto fine rovina il poco che restava da rovinare dal lato narrativo. Comunque, agli occhi non dispiace.





Link al feed RSS cambiato
Dopo aver verificato (via Mim*mina) che i feed di blogstreet funzionano meglio di quelli di RSSfy, decido di servirmi dei primi. Il vecchio link ovviamente continua a funzionare, quello nuovo è .




Visto l'altroieri
Ken Park, di Larry Clark, 2002. Il film scandalo di Venezia 2002 non è poi così scandaloso; come al solito la critica esagera. Certo ci sono molte scene esplicite, ma sono trattate con un certo candore dello sguardo, e non è niente per cui valga la pena di ergersi a paladini della morale. Il film non è però straordinario; i cosidetti mali della provincia sono stati trattati meglio da molti altri film (penso soprattutto a Canicola, ai film di Hanecke, ma anche tra gli americani ad Happiness e persino ad American beauty). Qui il tentativo di disanima è un po' superficiale, per quanto non fasullo; spesso i personaggi si rinchiudono in stereotipi, e la narrazione va nella direzione di una denuncia piuttosto facile. Non è un film pessimista, perché per quanto a fatica si arriva ad una specie di lieto fine utopistico, in cui si dimostra che i giovani, tolti dalla famiglia, dalla religione e dalle regole di convivenza borghese, sanno ancora essere felici. E' forse questo a farmi sembrare tutto sommato moscio il finale del film. Comunque, si può vedere.





Un sabato aretino
Della giornata di ieri mi piacerebbe parlare in dettaglio, se non fosse che non ne ho le forze. Mi limito dunque a dire che Arto Lindsay è stato deludente rispetto ai concerti che avevo visto qualche anno fa: va però detto che si trova molto a più agio con pubblici ristretti che con masse oceaniche, e che comunque è stato interessante. I Calexico li conoscevo poco e male, e dopo il concerto di ieri non credo che approfondirò oltre. Due le belle sorprese: innanzitutto gli One Dimensional Man, gruppo italiano che ha suonato nel pomeriggio lontano dal Main Stage, che ho trovato notevole e dalle sonorità dirompenti e che mi riprometto di vedere nuovamente dal vivo; secondariamente i Manitoba, gruppo canadese che definirei jazz-elettronico-psichedelico con tendenze post-rock, se queste definizioni avessero un senso, che mi hanno ristorato dopo una (desolante) esibizione degli argentini Decadentes con la loro doppia batteria, chitarra e macchine. Per non saper né leggere né scrivere, mi sono già procurato un loro album e non me ne sono pentito affatto. Per la notte, l'atteso Dj Krush non si è presentato (o me lo sono perso), ma stazionando nella Room B mi sono comunque divertito assai fino all'alba e oltre.
(P.S. Della giornata di ieri parla anche Elis.)




sabato, luglio 05, 2003

Speriamo che non piova
Oggi questo blog non sarà aggiornato causa Arezzo Wave.




venerdì, luglio 04, 2003

Delusione
A me Ferrara piace, già lo dissi. Mattia Feltri lo trovo molto divertente. Il Foglio è un bel giornale, con alcuni collaboratori davvero notevoli. Però i loro commenti del post-Strasburgo li trovo tra i meno convincenti che quel giornale abbia mai pubblicato. (alcuni link sono stati prelevati da Camillo)




Robotica e Giappone
Atsuo Takanishi intervistato sul Manifesto, parla di robotica, etica e immaginario nipponico.




Nanni Moretti Watching
Leggendo il blog di Michele: che fare se si incontra, per caso, Nanni Moretti? Folgorante la storia (vera) di eMMe, presente nei commenti:

semaforo rosso.
nanni moretti che fa brum brum sul vespone.
eMMe che fa brum brum sulla mota.
eMMe si gira verso moretti.
dopo un po' moretti si gira.
eMMe: "il mondo puzza."
moretti non fa una piega.
eMMe si rimette a guardare fisso davanti.
moretti dopo un paio di secondi si fissa pure lui.
semaforo verde.


Non abito a Roma, ma sarebbe divertente organizzare un Nanni Moretti Watching attraverso i blog. Ci si mette d'accordo su cosa dirgli in caso lo si veda, e statisticamente qualcuno lo beccherà. Si potrebbe dirgli tutti la stessa cosa (per esempio "Il mondo puzza"), oppure inventarsi una cosa a puntate e farla sentire al Moretti un po' per volta. Mmm, ripensandoci, forse è una stronzata. Intanto, se capita a me, gli dico "Il mondo puzza. Due". E sono a posto.




Nonsologaffes
Da oggi la legge rende più facile il licenziamento (per inidoneità) legato alla religione, alle convinzioni personali, all'handicap, all'età o all'orientamento sessuale di una persona. Non so voi, ma io di questo governo comincio ad averne veramente le palle piene. (via Tom)




Segnalazioni televisive
Ne parlavamo nei commenti della segnalazione de I ribelli del dio neon... e stasera per Fuoriorario a ora imprecisata verrà trasmesso Vive l'amour, Leone d'oro a Venezia nel 1994. Sicuramente uno dei film migliori di Tsai Ming-liang secondo tutti i partecipanti al dibattito (be', eravamo solo due, ma la nostra opinione è assai fondata). Per me se la gioca ad armi pari con The Hole, e il finale è grande cinema (o grande anticinema). Assolutamente consigliato.




giovedì, luglio 03, 2003

Consigli per gli acquisti
E' in edicola con DVDWorld di questo mese il Dvd di Cyclo, film vietnamita del 1995, vincitore del Leone d'oro al Festival di Venezia, che la fascetta assicura essere in versione integrale, mai vista in Italia. Presente l'audio vietnamita in dolby surround.





Chi siamo noi, i figli della serva?
Berlusconi si scusa con Gerhard Schroeder. Ieri si era scusato con il popolo tedesco. E con noi, quando si scusa?



mercoledì, luglio 02, 2003

Parla per te
Dopo le frescacce dette al Parlamento Europeo (Signor Schultz, in Italia c'è un produttore che sta preparando un film sui campi di concentramento nazisti, la proporrò per il ruolo di kapò), Berlusconi fa parziale retromarcia e peggiora la situazione: In Italia girano da anni storielle sull'olocausto perché gli italiani sanno ridere anche di una tragedia come quella. E' vero che Benigni l'ha fatto, ma ci tengo a precisare che alcuni italiani invece non ci ridono proprio e prendono la cosa piuttosto sul serio. Io tra quelli. Le parole di Berlusconi, una volta tanto, mi offendono seriamente.



martedì, luglio 01, 2003