Il weblog di Gokachu


sabato, dicembre 30, 2006
Addio imperatore
Moretti forse non sarà il direttore del TFF, ma Mikado adesso è di DeAgostini. Un 2006 lungo.




giovedì, dicembre 28, 2006
Forza Rondolino
Mettere Nanni Moretti alla direzione del Torino Film Festival con l'idea che punterà "sul nuovo cinema" è come mettere il sale nel caffé con l'idea che contribuirà ad addolcirlo. Ce lo meritiamo, Alberto Sordi, ce lo meritiamo.





domenica, dicembre 24, 2006
Babbo Natale e Satana sono la stessa persona
L'anno scorso quest'appuntamento era saltato, ma quest'anno nonostante la scarsa vena ci siamo. Come in molti anni precedenti. Oscuri auguri.




lunedì, dicembre 18, 2006
Breaking News
Nell'intera provincia di Crotone (179 mila abitanti) c'è un solo cinema. Ero curioso se programmasse Olè, Natale a New York o Anplagghed, invece dà Il prescelto.



domenica, dicembre 10, 2006
Lars Von Trier: Genio o pagliaccio?
Il dibattito su Von Trier accende la comunità cinefila da anni, e quest'ultima uscita del nostro non farà che radicalizzare le posizioni. Io sono sul lato genio, e son qui a spiegarvi perché quest'idea del quiz a premi durante il film non sia affatto una pagliacciata ma sia invece interessante.

Una delle possibili tecniche che viene usata nella recitazione è quella dell'"oggetto nascosto". Prima della rappresentazione si nasconde un oggetto sul pascoscenico; gli attori durante lo spettacolo lo devono trovare. Questo permette agli attori di spostare il fuoco dell'attenzione cosciente dalle battute e dai movimenti che devono effettuare sul palco, e di realizzare quindi una maggiore automatizzazione, uno shift verso il controllo inconscio di tonalità e gesti. Si ottiene paradossalmente una maggiore naturalezza e "verità" della recitazione: paradossalmente, perché mentre l'attore dice morire, dormire, forse sognare in realtà sta pensando a dove diavolo possa essere nascosto l'oggetto, e magari lancia delle sbirciatine qui e lì.

Von Trier propone una cosa del genere allo spettatore. Il film si dipana sullo schermo mentre l'attenzione cosciente dello spettatore viene deviata sulla ricerca degli oggetti sbagliati. E' un meccanismo simile a quello della trance ipnotica: concentrando il fuoco dell'attenzione su un punto preciso, si fa sì che le parole dell'ipnotista trovino accesso alla mente inconscia superando gli sbarramenti presenti in condizioni normali.

Insomma dopo la brechtiana sequenza di film iniziata con Dogville, in cui si tolgono gli elementi di distrazione dallo svoglimento della vicenda presentando una scena che è decisamente appropriato definire nuda, qui siamo all'esperimento opposto: distrarre il più possibile lo spettatore, ipnotizzarlo come, con tecniche diverse, già succedeva in Europa.

Mi viene in mente un non incoraggiante precedente: Giochi nell'acqua di Peter Greenaway, in cui i numeri da 1 a 100 passavano sullo schermo nascosti nella scenografia, e lo spettatore era naturalmente inclinato a distrarsi per cercarle. Quello è un film che rappresenta abbastanza esemplarmente cosa non mi piace nel cinema (il freddo intellettualismo, l'inemozione); vedremo cosa riesce a cavare dallo stesso principio il regista danese. Io sono fiducioso.




martedì, novembre 21, 2006


domenica, novembre 19, 2006
Pino Insegno insegna
Mentre in molti ci preoccupiamo parecchio per il doppiaggio che Borat subirà, ci si consola pensando che anche in Cina succede qualcosa del genere.

You watch the sky here
It is some colors
The appearance that perhaps the pig flies
As you wake up
Touch one's own scar on one's body
That kind of feeling
How do you describe



venerdì, novembre 17, 2006


mercoledì, novembre 15, 2006
Concerti che vi siete persi
Interrompiamo il silenzio stampa sulla musica per segnalare che in giro per l'Italia c'è Carla Bozulich, che ha dato vita ieri ad uno dei concerti più intensi che abbia visto nel 2006. Anzi al più intenso.

Attenzione, reportages di altre date non sono altrettanto entusiasti. Per ascoltare di che cosa si tratta, sul suo sito potete ascoltare per intiero l'ultimo album, Evangelista.

Introduce un gruppo post-rock che reputavo abbastanza trascurabile ma che dal vivo risulta davvero divertente, gli Hrsta. Buon ascolto.





martedì, novembre 14, 2006
L'angolo del cuore tenero
Vi voglio bene. A tutti quanti.




sabato, novembre 11, 2006
Ich bin ein european
Dopo tanto buio nelle sale, in pochi giorni due film che non mi han fatto rimpiangere il costo del biglietto. Il secondo è questo Azur e Asmar, ultimo prodotto dell'animazione francese che negli ultimi anni ci sta dando diverse soddisfazioni (Kirikù e la strega Karabà, Appuntamento a Belleville).
Diciamo subito che non si tratta di un film perfetto, di quelli che danno soddisfazione piena e fan gridare al capolavoro. Le cause sono principalmente tre: l'animazione computerizzata 3D a basso budget qui utilizzata è senz'altro meno elegante del semplice 2D di Kirikù o delle abbacinanti ombre cinesi di Principi e principesse; la sceneggiatura è così inattaccabilmente buona, corretta, votata ai principi di tolleranza tra religioni e popoli da farci desiderare uno sberleffo, una caduta di gusto, una scoreggia e un vaffanculo; infine i dieci minuti finali non sono all'altezza del film. Ma.

Ma se i personaggi si muovono con il loro goffo 3D da 3 soldi, i fondali e gli abiti sono ancora più belli di quelli delle opere precedenti di Ocelot; di uno splendore meraviglioso, di una totale gioia visiva. Orgasmici.
Ma se il finale tira im maniera eccessiva tutte le fila della trama e la mena un po' per le lunghe, la storia in sé, che è una classica fiaba/racconto di formazione, è bella e robusta. Appassionante.
Ma se l'ecumenismo e la tolleranza sono eccessivi, o beh, non dimentichiamo che è un lavoro per bambini che da grandi saranno sottoposti alla lettura dei testi della ultima Fallaci e che tutti i giorni nelle scuole vivono il problema della convivenza in modi ben meno idilliaci. Perdonabile.





giovedì, novembre 09, 2006


mercoledì, novembre 08, 2006


Esma vs Babel
Cos'è meglio, il cinema autoriale, femminile, intimista, premiato a Berlino della bosniaca Jasmila Zbanic o il cinema pretenzioso, distrutto da ogni critica avveduta del messicano venduto agli americani Alejandro González Iñárritu? Senza dubbio il secondo.

Ho una insana passione per il cinema jugoslavo o ex tale, e quindi non posso che avere simpatia per la Zbanic e Il segreto di Esma – Grbavica; e non è un brutto film. Però se lo togliamo dal contesto di Sarajevo e lo immaginiamo, identico, girato da un'italiana, perde quasi tutto il suo fascino. Dialoghi persistenti e lunghi, personaggi secondari tagliati decisamente con l'accetta e stereotipati, un unico nodo drammatico che impiega tutto il film a svolgersi ed esplode solo alla fine, donandoci l'unica vera emozione del film. Cinema piccolo e davvero minore, quasi televisivo; e che lascia poco, se non l'indistinta percezione di un dramma femminile nei Balcani. Ho la sensazione che l'Orso d'Oro sia stato assegnato a questo film per motivi di simpatia extracinematografica: simpatia per la giovane nazione, simpatia per le registe donne, simpatia per il cinema dell'est, simpatia per Sarajevo. Tutte simpatie che ho anch'io, ma che non reputo sufficienti a sconfiggere in una competizione film di registi come Chabrol e Altman (che peraltro non ho visto, vado sulla fiducia).

Babel invece, con la sua dimensione ampiamente epica, di emozione ne produce a fiotti. Iñárritu è accusato da critica e blogger di essere artificioso, di lavorare solo sul pano dello stile con grande insincerità, di essere un freddo manipolatore insomma. Più o meno le accuse che vengono fatte ad un regista completamente diverso, Lars Von Trier. A me piaccono, e molto, l'uno e l'altro. Sarà pur vero che l'appuntamento col destino fissato dall'esplosione di un colpo di fucile in Marocco non è che un artificio drammaturgico privo di vera profondità e meccanicamente concepito per unire quattro cortometraggi; ma come storcere il naso di fronte ad un autore che con due battute e un'inquadratura è in grado di farci conoscere i personaggi, di farci partecipare alle loro sorti, di farci emozionare a quel che a loro succede? Il merito è sia della grandissima abilità stilistica del nostro dietro alla macchina da presa - che gli viene rinfacciata quasi fosse un difetto, compiaciuta la definiscono - sia della meravigliosa direzione degli attori (o se vogliamo della bravura degli attori), che dona una profondità immediatamente riconoscibile ai personaggi. Ciò che la Zbanic impiega 90 minuti e molte linee di dialogo ad ottenere, Iñárritu e il suo cast lo ottengono in pochi istanti.

Scaglio così il mio cuore oltre l'ostacolo e dichiaro: da molto, troppo tempo non uscivo da un cinema pensando che fosse valsa la pena entrarci. Con Babel mi è successo.

Tenetevi il vostro cinema piccolo, intimista, dialogato, ricco di messaggi importanti per la pace nel mondo, e lasciatemi il cinema drogato, ambizioso, artificioso, pretenzioso, che non mi fa sbadigliare mentre sono in sala o rimpiangere di non star facendo altro, che parla a me e non ai grandi della terra.





giovedì, novembre 02, 2006
Presto nelle migliori edicole
A partire da sabato prossimo comincia la nuova serie di fumetti in edicola con Repubblica. Si parte con Maus, che è assolutamente un capolavoro, anzi un'opera imprescindibile, una delle cose migliori che sia mai stata scritta sulla Shoah e che con Repubblica era già uscita - ma se ben ricordo c'era solo la prima parte -, per proseguire con una serie di ottimi lavori che saccheggiano il prezioso catalogo Coconino. Tra questi balza subito agli occhi Blankets di Thompson, per il quale io ho pagato VENTINOVE EURO e che voi vi potrete portare a casa per due spiccioli.
Fortunelli.


Ecco il piano dell'opera:
04/11/06 - Maus - Art Spiegelman
11/11/06 - Blankets - Thompson
18/11/06 - Città di vetro - Auster - Mazzucchelli _ Karasik
25/11/06 - 5 è Il numero perfetto - Igort
02/12/06 - Palestina - Joe Sacco
09/12/06 - Baci dalla provincia - Gipi
16/12/06 - Fuochi e altre storie - Mattotti
23/12/06 - L'autoroute du soleil - Baru
30/12/06 - Una Trilogia inglese - Floc'h - Rivière
06/01/07 - David Boring e altre storie - Clowes




domenica, ottobre 29, 2006


giovedì, ottobre 19, 2006


venerdì, ottobre 13, 2006
Recensioni svogliate
I più arguti tra voi avranno intuito che in questo periodo guardo poco cinema e quando lo guardo non ne parlo. Ma poiché nell'ultima settimana - complice l'autunno avanzante e le recensioni entusiaste - ho visto ben tre film, son riuscito a mettere insieme abbastanza forza di volontà e tempo da scrivere questo stitico post in cui li recensisco brevemente tutti e tre. Tre delusioni, ça va sans dire.

Nuovomondo è il nuovo film di Crialese. Crialese condivide con altri due o tre registi italiani il dubbio onore di suscitare la mia curiosità e di andare oltre alla mia xenofilia cinematografica. Date le premesse questo nuovo lavoro è ampiamente deludente: è farraginoso per tutto l'inizio, acquista qualche vita solo all'apparizione dell'inglesina misteriosa, ma si mantiene entro i confini di un realismo magico di seconda mano. Bellino, ma via, avrei potuto starmene anche a casa e sarebbe stato uguale.

Miami Vice è il nuovo turbinoso action di Michael Mann. Ben girato, niente da dire, anche se la granulosità delle scene notturne non è compensata a sufficienza dal vantaggio dell'uso della macchina digitale (come invece accadeva in Collateral). Però la sceneggiatura è insufficiente: personaggi troppo tamarri e piatti per potercisi identificare degnamente (e non è che sia così schizzinoso, con Fast and Furious ci sono riuscito benissimo), una storia quadrangolare d'amore piuttosto insipida, e poi via, ma veramente qualcuno si è preoccupato per le sorti della bella fidanzata di Rico? Belle immagini e sequenze che rotolano sullo schermo nella più assoluta indifferenza emotiva.

Ad est di Bucarest è una commedia agrodolce che deriva la maggior parte del suo fascino dal fatto di essere un film rumeno. E chi mai ha visto un film rumeno? Ma a parte questo, si ridacchia, ci si disperacchia, ci si appassionicchia, tutto ampiamente smaller than life. Probabilmente il migliore dei tre; ma me lo sono già bell'e dimenticato, e, per dire, l'ho visto solo ieri.







mercoledì, ottobre 11, 2006
Segnalazioni televisive con un certo anticipo
Per festeggiare la proiezione dell'ultimo film del maestro Tsukamoto al RomaFilmFest i tipi di Fuoriorario ci fan felici programmando domenica prossima in prima TV Bullet Ballet (a seguire si rivede con piacere Pistol Opera di Seijun Suzuki). Inoltre venerdì maratona con i suoi tre film più estremi - e quindi nella mia prospettiva malata migliori: la pietra miliare Tetsuo, il suo seguito Tetsuo 2 e l'incredibile Tokyo Fist. Da non perdere.




lunedì, ottobre 09, 2006
Le coincidenze non esistono
"For 30 years, Mamoru Oshii has wanted to explore the theme of dolls. When he was a student, Oshii fell in love with photographs of a ball-jointed doll by Polish-born surrealist artist Hans Bellmer (1902-1975). “Each body part of Bellmer’s ball-jointed doll is crafted so beautifully, you never get bored looking at it,” Oshii remarks."


Bellmer-Oshii-Bellmer



venerdì, ottobre 06, 2006
Padri ritrovati

Sir Jacob Epstein - Torso in Metal from `The Rock Drill' (~1913)



giovedì, ottobre 05, 2006


mercoledì, ottobre 04, 2006


martedì, settembre 26, 2006
Postilla
All'interno della ricca selezione della MTV anime week, che ieri ha presentato il film di Takahata, segnaliamo la presenza dei primi episodi di due serie importanti come Boogiepop Phantom e di Serial Experiment Lain e di due film: Manie Manie e Spriggan.




lunedì, settembre 25, 2006
Tonight on TV
Isao Takahata è il genio sfigato dello studio Ghibli. E' l'unico creatore di anime che io conosca a puntare direttamente al teatro psicologico, è indubbiamente un artista eccelso, e ha passato la vita all'ombra del molto più famoso e molto più prolifico Hayao Miyazaki. Eppure non ne è tanto lontano in quanto a grandezza.

In Italia è quasi del tutto inedito. Gira soltanto il suo film più famoso, Una tomba per le lucciole, mentre nessuno si sogna di distribuire gli altri suoi gioiellini. Be' accontentiamoci, stasera MTV lo passa in TV. E' la cosa più vicina al neorealismo che l'nimazione nipponica abbia mai prodotto. E se non piangete, di che pianger solete?

(Segnalato da Frankie666)




venerdì, settembre 15, 2006
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
URGENTE - APPELLO DI SOSTEGNO SOSTA PALMIZI - RAFFAELLA GIORDANO E GIORGIO ROSSI

Cari amici, vi chiediamo, se lo ritenete opportuno, di sottoscrivere urgentemente il nostro appello al Ministro Rutelli.

I tagli della commissione hanno determinato una gravissima situazione che rischia di provocare l'interruzione del nostro lavoro. Le adesioni si stanno moltiplicando. Grazie di divulgare questa mail più che potete!


Inserite i vostri dati e, se avete piacere, un commento di sostegno, cliccando sul link a fondo pagina. Una volta inseriti i dati cliccate su Preview your signature per avere la schermata della vostra firma e di seguito su Approve your signature per approvarla.
E' semplice, solo un minuto del vostro tempo per noi è davvero importante!!

Grazie.



Raffaella, Giorgio e tutto lo staff di sosta palmizi



Firma la petizione





giovedì, settembre 14, 2006
Segnalazioni per pisani e dintorni
Amo il teatro per l'infanzia, ho visto sicuramente più bei spettacoli per bambini di quanti non ne abbia visti per adulti, amo i pupazzi e i burattini, i pupi (soprattutto i pupi!) e le marionette, le ombre cinesi e i costumi creativi. Questo preambolo per dire che a fine settembre a Cascina si svolge una selezione di spettacoli per bambini, durante la quale verranno in rapida successione messi in scena 22 frammenti di 20 minuti di 22 diverse compagnie. Tutto gratis.

Io in quel periodo non ci sono, andateci voi e fatemi sapere.



martedì, settembre 12, 2006
Segnalazioni stracche
Nella ridente cittadina di Pisa si svolge come ogni anno Cinescienza, organizzata e finanziata dall'Enel.

Tra le cose interessanti: la proiezione pomeridiana dei documentari del DOC Fest, l'anteprima di The Grizzly Man (giovedì), e per i micragnosi che lo vogliono vedere gratis, Superman Returns (domenica). Per la gente hardcore: sabato dopo il King Kong originale e il sopravvalutatissimo remake di Jackson ci sarà King Kong contro Godzilla. Da vedere con i popcorn, la birra e gli occhialini 3d, anche se è in b&n.




giovedì, settembre 07, 2006
Inediti cinefili: Perhaps Love
Doppia puntata, siamo generosi. Date le premesse (cinque HKFA vinti l'anno scorso) il film è piuttosto deludente. Una colonna sonora mai davvero trascinante puntella una storia d'amore movie-movie che non decolla tra numeri musicali sempre leggermente eccessivi. Poco possono fare la bella regia di Peter Chan, la splendente fotografia di Cristopher Doyle e Peter Pau e le altrimenti entusiasmanti interpretazioni di Takeshi Kaneshiro e Zou Xhun; il film si incastra nel meccanismo della doppia rappresentazione, beato della "trovata" e incapace di suscitare emozioni tranne che in pochissimi punti. E da un musical, qui, le emozioni si pretendono.




Inediti cinefili: Pulgasari
La storia di Pulgasari è senza dubbio più interessante del film stesso. La leggete sul link lassù. Parliamo però del film: nonostante i mezzi (più che altro umani, migliaia di persone usate come comparse) sembra di stare di fronte a uno di quei Godzilla a basso budget tipo Godzilla contro Mechagodzilla, con gli attori che recitano male e la storia che si dipana prevedibilissima di fronte a noi. Per di più il "messaggio" è banalotto e ben poco comunista, a meno di trovare improbabili interpretazioni di Pulgasari come la borghesia che aiuta il proletariato contro la nobiltà ma poi deva scomparire per rendere l'uomo veramente libero.

Insomma, non valeva mica la pena di rapire il regista per una cosa così, su.


Per procurarselo





Segnalazioni televisive
Visto che il concorso veneziano ha risvegliato attenzioni e chissà anche curiosità verso Kurosawa quello vivo, un po' di segnalazioni:

1) Venerdì esce il remake, annunciato come bruttissimo, di una delle opere maggiori del nostro eroe, Kairo. Il remake si chiama Pulse.

2) Sempre questo venerdì su Raitre va in onda uno dei film più belli e più anomali del nostro paladino, Bright Future.

3) Venerdì 15 sempre del nostro va in onda sempre su Raitre Barren Illusions. L'ho già visto e non me lo ricordo per niente, segno che è o brutto o insignificante. Per completisti.





venerdì, settembre 01, 2006
Fuochi fatui d'artificio
Tornano i Virginiana Miller; sul sito una succulenta anticipazione.



giovedì, agosto 31, 2006


lunedì, agosto 28, 2006
Inediti cinefili: Lonesome Jim
Steve Buscemi è un tipo che ci piace molto, ma qui incespica pesantemente dandoci preoccupazioni. Il soggetto non è affatto male (chissà cosa sarebbe uscito dallo stesso soggetto se a metterlo in scena fosse stato Vincent Gallo) e tratta temi che mi sono decisamente congeniali: la disperazione, il malessere esistenziale, il lento trascorrere inutile dell'esistenza. Però è evidente che l'approccio di Buscemi è del tutto posticcio, insincero, fasullo come una banconota da tre dollari raffigurante il presidente Duffy Duck. Che a Buscemi la disperazione non sia passata nemmeno accanto è evidente da tutto l'impianto di sceneggiatura, dalla scelta di attori privi completamente del fisico dei loro ruoli, dal finale "lieto" preso paro paro da The bodyguard, o da Il laureato, o da decine di film consimili senza neanche la consolazione di una canzone di Simon&Garfunkel o di Whitney Houston. Insomma un film ambizioso che cade molto al di sotto del suo orizzonte, un tentativo stilisticamente goffo di fare "cinema indipendente", una gran perdita di tempo.


Trailer - Per procurarselo



giovedì, agosto 24, 2006
America oggi: Cars
L'altalena delle aspettative (bassissime dopo aver visto il trailer, un anno fa; altissime dopo aver letto le prime recensioni di chi ha visto l'anteprima) si conclude con un mediocre pareggio alla visione. Il film è meglio di come si poteva temere ma peggio di come si doveva sperare. Il problema principale è la sceneggiatura, che è rivolta soprattutto ad un pubblico di bambini bisognoso di valori in un mondo sempre più alla deriva e di madri a cui non dispiace mai vedere una storia d'amore; le gag divertenti, che pure ci sono e in abbondanza, fungono soltanto da riempitivo.

I motivi per andarlo a vedere ci sono comunque: eccellenza tecnica, sceneggiatura che pur spesso "telefonata" fa lo stesso e ottimamente il suo lavoro; personaggi ben disegnati e molti momenti di puro divertimento. E' pur sempre un film Pixar. E poi c'è il corto d'apertura, che è un divertissement innocuo ma di grande classe.

Però è il peggior film Pixar che ricordi, peggio persino del pluricelebrato Nemo che a noi qui non è molto piaciuto più o meno per le stesse ragioni: moralismo d'accatto e familismo di ritorno là, inutile vagheggiamento di una perduta età dell'oro, condanna della modernità e celebrazione della provincia americana qua. In entrambi i casi didascalismo imbarazzante; nel caso di Cars si soffre anche la mancanza della malvagità comica tipica della Pixar, che in Nemo ancora aveva un piccolo spazio nella memorabile figura della nipote del dentista.

Insomma un film da cui si esce tutti più buoni, e questo lo possiamo concedere solo a Frank Capra.

Due parole infine sul doppiaggio: non è affatto il disastro che ci si potrebbe aspettare, funziona bene, TRANNE che nelle voci dei commentatori sportivi: ineducate, insignificanti, fuori luogo. Buuu.





domenica, agosto 13, 2006


Questo è un blog rancoroso
Dice D'Alema: "Ma poi vorrei dire chiaramente questo: tre anni e mezzo fa, con l'invasione dell'Iraq, veniva decretata la fine dell'Onu e l'inizio del luminoso periodo in cui le grandi potenze liberali, sotto la guida degli Usa, avrebbero messo ordine nel mondo, senza più bisogno delle istituzioni internazionali (così scrisse Richard Perle)."

Forse l'intelligente ma smemorato Ministro degli Esteri non ricorda che la fine dell'ONU e l'inizio del luminoso periodo in cui le grandi potenze liberali, sotto l'insegna della NATO, avrebbero messo ordine nel mondo anche al di là del rispetto dei confini nazionali e delle istituzioni e del diritto internazionale data in effetti a sette anni fa.




sabato, agosto 12, 2006


venerdì, agosto 11, 2006
Consigli per Bin - 1
Visto che purtroppo non sono un terrorista islamista e quindi non mi posso dedicare con profitto all'arte dell'uccidere e poi andare in paradiso, lancio qualche idea per chi terrorista islamista lo è e non sa bene come mandare avanti la baracca, accontentandosi di stanchi, ripetitivi e noiosi attentati ai mezzi di trasporto.

Disclaimer: si scherza eh!

Cavalcavia islamista
Costo: basso.
Difficoltà: bassa.
Livello di paranoia indotto nella popolazione: medio.


Assoldare qualche imbecille che lanci sassi dal cavalcavia, esattamente come faceva già prima, ma dotarlo di particolari sassi a mezzaluna, molto fichi, con scritto Insciallah sopra. In cambio di questa piccola variazione, che sicuramente divertirà l'imbecille, comprargli qualche stecca di Marlboro.



giovedì, agosto 10, 2006
Questo è un blog di geopolitica
Siccome il terrorismo internazionale non agisce al livello della realtà ma al livello della mente - non è la distruzione di due grattacieli nel centro di New York a produrre la recessione economica, ma la preoccupazione, la rabbia, i moti di orgoglio, le guerre preventive, la sfiducia nel futuro che tale distruzione produce - si può dire che un attentato fallito, organizzato alla cazzo di cane e sbaragliato in quattro e quattr'otto dalle forze dell'ordine possa avere quasi lo stesso effetto di un attentato riuscito, purché si proponga degli obbiettivi magniloquenti e ambiziosi (chessò, nove voli da far saltare contemporaneamente oppure la distruzione contemporanea con mortai appostati a finestre urbane della Basilica di San Pietro a Roma, di Saint Paul a Londra e di Notre Dame a Parigi). E costa molto, molto di meno.





domenica, agosto 06, 2006


sabato, agosto 05, 2006
Mezza estate
Dunque, trenta giorni ha novembre con april giugno e settembre.

Dal 21 giugno al 21 settembre ci sono 30+31+31 giorni.

92/2 = 46

Dal 21 giugno al 21 luglio fan 30, dal 21 luglio al 31 luglio son altri dieci, dall'1 agosto al 6 agosto sono i sei restanti.




venerdì, agosto 04, 2006
Inediti cinefili: The Call of Cthulhu
Si può ai giorni nostri girare un flm con le tecniche e gli stilemi tipici dell'espressionismo non solo tedesco degli anni '20 e '30? Si, si può, in parte per risparmiare soldi e in parte perché fa fico. L'han fatto i tipi della Lovecraft Historical Society per mettere in scena uno dei racconti più celebri dello scrittore di Providence, The Call of Cthulhu; il risultato è un mediometraggio divertente che ha generato grandissimo entusiasmo tra i fan del nostro. Entusiasmo giustificato solo nell'ottica del fan, ché a giudicare il film con freddezza si trovano diversi difetti: la colonna sonora piena di tensione che dopo cinque minuti ha già snervato definitivamente; l'irrappresentabilità visiva dei Grandi Antichi risolta con dei meccanismi passo uno alla King Kong che fan certo tenerezza ma non evocano l'Orrore Cosmico come dovrebbero; la pesantezza della derivazione letteraria, perseguita con una fedeltà perfino controproducente.

Insomma, più una curiosità che altro; difficile però dopo la visione non aver voglia di prendere una telecamerina digitale e girare la nostra versione de Il gabinetto del dottor Caligari. Speriamo di vedere qualche altro film neo-espressionista.


Per procurarselo - Trailer



mercoledì, agosto 02, 2006


martedì, agosto 01, 2006
Live@Kataweb
Siccome stasera vado a vedere Enzo Gragnaniello ho cercato un po' in rete e ho scoperto questa cornucopia di ottimi concerti unplugged brevi (una ventina di minuti ciascuno) prodotta da Kataweb. Oltra a Gragnaniello, che m'è venuta molta voglia di vedere, Cocorosie, Antony and the Johnsons, Bugo, Givanni Allevi... E bravo portale.



sabato, luglio 29, 2006
Prendiamo spunto dall'attualità per alte riflessioni filosofiche
Realta? Fantasia?



martedì, luglio 25, 2006
Estemporanea musicale
Yeah Yeah Yeahs + Spike Jonze



lunedì, luglio 24, 2006
Dj set che vi siete persi
Dj Andy Smith è uno sbruffone troppo hop e troppo pop, ma soprattutto troppo poco trip per i miei gusti. Ci si diverte ma a fatica.




Concerti che vi siete persi
Concerto spettrale per la Ghost Music dei Piano Magic. Pubblicizzato malissimo, il concerto è andato quasi deserto, con un centinaio di spettatori trovatisi per la maggioranza lì per caso, tutti pigrissimi e fiaccati dall'estate, tutti seduti lontanissimi dal palco nella suggeastiva cornice della Fortezza Vecchia di Livorno. "We can't see anyone, so maybe there's noone out there", dicono i Piano Magic, che non si lasciano assolutamente fermare dalla solitudine e danno corpo ad un concerto notevole, molto più rock del disco, che trova i suoi momenti più alti quando alla voce arriva Angéle David-Guillou. In finale qualche coraggioso si avvicina al palco e insistendo un po' si riesce anche ad ottenere un bis.

La scaletta come trafugata:

Nostalgist
No Closure
Dark Ages
Cities x Factories
St Marie
Jackwifed
Dark Tire Year
Love x Music
Great Escaps
Silence
-----------
Comets
Incurable
Last Engineer





venerdì, luglio 21, 2006
Concerti che vi siete persi
Nel 1997 a Pisa per Metarock ci fu un fenomenale concerto in cui nella stessa sera si esibirono Massive Attack e Lamb. Me lo persi. Se i Lamb poi li ho visti più volte (il loro concerto sempre a Pisa del '98 è uno dei concerti più belli della mia vita), per i Massive Attack m'era rimasto un nodo di rimpianto mai sopito.
L'ho sciolto. Il concerto dei Massive Attack di ieri a Lucca in realtà non è stato così memorabile: troppo importante il sound system per produrre, dal vivo, qualcosa di drammaticamente diverso dalle (bellissime) versioni del disco. E poi è stato corto: un'ora di concerto e mezz'ora di bis. Luci quasi sempre in controluce, con effetti ipnotici da parte di un enorme teoria di luci intermittenti colorate posto dietro il gruppo. Però c'ero, e non ho più rimpianti.


Altri squarci: 1, 2



Estemporanea musicale
In attesa di dare cinque stelline al loro ultimo disco e di motivare un poco, guardatevi questo.




mercoledì, luglio 19, 2006
Grave imbarazzo per pisani, livornesi e dintorni
Sabato 22 in Fortezza Vecchia a Livorno ci sono i Piano Magic in un concerto gratuito.

D'altra parte più o meno contemporanemanete a Ospedaletto c'è il DJ storico dei Portishead, Andy Smith, in un rovente DJ set. Che fare? Graditi consigli.



martedì, luglio 18, 2006
Concerti che vi siete persi nell'ultima settimana
Roger Waters: nessun concerto può mai valere 46 euro. Segnarselo e ricordare. Detto questo, il Waters ci dà dentro con generosità spaziando in tutta la sua produzione e regalando anche un paio di brividi. Il meglio che ci si possa aspettare da una "vecchia cariatide".
La Pelle: divertenti. Musicisti figaccioni e cantante ciccione.
Entourage: divertenti ma non come i La Pelle.
Settlefish: già visti, continuano a non convincermi.
Luca Nesti: se ne può fare a meno.
Amari: la musica nons arebbe neanche malaccio, ma i due tipi credono di essere molto spiritosi e ahimé non lo sono affatto. Insopportabili.
Marco Parente: il disco l'avevo e l'ho ascoltato pochetto, però dal vivo merita.
Zenzile Sound System: bel sound ballabile.
Cocorosie: già viste, e meritano. Bianca si deve essere lasciata con Devendra perché sul palco si è quasi accoppiata con il tizio che fa suoni con la bocca.
Carl Craig: il live è stato dimenticabile. Tutt'altro discorso per il dj set notturno.
Laurent Garnier: purtroppo funestato da problemi tecnici che l'han fatto durare circa la metà del previsto, è stato comunque il miglior concerto di elettrojazz che ho sentito dai tempi di Saint Germain. Anche migliore di quello.
Cesare Basile: bello.
Thrang: interessanti.
I Pennelli di Vermeer: questi francamente me li ricordo poco.
Marco Fabi: perdibile.
Tinturia: completamente fuori target mio, si contraddistinguono per un'ottima presenza scenica e per i divertenti intermezzi. Tipo Bandabardò ma meno rompipalle.
Ardecore: li ho apprezzati moltissimo su disco, ma il live è trascurabile.
Casa del vento: mah.
zZz: una versione danzereccia dei Doors. Si può vivere senza.
N'Guyen Le: tecnicamente niente da dire, però che palle questi chitarristi alla Hendrix.
Bandabardò: insopportabili. Grandissimo successo di pubblico.
Marlene Kuntz: meno insopportbili di come me li ricordassi, ma anche qui si vive meglio senza.
Skin: le canzoni di lei solista non sono granché, però rimane un animale da palcoscenico incontenibile e devastante. Il live merita eccome. Se poi intona un pezzo degli Skunk Ananasie...
The Mallard: boh.
Guignol: non malaccio.
Marco Bellotti: un omino buffo che canta canzoni buffe e non ha idea di come si stia in scena. Tutto sommato si può vedere.
Julie's Haircut: visti per la seconda volta in poco tempo, confermo: ottimi.
Marta sui tubi: anche loro li avevo già visti, e alla seconda ci si rompe un po' i coglioni di virtuosisimi vocali e di testi che (dal vivo) non si riescono a capire.
Akli D: un Manu Chao dei poveri. A me già l'originale non piace.
Greg Dulli and the Twilight Singers: un bel rock piacevole e non troppo originale.
Soil & Pimp Sessions: una specie di turboswing con mascheroni da gang losangelina (loro sono giapponesi). Bravissimi ma non funzionano.
Tormento: hip hop italiano come ce lo si può anche perdere.
Amir: per quanto a me il rap non piaccia, questo Amir invece mi ha convinto. Belle musiche, testi di un certo impegno, presenza sul palco non troppo cafona, insomma, se mi piacesse il rap probabilmente mi piacerebbe Amir.
Coolio: mister supercafone in persona; tutto sommato ci si diverte, e Gangsta's Paradise è sempre un bel pezzo.
Jahcoozi: questo sarebbe un dj set ma siccome si presentano con chiatarra basso batteria e cantante li metto tra i concerti. Divertentissimi, la cantante è sensualissima, una delle cose più belle di tutta la settimana. Per nottate sudate.


Bianca Casady



giovedì, luglio 13, 2006
Rivelazioni
Nei quarti di finale del Roland Garros 2005 tra Maria Sharapova e Justine Henin, il pubblico di tifosi belgi cantava PO POPOPO POPO PO.

Le prove.



martedì, luglio 11, 2006
Is there anybody out there?
Nei dieci giorni in cui questo blog è diventato inopinatamente un blog di tennis (30 giugno - 9 luglio), le statistiche degli accessi sono state assolutamente sovrapponibili con quelle consuete. Il pubbligo pagante non ha fatto una piega. Se esiste.




lunedì, luglio 10, 2006


Non studio non lavoro non guardo la TV
Dopo giorni di arrovellamenti ho finalmente capito che il motivetto PO POPOPOPOPO PO che tutti i tifosi dell'Italia han cantato a squarciagola sotto la mia finestra per una settimana non è altro che il giro ritmico di Seven Nation Army dei White Stripes. Che canticchiato come fosse una melodia, magari utilizzando come testo "Eh francese bastardo", fa schifo forte. Qualcuno sa come diavolo una cosa del genere sia diventata l'inno non ufficiale dell'Italia del 2006?



domenica, luglio 09, 2006
Questo è un blog di tennis - 10 e ultima
Chi avesse puntato una consistente cifra (3 euro) sulla vittoria della Mauresmo, guardando il primo set avrebbe potuto pensare di aver sventatamente gettato i suoi soldi. Invece la tennista francese dal corpo da uomo e il cuore da mammoletta è risorta nel secondo set, trasformando ogni turno di battuta della Henin in una drammatica battaglia. Riuscendo a causa della compattezza della belga a strappare un unico break, si portava al terzo set dove tornava il muro di gomma del terzo set con la Sharapova e approfittando di un evidente calo di concentrazione della Henin finiva soprendentemente vittoriosa. Un match molto spettacolare ed emozionante.

Chi avesse puntato una consistente cifra (3 euro) sulla vittoria per 3-0 di Federer su Nadal, guardando il primo set avrebbe potuto pensare di avere la vittoria in cassaforte. Lo svizzero infatti umiliava lo spagnolo con un sonoro 6-0. Ma nel secondo set Nadal strappava un break a Federer e lo difendeva fin quasi alla fine, controbreakato quando batteva per il set sul 5-4. Al tie break pagava il calo di concentrazione e perdeva. Ma nel terzo set la battaglia infuriava senza che nessuno dei due riuscisse ad andare in vantaggio, e al nuovo tie break questa volta vinceva Nadal, facendo perdere allo scommettitore la sua preziosa fortuna. A questo punto il quarto set sarebbe diventato di ben poco interesse per il nostro scommettitore; se comunque l'avesse guardavo avrebbe visto Federer riuscire a strappare due break all'avversario e chiudere placidamente a 6-3. Molto meno spettacolare della finale femminile, ma tennis di classe da entrambe le parti.




sabato, luglio 08, 2006
Questo è un blog di tennis - 9
Chi avesse visto la totale, assoluta e prevedibile dominazione di Federer nella semifinale contro Bjorkmann avrebbe potuto perdere ogni speranza di vedere qualcosa di emozionante nella finale del torneo maschile più già vinto prima di iniziare del mondo tanto è evidente che Federer è di un'altra classe, di un'altra federazione, che è qui solo epr dimostrare come si gioca al tennis nel suo pianeta; se non che la convincente prestazione di Nadal nell'altra semifinale ha acceso una qualche speranza. Non tanto che ci sia vera lotta, ma che Nadal possa magari fare un paio di break e magari vincere un set (il 3-0 di Federer paga ben 2.10: per i quotisti è probabile che Nadal ne vinca almeno uno), insomma che per almeno un'oretta ci sia una parvenza di partita. Vedremo.

Nadal ha un gioco potente ed elegante; dovrebbe però tagliarsi i capelli, mettere una maglietta con delle mezze maniche, togliere la fascia o almeno metterla sotto i capelli come fa Federer. Finché sarà così tamarro mi sarà difficile tifarlo. L'apparenza conta.