Il weblog di Gokachu |
domenica, agosto 31, 2003
Piove fuoco, moriremo come topi Il caldo sembra aver mollato un po' la sua morsa, almeno da queste parti, ma in caso torni saremo più preparati con questo dizionarietto di frasi fatte provenienti da tutto il mondo. (via J-walk) sabato, agosto 30, 2003
venerdì, agosto 29, 2003
Una storia Il blog dello scrittore Giulio Mozzi è molto bello, ed è una delle mie letture quotidiane. Di solito ci sono dei racconti in cui lui riceve telefonate, oppure origlia conversazioni in treno, o ancora parla con un suo amico pittore. Questo racconto però è del genere che mi piace davvero, di quelli che ti stringono in una tenaglia e alla fine ti lasciano attonito. giovedì, agosto 28, 2003
Segnalazioni televisive Col solito largo anticipo, vi segnalo che sabato 6 settembre su Raitre per Fuoriorario andranno in onda il primo film di Takeshi Kitano, Violent Cop, che è uno dei suoi film migliori, e Il fiume di Tsai Ming-liang. Ci sarebbe anche un film di Ruiz con la Huppert (Figlio di due madri), ma non avendolo visto sarà meglio sentire cosa ne pensa Simone. P.S. Su indicazione di IlDeserto, segnalo anche che domani notte (1.45) su Canale 5 è in programma Non uno di meno di Zhang Yimou, e il sei settembre (sempre sabato, in sovrapposizione con il film di Ruiz) verrà trasmesso Brother di Takeshi Kitano su Retequattro. Inoltre, nei commenti a questo post c'è l'opinione di Simone su Figlio di due madri. Fantasmi giapponesi coi capelli scuri che gli coprono il volto Negli ultimi giorni, preso dalla frenesia dell'appena uscito Ju-On the Grudge 2, mi sono guardato i primi due film, quelli televisivi, del 2000. Ho scoperto diverse cose: 1-Ju-On the Grudge è il remake del primo film. Certo, è enormente variato. Però questo fa dell'annunciato film prodotto da Raimi il remake di un remake. Sempre con lo stesso regista. Buffo, no? 2-La povertà dei mezzi non diminuisce l'effetto. Del resto quando te la giochi su silenzi, volti che appaiono riflessi, miagolii eccetera non è troppo difficile. Però, insomma, il Ju-On televisivo vale quello cinematografico. Averle noi, trasmissioni televisive così. 3-Ju-On 2 (video) contiene all'inizio una quarantina di minuti di Ju-On 1. Irritante, la cosa mi ha impedito di godermi i quaranta minuti inediti. 4-Sta serie di Ju-On un pochetto mi inquieta. Quando poi mi metto alla scrivania, ho la fastidiosa sensazione di essere solo e di non vedere cosa c'è dietro le mie spalle. Non mi terrorizzo, ma un po' mi suggestiono. Bell'effetto: di solito gli horror, anche se mi piacciono, non mi spaventano per niente. mercoledì, agosto 27, 2003
Chiamatelo Jena Dal Manifesto di oggi: "Nel suo prossimo libro, l'on. Fassino affronta il periodo della solidarietà nazionale, la moderazione salariale, la svolta dell'Eur. La cosiddetta politica dei sacrifici, che alcuni percepirono «come ingiusti e disequi». Pare che l'aggettivo disequo non si trovi nella nostra lingua, tuttavia va apprezzata la creatività fassiniana nel coniare un termine così denso di significati. Disequo non suona male, è gentile, non colpisce come iniquo, non fa parte del vocabolario cui siamo avvezzi. E' una parola moderna ma moderata, riformista, che ben s'adatta a una sinistra di governo che forse (forse?) ha fatto cose inique e altre ne farà. Ma se le chiama diseque forse non ce ne accorgiamo. Forse." Mosse disperate Quella di mettere Christina Ricci nel cast del suo ultimo film sembra un'esca fatta apposta per me, che dei film di Woody Allen mi sono un po' rotto e non ne vedo dal 1996. Be', ha funzionato, questo me lo andrò a vedere. martedì, agosto 26, 2003
Venezia o cara Parte domani la mostra del cinema di Venezia, che quest'anno ha un programma che decisamente surclassa quello di Cannes. Tra i film in concorso ho delle aspettative verso questi: -21 Grams. L'ultimo film di Alejandro González Iñárritu segna il suo atterraggio sul suolo americano. Speriamo bene. -Baramnan gajok. Non ho visto nulla di Im Sang-soo ma è coreano, e mi fido della nazionalità. -Zatoichi. Kitano che si dà al film epico sui samurai è un po' un'incognita, ma non me lo perderei per niente al mondo (e i trailer lasciano ben sperare). Con l'icona di Zatoichi Kitano aveva già giocato in chiave comica in Getting Any?, quando il protagonista entra nel set dell'ennesimo film sul samurai cieco con effetti devastanti. -Bu San. Tsai Ming-liang non delude mai, fosse per me gli darei (già) il leone d'oro alla carriera. -Il Miracolo. Nonostante la blogosfera sia stata mobilitata da Labranca contro i film di Winspeare, a me piacciono. Può darsi che dipingano un mondo fittizio che non ha alcun appiglio con la realtà del Salento, e diano fiato a una tradizione fasulla, ma francamente me ne infischio. Tra i film fuori concorso: -The Dreamers. Bertolucci è uno di quei registi che non danno molta sicurezza, e passano dal film così così al film ottimo con grande naturalezza. Speriamo bene. -Intolerable cruelty. Qui sulla qualità del film dubbi non ce ne dovrebbero essere. Da parte mia, mi auguro che sia uno dei film sanguigni dei Coen, e non uno di quelli astratti. Ma sono gusti personali. -Coffee and Cigarettes. Si lo so, c'è Benigni. Si lo so. Ma a me, che ci posso fare, Jarmusch piace. E poi Benigni diretto da altri, su, ha sempre fatto bene. No? -Once upon a time in Mexico. Robert Rodriguez si prende una pausa dai film per bambini (che non amo) e i film per adolescenti (che invece gli vengono molto bene) e torna, speriamo, ai vecchi splendori, con Banderas ancora una volta nel ruolo del Mariachi. -Matchstick Men. Scommettere che un film di Scott sia bello è come scommettere sul Milan che vince la Champions League. Può succedere, ma è sempre una sorpresa. -From Mali to Mississippi. E' dal 1995 che Scorsese non fa un film alla sua altezza, e probabilmente neanche questo lo sarà. Ma tant'è. Della sezione Controcorrente mi limito a segnalare il ritorno di Sofia Coppola, dopo quattro anni dall'ottimo Il giardino delle Vergini Suicide. Aggiornamento: il film di Jarmusch è una raccolta di corti editi; l'episodio con Benigni è del 1986, l'ho già visto ed è niente male. It Takes A Tough Man To Make A Tender Gokachu Un generatore automatico di slogan pubblicitari. (via J-walk) lunedì, agosto 25, 2003
Eccheppalle, ancora Carmen Consoli? Mi accorgo che a Pisa è partita la festa dell'Unità da tre giorni e che mi sono perso l'unica serata che valeva la pena (forse), quella dei gruppi rock italiani di etichette indipendenti. Per il resto il programma dei concerti è il solito fritto misto di roba che non mi interessa (Le vibrazioni, Sud Sound System), reggae-ska e Carmen Consoli. Ma tutti gli anni Carmen Consoli? Una Cristina Donà tanto per cambiare no? Ju-on the grudge 2 Ricordate Ju-on the grudge, terzo di una serie di horror giapponesi? Be' è uscito il due, cioè il quarto della serie, insomma, ci siamo capiti. (Qui il trailer nella versione ben definita. Per darci un'occhiata poco impegnativa, cliccare qui) domenica, agosto 24, 2003
Fischi di distruzione di massa Berlusconi rinuncia alla Carmen per il bene dell'umanità. Il disastro evitato grazie al Viminale e ai servizi segreti. Intanto nell'inferno di Verona un reporter eccellente. sabato, agosto 23, 2003
Questo robottino mi fa impazzire Non so se l'avete visto muoversi, ma Asimo alla cena di gala in Repubblica Ceca dava decisamente l'impressione che ci fosse un nano nascosto dentro. Pare abbia parlato in ceco rallegrandosi di essere nel paese da cui proviene la parola "robot". Io gli avrei fatto dire "Mo-ri-re-te tut-ti". Sarebbe stato più divertente. venerdì, agosto 22, 2003
Visto oggi Cabin fever, di Eli Roth, 2003. Gli horror d'estate abbondano nelle nostre sale, e questo era in anteprima a Pisa (esce in tutto il mondo il 12 settembre). Una gran bella sorpresa. Parte piano, con la solita storia dei ragazzi che affittano uno chalet isolato per farci sesso e altro; per dirla tutta all'inizio sembra di assistere al solito schemino. Presto però ci si accorge che così non è, e che il regista ha dei piani ben diversi da quelli che ci si potrebbe attendere. Girato con un senso del ritmo notevole, con molte affinità con il primo Evil Dead raimiano e con il cinema di David Lynch (il fatto che le musiche siano scritte anche da Badalamenti aiuta a ricreare certe atmosfere), ricco di momenti di straordinaria assurdità, mai però giocata sul comico puro, è un viaggio sulle montagne russe dell'orrore che lascia senza fiato, contenti, e con un finale come meglio non si poteva costruire. Unica pecca, alcuni momenti di ammiccante citazionismo verso il genere. Cinema d'intrattenimento a basso budget e di gran classe, da non perdere. giovedì, agosto 21, 2003
Visto ultimamente Secretary, di Steven Shainberg, 2002. Non lasciatevi ingannare dalla innocua locandina ufficiale, che lascia immaginare si tratti di una commedia romantica tradizionale, con cuoricini che volano e tenerezza abbondante, magari giusto un po' scollacciata. Di commedia romatica senza dubbio si tratta, ma virata pesantemente al nero; si racconta infatti dell'amore che sboccia tra una segretaria masochista e tendente all'automutilazione e un avvocato sadico. La tenerezza c'è, ma è tenuta strettamente sotto controllo, e traspare più che essere manifesta. In alcuni momenti il film riesce ad essere decisamente erotico. Davvero niente male, da apprezzare per la regia disinvolta e capace e l'ottimo lavoro degli attori . Il finale, più che un ritorno alla normalità, propone una trasgressiva normalità dell'eccentrico. E se ne parla ancora Tutte le volte che esce un film di Tinto Brass si dicono le stesse cose. Che lui è l'unico a mostrare il sesso in modo giocoso e vitale (secondo me i suoi film sono invece terribilmente funerei), quale sia la differenza tra pornografia ed erotismo, che le élite culturali (averle, le élite, averle!) e i festival che non capiscono il suo cinema, quanto siano belle le sue attrici (in questo effettivamente è bravo). Manca solo il solito riferimento al culo. Yawn. mercoledì, agosto 20, 2003
Intervista Intervista congiunta agli Yuppie Flu e ai Giardini di Mirò dopo il Neapolis Rock Festival (via Storie) martedì, agosto 19, 2003
Il ritorno di Terminator A me l'articolo di Kissinger su La Stampa, a proposito della Nord Corea, è sembrato lucido e illuminante. Giusto un po' dal punto di vista americano, ma con larghezza di vedute e la capacità di scendere in profondità e di pensare al lungo periodo. Insomma, la visione di un politico come ormai ne scarseggiano (non che di lui in particolare si senta poi tanto la mancanza). Lettura consigliata, online solo una piccola parte dell'articolo; immagino il resto sia nella sezione a pagamento. P.S. Il link diretto all'articolo è saltato. Però usando la funzione di ricerca ho trovato tutte e due le parti dell'articolo. Cliccare sugli articoli "LA FINE DEL BLUFF COREANO" e "KISSINGER Corea del Nord, il bluff è finito" nella lista riportata. Novità II Negli ultimi giorni c'è stato poco movimento su questo blog (anche) a causa del mio arruolamento in una sezione collaterale di cinemavvenire.it, Le Cinecittà Invisibili, dedicata al cinema invisibile, cioè irreperibile in Italia. Come sanno gli avventori, la tematica mi è congeniale e ho un blog dedicato a quel tema. Per farla breve, è online il mio primo pezzo, su Visitor Q, di cui si era parlato anche qui diverso tempo fa. Novità I Vista l'incidenza che stan prendendo i commenti OT e le mail personali, per parlare di ciò per cui non ci sono post adatti, altresì vista la morte ormai definitiva di audiblog, decido hic et nunc di aprire un forum apposito che è accessibile dalla barrà là in alto, tra Mail e Archivio. Per il momento potete farci quel che volete, vedremo in futuro se sarà il caso di moderarlo; consiglierei di evitare (anche se non vieto per ora) post del tipo vieni a casa che è pronto pranzo. Su, c'è l'email per quel tipo di comunicazione. Vediamo cosa ne viene fuori, se non ci posta nessuno fa niente. C'è un fastidioso lampeggiante banner in fondo alla pagina; chi usa mozilla o firebird sa come fare per farlo fuori. Chi non li usa potrebbe riflettere sui buoni motivi che avrebbe per usarlo. Io uso firebird 0.6 da un po' di tempo e mi trovo molto bene (prima o poi ne parlerò). Ah, conseguenza immediata e diretta della creazione del forum è che l'attività di moderazione nei commenti sarà più rigida (fa un po' ridere a dirlo, visto che finora non ce ne è stata alcuna). Adesso c'è uno spazio per gli OT, usiamolo. sabato, agosto 16, 2003
E' il momento di Kakà Milan: finiti i problemi per Kakà, finalmente è fatta. (Scusate, non ho resistito, mi scappava) giovedì, agosto 14, 2003
Visto ieri The hours, di Stephen Daldry, 2002. Non voglio dilungarmi su questo film che è troppo recente per essere riscoperto e troppo vecchio per essere una novità. Vi dirò che mi è piaciuto, che affida gran parte delle sue sorti alla colonna sonora (quindi se non vi piace Philip Glass siete esclusi), e che tra le tre megastar che il film presenta ho preferito di gran lunga Julianne Moore, anche se il trucco che la invecchia nel finale è un po' ridicolo. Mi sono lasciato andare volentieri alla piena sentimentale e cupa di questo film, e alla fine mi sono anche un po' commosso. Che il caldo mi sia rammollendo? Ultima notazione: il momento più emozionante del film è un gioco di montaggio: stacco occhi dell'uccellino morto-occhi di Nicole Kidman che guarda l'uccellino-occhi di Julianne Moore sdraiata sul letto. mercoledì, agosto 13, 2003
Fantascienza e realtà Accanto a Crompton si era automaticamente sollevato un grande palcoscenico, su cui si pigiavano tutti gli umaniformi che avevano recitato negli episodi della serata. Alle loro spalle c'erano due orchestre sinfoniche. Mentre Crompton guardava, tutti quegli esseri si strapparono di dosso gli abiti e si ammucchiarono, sempre più vicini, contorcendosi, scivolando sopra, sotto, intorno agli altri in un'imprevedibile e incredibile confusione di braccia, toraci, sensori, ali, chitoni, artigli, tentacoli, arti, spalle, teste, ovopositori, esoscheletri, pistilli, rotule, mandibole, stami, proboscidi, pinne, e via dicendo. Nonostante le posizioni contorte e innaturali, gli umaniformi riuscivano a cantare, squittire, fischiare, vibrare, ciangottare eccetera la seguente canzone: Gente e gnoli e cernierati, Barbizani e trelizondi con le pinne bruni e biondi ma nel sesso accumunati! Che l'amor ci unisce tutti anche i grun bestiali e brutti! Un grun bestiale e brutto comparve in cima al tremolante mucchio di carne, squame, piume eccetera. E sorrideva! Era la prima volta che un grun sorrideva nei Giardini di Rui! Un grun informe in carne ed ossa che sorrideva... Il pubblico, sentimentale nell'intimo, applaudì freneticamente. Le trombe squillarono, e i tamburi cominciarono a rullare. Il pubblico guardava sbavando il mucchio di carne, squame, piume eccetera che si gonfiava e si allungava, che grugniva e gemeva, che faceva sforzi e si dava da fare.... (...) Poi la grande ammucchiata di umaniformi interpenetrantesi e intermescolantisi raggiunse simultaneamente un enorme orgasmo verdastro di secrezioni violentemente espulse. Il pubblico se lo bevve, letteralmente, ma Crompton, disgustato, stava già avviandosi all'uscita. Non vedeva l'ora di arrivare all'albergo a risolvere le sue parole crociate. (Robert Sheckley - Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton) Quante calorie saranno 160 libbre * 4000 piedi? Cerca su Google e lo saprai. Più banalmente si può sapere quanto fa 350+12*17. Che Google sia anche una calcolatrice l'ho scoperto grazie all'immarcescibile J-walk. martedì, agosto 12, 2003
lunedì, agosto 11, 2003
Il Giappone che avanza L'influenza culturale giapponese allarga le sue spire in occidente. Ora e' la volta delle enjokosai. Splinder popupparo? Non so, forse la cosa è risaputa e sono l'ultimo ad accorgemene, ma mi pare che da qualche giorno quando entro in alcuni blog di splinder mi si apre un pop-up (se sto usando IE) piuttosto fastidioso che reclamizza suonerie per cellulari. Questo. Solo a volte però. Nessuno ha notato niente di simile? Sono io che ho uno spyware? Mah. Io sono centrista, e tu? Rispondi a dieci semplici domande e scopri di che tendenza politica sei. Io, per la cronaca, sono risultato un left-liberal. (Scoperto tra gli archivi dell'ineffabile J-walk) domenica, agosto 10, 2003
Mai più senza E adesso aspettiamo le action figures di Alì il Chimico e della Dottoressa Germe per fare delle belle battaglie in vasca da bagno. Mi sono montato la testa e mi metto a fare il talent scout senza averne i numeri. Però ci tenevo a farvi sapere che a me questo blog neonato piace molto. venerdì, agosto 08, 2003
Visto ieri Cidade de Deus (City of God), di Fernando Meirelles, 2002. Ai distributori italiani la lingua portoghese non deve piacere molto, tanto che in Italia il film è uscito con il titolo inglese (e fin qui, chi se ne frega, è il cosidetto titolo internazionale), e tanto che hanno omesso di inserire l'audio originale nel DVD, accontentandosi della versione doppiata. Ora, a parte la confusione che si crea tra City of God e City of ghosts, tutto posso accettare da un DVD tranne questo. Ma veniamo al film. Storia di gangster in una favela brasiliana, racconto corale, ha i suoi pro e i suoi contro. Dalla parte dei contro: non è nemmeno lontanamente paragonabile a Amores perros o a Goodfellas, come qualcuno si è spinto a dire; la regia e la fotografia sono in evidente debito verso diversi registi di tutto il mondo (qualcuno ha detto Soderbergh?); filmicamente sa di già visto. I pro: la storia è intrigante, i personaggi hanno una loro forza, si lascia seguire piacevolmente, alcuni momenti sono davvero ben costruiti (per esempio l'iniziale scena della gallina che guarda cpm terrore la sua compagna che viene macellata e poi fugge generando scompiglio e cambiando la vita della città), la regia pur non essendo particolarmente originale è fluida ed efficace. Insomma, se non lo si guarda con le aspettative alle stelle, come se fosse il nuovo film di Iñarritu, o peggio ancora come se fosse un film da dibattito sulla situazione delle favele brasiliane, dà le sue soddisfazioni. Niente di straordinario, non gridiamo al nuovo maestro proveniente dal terzo mondo. Però si può vedere, e raggiunge ampiamente la sufficienza. Padre Pio On Un nuovo comodissimo servizio di Tim ci permette di ricevere sul nostro cellulare a meno di 16 centesimi l'uno i pensieri di Padre Pio, sia a richiesta, solo quando ci servono, sia in automatico, uno ogni mattina. (via Labranca) Perché infrange Mi piace violare il copyright quotidianamente, di solito in piccolo. Faccio una copia di un CD degli Oingo Boingo per un amico, fotocopio un saggio interessante da un antologia, o magari scarico un episodio di Six Feet Under da un network di file-sharing. A volte faccio cose più grosse, come quando ho comprato un mucchio di software craccato da un tizio che si trovava (letteralmente) in un vicolo buio, o quando ho comprato un DVD piratato per le strade di New York (si, si vedeva di merda). (post copiato spudoratamente da J-walk. Si vabbè, però l'ho tradotto.) giovedì, agosto 07, 2003
Segnalazioni televisive Due date da segnarsi sull'agenda, scrivere su un post-it, tatuare sul braccio: mercoledì 13 agosto alle 22:45 su La7 andrà in onda Storia di fantasmi cinesi, ottima introduzione allo wuxia e al cinema hongokonghese d'azione, uno dei primi film cinesi a giungere e ad avere un certo successo in occidente (esclusi i film di arti marizali, ovviamente). Giovedì 14 agosto alle 23, su Raitre, andrà invece in onda In the mood for love, che mi sembra un'altra ottima introduzione, questa volta al cinema di Wong Kar-wai. Tutti e due questo film sono imprescindibili. Poi se volete prescinderne... Ulteriore segnalazione cinese, questa volta di un film che non ho visto ma che sembra promettente: lunedì 11 agosto alle 00:10 su Raitre verra trasmesso Xiao Wu. Visto oggi Oasis, di Lee Chang-dong, 2002 (trailer). Una volta tanto un film coreano non finisce tra gli invisibili. Non che sia stato distribuito benissimo (da queste parti s'è visto balenare e me lo son perso). Però è disponibile un dvd, che pur essendo di mediocre fattura (artefatti grafici, segni di compressione, assenza di extra), ha la traccia originale e tanto mi basta. Un film che nella struttura narrativa è il tipico melodramma sentimentale, ma che invece diventa un tour de force durissimo per lo spettatore (tanto che a metà mi son dovuto prendere una pausa per tirar fiato). Grido di accusa contro la società cinica e violenta e contemporaneamente poetica e disturbante storia d'amore, questo film doloroso è notevole per l'alta dose di distacco con la materia trattata, distacco che ci permette di guardare i personaggi dal fuori invece di scioglierci nell'immedesimazione (come sarebbe stato facile farci fare). L'azione di distacco è accentuata dalle sequenze oniriche, soprattutto quelle in cui la ragazza diventa "normale". E' lì che il film ci dice chiaro e forte che è finzione quella che stiamo vedendo, e ci fa star male al pensiero della realtà aldilà di questa. Il risultato è che non ci si "commuove" e non si "partecipa", ma si soffre molto e basta, in maniera piuttosto fredda, e si ha modo di pensare e anche di arrabbiarsi sul reale, invece che sull'immaginario che ci scorre davanti agli occhi. Praticamente l'opposto di un film di Von Trier (non che abbia qualcosa contro di lui). Brechtiano. mercoledì, agosto 06, 2003
Visto ieri Un concerto troppo affollato può essere spiacevole. Però anche un concerto deserto ha le sue controindicazioni. Gli Yuppie Flu ieri a Firenze si sono esibiti di fronte a forse cento persone, di cui almeno due terzi passate per caso, e il concerto era gratuito. Potenza dell'esodo estivo? Non direi, visto che per il resto la festa dell'Unità in cui è avvenuto il concerto era gremita di gente (bella festa, a metà tra la fiera internazionale dell'artigianato e un luna park). Venendo al concerto in sé, è stato molto piacevole, con due o tre momenti emozionanti, e sarebbero stati di più se ci fosse stato un pubblico più numeroso. Conosco gli Yuppie Flu da pochi giorni (ne avevo letto buone recensioni e ho pensato bene di ascoltarli prima del concerto), e li trovo niente male. La voce del cantante (Matteo) mi piace molto, nasale e svogliata, sembra osservare le brutture del mondo dal punto di vista di un Dio un po' sprezzante. Quando l'ho sentita la prima volta (in Pet life saver dei Giardini di Mirò) sono rimasto davvero spiazzato. Dal vivo, fa un po' effetto vedere quella voce uscire dal corpo di un ragazzone ben piantato. martedì, agosto 05, 2003
Esce un videogame firmato da Fukasaku E fin qui tutto bene. Mi chiedo però perché al Manifesto credono che il regista recentemente scomparso sia noto in Italia soprattutto per Battle Royale, che non è mai uscito né in sala né in VHS né in DVD, e non per il suo arcifamoso Tora! Tora! Tora! Un consiglio per il coniglio Coniglio cattivo appiccica un adesivo del Pisa Calcio su una macchina parcheggiata a Livorno. (L'idea di dare consigli al coniglio è stata rubata a Delio) Vota il film migliore della stagione 2002-2003 Sentieri Selvaggi lancia un sondaggio tra i lettori per incoronare il film migliore della stagione appena trascorsa. Io ero imbarazzato tra La città incantata, La 25a ora e Lagaan. Nel dubbio li ho votati tutti e tre. lunedì, agosto 04, 2003
Anything for food Se digitate direttamente nella barra indirizzi del browser una qualsiasi frase seguita da forfood.com, avrete l'immagine del clochard con la frase da voi scritta sul cartello (seguita da for food). Dovete solo avere l'accortezza di sostituire gli spazi con dei punti. (Via J-walk) Visto oggi Buffalo 66, di Vincent Gallo, 1998. Strano e disuguale lavoro. Da una parte è un film contratto, pieno di voglia di stupire, di raccontare una storia in modo diverso, arrabbiato e livido. Anche presuntuoso, colmo di irritanti cameo di star hollywoodiane, di troppo pensate inquadrature fuori quadro, con primi piani di pance o teste tagliate. Dall'altra parte però è anche un film tenero, struggente nella sua rabbia stilistica impotente, nei suoi flashback a split-screen, nelle recitazioni contrapposte e nelle idee di regia bizzarre. La presenza del regista come attore, accoppiato a Christina Ricci, è la carta vincente, e se chiedete a me, la Ricci che balla il tip-tap nella bowling hall sulle note di Moonchild dei King Crimson vale da sola il prezzo del biglietto. domenica, agosto 03, 2003
sabato, agosto 02, 2003
Segnalazioni televisive Domani sera (domenica) per fuoriorario due film indipendenti americani a me inediti ma sulla carta davvero interessanti: Love Streams di John Cassavetes e a cascata Buffalo 66 di Vincent Gallo. Cassavetes non ha bisogno di presentazioni; Gallo qualcuno lo conoscerà benissimo, qualcuno lo ricorderà per l'interpretazione dell'aspirante attore in Arizona Dream di Kusturica, e per la sua straordinaria reinterpretazione (nello stesso film) di una scena di Intrigo internazionale di Hitchcock. Io mi preparo con caffé e beni di conforto, voi fate come vi pare. Perché l'Economist ce l'ha tanto con Berlusconi? Fluviale, annedottico, spiritoso, interessante post di Pfall sulla cultura anglosassone, su Berlusconi, sul satrapismo e su di noi. Volgarità anticlericale Lo so che non si fa. Lo so che così mi abbasso al livello morale del Presidente del Consiglio, che è lo stesso livello di "è stato un regolamento di conti all'interno della sinistra", o di "c'è una responsabilità morale oggettiva della CGIL nell'omicidio Biagi". So anche che non c'è niente di vero, e che sto solo gettando fango su una rispettata e plurimillenaria istituzione. Lo dico lo stesso però. Siamo proprio sicuri che tra le parole della Santa Sede poco tolleranti verso i gay e il pestaggio del presidente dell'Arcigay di Bari avvenuto il giorno dopo non ci sia alcun rapporto di causa-effetto? Proprio sicuri? Visto oggi Kundun, di Martin Scorsese, 1997. Si, sono in ritardo. All'epoca non lo vidi e poi tra una cosa e l'altra son passati sei anni. Adesso mi rendo conto che non mi sono poi perso granché. Film ampiamente agiografico, non va in profondità né nell'aspetto umano del Dalai Lama (di cui si racconta la storia), che essendo Sua Santità non può essere troppo umano, né nelle vicende storiche (che rimangono per la massima parte inesplicate). Solita ottima regia; segnalo nella versione originale un'incomprensibile commistione di inglese e tibetano, nel senso che se per convenzione assumiamo che in Tibet si parli inglese non si capisce perché ogni tanto qualcuno salti fuori e faccia una tirata in tibetano. A leggere le recensioni dell'epoca, linkate, mi stupisco dell'alto giudizio dato da quasi tutti a questo film. Nel 1997 forse era difficile essere troppo critici con Scorsese. Comunque, un film senza infamia e senza lode, che ha sicuramente dei bei momenti sul piano visivo. E questa boiata cos'è? Il giovane Lynds scopre l'acqua calda risolvendo il paradosso di Achille e la tartaruga (che mi risulta sia stato risolto agli albori del calcolo infinitesimale) e ottiene prestigiosi riconoscimenti, pubblicazione, e pure l'invidia dei colleghi. Dov'è che non capisco? (via contaminazioni) venerdì, agosto 01, 2003
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